Pistole Beretta Serie 70

« Older   Newer »
  Share  
Vins_cb
view post Posted on 28/1/2013, 21:46




Spero di fare cosa gradita agli appassionati di queste pistole inserendo alcune informazioni a riguardo; quelle che solitamente si trovano su internet sono spesso frammentarie ed anche i libri scritti su questo argomento, presentano spesso diverse imprecisioni (per non dire inesattezze) e mancano di numerosi dettagli che son quelli di cui gli appassionati vanno pazzi!

La commercializzazione della serie 70 inizia nel 1958. Esistono due versioni di queste pistole che differiscono per il diverso tipo di sicura utilizzata. Indicativamente i modelli prodotti fino al 1968 sono dotati di sicura a traversino mentre quelli prodotti successivamente presentano una sicura a leva. Il passaggio da un tipo di sicura all’altro non è stato immediato pertanto esistono modelli di entrambi i tipi bancati nel 1968 e 1969. A seconda dei modelli ne esistono sia con fusto in acciaio che con fusto in lega leggera.

I modelli esistenti al lancio erano: 70,71,72,73,74,75. E' da tenere presente che all'inizio (e anche in altri momenti dell'arco produttivo) i modelli non erano specificati da nessuna parte sull'arma; sul lato destro del carrello (posizione che in seguito verrà utilizzata per specificare il modello) vi era semplicemente impressa la scritta MADE IN ITALY.

Di seguito la descrizione dei vari modelli:
(Purtroppo ho dovuto ridimensionare le foto perché il forum taglia quelle con larghezza superiore ai 640 pixel)

Modello 70
1° Tipo:
70-1
70-1bis

2° Tipo:
70-2
70-2bis


Le caratteristiche sono: calibro 7.65 mm Browning, caricatore da 8 colpi, canna da 90 mm, tacca di mira e mirino fissi sul carrello, cane con mezza monta, fusto in acciaio oppure in lega leggera (di listino quella tutta in acciaio costava poco di più).
Come è possibile riconoscere le pistole con fusto in lega da quelle con fusto in acciaio? Beh a parte pesandole o testandole con un magnete, è possibile farlo anche guardando il colore del fusto: poiché il fusto in lega leggera non può essere brunito, la finitura applicata è una anodizzazione che rende il fusto di una tonalità più scura rispetto al carrello e alla canna (che essendo in acciaio sono bruniti). Se confrontate le 70 qui su (che hanno fusto in acciaio) con le 71 qui sotto (che sono con fusto in lega) noterete la leggera differenza.



Modello 71:
1° Tipo
71-1
71-1bis


2° Tipo
71-2
71-2bis


Le caratteristiche sono: calibro .22 Long Rifle, caricatore da 8 colpi, canna da 90 mm, tacca di mira fissa sul carrello e mirino fisso sulla canna (tutti i modelli che hanno il mirino sulla canna presentano sulla parte anteriore del carrello una fresatura per permetterne il passaggio), cane con mezza monta, fusto in lega leggera.
Curiosità: Uno dei primi cataloghi Beretta descriveva la 71 con anche il mirino fisso sul carrello, esattamente come la mod.70; con tutta probabilità si è trattato di una svista poiché esemplari così configurati non se ne sono mai visti in giro; se per caso doveste trovarne una però, compratela di corsa!! :D
A richiesta era possibile acquistare anche una canna lunga.

Modello 72:

Vi inserisco la foto solo del 2° tipo ma ovviamente, essendo stata introdotta nel ‘58, esiste anche con la sicura a bottone:

72-2bis

Le caratteristiche sono le stesse del modello 71 eccezion fatta per la canna: la 72 viene fornita con due canne: la canna lunga (150mm) montata e la canna corta a corredo.


Modello 73:

jpg

Caratteristiche: calibro .22 Long Rifle, caricatore maggiorato da10 colpi, canna da 150 mm, tacca di mira fissa sulla canna così come il mirino; cane con mezza monta, fusto in lega leggera.
Tutte le pistole con caricatore maggiorato (quindi le .22 con caricatore da 10 e le 7.65 con caricatore da 9) montano delle guancette più lunghe di quelle normali che si prolungano oltre il fusto per accomodare meglio il caricatore; il fusto non cambia in base al numero di colpi che la pistola ha.
Inoltre per rendere confortevole la presa nei modelli con caricatore maggiorato è aggiunto un distanziatore in plastica che porta lo spessore della parte scoperta del caricatore pari a quella de resto dell'impugnatura dell'arma.
Foto del caricatore con il distanziatore:

caricatore



Non cambiando il fusto è quindi possibile utilizzare caricatori lunghi anche nelle armi che montano le guancette corte, semplicemente il caricatore sporgerà di fuori.
La modello 73 è molto più comune nella versione con sicura a bottone in quanto la produzione è cessata non molto dopo il 1968. E' stato il primo modello ad essere tolto dalla produzione, probabilmente la richiesta non era alta.


