italiani in ao: opere pubbliche

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view post Posted on 21/4/2008, 13:02


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in occasione della presentazione di un libro sulla partecipazione in ao degli abitanti di un piccolo paese della provincia di ancona, sono stato invitato in qualità di relatore. il mio intervento deve mettere in luce l'eredità positiva della ns presenza nel corno d'africa e per questo chiedo il vs. aiuto.
cosa mi consigliate? quali opere pubbliche secondo voi sono da segnalare (strade, ponti, ospedali, scuole, bonifiche)? cosa abbiamo lasciato che ci ricordi positivamente in termini di organizzazione sociale, sanitaria, amministrativa.....?
ogni contributo sarà prezioso
grazie

ciao ciao :)
 
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-Milite Ignoto-
view post Posted on 21/4/2008, 17:54




Caro Gondar, secondo mè le infrastutture da te citate sono da segnalare tutte, comprese le industrie, ti consiglierei vivamente di reperire questo interessante volumetto : Guida dell'Africa Orientale Italiana edito dalla Consociazione Turistica Italiana prima edizione del 1938, è abbastanza esauriente sulle argomentazioni da te citate e si trova ancora abbastanza facilmente sui banchi dei mercatini ( io l'ho pagato 10 euro )
Il discorso sulle infrattutture create dagli Italiani e della loro impronta lasciata sulle popolazioni del Corno d'Africa penso sia molto vasto, ma sono sicuro che qualcuno del forum che conosciamo entrambi saprà darti maggiori ragguagli.
Intanto contribuisco a questa discussione con una foto di una città non identificata localizzabile in AOI, di chiara impronta "Italica".

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sciumbasci
view post Posted on 21/4/2008, 18:10




Caro Gondar,
se hai la possibilità di una biblioteca pubblica dovresti trovare "Il colonialismo italiano da adua all'impero (autori Goglia e Grassi) ed. Laterza. La seconda parte è tutta sul colonialismo in età fascista. Il discorso è complesso dal punto di vista storiografico perchè è questione di interpretazioni. Certo è che tutta la parte, diciamo così, "infrastrutture" fu fatta principalmente per gli italiani che dal '35 in poi pensavano di stabilirsi in pianta stabile in Africa (sia AS che AOI) e che non potevano certo immaginare che all'inizio degli anni '40 sarebbe tutto finito. A sostegno di questa tesi (argomento particolarmente sdruccioloso se leggo bene il tuo messaggio) ci sono anche le leggi razziali (che noi ricordiamo come antisemite ma che per un terzo abbondante riguardano i sudditi dell'impero) che puntano alla creazione di una società separata. Ora l'ho fatta breve ma tieni conto che tutte le strade, i ponti, i porti, teleferiche e littorine furono pensate per gli italiani che si andavano a stabilire in Africa (Gli storici parlano infatti di impatto coloniale) molto interessante a questo proposito il libro di Tekeste Negash "Italian colonialism in Eritrea".
ciao
Sciumbasci
 
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view post Posted on 22/4/2008, 08:18


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per milite ignoto: ho la guida che tu dici ed oggi stesso cercherò qualcosa di utile. nel frattempo puoi suggerirmi dove cercare con celerità?

per sciumbasci: grazie del suggerimento per il libro, ma purtroppo non ho tanto tempo. la manifestazione è il 3/5, qualche giorno non ci sarò quindi...
più in generale: gli interventi saranno quattro ed ognuno tratterà un aspetto della nostra presenza in africa, quindi si cercherà di mettere in luce aspetti positivi e negativi. a tale proposito, brevemente e con tutti i limiti ed i rischi della fretta, le inrastrutture alla fine sono rimaste sul posto, credo, e le leggi razziali pur condannandole (ovviamente), non mi "agitano" più di tanto. razzisti erano i francesi, gli inglesi, i belgi, i portoghesi, gli americani...che lo sono stati sino al 1964 e nel 1968 qualcuno ha pensato pure di uccidere m.l. king. il mondo era razzista. oggi, grazie a Dio, nessuna persona sana di mente lo è più.
cerca di capire ciò che la fretta non riesce a farmi dire...

tornando alla manifestazione: dovrei raccontare ciò che di bello e di buono è rimasto dopo la nostra partenza. quali opere sono state le più significative? quali strade di grande collegamento, ponti, scuole, ospedali, bonifiche, organizzazioni sociali, industrie (?) si possono ricordare?

grazie di tutto

ciao ciao :)
 
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-Milite Ignoto-
view post Posted on 22/4/2008, 11:03




