L'aquilotto Clerici, Giampiero Clerici di Cavenago, aviatore

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luì
view post Posted on 12/6/2010, 08:57




Riporto due articoli dell'amico Pierangelo Gianni sulla figura - nel tempo un po' dimenticata - di uno dei primi nostri aviatori, rampollo di una delle più note famiglie della nobiltà milanese.
Purtroppo non sono capace di inserire le foto, se non in forma di link. Scusate...

GIAMPIERO CLERICI, EROE DIMENTICATO

La nostra scuola elementare (di Gerenzano, n.d.r.) e' dedicata a Giampiero Clerici. Nell'atrio della scuola, ben in vista, c'e' un bellissimo quadro (non mi meraviglerei fosse di un pittore famoso) dedicato al "Tenente Giampiero Clerici, nato nel 1892, morto nel 1917 in combattimento nel cielo di Flumignano"

Una seconda scritta sull'aereo recita: Ca3 2387, Oltremare.

http://img816.imageshack.us/img816/2655/giampierox3001.jpg

Chi era Giampiero Clerici?

All'anagrafe del comune di Gerenzano nel registro del 1892 si legge:

Numero 48, Clerici Gian-Pietro Paolo Luigi.

L'anno 1892 addi' 20 di Luglio a ore antemeridiane 8, nella casa comunale davanti a me Porro Giuseppe Assessore Municipale, uffiziale dello stato civile del Comune di Gerenzano, e' comparso il Nobile signor Giorgio Clerici di anni 28, possidente domiciliato in Milano, il quale mi ha dichiarato che alle ore pomeridiane 11 minuti trenta del di' 18 del corrente mese, nella casa posta in via Vittorio Emanuele al numero 18 (l'attuale municipio n.d.r.) dalla propria moglie signora Giuditta Motta, d'anni 22, capitalista, seco lui convivente, e' nato un bambino di sesso maschile che egli mi presenta e a cui da' i nomi di Gian-Pietro Paolo Luigi.

A quanto sopra sono stati presenti quali testimoni Clerici Don Paolo di anni 29, possidente e Gialdroni Luigi di anni 32, agente entrambi residenti in questo comune.

Letto il presente atto agli intervenuti l'hanno questi meco sottoscritto.

Giorgio Clerici, padre

Clerici Paolo, testimone

Gialdroni Luigi, testimone

Porro Giuseppe, Ufficiale

(Il documento dell'anagrafe)



Ora che sappiamo dove nacque possiamo, grazie alle scritte sul quadro delle scuole elementari, capire quello che fece in vita. Molto probabilmente i suoi primi anni di vita li passo' studiando a Milano e vivendo con i genitori nel palazzo di via Vittorio Emanuele (l'attuale municipio) a Gerenzano durante le vacanze estive. Ebbe una sorella, Henriette ed un fratello, Don Carlo, entrambi nati a Gerenzano. Studio' da ufficiale dell'aviazione e si arruolo' durante la prima guerra mondiale. Tenentino di 25 anni mori' in combattimento nei cieli di Flumignano, Friuli. Pilotava un aereo Caproni dal nome esotico: Oltremare.

La sua fama resto' nell'aria per parecchi anni. Gli dedicarono il campo d'aviazione di Cinisello Balsamo i cui lavori per la sua costruzione furono eseguiti tra il 1915 e il 1916. Dopo il primo conflitto mondiale il campo prese la denominazione di "Campo di aviazione Giampiero Clerici" in memoria del nostro eroico aviatore caduto in combattimento. Nel 1931 il campo cessò di funzionare ed al suo posto si uso' Bresso denominato "Campo Breda".


Con queste scarne informazioni abbiamo ricostruito la vita pubblica e familiare di un "ragazzo eroe" dimenticato. Ora il tenente Giampiero Clerici ha il posto che gli compete nell'albero genealogico della famiglia Clerici di Cavenago (nobili che vissero a Gerenzano a cavallo del 1900), dove inspiegabilmente non c'era.

Una nuova tassera di un puzzle affascinante quale puo' essere la nostra storia e' stato collocato al suo posto.



Pier Angelo Gianni




http://img809.imageshack.us/img809/3716/ca31.jpg


Scheda Tecnica

Caproni Ca.3 - Ca.450hp - Ca.33

Biplano trimotore da bombardamento

Anno di Costruzione: 1916

Progettista: Gianni Caproni

Equipaggio n. 3

Apertura alare: mt. 22,74

Lunghezza: mt. 11,05

Altezza: mt. 3,70

Superficie alare: mq 95,64

Motori: 3 Motori Isotta-Fraschini V4B da 150 Cv.

Peso max : 3800 kg.

Peso a secco: 2300 kg.

