Questo ordine venne creato il 16 giugno 1919 dal Generalleutnant Friedrich von Friedenburg
( 1866-1933 ), comandante della 2.Garde-Infanterie-Division e del VI Armee-Korps nell'esercito imperiale e della 6. Reichswehr Brigade nel Reichswehr.
Il Generalleutnant Friedrich von Friedenburg a Monaco nel 1919. Dietro di lui, a cavallo, si riconosce von Faupel(a fianco)
Era riservato a coloro che avevano prestato servizio per almeno tre mesi ( 2° classe ) oppure sei mesi ( 1° classe ) in Alta Slesia, lungo il confine con la Polonia, combattendo contro i nazionalisti polacchi che intendevano annettere il territorio alla Polonia.
soldato decorato con “Orden Schlesischer Adler”
La maggior parte di questi riconoscimenti, suddivisi in due classi come la Croce di Ferro alla quale intendevano sostituirsi, vennero assegnati dalla fine del 1921 al 1934, accompagnati da un attestato rilasciato dal Freikorps Oberland ( conosciuto anche come Bund Oberland o Kameradschaft Freikorps und Bund Oberland) del quale l'Aquila di Slesia era l'emblema.
Era una delle poche decorazioni dei Freikorps il cui uso sull'uniforme venne autorizzato durante il Terzo Reich.
Militante dei ”Freikorps”
Tra i membri di questo Freikorps, passati successivamente nelle file delle SA bavaresi, si annoveravano Heinrich Himmler, Sepp Dietrich, Eleonore Baur e molti altri.
Manifesto dei Freikorps
A seguito di quanto deciso nel Trattato di Versailles, una Commissione Inter-Alleata venne costituita per amministrare l'Alta Slesia, fino ad un plebiscito popolare. Il controllo della regione fu assegnato dal trattato ad Inghilterra, Francia, Italia e Stati Uniti.
Ognuno di questi paesi inviò un contingente di soldati, in totale circa 18.000 uomini, ad occupare parti diverse dell'Alta Slesia, molto ricca di carbone e ferro, e fino ad allora contesa ad armi tratte tra tedeschi e polacchi (ed anche, in minima parte, da separatisti cechi).
Per la cronaca, il commissario pontificio nominato da Papa Benedetto XV per il plebiscito di Slesia (e per quello di Prussia) era Monsignor Achille Ratti, il quale, già visitatore apostolico di Polonia e Lituania dal 1918, ebbe un ruolo fondamentale nel riconoscimento della Polonia da parte della Santa Sede (30 marzo 1919). In concomitanza con il plebiscito, nel marzo del 1921, egli fu nominato arcivescovo di Milano, e, nel giugno dello stesso anno, cardinale. Achille Ratti divenne Papa il 6 febbraio 1922 con il nome di Pio XI.
La campagna referendaria venne più volte sospesa e rinviata. Vi furono 2 insurrezioni polacche contro la popolazione tedesca prima del plebiscito.
Il plebiscito si tenne infine il 20 marzo del 1921, ma non portò a nessuna determinazione, pertanto la Commissione Alleata decise di dividere il territorio sulla base dei voti espressi.
Vi fu anche una terza, ininfluente, insurrezione della popolazione di parte polacca, poco dopo la chiusura del plebiscito. In tempi successivi si scoprì che la Germania aveva trasferito in Slesia migliaia di cittadini tedeschi, camuffati da profughi, al solo scopo di farli votare il giorno del plebiscito. La quasi totalità di essi fu rispedita a casa propria subito dopo il voto.
Il Freikorps Oberland fu costituito all'inizio del 1919 da Rudolf von Sebottendorf, il capo dell'organizzazione di estrema destra "Thule".
Simbolo della Società “Thule”
I suoi membri combatterono nel 1920 contro i comunisti che avevano instaurato la Repubblica Sovietica di Monaco e quindi contro gli insorti della Ruhr nello stesso anno. Trasferitisi quindi nell'Alta Slesia, combatterono ferocemente i nazionalisti polacchi durante le diverse insurrezioni precedenti al Plebiscito del 1921, mettendosi particolarmente in luce durante la Battaglia di St.Annabergs. Le loro azioni furono stigmatizzate dalle nazioni europee per la loro brutalità e l'uccisione di molti civili, tra i quali anche il "traditore" Matthias Erzberger, ministro della Repubblica. Dopo il Plebiscito il Freikorps Oberland venne sciolto trasformandosi nell'associazione "Bund Oberland".
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Grazie. Alex