Carri leggeri

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view post Posted on 27/3/2008, 17:31
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Ciao a tutti ,
vorrei se fosse possibile vedere qualche foto ( se qualcuno ne e' in possesso ovviamente ) di quei carri leggeri che in AS i soldati , compreso mio padre chiamavano " scatolette di sardine " ho visto qualche cosa di sfuggita , mi sembra che avessero solo una mitraglia e non so neanche il calibro . Dato che in questo forum mi sembra che tutto sia possibile nutro forti speranze .
Grazie Rangers

 
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- voloavela -
view post Posted on 27/3/2008, 17:35




per cominciare eccoti qualche notizia su Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/C.V.33_(carro_armato)
http://www.esercito.difesa.it/root/equipag...cing_ita_L3.asp

P.S.
ho notato che il primo indirizzo non appare correttamente.
In ogni caso immagino che tu ti riferisca al carro leggero L3 e suoi derivati, impropriamente definito e quel che peggio spesso usato come carro armato, mentre in realtà si trattava di qualcosa di analogo al britannico Bren Carrier. ovvero di un mezzo per l'appoggio ravvicinato alla fanteria con protezione limitata alle armi leggere, armato generalmente di due mitragliatrici cal.8 Breda, oppure di un lanciafiamme.
Alcuni esemplari furono armati con una mitragliatrice pesante cal.13,2.
Fu usato nella campagna d'Etiopia e nella guerra di Spagna ed in quasi tutti i fronti della seconda guerra, sebbene oramai "obsoleto"
 
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view post Posted on 27/3/2008, 17:55
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Inserisco le note tratte da http://it.wikipedia.org e alcune immagini dell'esemplare restaurato dal 31° Carri che mi sono "procurato" per una Mostra....


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Sviluppo

Gli studi per il nuovo carro veloce iniziarono, presso la ditta Ansaldo nel 1930 attraverso la realizzazione di una serie di prototipi, alcuni ancora montati sullo scafo del Carden Loyd Mark IV[1], e poi di una preserie, che alcuni classificano come C.V.21.
La prima versione definitiva venne realizzata nel 1933, da cui il nome del carro. Già l'anno seguente vennero apportate alcune modifiche all'armamento ed ad altre parte dando cosi vita alla II serie ( o modello 1934).
Nel 1936 venne messa in produzione una versione migliorata denominata C.V.35 ( in seguito L3/35) che presentava come principale innovazione l'imbullonatura delle lamiere di protezione in precedenza solamente saldate.
Nel 1938 venne prodotta un ultima versione, detta, non ufficialmente, C.V.38 e poi L3/38, che presentava alcune modifiche al sistema delle sospensioni ed ai cingoli.
Complessivamente vennero prodotti più di 2000 esemplari (comprese le versioni speciali).
Alcuni carri sopravvissero alla seconda guerra mondiale e furono utilizzati dai reparti della polizia di stato nell'immediato dopoguerra.

Impiego operativo

A partire dal 1933, anno della sua entrata in servizio il C.V. 33 è stato presente in tutti gli avvenimenti bellici che coinvolsero l'Italia fino al 1945.

Referendum nella Saar - tra il dicembre 1934 ed il gennaio 1935 uno squadrone carri del reggimento Cavallegeri Guide fece parte del contingente italiano inviato a Saarbrucken con funzioni di ordine pubblico.

Guerra d'Etiopia - Tra il 1935 ed il 1936 numerosi squadroni di carri leggeri presero parte alle operazioni militari che portarono alla conquista italiana dell'Etiopia

Guerra civile spagnola - Tra il 1937 ed il 1939 un certo numero di C.V. 33 (numero che raggiunse le dimensioni di un battaglione) fu inquadrato nel Tercio, la legione straniera spagnola, in appoggio alle truppe franchiste. Impiegato, tra l'altro, nelle battaglie di Guadalajara e Santander il carro C.V. 33 si trovò, per la prima volta, a dover affrontare nemici aventi una maggior potenza di fuoco come i carri sovietici T-26 dotati di cannoni da 37 e 45 mm; per sopperire a questo limite, veniva rimorchiato un pezzo anticarro che veniva poi utilizzato per compiere vere e proprie imboscate ai più pesanti avversari.

Conquista dell'Albania - i carri veloci del 31° reggimento carristi fecero parte del contingente che occupò senza, per altro, incontrare praticamente resistenza la capitale Tirana

Fronte occidentale - in occasione dell'entrata in guerra dell'Italia quattro battaglioni di carri leggeri C.V. 33/35 (ora ribattezzati L3/33 e L3/35) operarono contro le difese francesi nel settore di Aosta, ottenendo scarsi risultati e subendo perdite sia a causa del fuoco nemico che delle mine.

