Nave Audace, L'italianità di Trieste

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/1/2010, 13:10
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,552
Location:
GENOVA

Status:


Incoraggiato da Diminios, ma gradirei sentire moderatori e amministratori, io proseguo...e proseguo con una nave che ben meriterebbe, per il suo ruolo storico di avere un posto di notevole rilievo a livello nazionale..io ho scoperto nave e tutto il resto grazie alla cartolina....

image




Torpediniera Audace

Cantiere di costruzione: Yarrow Scotstown – Glasgow
Motto: deorsum numquam (mai indietreggiare) Stemma di Olimpia Rangoni di Modena (1593)

L’Audace, costruito in Inghilterra su commessa giapponese, venne acquistato dall'Italia nel 1916. Il 3 novembre 1918 fu la prima nave italiana ad ormeggiare sul molo di Trieste, sbarcando le truppe di liberazione, e dopo pochi giorni trasportò il Re d'Italia Vittorio Emanuele III il quale segnò la fine del dominio austriaco sulla città di Trieste. In seguito, tale molo prese il nome di molo Audace ed il lungomare adiacente prese il nome di Riva 3 novembre.

La sorte volle che l' 8 settembre, trascorsi venticinque anni di modesto cabotaggio militare in Adriatico e in Tirreno, la nave si trovasse allo stesso molo di Trieste a cui aveva dato il nome, e da cui fu l'ultima a salpare. In seguito alla cattura da parte dei tedeschi a Venezia il 12 settembre 1943 venne rinominata TA20, e venne affondata il 2 novembre 1944 da due cacciatorpedinieri britannici : HMS Avondale e HMS Wheatland, al largo dell’isola di Pag in Croazia.

Il relitto del cacciatorpediniere "Audace" che il 3 novembre 1918 approdo' per primo a Trieste, segnando il passaggio della citta' dal dissolto impero asburgico all' Italia, giace a ottanta metri di profondita' nel mare della Dalmazia, tra le isole croate di Pago e Lussino. L' hanno rintracciato poco tempo fa, dopo due anni di minuziose indagini, due subacquei triestini, Leonardo Laneve e Mario Arena. Oggi il relitto giace alla profondità di 80 mt, leggermente inclinato sulla fiancata di sinistra. Le forti correnti hanno incrostato notevolmente le strutture esterne, ma sono ben visibili tutti gli armamenti in perfetto stato di conservazione.

Tipo : Torpediniera
Dislocamento (tonnellate): 1364
Lunghezza (metri): 87,6
Profondità (metri): 2,8
Larghezza (metri): 8,4
Potenza (cavalli vapore): 22000
Armamento principale: 2 x 102/35
Armamento secondario: 2 x 20/65
Equipaggio: 6 + 120
Velocità: 30 nodi

:http://img233.imageshack.us/img :http://img233.imageshack.us/img


Saluti giacomo
 
Top
view post Posted on 2/1/2010, 13:52
Avatar

Moderatore

Group:
MODERATORE
Posts:
2,510
Location:
PISA

Status:


Bellissima scheda, complimenti, continua così. Molto interessante. Proporrò ad amici miei, archeologi subacquei professionisti, una spedizione scintifica sul relitto per documentare tutto e rendere il dovuto omaggio.

Francesco
 
Top
pippo49
view post Posted on 13/5/2010, 02:10




salve sono un ex marinaio,
vorrei fare presente che mio padre ventura giovanni classe 1895 era imbarcato su nave audace
nel momento in cui entrò a trieste nel 1918
mi raccontò tante cose su quando il comandante schierò l'equipaggo di circa 80 marinai
sul ponte e fece un discorso poco prima di entrare in trieste.
saluti; ventura

 
Top
view post Posted on 13/5/2010, 07:08
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,552
Location:
GENOVA

Status:


Pippo49 ti ringrazio per la testimonianza, ovviamente sarebbe ancora più interessante se tu potessi fare un post o aggiungere ad integrazione di questo i tuoi ricordi di quello che raccontava tuo padre e, se ne hai, immagini di tuo padre e della nave.
Saluti giacomo
 
Top
view post Posted on 27/8/2010, 18:35
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,552
Location:
GENOVA

Status:


Ho di recente trovato un'altra bella cartolina dell'Audacedegli negli anni '20 mentre attraversa il canale di Taranto, ho condito il tutto con la trascrizione del paragrafo destinato a questa famosa nave su "I Cacciatorpediniere Italiani" dell'USMM.

