Copricapi della Regia Marina, Piccolo studio sul copricapo da marinaio e ufficiale

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dimonios
view post Posted on 8/12/2008, 19:47 by: dimonios




Posto un piccolo studio sul copricapo per sottocapi e comuni (ovvero marinai) della Regia Marina con appendice in termini molto generali, sulle tipologie del berretto da ufficiale e sottufficiale. Preciso, anche per tranquillizare gli amministratori, che il materiale postato fa parte della mia collezione personale. Spero sia di vostro interesse. Ovvio che trattandosi di un sintesi, molti aspetti di dettaglio sono stati sorvolati ma la discussione è aperta a chiunque voglia apportare il proprio contributo.
PRIMA PARTE

Se dovessimo pensare ad un oggetto qualunque, tra le uniformi della marina, che possa rappresentare la marineria, e nello stesso tempo, per storia e fascino possa incarnarne simbolicamente le imprese, non potremmo fare a meno di pensare al berretto da marinaio. Semplice e caratteristico corredo della divisa.
Per questo motivo, vorrei invitarvi, ad un viaggio, attraverso la storia di questo accessorio ed alla sua evoluzione nel corso degli anni.
Partiamo dal Foglio d’Ordini del 1873 il quale, forse per la prima volta, descrive brevemente, le uniformi in dotazione al corpo della Regia Marineria. Tre sono i copricapo indicati come dotazione dei sottocapi e comuni:
-il berretto in panno blu, da impiegarsi con la divisa ordinaria invernale, nella sua, oramai tradizionale, forma;
-il berretto di palma, una sorta di paglia intrecciata e svasata verso l’alto, per l’uniforme estiva o per i climi caldi;
-il berretto da pioggia, in robusta tela cerata, più noto come Sud-Ovest. E’ dotato di due paraorecchie ai quali è fissata una fettuccia nera che funge da soggolo.

Le immagini successive sono rare figure a corredo del regolamento del 1873, sono disegni eseguiti a mano e gli originali sono su una leggera carta velina giallina, si tratta però della prima testimonianza visiva di un regolamento:
In questo primo disegno si rapresenta il berretto in panno blu:

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Nel secondo disegno, il berretto di palma, impiegato con la gran divisa estiva e con quella per climi caldi o temperati:

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Per quanto riguarda il berretto in panno blu, nel citato foglio d’ordini del 1873, si apprende che esso ha un rinforzo interno in grossa tela olona, la quale ha lo scopo di mantenerlo rigidamente in forma, sopra tale rinforzo, nella parte a contatto con i capelli, è presente una fodera nera in cotone; tale fodera è rimovibile per il lavaggio, essendo fissata con 3 bottoni.
La differenza tra il diametro della base e della parte superiore è di circa 14 cm. Quindi per una misura media di 18 cm. (di diametro alla base), corrispondeva una parte superiore di 32 cm.; una bella pizza! Non viene fatto cenno ad eventuali nastri, anche se, dagli unici disegni fatti a mano all’epoca, questi sembrerebbero già presenti alla base del berretto.

Con il regolamento del 1883 viene apportata qualche modifica al berretto in panno: le dimensioni sono ridotte, la differenza tra il diametro della base e della parte alta è di circa 9 cm e non più 14. Nelle illustrazioni allegate al regolamento appare il nastro con la scritta “Regia Marina”.
Si fa riferimento anche ad un nastro col nome della nave e pur, non ufficializzandolo, viene tollerato, sovrapposto al nastro Regia Marina, solo a bordo delle unità navali. Il rinforzo in tela olona è abolito, al suo posto, un cerchio in acciaio tiene tesa la parte superiore del berretto; la fodera è sempre in cotone spigato nero ma non è più amovibile, al suo centro, nella parte a contatto dei capelli vi è però un disco in cerata del diametro di 15 cm.
La fascia laterale della base del berretto, in panno, ha nella parte posteriore, interna, dei lacci con occhielli per poterne regolare il diametro, alla stessa altezza ma esternamente ci sono 3 cordoncini che servono per fermare il nastro che deve essere portato con le punte pendenti sulla nuca. Per tutta la circonferenza della fascia interna è applicato un marocchino in pelle, alto 4 cm. Infine, il berretto è munito di una fettuccia in cotone nero, cucita ai lati della base, che funge da soggolo.

In questa immagine allegata al regolamento del 1883 si può notare il nastrino che pende posteriormente al centro della nuca:

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Dal 1890 compaiono i primi telini bianchi, tali accessori sono usati per ricoprire il berretto in panno blu durante la stagione estiva per l’impiego con l’uniforme estiva ordinaria. Per la gran divisa estiva e la divisa per climi caldi è mantenuto invece l’uso del berretto di palma.