Modello 74:

74-1

Caratteristiche: calibro .22 Long Rifle, caricatore da 10 colpi, canna da 150 mm, tacca di mira regolabile sulla canna, mirino fisso sulla canna, cane senza mezza monta, fusto in lega leggera.
La canna è di qualità superiore agli altri modelli, selezionata per il tiro. Se non altro sui primi modelli, dovrebbe esserci una vite conica di regolazione dello scatto sotto la guancetta destra, che agisce sulla barra di scatto. Lo scatto in generale è più leggero degli altri modelli (vedi mod. 76 per dettagli).
Per questa pistola era possibile acquistare a parte una canna corta:

p1260038jpgthumbnail1


p1260034jpgthumbnail1



Modello 75:

75-1

E' in pratica una 71 con la canna lunga invece di quella corta, ovvero una 72 senza la canna corta.




Qualche anno più tardi, sicuramente non prima del 1964 viene introdotta anche la mod. 76.

Modello 76:

jpg
jpg

Le caratteristiche sono: calibro .22 Long Rifle, caricatore da 10 colpi, canna da 150 mm, contrappeso in alluminio, tacca di mira regolabile sul contrappeso e mirino sostituibile sul contrappeso (tre misure di mirino in dotazione all'arma: 2/2,5/3 mm).
Essendo presente il contrappeso la parte superiore del carrello è fresata rispetto agli altri modelli, così come quella dell'"anello" anteriore che gira attorno alla canna.
E' ragionevole pensare che anche le canne della mod. 76 siano di qualità superiore alle altre.
Non ha la mezza monta del cane, il fusto è in acciaio (finora è la prima .22 della serie ad averlo) ed il peso di scatto è più leggero degli altri modelli (si attesta intorno agli 1.5 Kg). Questo alleggerimento dello scatto è ottenuto grazie all'uso di una diversa molla della barra del grilletto, una diversa molla del controcane, un cane ed un controcane diversi rispetto agli altri modelli. Anche la mod. 74 usa questi componenti differenziati.
In dotazione con la pistola vi era anche una chiave multiuso per la regolazione della tacca di mira e la sostituzione del mirino nonché un caricatore aggiuntivo.
Ad un certo punto della produzione è stato sostituito il grilletto con uno di tipo meno
arcuato.
Vi sono almeno tre diversi tipi di tacche di mira utilizzate, eccole qui:
tacchemira70

(La prima probabilmente è la stessa usata sul modello 952.)

Esistono due tipi di guancette in plastica per questa pistola: il primo è identico a quello della 74, ovvero senza appoggiadito, il secondo invece presenta l'appoggiadito.
A richiesta era possibile avere le guancette in noce semianatomiche (prodotte sia per destri che per mancini).
Negli anni la finitura del contrappeso è variata: alcuni modelli hanno una finitura liscia altri una più "ruvida"; alcuni esemplari hanno un solo grano di fissaggio del contrappeso alla canna (con innesto a taglio) altri ne hanno due (con innesto a brugola). Il perno passante, su alcuni esemplari (pochi per la verità), non è presente.



Modello 76S:

76S1
76S2

Esteticamente è quasi identica alla 76, ma presenta alcune differenze meccaniche sostanziali:

*fusto in lega leggera (se confrontate le foto di questa 76S con quelle della 76 subito sopra noterete che nella 76S il colore del fusto è più simile al nero del contrappeso che al grigio del carrello;
* cane con mezza monta;

Per quanto riguarda le differenze estetiche, invece, il carrello è in alcuni punti più "stondato" rispetto alla 76. Siccome un'immagine vale più di mille parole vi inserisco una foto che mette a confronto 76 e 76S (cliccateci su se volete ingrandirla):

confronto76-76S



Modello 70S cal. 9 corto:

