CITAZIONE (micky.38 @ 21/4/2010, 15:42)
Mirco, la prendo come una conferma alla mia tesi di "divergenza dall'alto" e non dal basso...
Certamente i "vertici" partigiani erano i più determinati e convinti politicamente, si trattava in genere di persone culturalmente valide, con un passato molto "vissuto" e con speranze per il futuro spesso divergenti.
Tutti avevano il loro modo di essere "anti" chi lo era diventato di recente, chi lo era da sempre, e tutti avevano i loro riferimenti ( chi il re, chi Stalin, chi gli anglo-americani ) ovvio che due concezzioni, come monarchia-repubblica erano diametralmente divergenti.
I primi volevano il ritorno a "prima del Duce" i secondi cercavano di realizzare il sogno di Mazzini.
Anche i social-comunisti chiedevano una rivoluzione sociale, mentre quelli legati agli alleati non erano di questo parere.
Di quì gli equilibri, le mediazioni, le alleanze politiche......
La base del partigianato, risentiva in parte di questi scossoni (più sentiti dai vecchi politicizzati) ma essendo le bande, in gran parte formate da giovani, le diatribe erano più legate a campanilismi locali, simpatie, invidie, rivalità amorose ecc...ecc...
Ciò non toglie che l'unità resistenziale tanto decantata nel dopo-guerra fosse in realtà molto effimera, come dimostrerà la non riuscita composizione di una associazione unitaria dei reduci.
ps. il logo non ci tacca...però mi piaceva....