Cari saluti giacomo

image



Generalità

Questa unità era stata commissionata ai cantieri Yarrow di Glasgow dalla Marina Imperiale giapponese, che le aveva assegnato il nome di “Kawakaze”.
In seguito ad accordi intervenuti tra il governo italiano e quello giapponese nel luglio 1916, mentre era in costruzione, venne acquistato dalla R.Marina alle stesse condizioni che i cantieri Yarrow avevano concordato per il Kawazake ed il gemello Urakase. Il 5 luglio del 1916 le venne assegnato il nome di Intrepido, cambiato in quello di Audace (2°) il successivo 25 settembre.
Questo cacciatorpediniere si differenziava dagli altri già in servizio nella Marina italiana per le dimensioni decisamente maggiori, sia relativamente alle caratteristiche principali dell’unità che alle diverse sistemazioni di bordo.
Lo scafo era costruito in acciaio ad elevata resistenza e con lamiere di notevole spessore, era suddiviso in 19 paratie stagne, 12 delle quali si estendevano fino al ponte di coperta; le paratie stagne longitudinali erano limitate a brevi tratti sotto ai copertini di prora e di poppa, in corrispondenza dei depositi di combustibile.
L’armamento di artiglieria che era stato ordinato dalla Marina nipponica, avrebbe dovuto essere composto da un 120/40, quattro 76/30 a.a. e due mitragliere da 40/39. Quando l’Audace giunse in Italia, senza alcun armamento, il concetto della silurante monocalibro si era già affermato ed i cannoni effettivamente installati furono sette 102/35. Per quanto si riferisce ai lanciasiluri è da notare l’innovazione degli impianti binati laterali, che poi fu adottata per altre unità costruite in Italia. (L’Urakaze sistemò impianti binati da 533).
L’Audace, alle prove in carico ridotto (905 t.), raggiunse i 35,2 nodi; in servizio si dimostrò unità robusta, di sicuro funzionamento e di buone qualità marine.
Nel corso della guerra 1915-18 fu dotato di tutto le allora consuete sistemazioni per il dragaggio in corsa e l’attacco contro i sommergibili.
Nel 1937 l’Audace effettuò importanti lavori di adattamento per essere adibito ad unità di guida per la nave radiocomandata San Marco; furono sistemati, fra l’altro, tre casotti per il radiocomando a poppavia dell’osteriggio di macchina. In un successivo turno di lavori straordinari furono sbarcati definitivamente i due impianti lanciasiluri ed i paramine.
Nel 1942, quando venne deciso di destinare l’Audace prevalentemente al servizio di scorta, furono sbarcati cinque dei sette pezzi da 102/35 lasciandone uno a prora ed uno ad estrema poppa; in loro vece furono sistemate venti mitragliere da 20 mm. in impianti binati e quadrupli per la difesa a.a. ravvicinata.