70S-9c
70s-9c2

Caratteristiche: calibro 9 mm Browning corto, caricatore da 7 colpi, canna da 90 mm, tacca di mira e mirino fissi sul carrello, cane con mezza monta, guancette con poggiadito, fusto solo in acciaio. A richiesta può essere dotata di sicura automatica al caricatore.
E' la prima ed unica calibro 9 della serie 70 ed è stata introdotta nel 1971. E' uscita di produzione nel 1983, prima che il 9 corto venisse liberalizzato in Italia. Nel 2002 è stata catalogata e ne sono state importate alcune provenienti da un corpo di polizia Svizzero.
Ne esistono due varianti che esteticamente risultano essere assolutamente identiche:

la prima era importata negli Stati Uniti dalla Garcia ed era caratterizzata da un diverso sistema di blocco carrello rispetto a quello tipicamente utilizzato sulla serie 70: in questa variante è la parte posteriore dell'elevatore che blocca il carrello in apertura. Sfilando il caricatore il carrello si chiude; se si vuole mantenere il carrello aperto sarà necessario arretrarlo ulteriormente e agire manualmente sulla leva dell'hold open. Il comportamento è del tutto analogo a quello della modello 34/35. Inserisco alcune immagini esplicative:

70Sgarcia2



Come potete vedere il carrello tocca con l'elevatore e rimane in posizione leggermente avanzata rispetto alla classica posizione d'apertura (la leva hold open non può essere sollevata col carrello in questa posizione).

Dalla leva dell'hold open manca inoltre la linguetta che negli altri modelli sporge all'interno del fusto e che viene sollevata dall'elevatore del caricatore quando questo è vuoto:

70Sgarcia3

Sui primi esemplari (sicuramente meno di 5.000 pezzi) la scritta sul carrello è "Cal. 9 corto" invece di "Cal. .380" che verrà successivamente adottata.

70Sscritta9corto


La seconda variante è quella importata dalla Berben Corporation ed il sistema di blocco del carrello è quello classico montato su tutti gli altri modelli. Da notare che i caricatori di queste due varianti non sono intercambiabili: hanno caratteristiche meccaniche diverse nonché le pistole differiscono per lo scasso nel fusto che ospita il caricatore.



Modello 70 S calibro .22 Long Rifle:


70s221
70s222

Le caratteristiche sono: calibro .22 Long Rifle, caricatore da 8 colpi, canna da 90 mm, tacca di mira regolabile sul carrello e mirino fisso sulla canna, cane con mezza monta, fusto in acciaio, guancette in plastica con appoggiadito, a richiesta sicura automatica al caricatore.
E' l'unica "compatta" calibro .22 di questa serie ad avere il fusto in acciaio. E' stata introdotta con molta probabilità nel 1979.

Modello 100:


mod1001
mod1002
mod1003


Le caratteristiche sono: calibro 7.65 mm Browning, caricatore maggiorato da 9 colpi, canna da 150 mm, tacca di mira regolabile sul carrello, mirino fisso sulla canna, cane con mezza monta, fusto in lega leggera. Questo modello nasce nel 1969 a causa del Gun Control Act Americano del 1968 che non permetteva più l'esportazione della modello 70 (ulteriori informazioni sul Gun Control Act nella descrizione della 71 versione 2 più in basso).

Modello 74 A:

74A
74A2
74A3
car_74A

Quasi identica alla mod. 100, differisce da essa per il materiale del fusto, che in questo modello è in acciaio, e per le guancette che qui sono con poggiadito.


Modello 101:
mod1011
mod1012

Ha le stesse identiche caratteristiche del modello 74, differisce per il diverso passo di rigatura della canna.
Introdotta nel 1969.



Modello 102:

mod1021
mod1022
mod102

Ha le stesse identiche caratteristiche del modello 76, differisce per il diverso passo di rigatura della canna.
Introdotta nel 1969.


Modello 70T:


70T1
70T2

Identica al modello 100 ad eccezione delle guancette che qui sono con poggiadito

Modello 71 "2° Versione":
808220s
808220d


Caratteristiche: calibro .22 Long Rifle, caricatore da 8 colpi, canna da 150 mm, tacca di mira regolabile sul carrello e mirino fisso sulla canna, cane con mezza monta, fusto in lega, guancette in plastica con appoggiadito, sicura automatica al caricatore.

Questo modello è un po' particolare, e il discorso si fà un po' lungo! ;D
E' stato l'ultimo modello di questa serie di pistole ad essere introdotto; la maggior parte sono state bancate fra il 1981 e il 1983 e sono rimaste nei magazzini Beretta per anche 10 anni e più.
Con tutta probabilità queste pistole sono state assemblate come modello 71 'classico' ma sono state successivamente modificate dalla Beretta come vedete in foto per poter essere esportate negli Stati Uniti. A causa del Gun Control Act del 1968, infatti, le norme si erano fatte più restrittive:
un'arma per poter essere esportata negli USA deve raggiungere un certo punteggio minimo; questo punteggio dipende dalle caratteristiche dell'arma:
più la canna è lunga più il relativo punteggio è alto, una tacca di mira regolabile vale più di una tacca di mira fissa, le guancette semianatomiche valogono più di quelle normali, la sicura al caricatore aggiunge punti!
E' per questo che la Beretta effettua dette modifiche le cui tracce sono visibili sulla pistola: la tacca di mira fissa viene rimossa e la sede allargata per ospitare quella regolabile; la sede infatti non risulta essere quella tipicamente utilizzata per le pistole con mira regolabile ma proprio quella di una mira fissa successivamente allargata per alloggiarne una regolabile. Ecco una foto che mette a confronto una 70S in .22LR (che nasce con la tacca regolabile) con la 71 "nuova versione".