Fronte greco-albanese - tra il 1940 ed il 1941 il 31° reggimento carristi inquadrato nella Divisione Centauro, dotato di battaglioni di carri veloci, ed uno di carri medi, operò sulla linea della Vojussa. Anche in questa circostanza i carri tipi L dimostrarono di essere ormai del tutto superati ed obsoleti, non riuscendo spesso a superare gli ostacoli anticarro predisposti dalle truppe greche

Fronte Jugoslavo - alle operazioni di occupazione della Jugoslavia, nel 1941, presero parte il 33° reggimento carristi inquadrato nella Divisione Littorio ed il 31° inquadrato nella divisione Centauro. Al termine delle operazioni un certo numero di carri tipo L3/33 e L3/35 rimase in zona adibito al supporto delle operazioni di occupazione e di repressione del movimento partigiano. Dopo l'8 settembre 1943 la maggior parte di questi mezzi fu catturata dai tedeschi mentre alcuni esemplari furono consegnati alle unità partigiane sotto il controllo del maresciallo Tito

Africa Orientale Italiana - al momento dell'apertura delle ostilità risultavano presenti in AOI 39 carri di tipo L che privi di pezzi di ricambio scomparvero dalla scena senza aver mai avuto la possibilità di operare in modo efficace.

Fronte del Nord Africa - All'apertura delle ostilità erano presenti in Africa 318 carri tipo L3 nelle diverse versioni. Inadatti ad affrontare i tank inglesi, ed anche le armi anticarro il loro numero si ridusse rapidamente a zero durante la ritirata seguita alla controffensiva inglese dell'inverno 1940/1941. Nel febbraio 1941 giunsero, al seguito della divisione Ariete 117 carri L3 (24 nella versione lanciafiamme) che presero parte alla controffensiva delle truppe dell'Asse. Comunque all'inizio del 1942 ne rimanevano pochi esemplari per lo più non efficienti.

Fronte Russo - con il CSIR (Corpo di spedizione italiano in Russia) vennero inviati sul fronte orientale anche 55 carri L3. Le condizioni ambientali, unite alla scarsezza di pezzi di ricambio ed alla inidoneità del mezzo alle condizioni d'uso ridussero rapidamente a zero il numero dei carri operativi tanto che gli equipaggi agli inizi del 1942 furono impiegati, in operazioni belliche, come reparti appiedati.

Francia meridionale e Corsica - Alcuni reparti dotati di carri L3 presero parte nel novembre del 1942 all'occupazione, da parte italo-tedesca, delle parti del territorio francese sottoposte al governo di Vichy. Detti reparti rimasero poi come truppe di occupazione.
Nel settembre 1943 le unità sulla terraferma francese si sfaldarono ed i loro mezzi furono catturati dai tedeschi mentre quelle presenti in Corsica si batterono contro i tedeschi per rientrare poi in Sardegna quando ad esse subentrarono le truppe alleate. I mezzi sopravvissuti all'impiego ed all'usura rimasero poi in Sardegna senza più essere utilizzati.

Difesa di Roma - Immediatamente dopo l'8 settembre 1943 alcuni carri tipo L3 presero parte al tentativo di difendere Roma dall'occupazione da parte delle truppe tedesche

Repubblica Sociale Italiana - dopo l'8 settembre 1943 un certo numero di mezzi venne usata da parte di varie unità della RSI soprattutto nell'ambito delle azioni di contrasto alle azioni dei partigiani. Alcuni di questi carri furono catturati dalle unità partigiane durante l'insurrezione dell'aprile 1945 e fatti sfilare nelle città appena liberate.

Dopoguerra - alcuni carri L3 rimasero in dotazione per alcuni anni a reparti dell'Esercito Italiano con funzioni addestrativo-dimostrative finendo poi per essere usati come monumento nelle varie caserme. Un certo numero di esemplari di carri L3 venne usato, nell'immediato dopoguerra, dalle forze di polizia nei servizi di ordine pubblico

Versioni

C.V.33 - designazione iniziale del Carro Veloce Ansaldo, I serie, caratterizzato dalla mitragliatrice FIAT Mod.14 da 6,5mm raffreddata ad aria e da una piastra singola di supporto della ruota tendicingolo.Dopo pochi mesi, la mitragliatrice fu sostituita da un'arma dello stesso tipo adattata alla cartuccia da 8mm.