Il berretto di palma nelle illustrazioni allegata al foglio d’Ordini del 1883:

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Nell'immagine successiva un berretto in panno blu, dal tipico stile di inizio secolo:

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Lo stesso berretto con la copertura bianca, prevista dal regolamento del 1890, notare anche l grandezza delle lettere sul nastro:

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Nel 1893 viene finalmente approvato il nastro col nome della nave (fino ad allora tollerato solo a bordo). L’altezza delle lettere è di 16 mm.
Un’altra importante modifica interviene nel 1896: il nastro del berretto non deve più pendere con le due punte sulla nuca , bensì lateralmente, sull’orecchio sinistro.

Dall'immagine del regolamento del 1893 si può apprezzare il nastro che adesso non pende più sulla nuca ma lateralmente all'altezza dell'orecchio sinistro:

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SECONDA PARTE
Nel 1903 vengono ufficializzati 3 tipi di nastro: Nome della nave, Nome della Scuola e Regia Marina

Dal 1906 viene definitivamente abolito il berretto di palma; con le divise ordinarie estive si userà il solo berretto in panno blu coperto dal telino bianco.

Nel 1908 viene introdotta una novità: il berretto da fatica bianco in tela, celebri le immagini d’epoca con i marinai italiani, nella guerra Italo-Turca (1911-1912) e durante la prima guerra mondiale che usano come protezione della testa questo berretto bianco con le falde abbassate! Questo copricapo così particolare e comune a molte marine straniere sarà abolito nel 1912 ma sarà nuovamente ripristinato nel 1915.

Immagini d'epoca che documentano l'uso del berretto bianco di tela:

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Alla vigilia della Grande Guerra, nel 1914, viene definitivamente modificato il modo di portare il nastro, esso non deve più pendere lateralmente ma deve essere fissato con 5 cordoncini posti sulla sinistra della base del berretto (soluzione ancora oggi in vigore!). Viene anche modificata l’altezza delle lettere che da 16mm diventa di 14mm.

Questo il disegno originale allegato al foglio d’ordini del 1914 (collezione autore) che spiega il modo con cui deve essere fissato il nastro (spiegazione a dir poco nebulosa!)

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Durante il periodo della prima guerra mondiale, con foglio d’ordini del 1915 viene istituita una nuova uniforme in panno grigioverde, destinata a tutto il personale della Regia Marina che è impiegato nelle zone di guerra in cui è impiegato lo stesso esercito. Il corredo del personale in zona d’operazioni si arricchisce, quindi, di un berretto in panno grigioverde; tranne il colore del tessuto, è identico in tutto a quello in panno blu.

Nell'immagine d'epoca, marinai in zona d'operazioni che indossano il berretto in panno grigioverde:

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Al termine della prima guerra mondiale, nel 1919 viene definitivamente ridimensionata l’altezza delle lettere del nastro: 12 mm (misura ancora oggi vigente)
Vediamo attraverso le immagini di alcuni nastri della mia collezione, l’evoluzione del nastro per il berretto.
- I primi due nastri in alto, risalgono all’inizio del secolo, al periodo precedente la prima guerra mondiale, le lettere, hanno grandi dimensioni; le due navi sono piuttosto celebri.
- I successivi 2 nastrini, al centro della foto, appartengono al periodo della Grande Guerra e dei periodi immediatamente adiacenti, l’altezza delle lettere è di 14 mm; il sommergibile F3 operò durante la prima guerra mondiale e venne radiato nel 1919 mentre il C.T. Intrepido venne affondato nel 1915!
- Gli ultimi 2 sono di epoca pre e seconda guerra mondiale, l’altezza delle lettere è già di 12 mm; l’incrociatore Gorizia venne messo fuori uso da un bombardamento aereo americano nel 1943 mentre il sommergibile Millelire ebbe una intensa vita operativa negli anni ‘30

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Un foglio d’ordini del 1925 inserisce nel corredo dei marinai, un nuovo copricapo bianco, da indossare con la divisa estiva (quindi non più telino bianco sul berretto in panno blu). Stranamente, sul foglio d’ordini è pure scritto che il berretto bianco non deve essere lavato ma solo pulito con bianchetto! Durerà solo 2 anni, infatti nel 1927 si ritornerà al berretto con panno blu e copertura bianca per la divisa estiva ed il nuovo copricapo bianco verrà abolito.
In compenso nel 1926 viene introdotta una novità: il berretto basco di feltro, si tratta del raro basco che spesso vediamo nella immagini d’epoca, indossato dai nostri sommergibilisti (col camisaccio di panno grigioverde).
In questa immagine il berretto basco di feltro:

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TERZA PARTE
Dal 1927, il berretto Sud-Ovest, che veniva dato in dotazione fin dal 1873 a tutti i marinai, sarà distribuito rigorosamente al solo personale imbarcato. Successivamente, nel 1936, vengono eliminati i paraorecchie ed il soggolo è cucito direttamente alla base della testiera. Ma il destino di questo storico copricapo è segnato, due anni dopo, nel 1938 sarà definitivamente abolito. Una riedizione “moderna” del Sud-Ovest sarà reintrodotta per breve tempo nel dopoguerra. Fino agli anni ’70 saranno anche impiegati il berretto bianco in tela ed il basco, lasceranno anche loro, malinconicamente, il posto al berrettino con visiera ed alle tenute jeans in stile yankee!