70svs71

Tracce di lavorazione sono visibili anche sul fusto, sotto le guancette: a causa delle modifiche effettuate per aggiungere la sicura al caricatore alcune parti risultano lasciate in bianco, senza anodizzazione. La canna viene anche sostituita con il tipo lungo e le guancette normali sostituite con quelle semianatomiche.

Ad avvalorare questa tesi vi è quest'altro particolare:

71v21983



Questa che vedete è una 71 "versione 2" che si trova negli Stati Uniti. Come potete notare è stata bancata nel 1983 [AL], il numero di catalogo impresso sul fusto è il n. 6 (corrispondente alla 71 'classica'). Presenta inoltre il punzone con l'emblema della Repubblica Italiana con le lettere GVT, questo qui insomma:
punzone


Questo punzone viene apposto dal banco quando l'arma testata è conforme alle specifiche presenti nella scheda di catalogazione relativa al numero di catalogo impresso sull'arma.
L'arma catalogata al numero 6 è una 71 'classica' che deve avere, fra le altre cose, tacca di mira fissa e canna da 90 mm; è verò che la scheda prevede anche la canna lunga ma questa aggiunta è stata chiesta solo nel 1992, mentre l'arma è stata bancata nel 1983. Se ne deduce quindi che quando l'arma è passata al banco era a tutti gli effetti una 71 'classica'. E' stata successivamente modificata dalla Beretta per i motivi sopra esposti.
E' da notare che questa pistola, così modificata, non poteva essere commercializzata in Italia perché le sue caratteristiche non corrispondono più a quelle specificate nella scheda di catalogazione n°6.
Nessun problema per esportarla tuttavia, poiché il numero di catalogo è un numeretto che vale solo per l'Italia.
Posso aggiungere che questa pistola è stata esportata negli Stati Uniti prima del 1988 poiché non compare nel database matricolare della Beretta U.S.A. che copre solo le armi costruite o importate dal 1988 in poi. (Se andate sul sito www.berettasupport.com potete fare le ricerche sulle matricole).
Al fine di vendere queste pistole anche in Italia, nel 1993 Beretta ne chiede la catalogazione ottenendo il numero di catalogo 8082.
Questa ne è un esemplare:
beretta71secondaversion
beretta71secondaversion
beretta71secondaversion

se ci fate caso vedrete che il numero di catalogo è stato ripunzonato (l'anodizzazione, in corrispondenza del numero, è saltata via; di norma invece il numero di catalogo viene impresso da Beretta prima di applicare la finitura all'arma).
Sopra al 6, quindi, è stato punzonato 8082. Anche questa pistola si trova negli Stati Uniti, ed avendo il numero di catalogo ripunzonato è stata certamente esportata dal 1993 in poi; se infatti andate sul sito summenzionato otterrete questo risultato:

matricola

ovvero importata negli USA proprio nel 1993 (per le armi prodotte in italia, il campo "manufacturing date" va inteso come anno di importazione e non di produzione; le matricole vanno inserite con le lettere maiuscole, nel caso vogliate provare).

E la canne corte montate prima della modifica che fine hanno fatto? Con tutta probabilità sono quelle che, in alcuni casi, accompagnavano le 71 così modificate:
beretta71secondaversion

Solo all'estero però! La scheda 8082, infatti, non prevede come nota aggiuntiva l'intercambiabilità con una canna più corta.