C.V.33 II serie (Mod.34) - apparso già nel 1934 ma in distribuzione dal 1936, introduceva un armamento costituito da 2 mitragliatrici FIAT Mod.14 da 8mm, supporto della ruota tendicingolo separato da quello della ruota di rinvio, feritoia del pilota incernierata all'interno, sostituzione degli sportellini posteriori con feritoie, sportello di aerazione protetto da unio scudo metallico e diversa disposizione degli accessori esterni.Nel 1938 fu ridesignato L.3/33 e nel 1940 L.33.

C.V.35 I serie - variante del precedente, difficilmente distinguibile, aveva parte delle lamiere dello scafo saldate anziché imbullonate; nel corso dell'impiego le sue armi furono sostituite dalle FIAT Mod.35 o dalle Breda Mod.38.Nel 1938 fu ridesignato L.3/35 e nel 1940 L.35

C.V.35 II serie - uguale alla precedente ma con modifiche a portelli e feritoie.

L.3/38 - designato, non ufficialmente, CV.38, fu valutato nel 1937.Il prototipo aveva un nuovo treno di rotolamento, con le coppie di ruote dei quattro carrelli di diametro maggiore e nuove sospensioni:inoltre, le 2 mitragliatrici da 8mm furono sostituite da una Breda Mod.31 Tipo Marina, da 13,2mm, già montata su 23 esemplari ordinati dal Brasile.Dal 1940 fu designato L.38.

L.3/lf - versione lanciafiamme, realizzata su scafi L.3/33 II Serie ed L.3/35 I e II Serie. Nel primo prototipo, al posto della mitragliatrice di sinistra era inserita una lunga lancia, dal caratteristico terminale, mentre l'impianto di alimentazione era all'interno del carro e attingeva a un rimorchietto-serbatoio da 520 litri.L'impianto si chiamava Apparecchiatura L.Fu realizzato anche almeno un prototipo in cui l'intero impianto era contenuto all'interno del carro e, infine, fu scelta una terza soluzione, nella quale il serbatoio del liquido infiammabile era sistemato sul cofano motore.

L.3/r - carro radio, realizzato su tutte le versioni e usato come carro comando.

L.3 Zappatori - noto anche come Carro Passerella, era una versione gettaponti sperimentale che non ebbe successo.

L.3 carro recupero - versione sperimentale per il recupero dei carri incidentati.

L.3/Solothurn - modifica eseguita su pochi esemplari direttamente presso i reparti operativi in Africa settentrionale nel 1941. Al posto delle mitragliatrici binate montava un fucilone controcarro Solothurn da 20 mm.

L.35 Aviotrasportabile - carro lanciafiamme utilizzato per prove di compatibilità con l'aerotrasporto.

C.V.33 addestramento mitraglieri - 1 esemplare fu parzialmente privato degli organi meccanici e trasformato in una sorta di simulatore per l'addestramento dei mitraglieri.

Trubia - versione sperimentale spagnola armata con un cannone Breda Mod.35 da 20mm.

L.3 trattore leggero - ipotetica versione per il traino dei cannoni da 47/32mm.

Carro cannone anticarro - prototipo di semovente armato con un cannone da 47/32mm.

L.3 da demolizione - prototipo radiocomandato per la distruzione dei campi minati.


Esportazione

Il C.V.33, e versioni seguenti, venne anche esportato in numerosi stati.

Afghanistan - un numero imprecisato di C.V.35 tra il 1937 ed il 1939
Austria - 72 carri, 36 C.V.33 II serie (nel 1935) e 36 C.V.35 I serie (nel 1937). Tutti i carri consegnati all'esercito austriaco erano armati con una mitragliatrice Schwarzlose cal. 8 mm
Bolivia - alcuni carri dotati di radio (1937/1938)
Brasile - 23 C.V. 35 II serie armati con una mitragliatrice Breda da 13,2 mm (5 carri) oppure con una coppia di mitragliatrici Madsen cal. 7 Mauser (18 carri).
Bulgaria - 10 C.V. 33 I serie armati con mitragliatrice Schwartzlose nel 1933
Cina - circa un centinaio di C.V.35 II serie con armemento modificato
Irak - alcuni C.V. 35 II serie venduti nel 1938
Spagna - alcuni esemplari italiani utilizzati durante la guerra civile vennero, altermine di questa, trasferito all'esercito spagnolo
Ungheria - un numero consideravole ma imprecisato di C.V. 35 di entrambe le serie armati con fucile mitragliatore BRNO 26
Agli esemplari ceduti vanno aggiunti alcuni carri catturati per vicende belliche e riutilizzati dalla Grecia, dalla Croazia, dalla Jugoslavia e dalla Germania.

