Le formazioni Partigiane

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caludio
view post Posted on 4/1/2013, 20:27 by: caludio




CITAZIONE (peniakoff @ 28/6/2008, 09:58) 
Il primo chi è!?...dove hai pescato la foto? non è delle nostre parti,vero?...un giellino forse?...ma che diavolo di battledress indossa poi?...pare un incrocio tra la 114656 e la12084!...home made?!? la seconda è mitica e arci famosa, ma visto che con l'ultima foto mmai provocato su quelli di Corbari ecco qua ...partigiani del cosiddetto "battaglione Corbari"...banda autonoma e assolutamente apolitica operante nel distretto dell' alto faentino...fra l'altro è la banda romagnola con la media di età più bassa in assoluto...tant'è che molti di quelli di Corbari sono ancora vivi e vegeti...qui si nota meglio il badge distintivo del battaglione sulla battledress 114656 (indossato spessissimo anche in piena lotta...se non sbaglio qui è sempre l'estate del'44, mesi successivi ad agosto però... a S. Valentino di Tredozio)...la dicitura nella parte superiore si legge malino...con un po' di fantasia e a senso ci si potrebbe vedere un "...di libertari"?..."di liberi nati"? oppure un nome proprio?ma non credo...e poi chi sarebbe?...mah...poi "BTG Silvio Corbari"...

(IMG:http://img524.imageshack.us/img524/9712/corbarieo1.jpg)


...non trovate che il parroco di S. Valentino assomigliasse terribilmente a De Niro?!?

il prete sembra il famoso cinefilo don giuseppe pollarolo solo che egli opero' nell'alessandrino ma visto che ho perso 2 orette x cercare qualcosa su di lui ma sensa esito nel senso che non ho trovato foto dell'epoca vi posto quello che ritengo buono x inquadrare il personaggio ed il ruolo svolto dai preti nella resistenza

http://vimeo.com/27581251
DA una intervista a don pollarolo
«I partigiani francesi sono stati molto più fortunati di noi, hanno avuto addirittura dei professionisti dell’obiettivo. Io ero un cappellano, non ero un giornalista, però avevo con me una piccola macchina da presa per dilettanti, una Pathé Baby, che stava in una tasca. Riuscivo a riprendere le scene dal vero in combattimento e poi, per ragioni di sicurezza, me le sviluppavo in montagna e ce le vedevamo subito, nel giro di ventiquattr’ore; era proprio una documentazione autentica, presa dal vero, alle volte vicinissimi ai partigiani che sparavano sui tedeschi. Ho ripreso scene di guerra, le ho riprese proprio sul posto e ho ripreso anche scene di vita familiare, perché non si era sempre in combattimento: la guerriglia non era una guerra, capitavano delle giornate nere, c’erano invece giornate di distensione e di riposo, quindi arrivavamo addirittura a girare un film su soggetto, così per nostro piacere e nostro diletto» (G. Pollarolo, in P. Gobetti, G. Risso, Lotta partigiana, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza-Consiglio Regionale del Piemonte, Torino, 1999).

http://lombardia.anpi.it/voghera/resistenz...apartigiana.pdf
www.host-lime.com/do/messaggi/articolo.asp?ID=650
http://www.museotorino.it/resources/pdf/bo...ds/page0236.pdf
 
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