Modelli in serie limitata
I modelli 70,71,70S in 9 corto sia con sicura a bottone che con sicura a leva, erano disponibili a richiesta anche con finiture speciali.
Le versioni disponibili erano:
70 C.L. - Cromata Liscia
70 C.I. - Cromata Incisa
70 A.L. - Argentata Liscia
70 A.I. - Argentata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo)
70 D.I. - Dorata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo)

71 A.L. - Argentata Liscia
71 A.I. - Argentata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo)

70S D.I - Dorata Incisa

Panoramica delle modifiche apportate durante l’arco produttivo:

Per quanto riguarda i tipi di pulsante di sgancio caricatore ce ne sono tre:

1. Vite zigrinata, a testa piatta con innesto a taglio, che si abbinava al pulsante zigrinato della sicura primo tipo; questo tipo di sgancio è stato comunque utilizzato ancora per qualche anno dopo il passaggio alla sicura a leva:
sgancio1tipo



2. Vite liscia, a testa tonda con innesto a taglio
sgancio2tipo



3. Pulsante; in realtà è una vite come le altre ed ha un foro sul bordo per permettere di infilarci un attrezzo e far leva per svitarla od avvitarla:
sgancio3tipo





I tipi di leve arresto otturatore sono due:

1.Primo tipo, usata nei modelli con sicura a traversino:
holdopen1tipo




2. Secondo tipo usata nei modelli con sicura a leva.
holdopen2tipo





La leva arresto otturatore (che funge anche da perno del grilletto) può essere tenuta in posizione in tre diversi modi:

1.Una vite sul lato destro del fusto, utilizzato solo con le leve primo tipo:
perno1tipo
sul lato sinistro dell'arma non c'è nulla che la tenga ferma:
holdopen1tipobis

(notare anche il primo tipo di molla della leva arresto otturatore)



2. Vite sul lato sinistro del fusto:
holdopen2tipoterholdopentipodueholdopentipodueviteholdopen2tipobis

(notare il secondo tipo di molla dell'hold open)


e nulla sul lato destro dell'arma:
perno2tipo



3. Anello seeger sul lato destro dell'arma
holdopentipotrebis
e niente sul lato sinistro:
holdopentipotre

Nota a margine: era meglio il 2° tipo, perché a me son già due volte che mi si sfila quell'anello e lo perdo!! ;D

Anche la molla del controcane è stata modificata con il passaggio alle pistole con sicura a levetta inquanto nelle pistole primo tipo serviva anche come molla della sicura.

Di grilletti ve ne sono ti tre tipi:

Questo è quello classico:
grilletto1
molto arcuato, è stato utilizzato su tutti i modelli della serie.

Ad un certo punto questo grilletto è stato modificato ed il dorso non è più liscio ma presenta degli intagli verticali.

Per finire il terzo tipo di grilletto è questo:
grilletto2

installato solo solo sulla 76 ma solo verso la fine della produzione.

Sempre per la modello 76 ad un certo punto è stata aggiunta una vite supplementare che tiene in posizione la molla del controcane, questa qui:
06-03-10_1601

Altre lievi modifiche hanno riguardato i caricatori in particolare l'estensione per il dito mignolo, l'elevatore, le labbra, il foro in cui si innesta il fermo del caricatore.


I miei più sinceri complimenti a chi è arrivato a leggere fin quaggiù! :D Spero di non avervi annoiato troppo, se qualcosa non vi torna vi prego di segnalarmelo; con tutti questi numeri :D potrei aver commesso qualche errore!!

Nei prossimi giorni inserirò ulteriori informazioni fra cui i campi matricolari (niente di ufficiale!) ed alcune immagini sui diversi tipi di scatola con cui venivano consegnate queste pistole.


Di seguito alcune informazioni sulle matricole utilizzate su queste pistole. I dati non sono ufficiali quindi sono da prendere con le pinze...

Dunque, i primi modelli erano caratterizzati da un numero di matricola composto da 5 cifre (sia per le pistole in cal. 7,65 che per quelle in .22 LR) situato sul lato destro del fusto, dietro il chiavistello di smontaggio:
questa è una modello 73 del 1958, quindi l’anno di introduzione di queste pistole (notate la scritta MADE IN ITALY sul carrello, senza la specifica del modello):

a0bcead95e116f00467aee2
84eb9365e8419997d04b16f
b87d781ddf488b88400315c

La prima cifra non è visibile ma quasi certamente è uno zero poiché un’altra modello 73 del 1959 risulta avere matricola 09893.

Un’occhiata ai marchi di prova mostra due particolarità:
prima di tutto che essi si trovano sul lato sinistro del fusto, davanti al grilletto e poi la data è espressa in numeri arabi e non numeri romani. Era infatti abbastanza comune all’epoca l’utilizzo di entrambi i tipi di notazioni:

74del59_zps18b9f8e8

aa011000105

Entrambe queste armi sono state provate nel 1959 ma la prima (mod. 74) ha il punzone in numeri arabi mentre la seconda (mod. 73) in numeri romani (XV).

Fra il 1961 (XVII) ed il 1963 (XIX) i marchi di prova sono stati spostati dal lato sinistro al lato destro del fusto, come si vede da queste foto:

berettam70001
70xix

Per un breve periodo comunque, i marchi saranno di nuovo spostati sul lato sinistro.

