Il primo volo di liberazione

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view post Posted on 18/2/2020, 20:28


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Il primo volo di liberazione.

Nel libro “A posto siamo – in montagna con i partigiani della Servadei” scritto da Pier Salvadori, edito nell’agosto 1945, si accenna al “Volo della Liberazione” : “Il 24 aprile (1945 n.d.r.) ...misteriosamente compare vicino ai garibaldini un messaggero della nostra S.I.A.I. (che la solidarietà dell’ing. Marchetti trasformò per noi in azienda di distribuzione carburanti e di noleggio macchine) sotto forma di “S 79” che si alza dal campo di Vergiate; le ali sono tinte in rosso; subito D’Artagnan espone il tricolore alle Tre Strade, per facilitare il riconoscimento delle linee nostre. L’ “S 79” prende quota, poi investe con raffiche le posizioni nemiche; si spera che bombardi un pochettino, ma piovono invece manifesti. Dopo il suo volo inaugurale, “primo volo di liberazione” il pilota – un garibaldino in gamba – del nostro II battaglione (...)”

Il ten. Aimone Finestra della G.N.R. che “scendeva” dal Verbano con la famosa colonna comandata da Ludwig Stamm (della SS Polizei), nel suo volume “Dal fronte jugoslavo alla Val d’Ossola”, parla invece di un aereo da turismo che sorvolò la città di Arona e, volteggiano sul campo di battaglia, lanciò manifestini con l’annuncio che Milano, in mano alle forze della Resistenza, era stata liberata.

A suo tempo mi parve strano che Alberto Ramelli (fucilato dai tedeschi il giorno stesso, 26 aprile 1945; di lui ho una fotografia ma non sono capace di caricarla, chiedo scusa) potesse pilotare il SIAI Marchetti, come veniva indicato.
Infatti non fu così.
Segnalo, sulla vicenda, i seguenti articoli, con una aggiunta.
La Colonna Stamm, o un troncone della stessa) non passò mai il Ticino e non si arrese a Busto Arsizio ma restò in Piemonte e si arrese a Novara; la loro intenzione era di entrare in Lombardia ma era impossibile passare il fiume.
La colonna che si arrese a Busto Arsizio era comandata invece dal maggiore Hans Schmoller della Luftwaffe – che si suicidò con un colpo di pistola, subito dopo la resa.
Purtroppo nella vulgata popolare la colonna divenne “Stamm” e il suicida venne erroneamente indicato nell’ufficiale SS che invece sopravvisse alla guerra.
Secondo Mario Colombo, Ludwig Stamm morì in Argentina nel 1986.

https://cpcontainer.weebly.com/volo-di-liberazione.html

www.gracpiacenza.com/aviazione_partigiana.html
 
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