Curiosità

Presso le truppe italiane il carro C.V. 33 venne spesso soprannominato, a causa delle sue modeste dimensioni ed anche della sua corazzatura troppo leggera. scatola di sardine. Ebbe anche il soprannome di cassa da morto a causa dei rischi a cui esponeva l'equipaggio quando si trovava a dover fronteggiare avversari meglio armati e corazzati.
Costruire un carro leggero C.V.33 costava all'epoca 86.800 lire, pari a 77 milioni di lire del 1986, quindi, nonostante tutto, non si poteva certo dire che fosse un mezzo economico.


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P.S. Entrare in queste scatolette è un'esperienza "forte".... l'appellativo di bara d'acciaio è piuttosto azzeccato!



Edited by Fante - 27/3/2008, 22:42
 
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Gian49
view post Posted on 27/3/2008, 18:29




Osservazioni di FANTE:
Fronte occidentale - in occasione dell'entrata in guerra dell'Italia quattro battaglioni di carri leggeri C.V. 33/35 (ora ribattezzati L3/33 e L3/35) operarono contro le difese francesi nel settore di Aosta, ottenendo scarsi risultati e subendo perdite sia a causa del fuoco nemico che delle mine.

Risposta:

Non solo nel settore di Aosta,ma anche in quello del Moncenisio.I carri leggeri L3/35 del IV battaglione Raggruppamento celere della Divisione Brennero entrarono in azione il 22 giugno 1940 nel Settore Moncenisio dove tentarono invano di forzare il valico,venendo fermati dalle mine e dal fuoco dell'avamposto Maginot dei Revets.
Ciao Gianfranco
 
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GilbertoGovi
view post Posted on 27/3/2008, 18:33




hai strappato l'uniforme al manichino e ti sei intrufolato dentro? E perchè non ti palesi? ci tieni sulle spine così? :P :P
 
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view post Posted on 28/3/2008, 08:26


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sul sito www.spa-militare.com puoi trovare la storia del recupero e del restauro di uno di questi carri; se cerchi con google puoi trovare una marea di notizie sull'argomento compreso le foto di alcuni ritrovati in afganistan durante le ultime missioni ad oltre 65 anni dalla loro vendita.

p.s. per gli Amministratori:
cosa comporta la proposta di fare il moderatore che mi fate?
 
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view post Posted on 28/3/2008, 08:52
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GRAZIE MILLE !!!!

ero sicuro delle vostre risposte , il servizio e esaustivo , poi andro' sui vari siti da voi messi in evidenza .

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view post Posted on 28/3/2008, 08:52
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CITAZIONE
cosa comporta la proposta di fare il moderatore?

https://miles.forumcommunity.net/?t=9745200

Ecco, qui trovi la risposta alla tua domanda... :) A presto, Max
 
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view post Posted on 1/4/2008, 17:48
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Ho guardato e con molto rispetto , verso questi uomini , mi domando come facevano a lanciarsi in scontri a fuoco con famosi
" Matilda " inglesi in AS , come mi veniva raccontato da mio padre , o e' da pazzi , oppure da persone che davano il cuore per la patria .
Vanno ricordati come degli audaci .

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Sullivan1
view post Posted on 22/12/2008, 12:28




Caro Fante,
gradirei conoscere la collocazione ed eventualmente la provenienza del mezzo di cui lei riporta le belle fotografie
saluti
Matteo Cornelius Sullivan
 
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Piccola vedetta lombarda
view post Posted on 23/12/2008, 12:23




CITAZIONE (RANGERS1404 @ 1/4/2008, 17:48)

Ho guardato e con molto rispetto , verso questi uomini , mi domando come facevano a lanciarsi in scontri a fuoco con famosi
" Matilda " inglesi in AS , come mi veniva raccontato da mio padre , o e' da pazzi , oppure da persone che davano il cuore per la patria .
Vanno ricordati come degli audaci .

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....erano eroi.
 
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view post Posted on 26/12/2008, 20:00
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CITAZIONE
gradirei conoscere la collocazione ed eventualmente la provenienza

mi era stato "prestato" dal 31° Carri di Altamura (BA) in occasione della mostra organizzata nel capoluogo pugliese.... :)
 
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Sullivan1
view post Posted on 28/12/2008, 13:57




Grazie caro Fante,
molto gentile, lo aggiungero' al censimeto
Sullivan
 
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13 replies since 27/3/2008, 17:31   3123 views
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