Foto "doppia" tomba a Woriscirowgrad

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weisskatze
view post Posted on 11/1/2009, 11:33




Vi allego la foto del fregio della sua bustina, è un bel pò rovinato potrebbe essere 2° Genio Guastatori?

Buona domenica a tutti!

Francesca

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view post Posted on 11/1/2009, 12:14
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Il fregio è del 2° Reggimento Genio (reparto ancor oggi in vita come 2° Reggimento Genio Guastatori) che all'epoca era di stanza a Casale Monferrato.
Nel 1940 all'inizio della guerra il reggimento diventò "centro di mobilitazione" ed il suo deposito costituì e mobilitò numerosi reparti per le esigenze belliche, fra questi il 5° Raggruppamento Genio che inizialmente fu schierato alla frontiera francese e poi nel 1942 assegnato all'8^ Armata (ARMIR) ed inviato al fronte russo.
Il raggruppamento era costituito da due battaglioni trasmissioni, all'epoca non esisteva l'Arma delle Trasmissioni come oggi ma la specialità apparteneva al genio.
 
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weisskatze
view post Posted on 11/1/2009, 12:31




Infatti mia mamma mi ha parlato di alcune foto con mio nonno in uniforme assieme ad altri commilitoni (farò fare appena possibile delle scansioni e ve le posterò), si suppone ancora in Italia e se non ricordo male ha nominato appunto Casale.
Mio nonno è partito, infatti, tra la fine del 1939 o l'inizio del 1940...
Nel frattempo mia mamma è riuscita a leggere questa discussione e, tra la commozione, Vi ringrazia personalmente.

Francesca
 
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view post Posted on 11/1/2009, 12:48
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Francesca, a partire dal 1991 quasi 10.000 Caduti italiani in Russia sono stati traslati e riportati in Patria, credo che la maggior parte riposino nel Tempio Sacrario di Cargacco alle porte di Udine.
Qui il link: http://www.sacrariomuseocargnacco.org/benv.../benvenuti.html

Se vai alla voce "Caduti" ci sono le indicazioni per chiedere informazioni.
 
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Baytown 1943
view post Posted on 11/1/2009, 22:28




Cara Francesca,

ecco la seconda ed ultima parte del capitolo che ho cominciato ieri a trascriverti. Come vedrai le ultime righe sembrano scritte apposta per tua madre...

A mano a mano che l’ottobre avanzava, il monumento si elevava. progrediva la costruzione del muro di cinta, si aprivano i viali fra le tombe abbinate circondate da riquadri in muratura. I lavoratori si impegnavano a rendere il più possibile, con grande slancio, con l’orgoglio di onorare i nostri caduti.

Nulla di triste nel complesso di questa impresa che, fin dallo stato di cantiere ebbe una impronta di sentimentalismo. Ricordo, a questo proposito, che una notte fui costretta a passare per quel campo e ne riportai un’impressione di misticismo e di elevazione spirituale, anziché di opprimente tristezza. Cessato era il fervore del lavoro e la luce argentea della luna piena dava un aspetto di poesia ad ogni cosa. Il monumento era arrivato a poco più della metà della sua altezza e sul terreno di cui solo in una piccola parte si delineavano i tumuli recenti contrassegnati da croci, si vedeva un ammasso di utensili, carriole e mucchi di terra e materiale da costruzione. Tutto era invaso dall’azzurrognola luce lunare. Perfino un gruppo di bare, presso l’ingresso, che erano state trasportate nella giornata da luoghi lontani, non facevano triste impressione; come in un’ultima parata, quei feretri attendevano allineati l’ultima espressione della vita collettiva: una dignitosa sepoltura. Parevano volessero dire: “Veniamo da un lungo cammino. Lasciammo le famiglie, che già avevano provato le angustie di nostra assenza per altre guerre, abbiamo traversato territori sconfinati di questo fronte, ci siamo battuti in inverno nelle più aspre difficoltà, a primavera abbiamo ripreso le armi, in estate abbiamo trovato la morte in duri combattimenti. Ed ora eccoci qua a ritornare come in una caserma per il sonno eterno. I nostri compagni la prepararono per noi, non ci hanno abbandonato…”.

Ricordo la foga di lavoro degli ultimi giorni che portò al compimento dell’opera nell’epoca prefissa. Come per magia, il cimitero fu compiuto in un mese. Il due novembre ci fu la cerimonia inaugurale. Fu semplice nella sua solennità e talmente commovente che non so davvero ridire.