Siamo ora nel 1966 (XXII) e siamo a corto di numeri!! :D

(Beretta 71 matricola: 9xxxx, anno XXII)

beretta71finenumeri

Quindi fra il ‘66 (XXII) e il ‘67 (XXIII) si passa da una matricola composta da cinque cifre (xxxxx) ad una composta da una 1 lettera + 5 cifre (Xxxxxx).

La lettera poteva essere A oppure F. La A era riservata per le pistole in calibro 7,65 mentre la F per quelle in .22.

Ecco alcune .22 del ‘67 (XXIII) con il nuovo tipo di matricola:

71f19
71f2001x


un anno dopo (1968, XIV), stesso numero di matricola ma numerazione più alta:

b71xxiv
dsc00650sf
dsc00653z

Per le 7,65 invece:
Nel 1966 (XXII):
equesta

Un anno dopo (1967, XXIII):
b70a







Fra il ‘68 e il ‘69 vi è un nuovo cambio di matricola, vengono introdotte due nuove lettere: L ed M; la L era riservata alle calibro 7,65 mentre la M per quelle in calibro .22 LR.

ber101m01948del691
ber71m0769

Beretta 101 matrocola M01948 e Beretta 71 matricola M07xxx entrambe provate nel 1969 (XXV).


ber70matricolaldx

Beretta 70 matricola L46574 del 1970.

Come si vede dalle immagini, il numero di matricola è ancora situato dietro al chiavistello di smontaggio, tuttavia nel 1971 (XX7) questo viene spostato davanti al chiavistello dapprima, e sul lato opposto del fusto successivamente:


Beretta 74 M3967? anno1971:
beretta744



Beretta 76 M4xx79, a 1971
b76m



Stessa cosa per le 7,65:
b70l



Dai numeri di serie potremmo azzardare che gli esemplari prodotti in calibro 7,65 fossero circa il doppio di quelli in .22 LR.


Nel 1971 viene introdotta anche la modello 70S in calibro 9 corto e con essa la matricola Nxxxxx (ad essa riservata):

70sdel71



Arriva il 1972 (XX8) ed è tempo di un nuovo cambio di notazione matricolare.

A partire dal 1972, infatti, Beretta inizia ad usare un numero di matricola composto da 1 lettera + 5 cifre + 1 lettera (XxxxxxX).
La lettera usata come prefisso era dapprima una A (da A00001X ad A99999X) dopodiché si è passati alla B (da B00001X a salire).

Le lettere usate come suffisso erano:
'W' per i modelli in 7,65 mm Browning
'U' per i modelli in .22 Long Rifle
'Y' per i modelli in 9 mm Browining corto
la numerazione era indipendente quindi teoricamente esiste una pistola con matricola A12345U in .22, una con A12345W in 7,65 ed una con A12345Y in 9 corto.

Qui c’è una mod.71 con matricola M4xxxx:

b71m

qui una 74A conA0xxx3W dello stesso anno:

74amatra0

Una modello 76 con matricola A00755U risulta essere provata nel 1973, quindi probabilmente il passaggio al nuovo tipo di matricolazione non è avvenuto nello stesso momento per tutti i calibri, probabilmente perché a magazzino vi erano già diverse pistole bancate con il vecchio tipo di matricola...

Sono arrivato alla conclusione che la numerazione sia indipendente perché mentre nel 1979 [AE] esisteva già una modello 70 in 7,65 con matricola B73458W:
70b7

due anni dopo, nel 1981 (AH), le .22 (una mod.76 in questo caso) erano ancora alla matricola B3451xU:

b76b34


Il passaggio fra le matricole AxxxxxU e BxxxxxU (per le .22 quindi) è avvenuto indicativamente fra il 1979 ed il 1980;

Il passaggio fra le matricole AxxxxxW e BxxxxxW (per le 7,65 quindi) è avvenuto indicativamente fra il 1974 ed il 1979; se qualcuno di voi è in possesso di una serie 70 in cal. 7,65 bancata in questi periodi possiamo restringere il periodo in cui è avvenuto questo cambio.

Il passaggio fra le matricole AxxxxxY e BxxxxxY (per le 9 corto) non è mai avvenuto:

Questa è una 70S 9 corto del 1983 [AL], l’ultimo periodo di produzione quindi, e la matricola è ancora A58332Y:
70s9c1983

Le matricole inizianti per C,D,... sono state in seguito utilizzate da Beretta per la successiva serie 81, ma per questa aprirò una discussione a parte in futuro.


