Ho letto recentemente il primo libro sul tiro di precisione italiano con il 91 nella prima guerra mondiale, “L’occhio mortale”.
Libro estremamente interessante che ha chiarito alcuni dubbi che avevo: per esempio mi è ora chiaro che l’ottica “Scheibler” è quella Filotecnica e non è una ulteriore ottica e che fondamentalmente sono state usate due ottiche, la “Amigues” e la “Scheibler”, ambedue oggetto di manuali operativi editi dal R.E. nel 1916.
Non è però ancora chiaro, ad esempio, perché l’ottica Scheibler si chiami così.
A parziale integrazione ed approfondimento vorrei quindi postare qualche informazione ulteriore che ho reperito sull’argomento, con l’intento di alimentare una eventuale discussione.
1. Ottica Amigues
Prendendo spunto dal brevetto del 1918 citato da 91TS qualche post più sopra, ho trovato che il nostro Amigues tre anni prima, ovvero il 29 dicembre 1915, aveva depositato in Francia un brevetto riguardante l’ ottica che verrà montata sul 91.
Eccolo qui
http://worldwide.espacenet.com/publication...2773A&KC=A&ND=4Guardandone i disegni e la descrizione è evidente la molla caratteristica ed è chiaro che si tratta di quella che noi chiamiamo ottica “Amigues”.
Cosa ancora più interessante, si vede che il signor Amigues non era il solo inventore, ma compare come inventore anche un tale Louis Huet.
Volendo essere precisi l’ottica andrebbe quindi chiamata più correttamente “Amigues-Huet”.
Il signor Louis Huet era con ogni probabilità il proprietario degli Etablissements optiques Louis Huet a Parigi, nota casa di strumenti ottici, di cui erano produttori da decenni. I suoi binocoli erano estremamente diffusi.
Abbiamo allora un brevetto dove uno degli inventori/depositanti è un famoso produttore francese.
Sembra allora immediato ipotizzare che il produttore dell’ottica sia stata proprio la ditta Louis Huet.
Un altro punto interessante è che questa ottica non è mai stata adottata dai francesi.
Essi avevano trovato la loro soluzione al tiro di precisione, dopo un iniziale blando utilizzo di ottiche americane Winchester 5A e ottiche civili della ditta Manufactures de France (una ditta di vendita per corrispondenza che vendeva anche fucili e pistole) producendo direttamente nell’arsenale statale di Puteaux le ottiche APX 16 e 17, con ogni probabilità derivate dall’ottica del cannone da 37 mm allora in produzione proprio presso lo stabilimento di Puteaux.
Come sia arrivata quindi l’ottica A.H. in mano agli italiani è ignoto.
Possiamo ipotizzare sia un contatto diretto tra militari del genere
I: Vorremmo delle ottiche.
F: Non possiamo darvele ma c’è questo Huet che si è presentato con un brevetto. A noi non interessa perché abbiamo risolto diversamente, vedete un po’ se interessa a voi…
che un contatto privato di qualche tipo.
Fatto sta che queste ottiche vengono prodotte, in prima ipotesi da Huet a Parigi, utilizzate e fatte oggetto di manuale operativo.
E’ anche possibile che sia stato solo comprato il brevetto o una licenza ed affidato l’incarico di costruire ad una ditta italiana, la prima che viene in mente è la Filotecnica (vedremo sotto come potrebbe essere accaduto).
Il tutto accade in tempi brevissimi, qualche mese, visto che il brevetto è di dicembre 1915 e il manuale è del 1916.
2. Ottica Scheibler
Non vi è alcuna traccia in rete di fabbricanti di strumenti ottici a nome Scheibler.
Nel momento però in cui si sa che ottica Scheibler e ottica Filotecnica sono la stessa cosa, si possono fare delle ipotesi piuttosto corpose.
Troviamo allora che il conte Felice Scheibler è un ricchissimo industriale tessile milanese di origine tedesca ma alla seconda generazione ormai perfettamente integrato ad altissimo livello.
Egli è il fondatore del premio ippico Scheibler ancora esistente, e proprietario della nota villa Scheibler a Milano ora adibita a pubblico uso.
E’ inoltre il fondatore nel 1915 della “Croce Azzurra” soccorso per animali, a ciò spinto dalle problematiche dei cavalli feriti in guerra,
Egli è inoltre un cacciatore professionale, nell’ultimo decennio dell’ottocento ha percorso il mondo a caccia di grandi animali ed ha riassunto la sua esperienza in un libro all’epoca di successo, “Sette anni di caccia grossa, note di viaggio in America, Asia, Africa ed Europa”, libro reperibile in rete anche in forma elettronica.
Riassumendo le caratteristiche notevoli: estremamente ricco, contatti con il R.E. (Croce Azzurra), abilità professionali di tiro col fucile.
Aggiungiamo ora che l’ing. Salmoiraghi proprietario della Filotecnica, è all’epoca presidente della camera di commercio di Milano.
Può essere dato quindi per certo che i due si conoscessero di persona.
Quindi adesso abbiamo il produttore italiano di ottiche, il cacciatore esperto di ottiche e il R.E..
Possiamo allora supporre sia che il contatto Scheibler-Salmoiraghi abbia portato all’elaborazione di un ottica più semplice offerta ed accettata dal R.E. in funzione delle relazioni ad alto livello dei due a sostituzione della Amigues fornita da Huet, oppure, nel caso che Filotecnica fosse produttrice su licenza dell’ottica Amigues, una nuova ottica sviluppata con l’aiuto del conte così da liberarsi della licenza Amigues.