Al tramonto di una limpidissima giornata, in una gloria di luci, in mistico silenzio, rappresentanze militari e personale del Centro chirurgico si riunirono nei viali del nuovo cimitero. Ad uno squillo di tromba entrarono nel sacro recinto le autorità militari italiane e germaniche che si disposero presso l’altare. A questo facevano contorno alcuni soldati e quattro Sorelle (crocerossine) nella rigida posa dell’attenti. Se non fosse stato il vento che muoveva i loro veli, le bianche figure che avevano qualcosa di ieratico, sarebbero sembrate statue marmoree facenti parte del monumento. Il vento agitava anche le due grandi bandiere a complemento della poesia del quadro.

Il cappellano militare Padre Salsa, mutilato della Grande Guerra, benedì il sacro luogo e celebrò un rito funebre. Portata da alcune Sorelle, una statuina della Vergine, che fu chiamata Madonnina della Steppa, venne benedetta e posta sull’altare. Intanto nostri aerei volteggiavano sul cimitero gettando fiori sulle tombe. Una corona cadde a poca distanza dalla porta d’ingresso e, raccolta da due giovani ufficiali dell’Aeronautica, fu deposta a piè dell’altare. Un suono di campane si diffuse nell’aria con lenti rintocchi. Quel suono, così inatteso nel paese che non ha richiami al culto, riportava la nostra mente alle nostre campane, che da tanto tempo non sentivamo. Ad esse seguirono le note dolci dello Stabat Mater di Rossigni e la marcia funebre di Wagner. Erano con sapiente artifizio provenienti da un carro sonoro e chiusero l’austera cerimonia col loro mistico fascino.

Lentamente le autorità uscirono, soffermandosi presso il cancello e dopo un minuto di raccoglimento, salutarono militarmente lasciando in silenzio il sacro recinto.

E dopo di loro, tutti lasciarono i posti per aggirarsi per i viali. Anche le Sorelle si trattennero in preghiera fra quelle tombe.

Si attenuarono intanto le luminosità infocate del tramonto, impallidirono i riflessi dorati, avanzarono le ombre della sera. A mano a mano che gli azzurri cupi di queste si sovrapponevano sulle trasparenze giallo pallide dell’ultimo chiarore solare, si vedevano brillare le prime stelle. Solo sull’orizzonte, sotto un velame di vapori violacei, si mantennero a lungo pennellate rossastre.

Ad un tratto, come per incanto, gli archi del muraglione si incendiarono di bagliori di luce di torce che illuminarono il luogo dimodochè si coté rimanere fino a tarda sera fra quelle tombe.

Ognuno aveva nomi da ritrovare, preci da innalzare nel proprio raccoglimento.

Ignoti o conosciuti quei nomi illuminati dal guizzar delle torce, tutti erano degni dell’omaggio, e fu spontaneo omaggio, fu bisogno di sentirsi vicini a quegli scomparsi degni di onorata memoria.

Nel profondo del mio animo, nella solennità del momento, prendeva a poco a poco il sopravvento il pensiero per le famiglie di quei caduti, specie per le loro donne.

Quante avrebbero voluto trovarsi al mio posto per averli potuti assistere, per poter pregare oggi sulle loro tombe! Avrei potuto dir loro in quel momento: “No. Non sono abbandonati i vostri cari. Questo è un pezzo di terra della loro Patria”.


Ciao
 
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Toscano Nicola
view post Posted on 11/1/2009, 22:35




C'è per caso un elenco on-line dei soldati tumulati a Cargnacco ?

Se può servire io abito vicino, per cui posso andare a controllare eventuali nomi sulle lapidi.
 
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weisskatze
view post Posted on 12/1/2009, 10:12




Ancora grazie, Marcello la tua gentilezza è stata veramente commovente, Nicola ti ringrazio veramente tanto per la tua disponibilità.
Di sicuro proveremo a fare prima una richiesta tramite il file word che c'è sul sito di Cargnacco.
La cosa strana è che il nominativo di mia mamma è segnato nel comitato per gli orfani di guerra, quindi in teoria qualunque novità sarebbe dovuta venirla a sapere, però non si sa mai.
Ancora un grazie da parte di mia mamma, un capitolo che sembrava ormai chiuso da anni si è riaperto con la consapevolezza che ci siano persone splendide come voi disposte ad aiutare..
Una piacevolissima sorpresa nell'era del digitale.

Un caro saluto.

Francesca


 
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weisskatze
view post Posted on 14/1/2009, 10:31




Per non dimenticare...

Grazie di cuore a tutti.

Francesca
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Mio nonno al centro sorridente

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Mio nonno ed i suoi commilitoni prima di partire

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27-09-'42

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Cimitero Woroshilowgrad inverno '42

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Omaggio a mio nonno

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Omaggio a mio nonno

Edited by weisskatze - 14/1/2009, 11:08
 
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view post Posted on 14/1/2009, 23:13
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Francesca grazie per aver voluto condividere queste foto con noi.

