RN Torpediniera Vega, Eroica fine

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view post Posted on 24/1/2010, 20:44
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Torpediniera Vega

Classe Spica (Perseo).
Cantiere di costruzione: C.Quarnaro, Fiume

Varato nel 1936
Sigla di identificazione: VG

Il trattato di Londra del 1930 sugli armamenti navali aveva disposto che non vi fosse alcuna limitazione nella costruzioni di navi inferiori alle 600 tonnellate di dislocamento standard; poichè la marina francese aveva subito sfruttato tale possibilità impostando 12 torpediniere anche la Regia Marina, sebbene senza molto entusiasmo, iniziò a prendere in considerazione tali navi ordinando due prime navi prototipo nel 1933: Spica e Astore. Dopo le prime prove in mare, che dettero risultati incoraggianti nonostante le scarse qualità nautiche, fu deciso di ordinare tra il 1934 e il 1935 furono ordinate le 6 unità della serie Climene e le 8 della serie Perseo. Tale decisione fu presa non tanto per le qualità di queste navi, su cui rimanevano seri dubbi sulla loro utilità, ma sotto la spinta della crisi etiopica e le conseguenti tensioni con la Gran Bretagna che imposero la necessità di avere quante più siluranti possibili. Come accennato all'interno della Marina queste navi erano considerate, giustamente, troppo piccole per l'impiego di squadra e troppo grosse per essere usate come siluranti notturne; nonostante questi dubbi, dato il sempre crescente bisogno di unità leggere e la cronica scarsità di fondi, vennero ordinante nel 1936/37 le 16 navi della serie Alcione. In definitiva furono costruite e entrarono in servizio, tra il 1934 e il 1938, 32 unità:
2 Serie Spica: Spica, Astore ( queste due navi furono vendute alla Svezia nel marzo del 1940 e rinominate Romulus e Remus ).
6 Serie Climene: Climene, Centauro, Castore, Cigno, Canopo, Cassiopea.
8 Serie Perseo: Perseo, Sirio, Saggitario, Vega, Aldeberan, Antares, Andromeda, Altair.
16 Serie Alcione: Alcione, Airone, Aretusa, Ariel, Clio, Calliope, Calipso, Circe, Lira, Libra, Lupo, Lince, Pleiadi, Polluce, Pallade, Partenope.
La principale differenza tra le varie serie fu la disposizione dei 4 tubi lanciasiluri da 450 mm: le due serie Spica ( che erano anche lunghe un metro in meno delle altre ) ebbe un impianto binato sull'asse di simmetria e due impianti singoli disposti uno per lato, le navi delle serie Climene e Perseo ebbero 4 impianti singoli ( riducendo cosi la capacità di salva a soli due siluri per lato ), mentre le navi della serie Alcione ( eccetto le 4 in costruzione a Fiume: Lira, Libra, Lupo, Lince ) ebbero due impianti binati sull'asse di simmetria della nave. Il resto dell'armamento era costituito da tre cannoni da 100/47 in altrettanti impianti singoli scudati ( uno a prua e due a poppa ) e 3 o 4 impianti binati di mitragliere da 13,2; per la lotta antisommergibile erano disponibili 2 lanciabombe laterali e 2 tramogie a poppa. Nel 1939 fu iniziato un primo programma di ammodernamento e standardizzazione: le mitragliere da 13,2 furono sostituite con quelle più efficiente da 20/65 e installato i lanciasiluri nella logica disposizione della serie Alcione; i lavori vennero eseguiti durante i normali cicli di manutenzione, le ultime unità furono modificate nel 1941. Dopo lo scoppio del conflitto queste navi subirono la sostituzione dei 2 lanciabombe originali con 2/4 lanciabombe pirici tedeschi dotati di una celerità di tiro molto maggiore; molte unità furono anche dotate di ecogoniometro di origine tedesca o italiana. Tali modifiche e l'imbarco dei complementi di guerra appesantirono oltre modo le unità; questo fatto unito all'uso pressochè continuo portò ad un brusco calo della velocità massima: nel 1943 alcune navi raggiungevano a fatica i 26 nodi. Sicuramente il peggiore difetto delle Torpediniere classe Spica fu il poco spazio disponibile per l'equipaggio e le lunghe missioni di scorta ( in luogo delle brevi missioni di pattugliamento notturno per cui erano state inizialmente progettate ) acuì questo particolare inconveniente rendendo gli uomini sempre più stanchi, sfiduciati e propensi all'errore. Tuttavia proprio queste navi scrissero tra le pagine più gloriose della nostra marina. Ben 23 navi furono perdute durante la guerra e per le vicende armistiziali, le 7 unità superstiti furono lasciate all'italia e ammodernate tra il 1950 e il 1953 come navi antisommerbili; l'ultima, il glorioso Sagittario, fu radiata nel 1964.