Ricapitolando quindi, le matricole utilizzate sono state, indicativamente:

1958 -> 1966 = matricola a 5 cifre (xxxxx) sia per le 7,65mm che per le .22 LR)

1966 -> 1968 = matricola composta da 1 lettera + 5 cifre: (Axxxxx = 7,65mm, Fxxxxx .22 LR)

1968 -> 1972 = matricola composta da 1 lettera + 5 cifre: (Lxxxxx = 7,65mm, Mxxxxx .22 LR, Nxxxxx 9mm corto)

1972 -> fine produzione = matricola composta da 1 lettera + 5 cifre + 1 lettera: (la prima lettera è stata la A, una volta esauriti i numeri si è passati a B, la lettera di suffisso invece indicava il calibro ed era W = 7,65mm, U = .22LR, Y=9 corto)

Qualche informazione aggiuntiva e qualche foto sui modelli in serie limitata:

I prezzi li ho presi dal catalogo Bolaffi del cacciatore e delle armi del 1972.

Le versioni disponibili erano:
70 C.L. - Cromata Liscia (L. 36.000)
70 C.I. - Cromata Incisa (L. 40.00)
70 A.L. - Argentata Liscia (L. 39.000)
70 A.I. - Argentata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo) (L. 73.500)
70 D.I. - Dorata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo) (L. 77.500)

71 A.L. - Argentata Liscia (L. 40.000)
71 A.I. - Argentata Incisa (dotata di cofanetto e caricatore aggiuntivo) (L. 75.000)

70S D.I. - Dorata Incisa

Inserisco anche i prezzi dei modelli standard come paragone:

70 Fusto lega leggera (L. 25.000)
70 Fusto acciaio (L. 26.000)
71 (L. 26.500)
72 (L. 30.500)
74 (L. 30.000)
76 (L. 40.000)
100 (L. 31.000)

nonché quello di altre pistole:

952 Standard (L. 51.500)
952 Special (L. 81.500)
950B (L. 18.000)


Walter PPK 7,65mm (L. 76.000)
Walter PPK .22 LR (L. 80.000)
Walter P30 .30 Luger (L. 95.000)
Ruger Mk I standard (L. 55.000)
Smith Wesson 41 .22 LR (L. 139.000)
Smith wesson 36 .38 Special (L. 90.000)

Sarà stato il cambio, ma all'epoca le Beretta erano particolarmente convenienti! :D

Seguono un po' di immagini:

70 A.I.
70ai1
70ai2
70ai3
70ai4
70ai5
70ai6


70 C.I. (suppongo)
70incisa1
70incisa2
70incisa3
70incisa4

70 D.I.
70DI1
70DI2


71 A.I.
Model_71_cal_22_LR-silver_plated-19642
Model_71_cal_22_LR-silver_plated-1964


70S D.I.
beretta70sdi1
beretta70sdi2
beretta70sdi3
beretta70sdi4
beretta70sdi5
beretta70sdi7
beretta70sdi8
beretta70sdi9
beretta70sdi10
beretta70sdi11
beretta70sdi12

Su armiusate c'è una versione nickelata in vendita, che non dovrebbe esistere, semmai potrebbe essere cromata, ma l'immagine è troppo piccola per capire se originale oppure rifinita in seguito.

Come anticipato inserisco anche alcune informazioni sui diversi tipi di scatole:

Durante l’arco produttivo le pistole sono state consegnate in diversi tipi di scatole.

Scatola di cartone bianca e azzura:

scatolaber2
scatolaber3





Scatola di cartone bianca (prodotte in diverse dimensioni e varianti: interno in cartoncino, polistirolo o spugna e coperchio rimovibile o pieghevole):

785fb21f3958e1a89355e55fda292c9c
beretta7071565del631
brta1jpg_thumbnail1
scatolaspugna



Scatola di cartone rossa per la modello 76:

76scatolarossa2
76scatolarossa1




Scatola di cartone blu (due versioni esistenti: interno in cartoncino oppure in spugna):

70S
b76
ber76




Custodia morbida blu:

beretta76scatola1


952scatolaoriginale2
952scatolaoriginale3




Valigetta blu con controscatola grigia:

beretta76S54
beretta76S4
beretta70sdi1




Valigetta di lusso opzionale (simile esteticamente a quelle che accompagnavano i sovrapposti della serie SO):

76valigetta2
76valigetta1

Infine un interessante accessorio, credo molto raro in Italia: si tratta del kit di conversione in 22 short, consiste in una molla di recupero più leggera e un caricatore studiato appositamente per il .22 Short.