Carico utile: 1500 Kg

Armamento: 2 mitragliatrici da 6,5 mm


Velocita’ max 140 km/h a bassa quota

Tangenza prat.: 4800 mt.

Autonomia: 4h.

Produzione: 270 esemplari



L'AQUILOTTO CLERICI



http://img822.imageshack.us/img822/631/clericicaproni21.jpg


(Una ricompensa al valor militare)



Prosegue con questo capitolo la storia di Gianpiero Clerici, eroe dimenticato. Negli archivio di Stato di Via Senato a Milano ho trovato delle vecchie carte che parlano di lui e, ricostruendo i diversi eventi della sua vita, si potrebbe scrivere un romanzo di avventure.

Saltiamo l'infanzia e l'adolescenza che Gianpiero passo' tra Gerenzano e Milano dove studio' al Liceo Manzoni riportando ottimi voti. Adorato dai genitori per la sua indole spavalda ed esuberante, degna di un giovane rampollo della nobilta' lombarda, si iscrisse ad ingegneria al Politecnico di Milano quando scoppio' la prima guerra mondiale. Entro' in aviazione e gli venne assegnato il comando di un bombardiere Caproni.



Vi riporto integralmente il rapporto per la sua ricompensa al Valor Militare, perche' possiate capire di che stoffa era fatto.



COMANDO 3^ GRUPPO AEROPLANI



Rapporto circa proposta di ricompensa al Valor Militare al sottotenente Clerici Sig. Gianpiero



Nell'inoltrare proposta di ricompensa al valore per il S:Tenente CLERICI Sig. Giampiero, lo scrivente espone i fatti che detta proposta motivano.

Il Sottotenente CLERICI fa parte della 9a Squadriglia (Caproni) dal Maggio del corrente anno. Lo stesso giorno del suo arrivo in zona di guerra urgenti necessita' guerresche imposero il bombardamento della stazione ferroviaria di Calliano (Val Lagarina) verso le ultime ore del giorno.

L'azione era resa particolarmente difficile e pericolosa per le orribili condizioni atmosferiche. La zona era coperta di dense nubi temporalesche e tutto faceva prevedere che presto si sarebbe scatenato il temporale. Questo giovine Ufficiale, non ostante fosse appena giunto alla squadriglia e quindi ancora non pratico della difficile ed aspra zona montuosa volle prendere parte all'azione, che porto' a compimento. Gli apparecchi partirono quando cominciava a cadere la pioggia e rientrarono quando il giorno era gia' caduto.



Il S. Tenente CLERICI rivelo' in questa circostanza eccezionali doti sia di abilita' nella condotta dell'apparecchio, sia di saldezza d'animo e di energia; da quel giorno egli venne sempre confermando brillantemente queste sue qualita', dimostrando in ogni circostanza fermezza di propositi, sentimento altissimo del dovere, sprezzo severo del pericolo ed entusiasmo cosi' sincero; cosi' profondo; cosi' santamente materiato di amore al proprio paese, di attaccamento alle recenti e pur gloriose tradizioni dell'aviazione, da render particolarmente simpatica ed amata la sua esuberante e fiorente giovinezza.



Ha eseguito 15 bombardamenti (in molti dei quali offertosi spontaneamente) nella difficile zona del Trentino, aggerendo con bella tenacia le alte posizioni nemiche, anche quando l'apparecchio non riusciva ad innalzarsi ad una quota sufficiente.



Egli e' percio' quasi sempre ritornato con l'apparecchio piu' volte colpito dal tiro nemico, alcune volte gravemente danneggiato; il giorno 20 Giugno 1916, dopo il bombardamento del campo d'aviazione nemico di Pergine (Cire') ritornava con 34 fori di proiettile nell'apparecchio.



E' uno di quei piloti che, una volta partiti, non tornano indietro senza aver compiuto il mandato a loro affidato, lo scrivente fa sempre speciale assegnamento su di lui ogni qualvolta vi e' un impresa difficile ed arrischiata da compiere che anzi spesso deve intervenire con la sua azione moderatrice per contenere l'entusiasmo a volte eccessivo, ma sempre ammirevole.



Nell'azione offensiva delle nostre truppe sul Col Santo prese parte ai bombardamenti eseguiti su quella alta ed alpestre regione; il 9 Ottobre, incaricato ancora di eseguire sulle ultime ore del giorno il bombardamento delle riserve nemiche lungo la val Zuccaria (regione Col Santo) non ostante il cattivo funzionamento di uno dei motori e conseguente impossibilita' di raggiungere una quota sufficientemente elevata, s'internava risolutamente sulle linee nemiche eseguendo a quota di soli 2700 metri il bombardamento della localita' in quella zona che raggiunge e supera in alcuni punti, l'atitudine di 2000 metri sul livello del mare.