Il Sud-Ovest, prima versione, con paraorecchie a cui è cucito il soggolo:

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Lo stile del berretto da marinaio, pur mantenendo i propri caratteri essenziali, muterà nel corso degli anni, subendo anche l’influenza delle esigenze belliche e delle differenti modalità costruttive. Si trovano berretti irrigiditi internamente dal cerchio in acciaio, o da strutture di cartone o di garza telata. Stilisticamente si passa dalla grande “pizza” ai modelli più compatti e “flosci” della grande guerra, alla pizza piatta degli anni 30.

In questa foto è apprezzabile l’interno, da regolamento del 1873 viene indicata una fodera nera di cotone ed anche quelli da me fino ad adesso visionati avevano sempre questo tipo di fodera interna. A volte sulla fodera ci sono timbri di accettazione o scarico e più spesso la matricola del marinaio, in vernice bianca, data con la mascherina:

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L’evoluzione del nastro per il berretto, come abbiamo visto, ha subito modiche ad adattamenti nelle varie epoche, abbiamo analizzato le variazione delle dimensioni del carattere. Ma, probabilmente molti non sanno che tutti i nastri che riportano il nome della nave sono precedenti alla seconda guerra mondiale. Infatti con l’entrata in guerra vennero aboliti, per ovvie questioni di controspionaggio, tali nastri e furono sostituiti da altri più generici:
I nastri usati negli anni 1940 -1945 furono quelli illustrati nella foto successiva.
Oltre al personale a terra e nelle caserme che indossava il nastro “Regia Marina”, per il personale imbarcato su unità che facevano parte della Squadra navale venne distribuito un nastro con la scritta “Squadra Navale”. Il resto del personale imbarcato su unità minori o costiere venne dotato del nastro “Regie Navi”. In seguito vennero istituiti altri 2 nastri per gli imbarcati sui sommergibili e siluranti con la scritta “Sommergibili” e “Siluranti”

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Un copricapo in uso a cavallo tra la Grande Guerra e gli anni 20:

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Altro copricapo periodo tra gli anni 20-30
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La piatta “pizza di epoca fascista, “R.N. Montecuccoli”, fino al termine della seconda guerra mondiale:

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Altro berretto “bellico”, questo glorioso della “R.N. Roma” in versione invernale:

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E qui nella versione estiva, con telino in cotone bianco:

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Il berretto in panno blu resisterà però fino al 1971, i vecchi sistemi costruttivi però sono stati con gli anni perduti e la plastica prenderà sempre più il sopravvento nelle componenti interne del berretto. Nel 1972 esso sarà definitivamente abolito e rimpiazzato dal modello in polivinile bianco (ancora impiegato).
Mi auguro che qualche altro utente appassionato di cimeli della Regia Marina cominci a prendere in considerazione di iniziare una raccolta. Certamente non è semplice ma collezionare questi cimeli terrà in vita il ricordo di chi li indossò e sarebbe un motivo in più per andare a documentarsi sulle loro imprese, facendo sì che queste non si perdano nell’oblio.
Che le emozioni stimolanti poi, siano suscitate dalla lettura di un colto volume di storia o da un semplice articolo, su di un forum, poco importa.













APPENDICE: BREVE CENNO SUI COPRICAPO PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI

Senza stare a citare i vari regolamenti sull’uniforme, fondamentalmente e proprio per grandi linee possiamo affermare che dal regolamento del 1873 al termine della prima guerra mondiale, la forma del berretto degli ufficiali e sottufficiali della Regia Marina è piuttosto cilindrica, con una leggera svasatura in alto, solitamente la parte alta ha un diametro di solo 1 o 2 cm più largo della base.
Nelle due immagini successive, relative ad un berretto da Tenente di Vascello, epoca pre e prima guerra, è apprezzabile la differente foggia rispetto ai modelli successivi alla prima guerra mondiale:

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Stesso stile in questo modello da sottufficiale, in questo caso, il berretto è da secondo capo. Faccio notare che nello scudo frontale è mancante la corona, alcuni non sapranno che questo attributo era riservato ai soli ufficiali! Solo dopo la prima guerra mondiale anche i sottufficiali hanno potuto inserire la corona nel loro scudo:

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La feluca era un copricapo piuttosto anomalo rispetto alla linea dei precedenti modelli, era infatti riservata alla grande uniforme, ed indossata per le cerimonie od in particolari occasioni:

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Dopo la Grande Guerra e con in Fascismo le riforme interessarono tutti i Corpi e specialità delle Forze Armate. Negli anni 30 con la riforma Baistrocchi il modello unico per tutte le armi divenne il mod. 1934.
I seguenti berretti sono appunto due modelli 34 da Tenente di Vascello della Regia Marina, il primo in leggero cotone bianco, per l’uniforme estiva:

IMG]http://img123.imageshack.us/img123/7954/mod34bianco1hc5.jpg[/IMG]
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Il secondo, in pesante panno blu per quella invernale:

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Saluto tutti
Dimonios
 
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