Ciao Gondar, ti consiglio da pag.101 a pag.174, anche se tutto il volumetto è molto interessante, magari dai una sfogliata in generale per renderti meglio conto della situazione. ;)
 
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view post Posted on 22/4/2008, 12:03
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Scusate, non voglio assolutamente polemizzare e mi rendo conto di non poterti aiutare per la tua relazione, ma vorrei solo aprire una parentesi; personalmente sono sempre sospettoso sugli aspetti “buoni” del colonialismo italiano, perchè ne ho lette di cotte e di crude; premesso che nessuno fa niente per niente, e che in fondo non siamo stati tanto meno razzisti di altri popoli europei (salvo forse una maggiore passione per l’elemento colonizzato di sesso femminile), il computo delle opere pubbliche ("le strade! le strade!") vantate dagli italiani è senza dubbio ragguardevole, ma va rapportato anche ad altre cifre che vanno sempre tenute presenti: 760.000, ad esempio è, per approssimazione ufficiale, il numero degli etiopi morti di pallottola o di corda italiana tra il 1935 e il 1941.
Le rete stradale ordinaria dell’Etiopia è composta, oggi, da circa 4000 km di strade asfaltate.
Anche concedendo generosamente che siano state inizialmente realizzate tutte dai cantieri italiani negli anni ’30 (dove però si spaccavano la schiena anche nativi sottopagati, come del resto nelle avare miniere d’oro e di platino del Birbir o del Didessa, o nelle piantagioni del Villaggio Duca degli Abruzzi), il popolo d’Etiopia avrebbe pagato quelle strade – senza peraltro avercele mai commissionate – alla modica cifra di quasi 200 morti al chilometro lineare.
Forse avrebbero fatto volentieri a meno anche delle strade, visto che comunque, almeno all’epoca, nessun etiope poteva permettersi un’automobile.
 
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sciumbasci
view post Posted on 22/4/2008, 14:04




Concordo con Ghebret. Nel primo intervento mi sono "tenuto" ma ritengo giusto, nell'ambito del reciproco rispetto, che ritengo doveroso, avere un approccio il più possibile ponderato. Volevo fornire un dato: dal censimento del 1931 risulta, nella sola Eritrea, la presenza di 7.000 (settemila) italiani. nella sola città di Asmara, nel 1937, abbiamo più di 70.000 (settantamila)italiani. l'implicazione di un aumento demografico così importante fu, per le popolazioni locali per molti versi devastante. E' chiaro che le infrastutture restarono (e non dimentichiamo che ponti e strade servirono per l'invasione), e di questo rimane traccia nella memoria storica sia degli eritrei che degli etiopici (sulla Somalia e la Libia a questo proposito so molto di meno) a questo voglio aggiungere (e per questo le citavo) le leggi razziali. certo tutti i colonialismi sono razzisti (e questo direi quasi per definizione- l'idea che dall'illuminismo, con il mito del buon selvaggio, fino al positivismo e all'idea della civilizzazione dell'Africa e dell'Asia) ma la creazione di un sitema codificato avviene solo nelle colonie italiane (e poi in Sudafrica, ma solo nel 1948 con Malan, per l'Apartheid - e prima c'erano stati i Native Land Act, ma questa è un'altra storia e il Sudafrica dal 1910 non è più una colonia ma un dominion come il Canada e l'Australia).
Comunque, a mio parere, la cosa più rilevante fu il piano regolatore, e la sua attuazione, di Addis Abeba ulteriori informazioni mi sembra che sono reperibili su "Architettura d'Oltremare" (è un catalogo di una bellissima mostra) anche questo in biblioteca.
spero di non essere stato troppo "puntuto" e se così posso essere interpretato me ne scuso.
Sciumbasci

 
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view post Posted on 23/4/2008, 07:59


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grande Milite Ignoto! mi sono letto la parte che mi hai suggerito: mi è sembrata un'ottimo spunto per l'intervento, quasi un traccia dei temi. quindi molto molto utile, grazie.

grazie a sciumbasci: in rete ho trovato il titolo che mi hai segnalato e su quella scia, altri titoli tutti inerenti l'aspetto architettonico realizzato nelle colonie. quindi molto utile.