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Una cartolina d'epoca che mostra marinai addetti ai tubi lanciasiluri a bordo di una torpediniera



Note operative: Nel 1937 operò in Adriatico e poi effettuò una crociera fino a
Tripoli. Svolse attività anticontrabbando per la Guerra di Spagna. Stazionò
prevalentemente nel Dodecanneso. Dopo l'inizio del conflitto fu destinata ad
attività di scorta verso l'Africa Settentrionale, ma fu di breve durata (circa
sei mesi). Il 21 dicembre 1940 la “Vega”era stata di scorta ad un convoglio da Palermo a Tripoli. Giunti nei pressi delle secche di Kerkennah (costa tunisina), tre pattuglie di tre aerei siluranti ciascuna avevano attaccato il convoglio composto di due piroscafi, il“Norge” e il “Peceta”, e di una nave ausiliaria, il “Luigi Rizzo”. I due piroscafi erano stati affondati. La “Vega” era sfuggita ai siluri evoluendo ad alta velocità.
Una formazione navale britannica che aveva l'obiettivo di rifornire Malta (operazione Excess) venne avvistata dalla ricognizione aerea, essendo stata ritirata la flotta da Napoli a Spezia per proteggerla dall’offensiva aerea alleata vennero inviate due torpediniere con scopi esplorativi.
Le due torpediniere Vega e Circe salparono da Trapani la sera del 9 gennaio e cominciarono a pattugliare le acque a levante di Pantelleria, la notte non portò nessun avvistamento ma alle 07:12 del 10 gennaio la Tp Circe ( che si trovava a circa 7 miglia dalla costa sudovest di Pantelleria ) avvistò un formazione nemica con rotta sudovest distante circa 7000 metri e insieme alla Vega. Tra le 07:26 e le 07:28 la Circe lanciò tre siluri contro una nave al centro della formazione ( il quarto siluro non partì per un'avaria all'accensione della carica di lancio ), mentre la Vega ne lanciava due subito dopo; gli inglesi che inizialmente scambiarono le due Tp per Ct dell'Amm Cunnigham che era atteso con la Forza A in quel frangente si ripresero dalla sorpresa e gli incrociatori Bonaventure e Southampoton con i Ct Jaguar e Hereward attaccarono le due torpediniere, dopo che il Bonaventure era riuscito ad evitare i siluri della Vega. Le Tp che subito presero una rotta di allontanamento risposero subito al fuoco ( un colpo da 100 mm causò un morto e 4 feriti a bordo del Bonaventure, che non ebbe però alcun danno ), ma la Tp Vega venne ripetutamente colpita: un primo colpo centrò il timone e immobilizzo le eliche, un secondo colpo sventrò la caldaia prodiera con conseguente invasione di vapore nella parte centrale dell'unità, altri colpi centrarono il pezzo poppiero da 100 mm e fecero saltare un deposito di munizione. Immobilizzata e impossibilitata a difendersi fu finita da un siluro del Hereward e affondò alle 08:15 con il suo comandate ( C.C. Giuseppe Fontana, medaglia d'oro alla memoria ) che sebbene illeso volle affondare con la sua nave. La Circe senza alcun danno riuscì a sfuggire alle navi inglesi e alla 08:45 raggiungeva il porto di Pantelleria, dove imbarcò un medico e si diresse sul luogo dell'affondamento del Vega per recuperare i naufraghi: solo sei uomini furono salvati.

Lunghezza: 81 metri
Profondità: 3 metri
Larghezza: 8,2 metri
Dislocamento: Standard 650 - 680 t Pieno carico 1100 - 1200 t
Apparato motore: 2 caldaie e 2 gruppi turboriduttori per 19.000 cavalli vapore su 2 assi
Velocità: 32 nodi
Armamento Il 10 giugno 1940:
3 cannoni da 100/47 mm; 6-8 mitragliere da 13,2 mm in impianti binati; 4 lanciasiluri da 450 mm; 2 lanciabombe; 2 tramogie
Dal 1941:
3 cannoni da 100/47 mm; 6-10 mitragliere da 20/65 mm ( massimo 3 impianti binati e 4 impianti singoli ); 4 lanciasiluri da 450 mm; 2/4 lanciabombe; 2 tramoggie
Equipaggio: 6+110


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Giuseppe FONTANA
Capitano di Fregata
Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria

Comandante di squadriglia torpediniere, in numerose delicate missioni di guerra dette sempre prova di perizia e di sereno ardimento.
Nel corso di una ricerca notturna, conseguito il contatto con soverchianti forze navali avversarie, portò con abile e pronta manovra la torpediniera all'attacco, riuscendo ad infliggere al nemico sicure perdite con il lancio ravvicinato dei siluri. Durante la fase di disimpegno, dopo che la sua unità fu colpita dalla violenta reazione del fuoco avversario ed apparve impossibile il tentativo di salvarla, deciso a far pagare al nemico il più duramente possibile la perdita della torpediniera, si riportò contro la formazione avversaria e, con intenso tiro delle sue artiglierie protratto fino all'estremo limite, ripetutamente colpì le navi che ne facevano parte.
Quando l'affondamento della sua unità risultò imminente, dispose il salvataggio dei superstiti, ad uno dei quali diede anche il proprio salvagente, rincuorandoli fino all'ultimo dal suo posto di comando.
Nell'adempimento delle proprie mansioni divideva con la sua nave l'estrema sorte gloriosa.