Ho notato che nella seconda foto sono presenti dei soldati di fanteria, sono quelli con le mostrine rettangolari scure con due righe verticali bianche.
Probabilmente si tratta di militari della divisione Cosseria (reggimenti 89° e 90°) le cui mostrine erano cremisi con le due righe bianche.
I due reggimenti avevano la sede di pace in Liguria (Ventimiglia e Genova).
Forse tuo nonno era assegnato al genio di quella divisione e forse questo potrebbe portare ad una ipotesi sulla sua morte.
Fra l'11 ed il 12 settembre del 1942 il settore tenuto dal II Corpo d'Armata, cui apparteneva la divisione Cosseria, fu oggetto di un pesante attacco russo che causò quasi 700 perdite fra morti, feriti e dispersi.
Può darsi che tuo nonno sia stato ferito gravemente in quei giorni.
 
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weisskatze
view post Posted on 14/1/2009, 23:37




Ho avuto notizie recenti da mia mamma che la causa di morte non è stata per una ferita ma per una malattia data dalle cattive condizioni igieniche in cui versavano. Ho letto anche che c'era stata in quel periodo un'epidemia di tifo petecchiale, forse potrebbe essere stata questa la causa.
Grazie mille ancora per l'impegno che hai messo nel cercare informazioni. Per le foto mi sembrava il minimo, anzi se a qualcuno servissero per qualunque motivo a risoluzione più grande contattemi via MP e ve le spedisco.

Un saluto.

Francesca
 
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view post Posted on 15/1/2009, 00:07
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Francesca, puoi cercare di capire dal Foglio Matricolare di tuo nonno la causa della morte: se si trattò di malattia molto probabilmente fu ricoverato in un ospedale da campo e, dal suo numero, potremo abbastanza facilmente risalire alla Divisione di riferimento.

Anche mio nonno ha combattuto in Russia servendo nel 108° artiglieria della divisione "Cosseria" e venne ricoverato per malattia per circa un anno, di cui almeno 3 mesi presso uno degli ospedali da campo della Divisione a Orobinskij, lungo il Don (nov. 1942 - febbraio 1943).

A vostra disposizione,

Kepì


 
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view post Posted on 15/1/2009, 12:58
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Salve a tutti , nello scorrere il topic arrivato alle foto dei sottoufficiali tra cui il nonno di Francesca mi sono soffermato sui gradi da Serg. e Serg.M , ho notato che il primo Srg.m di profilo ha i galloncini sopra e il gallone sotto stessa cosa nella seconda foto i due Serg. di cui uno il nonno di Francesca , erano regolari , chi mi sa dire , ho gia visto altre foto cosi' grazie scusate se non rientra nel topic .

Rangers

 
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weisskatze
view post Posted on 17/1/2009, 09:47




Grazie alle vostre segnalazioni ho spedito oggi il modulo trovato sul sito del Tempio Sacrario di Cargnacco, appena ho notizie vi aggiornerò.
Per Kepì, intanto grazie anche a te, ho fatto controllare sul foglio a mia mamma e risulta deceduto per malattia a Woroshilowgrad, come avevano detto in precedenza gli altri utenti il cimitero è stato costruito affianco all'ospedale da campo, però non è specificata in alcun modo il tipo di malattia.

Un saluto a tutti.
Francesca
 
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view post Posted on 17/1/2009, 12:49
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CITAZIONE (weisskatze @ 17/1/2009, 09:47)
Grazie alle vostre segnalazioni ho spedito oggi il modulo trovato sul sito del Tempio Sacrario di Cargnacco, appena ho notizie vi aggiornerò.
Per Kepì, intanto grazie anche a te, ho fatto controllare sul foglio a mia mamma e risulta deceduto per malattia a Woroshilowgrad, come avevano detto in precedenza gli altri utenti il cimitero è stato costruito affianco all'ospedale da campo, però non è specificata in alcun modo il tipo di malattia.

Un saluto a tutti.
Francesca

.. ti aspettiamo.... non esiste una parola giusta: tifo solidarietà condivisione riconoscenza!!! fuori e oltre gli affetti (e come si può scrivere di una cosa così fuori degli affetti o della memoria!!!) la civiltà di un popolo é come ha cura, come tiene, come riconosce, come rispetta i propri cadutii in guerra!!! tutti.... facci sapere....... (ps foto straordinarie!!!)
 
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28 replies since 9/1/2009, 16:10   1671 views
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