per Ghebret: credo normale non essere sempre dello stesso parere e questa volta non lo siamo. al tempo stesso ritengo che il tema sia molto vasto e difficilmente affrontabile in un forum e quindi scelgo di non farlo. Aggiungo solo qualche nota per cercare di chiarire meglio il mio pensiero. In particolare, non sono passati tanti anni dai fatti di cui stiamo trattando, ma è cambiato tutto il mondo e leggere con gli occhi di oggi gli avvenimenti del tempo credo sia fuorviante ed in definitiva abbia poco senso. Per fare un esempio, è un po’ come se volessimo giudicare l’epoca romana con la nostra mentalità, frutto di un lento, difficoltoso processo di evoluzione morale, conquiste sociali e sviluppo economico. Pensiamo all’uso della schiavitù od al lugubre rituale della morte-spettacolo di scena nelle arene, che oggi fa ripugnare qualunque persona sana di mente, allora erano istituzioni indiscusse. In definitiva, quindi, credo necessario ricostruire in primo luogo il contesto sociale e politico internazionale entro cui matura l'esperienza italiana in aoi; in secondo luogo individuare all'interno del modello generale il posizionamento italiano. una ricerca storica che si rifà alla metodologia appena accennata favorisce la comprensione dei fenomeni e tiene lontane le passioni ed i giudizi di parte.

grazie a tutti, franco

ciao ciao :)

p.s.
ogni segnalazione di opere significative è molto preziosa
 
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view post Posted on 23/4/2008, 12:22
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salve Gondar
ti chiedo una cortesia
quando vai alla presentazione del libro
informati per chi vuole il libro tramite posta e modalità di pagamento.
grazie
lanciere68
 
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view post Posted on 23/4/2008, 19:15
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Beh, forse una trattazione completa delll'argomento potrebbe prendere in analisi gli aspetti infrastrutturali senza dimenticare quelli "umani"..... credo che sia passato abbastanza tempo da quegli eventi per potersi esporre in un'analisi serena e obiettiva della politica coloniale italiana dei nostri padri e nonni....

 
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view post Posted on 24/4/2008, 07:53


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per lanciere68: sottolineo che si tratta di "un libro sulla partecipazione in ao degli abitanti di un piccolo paese della provincia di ancona", ....se sei interessato all'argomento, ti segnalerò tutti i dati per l'acquisto.

inoltre, l'idea espressa da Fante è un pò quella che la manifestazione vuole proporre: quattro interventi, diversi ma complementari tra loro, cercando di presentare aspetti positivi e negativi della colonizzazione italiana in ao (infrastrutturali, umani, politici, militari).
detto questo, ....qualche opera significativa?

ciao ciao :)
 
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view post Posted on 24/4/2008, 09:51
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Va bene, va bene, forse sono stato un po' acido. Sarà che non sto molto bene, sarà che sono un po' preso col lavoro...
In ogni caso, di opere pubbliche in AO non mi intendo granchè; posso però segnalarti il lodevole - almeno per l'epoca - restauro del seicentesco complesso fortificato di Gondar. Un intervento di cui non si parla mai molto, ma che costituisce praticamente l'unico effettuato, in grande scala, a salvaguardia del patrimonio culturale etiopico.
 
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view post Posted on 24/4/2008, 10:09


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ancora una volta un colpo magistrale di Ghebret! il restauro di gondar non l'avevo trovato da nessuna parte.... :)

per "chiudere" il nostro scambio di idee: credo che argomenti complessi poco si prestino ad una trattazione in questa sede, più consona ad un dialogo tipo "botta-risposta". ecco che interventi normalissimi possono (erroneamente) sembrare acidi, puntuti, fuori luogo. ma siamo tutte persone di buon senso e questo aiuta molto.

ciao ciao :)

p.s.
...dai, dai che scavando qualcuno trova qualcos'altro!!
 
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view post Posted on 24/4/2008, 10:37
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CITAZIONE (GONDAR_ @ 24/4/2008, 11:09)
...il restauro di gondar non l'avevo trovato da nessuna parte...

Su internet trovi molte foto della situazione attuale (ovvero post-restauri del 1938/39; ignoro cosa sia stato fatto in seguito, ma credo non molto); sulla guida del TCI però non trovi niente, perchè all'epoca della publicazione, i lavori erano stati appena iniziati.
 
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sciumbasci
view post Posted on 24/4/2008, 10:39




Scusa ma gli "Annali dell'Africa Italiana" li hai visti? sicuramente ci sono articoli sugli enti di colonizzazione (i villaggi) e anche altro sui "lavori" nell'impero. altra collana da verificare è quello della Commissione per l'opera dell'Italia in Africa (la raccolta completa a Roma è all'ISIAO.
Anche lì c'è sicuramente materiale ma non so se ce l'hai sotto mano.
sciumbasci
 
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19 replies since 21/4/2008, 13:02   799 views
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