L'ultima crociera di guerra del Carabiniere, 38 rubini d'onore

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lancieri novara 5
view post Posted on 2/5/2010, 17:51 by: lancieri novara 5
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Recentemente ho citato in altro post dell’assistenza prestata, col Corpo Militare CRI, alla Tall Ship 2010 a Genova, durante questo impiego ho avuto il piacere e l’onore di conoscere un collega Ufficiale Medico, il dott. Francesco Tani, figlio del Comandante Fabio Tani, direttore di tiro dell’incrociatore Montecuccoli durante la battaglia di Pantelleria e Comandante del Ct Carabiniere nel corso di una esotica e poco nota crociera di guerra nell’Oceano Indiano. Il comandante al termine di questo impegno fu protagonista di uno di quegli atti di generosità ed altruismo che riconciliano con il genere umano e fanno venir voglia di piangere di commozione…questa è la storia che voglio raccontarvi anche se certo non di prima mano. Di questa curiosa missione e del Comandante Tani si era occupato Enrico Cernuschi in un documentatissimo articolo pubblicato su Storia Militare n.141 Anno XIII del Giugno 2005.
Il Carabiniere dopo l’affondamento della corazzata Roma si prodigò, insieme ad altri per tentare di salvare i naufraghi del terribile disastro che aveva colpito una nave orgoglio della nostra flotta. Internato a Port Mahon il caccia Carabiniere venne liberato nel gennaio del 1945 e rientrò a Taranto. Ci si sarebbe aspettati un lungo periodo di licenza, ma non fu così, il 25 aprile il Capitano di Corvetta Tani assunse il comando del vascello e gli venne impartito l’ordine di portarsi a Ceylon per cooperare con gli alleati nelle operazioni contro il Giappone (cui dichiarammo guerra con maramaldesco tempismo il 15 luglio 1945).
Dopo una navigazione fortunosa il Carabiniere raggiungeva Colombo dove l’ammiraglio Manley Power, comandante la flotta accolse a dir poco tiepidamente “il soccorso al vincitore”. Nonostante questo clima di sfiducia il Comandante Tani si inventò un mestiere..il nostro caccia avrebbe fatto l’attendant destroyer per le portaerei in addestramento, in altre parole il nostro caccia avrebbe vigilato in fase decollo e appontaggio in caso di eventuali tuffi improvvisi. Così facendo si liberava un caccia britannico per altri compiti operativi.
Scoppiata la pace gli italiani si presentarono al comando di Ceylon per accomiatarsi dagli alleati britannici di cui si erano guadagnati stima e rispetto. L’ammiraglio Power intendeva sottolineare con un premio l’operato italiano, decorazioni ufficiali erano da escludere si decise così di offrire al comandante Tani un orologio d’oro con 38 rubini, uno per ogni missione compiuta con i britannici. Il comandante Tani rifiutò con garbo il dono e chiese, in sua vece, la liberazione di 38 prigionieri italiani, uno per rubino.. Il Comandante Tani rientrò in patria con 38 uomini liberati dai campi di prigionia di Ceylon e lui affidati.

Per chi desidera approfondire l'articolo citato e il seguente link

www.marinaiditalia.com/public/uploads/2010_03_04.pdf

Onore al Comandate Tani


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