Attività operativa

Giunse a Napoli il 9 gennaio 1917 e fu completato l’armamento stabilito dalla Marina italiana. Nel marzo successivo si trasferì a Brindisi e nella navigazione Messina – Taranto scortò i Smg H.1 e H.2 in arrivo dal Canada. A metà aprile 1917 raggiunse Venezia con a bordo il C.S.M. della Marina. Per tutta la durata della Grande Guerra rimase in Alto Adriatico dove svolse numerose missioni di guerra.
Fu la prima unità della Marina italiana ad entrare a Trieste liberata il 3 novembre 1918 avendo a bordo il Governatore designato della Venezia Giulia. Il 7 novembre entrò a Zara sbarcando nostri reparti e viveri per la popolazione e il 10 novembre trasportò da Venezia a Trieste il Re d’Italia con al seguito il C.S.M. dell’Esercito e alti ufficiali dell’Esercito e della Marina. L’unità si trasferì successivamente a Fiume, a Pola, a Selenico; il 23 dicembre 1918 prestò soccorso al piroscafo britannico Queen Elizabeth danneggiato da una mina presso Punta Maestra.
Il 24 marzo 1919 con a bordo il Re, il Ministro della Marina, i Presidenti delle Camere ed altre personalità si fece incontro alla formazione delle navi austro-ungariche assegnate all’Italia e che si trasferivano da Pola a Venezia.
Dal settembre 1920 al giugno 1921 fu stazionario a Smirne, alle dipendenze del Comando Divisione del Levante, e quindi a Sebenico.
Dopo un periodo di lavori a Taranto (febbraio-ottobre 1922) fu inviato in missione a Candia. Nel gennaio 1923 raggiunse Tripoli rimanendo a disposizione di quel Governatore per circa tre mesi. Nell’agosto-settembre dello stesso anno fu a Tangeri in missione riservatissima con a bordo una commissione interalleata.
Fino al 1928 l’Audace fu dislocato a Taranto ove spesso alzò l’insegna di nave ammiraglia dipartimentale. Durante la stagione estiva entrò temporaneamente a far parte delle squadriglie assegnate all’Armata Navale effettuando con esse esercitazioni e crociere nel Dodecanneso e in acque greche.
Fu assegnato alla Divisione Speciale come unità di riserva e fino al declassamento a torpediniera esplicò una modesta attività in Alto Adriatico.
Dal 1930 al settembre 1934 fece parte del 9° gruppo di unità dipartimentali a Taranto.
Venne quindi dislocata a Tripoli come nave stazionaria per poi raggiungere il Mar Rosso dove entrò a far parte del gruppo di “unità sottili” della Divisione Navale in Africa Orientale.
Rimpatriata sul finire del 1936, intraprese subito dopo una serie di crociere in acque spagnole durante la guerra civile. Durante questo periodo fu spesso a Tangeri, a Cadice e porti del Mediterraneo occidentale. Venne poi assegnata al Gruppo unità navali dell’Alto Tirreno, come guida della nave radiocomandata S.Marco.
All’inizio del conflitto 1940-43 l’Audace fu dapprima assegnata alla Scuola Cannonieri di Pola e successivamente alla Scuola Sommergibili. Oltre all’attività addestrativi la torpediniera effettuò anche alcune missioni antisommergibili e scorta a convogli. Nel 1942 le missioni di scorta divennero l’attività principale della torpediniera che si spostò frequentemente lungo tutto l’Adriatico.
Alla data dell’8 settembre 1943 l’unità lasciò Venezia per portarsi a sud, ma dovette rientrare per avarie e fu successivamente catturata dai tedeschi che la ribattezzarono TA.20. Rimessa in efficienza, venne impiegata sotto bandiera germanica per la difesa del traffico; nella notte sul 2 novembre 1944 affondò presso l’isola di Pago (Zara) in combattimento contro i caccia britannici Avon Vale e Wheatland.

 
Top
dimonios
view post Posted on 28/8/2010, 09:42




Come hai sottolineato, a volte dietro il nome di una piccola e sconosciuta unità si cela invece una vita operativa intensa , appassionante e drammatica...
Capita anche a me di leggere ainformazioni di unità che fino a quel momento mi erano quasi sconosciute e scoprire invece che meriterebbero un posto nella gloria!

Ottima e completa integrazione! Complimenti

Dimonios
 
Top
view post Posted on 28/8/2010, 12:06
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,552
Location:
GENOVA

Status:


Ti devo dire la verità, caro dimonios, man mano che approccio la materia navale (come sai per me amore recente o meglio riatizzato) trovo storie meravigliose legate a navi, uomini e personaggi che ai più non sono noti e si tratta di storie bellissime. In altre nazioni un patrimonio simile sarebbe esaltato e tutelato..da noi si esaltano altre storie...spesso ben più squallide.

Un caro saluto giacomo
 
Top
6 replies since 2/1/2010, 13:10   1795 views
  Share