Quanto sopra dimostra il coraggio a tutta prova di questo giovane ufficiale, il suo fermo e cosciente ardire, l'alto spirito di sacrificio e di abnegazione per il quale questo comando lo propone per la Medaglia di Argento al Valor Militare



2 DICEMBRE 1916



IL MAGGIORE COMANDANTE III^ GRUPPO AEROPLANI fto. LA POLA



Un secondo documento che parla di lui e ne illustra il carattere e' un articolo del giornale "Nel Cielo" datato 10 Marzo 1919 dal titolo "Il principe Ignazio di Trabia e il marchese Gianpiero Clerici - due mirabili carriere di battaglie e di eroismi".



Anche in questo caso vi riporto uno stralcio dell'articolo:

"Un gran biplano scendeva dall'alto; giunto a circa 500 metri da terra si mise a compiere girovolte e cabrate, scivolate e spirali che che rivelavano nel pilota che compiva quelle manovre si' difficili, singolare perizia di guida e coraggio a tutta prova.

La giosta del "Caproni" duro' una decina di minuti, mentre altri falchi tricolori - ma questi piu' piccoli e con una coda sola - s'erano levati a volo dal campo ed erano saliti su diritti come freccie, a tenere compagnia al fratello piu' grande e con lui darsi ad una pazza sarabanda di sbalzi e di avvitamenti, offrendo alle truppe, ai generali e ai due borghesi ch'erano a terra un indimenticabile spettacolo.

Nei momenti in cui il "Caproni" si piegava su un fianco, si vedeva sulla sua fusoliera il distintivo della squadriglia alla quale apparteneva: tre larghe margherite.



Ero vicino al principe Trabia; additandogli in alto il gran biplano gli chiesi:

-Chi e' il pilota?

-Clerici - rispose.

Clerici, non lo conoscevo. Sapevo soltanto che qualche settimana prima aveva fatto parte della spedizione del Cattaro e che era stato su Pola, di notte, quattro o cinque volte per gli ultimi bombardamenti.



Qualche giorno dopo mi si parlo' piu' a lungo di lui, a Udine. Clerici formo' l'oggetto di una conversazione con un bombardiere di Campoformio: conversazione breve, rapida, ma della quale appresi e ritenni a memoria molte cose utili.



- Clerici? Un aquilotto come ve ne sono pochi. E voi sapete di quale stoffa siano i nostri bombardieri. Degno del suo omonimo che fu nella seconda squadriglia e che ando' pel primo a gettare confetti su Lubiana nei giorni in cui non si credeva nell'aviazione (omissis).

-E' Decorato?

- Si', due medaglie. Il "bronzino" per Cattaro e una d'argento....."



Poi la storia da spensierata, eroica e sbarazzina diventa tragica con il suo abbattimento a Flumignano del Friuli nei giorni tristi della disfatta di Caporetto. Ci sono dei lati oscuri della storia che non vennero mai chiariti definitivamente e che furono l'oggetto di ricerche dolorose prolungatesi per anni.

Ma questa parte ve la raccontero' la prossima volta.



P.A Gianni

Edited by luì - 13/6/2010, 12:03
 
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view post Posted on 12/6/2010, 21:05
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Il tenente pilota Clerici Giampiero ha prestato servizio in qualità di pilota presso l'aereoporto "La Comina" (Aviano) a bordo del Caproni 2328, (prima squadriglia).

Il 31 ottobre 1917, in sede di trasferimento (ritirata di caporetto) si portava presso l'aereoporto di S.Pelagio (PD).

In data 1 novembre 1917 il Caproni 2338, pilotato da Clerici Giampiero e dal tenente De Lorenzi Ignazio coadiuvati dall'osservatore Lanza di Trabia Ignazio e dal mitragliere Pisanello Cosimo viene abbattuto in prossimità di Flumignano (UD).

La vittoria risulta incereta fra il Vizefeldwebel Uberschar della tedesca Jasta 39, in collaborazione con Hans Happack della Flik 39.

Quest'ultimo equipaggio sarà abbattuto da Francesco Baracca il 23 novembre 1917.

Il Clerici, precedentemente ha prestato servizio presso la seconda e la nona squadriglia.

 
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luì
view post Posted on 13/6/2010, 14:02




Infatti, insieme al Clerici morì anche Ignazio Lanza dei principi di Trabia, figlio di Giuseppe e di Giulia Florio, nato il 22 agosto 1890, tenente del 9 reggimento di cavalleria Lancieri di Firenze e passato poi nell'aviazione.
Sempre in una azione militare, il 21.8.1918, morirà anche il fratello, Manfredi Lanza di Trabia, nato nel 1894, tenente del reggimento di cavalleria Piemonte Reale.
 
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