Canale di Sicilia, 10 gennaio 1941

Giorgio SCALIA
Sottotenente di Vascello Imbarcato sulla torpediniera Vega Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria


Direttore del tiro di torpediniera, impegnata in audacissimo attacco contro soverchianti forze navali avversarie, dirigeva con magnifico ardimento e perizia il tiro delle artiglierie e, sfidando l'intensa azione di fuoco del nemico, che concentrava tutti i suoi calibri sull'unità, riusciva a colpire ed infliggere sicure perdite alle navi nemiche.
Colpita gravemente la sua unità, si portava presso il pezzo prodiero, l'unico rimasto efficiente, e con esso proseguiva con superbo slancio il tiro, fermamente deciso, nell'impossibilità di salvare la nave, a vendicarne la perdita, arrecando all'avversario i danni maggiori.
Sopraffatto dalla schiacciante superiorità dei mezzi nemici, che smantellavano anche l'ultimo baluardo della resistenza, preferiva, ligio alle più belle tradizioni 1941marinare, condividere la sorte della nave, da lui difesa fino al limite di ogni possibilità umana.
Donato con generoso impulso il suo salvagente a persona dell'equipaggio, che ne era priva, rimaneva con eroica determinazione al posto di combattimento e immolava la sua giovinezza sull'unità, che gloriosamente si inabissava, consegnando ai fasti della Patria l'epica gesta.

Canale di Sicilia, 10 gennaio



:http://img233.imageshack.us/img :http://img233.imageshack.us/img
 
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view post Posted on 24/1/2010, 21:55
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Ciao sempre più interessanti le tue pubblicazioni questa volta sento il dovere di intervenire in quanto trovo molte analogie alla vicenda personale che ha coinvolto il mio pro-zio del quale allego il link della discussione postata a suo tempo..... e se avessi qualche notizia in più sarebbe cosa gradita. Grazie Roberto
https://miles.forumcommunity.net/?t=29967718
 
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view post Posted on 25/1/2010, 16:36
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Exord59,

mi pare necessaria una premessa: io sono un ignorante assoluto in materia navale, ho aderito al forum principalmente per argomenti legati alle armi e alle campagne terrestri..poi un giorno ho acquistato delle cartoline a soggetto navale, ne ho fatto delle scansioni e mi sono messo a ricercare sul web e su qualche libro notizie riguardanti le navi che vedevo illustrate sulle cartoline.
Essendoti rivolto al top hai già avuto risposte piuttosto circostanziate. E' chiaro che quando si perde un caro si vorrebbe conoscere ogni circostanza che riguarda la sua fine, ma temo che nel tuo caso non si possa aggiunmgere molto.

..comunque le mine che distrussero l'Altair e l'Aldebaran, accorsa in suo soccorso erano state disposte dal sommergibile britannico HMS Rorqual, vascello posamine che prima della fine della querra darà molti dispiaceri alla Regia Marina. Il sommergibile comandato dal Lt. L.W. Napier aveva deposto un campo minato in data 8 ottobre 1941 nei pressi del Golfo di Atene. Le coordinate nautiche del punto a sud di Atene in cui l'Altair affondò è stimato possano essere 37º22'N, 23º52'E.

Il sommergibile affondò un buon numero di navi mercantile e, oltre ad Altair ed Aldebaran, colò a picco le seguenti navi militari: Calipso, Fratelli Cairoli, Francesco Stocco e Generale Antonio Chinotto. Tutte le navi furono colpite da mine deposte dal sommergibile che pure disponeva di sei tubi lanciasiluri.
L'unica regia nave che riuscì ad infliggere dei danni al sommergibile britannico con un pesante attacco con cariche di profondità fu il cacciatorpediniere Generale Achille Papa ( di cui trovi la sceda nella stanza) il giorno 21 agosto 1940.

I feriti recuperati dalla Lupo furono portati al Pireo e ricoverati ad Atene, come si evince dall'atto di morte del Sottocapo segnalatore Giuseppe Todaro di 21 anni deceduto per le ustioni riportate presso l'Ospedale da Campo 259. La salma venne tumulata nel cimitero di Atene e solo dopo la guerra traslate in Patria (Articolo del Prof.Giuseppe Profumo pubblicato su La Vedetta giornale mensile di Licata, in effetti il giovane Todaro era appunto nativo di Licata).

Tutto quello che son riuscito a trovare è qui..ben poco in verità e magari cose giò note..

Saluti giacomo


 
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view post Posted on 26/1/2010, 10:05
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Ciao Giacomo ti ringrazio mi hai dato nuove notizie e circostanze ero solo a conoscenza del nome del sommergibile inglese, ora ho aggiunto altri tasselli alla vicenda.
Un caro saluto.

Roberto
 
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