Foto della pistola con kit di conversione:

acff890


Pubblicità americana dell’epoca:

1960S-1970S-12-VINTAGE-FIREARM-MAGAZINE-ADS-BERETTA-PISTOLS-GREAT-ART
 
Top
view post Posted on 28/1/2013, 21:53
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
13,942

Status:


Bene bene, così chi volesse rifarsi gli occhi anche in futuro potrà trovare tutti i riferimenti.

Bravo Vins.
 
Top
view post Posted on 29/1/2013, 07:11


Group:
UTENTE
Posts:
2,464

Status:


Una disamina veramente completa, complimenti!
 
Top
Ciccio49
view post Posted on 29/1/2013, 10:17




Complimenti!Un excursus veramente pregevole e prezioso per noi appassionati . Ho posseduto nel corso degli anni una modello 70 in 7.65(I tipo con sicura a traversino passante),una 72 con doppia canna(sempre traversino)e ho tuttora la mia vecchia 76 con cui garaggiavo in standard tanti,tanti anni fa .
Ricordo ancora che mio padre , dopo mie assillanti insistenze(avevo 14 anni!)comperò la 70 da un armiere amico che si contentò(nel 1964!)del solo prezzo di costo:10.500 lire!!!!
 
Top
view post Posted on 29/1/2013, 17:37
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,552
Location:
GENOVA

Status:


Una autentica Lettura Magistrale sulla famiglia delle Beretta 70...e kanister non ha trovato nulla da ridire..vuol dire la perfezione totale. Complimenti vivissimi ottimo lavoro!!!!

giacomo :) :) :) :)
 
Top
view post Posted on 29/1/2013, 18:01
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
13,942

Status:


Dai Giacomo, che Kanister ha trovato da ridire e da rifare in separata sede.......
E poi sai bene che è troppo giovane per me.... mica voglio essere accusato di pedofilia.
 
Top
Vins_cb
view post Posted on 30/1/2013, 00:23




Vi ringrazio per l'apprezzamento del lavoro!

Neanche a me si può dar del pedofilo :D visto che ho parlato di armi più vecchie di me!
Prossimamente aprirò un thread sulla Serie 81 di Beretta ed anche il quel caso parlerò di armi nate prima di me! :P

Un saluto
Vincenzo
 
Top
view post Posted on 30/1/2013, 14:01
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,174
Location:
Lecce/Cassino/Modena

Status:


Un lavoro veramente superbo! e . . . un grosso grazie in anticipo per il prossimo lavoro che ti accingi a pubblicare
 
Top
fb64
view post Posted on 31/1/2013, 07:10




Complimenti, ottimo lavoro, molto più completo e dettagliato di quanto riportato su alcuni libri sull'argomento.
Se ti possono essere utili ultreriori dati, immagini o quant'altro io posso andare a pescare nella mia collezione
 
Top
view post Posted on 1/2/2013, 11:46
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,926
Location:
San Donato Milanese - Voghera -Novi Ligure

Status:


Bel lavoro complimenti! E' stata la mia prima pistola, praticamente quella con cui ho imparato!
La Beretta 71 sono state usate dal Mossad Israeliano sugli aerei di linea israeliani come servizio antiterrorismo.
 
Top
fb64
view post Posted on 1/2/2013, 16:58




Scusami, ti risulta che le guancette in legno della mod.76 S abbiano all'interno degli inserti in piombo (forse per compensare il minor peso del fusto in lega rispetto a quello in acciaio).
 
Top
Vins_cb
view post Posted on 1/2/2013, 20:39




CITAZIONE (fb64 @ 31/1/2013, 07:10)
Complimenti, ottimo lavoro, molto più completo e dettagliato di quanto riportato su alcuni libri sull'argomento.
Se ti possono essere utili ultreriori dati, immagini o quant'altro io posso andare a pescare nella mia collezione

Ti ringrazio per la disponibilità, sono interessato ai vecchi articoli di Diana armi sulle pistole Beretta serie 70 ed 81; purtroppo mio padre ha regalato molti anni fa una ventina di annate di questa rivista! Su internet non si trova neppure l'elenco delle prove e quindi non è facile conoscere i numeri con gli articoli che potrebbero interessarmi.


CITAZIONE (fb64 @ 1/2/2013, 16:58)
Scusami, ti risulta che le guancette in legno della mod.76 S abbiano all'interno degli inserti in piombo (forse per compensare il minor peso del fusto in lega rispetto a quello in acciaio).

Sì risulta anche a me, non tutte ne sono dotate però. La ragione non è come si potrebbe pensare per migliorare il bilanciamento ma per far sì che la pistola superasse i requisiti imposti dal Gun Control Act statunitense del 1968.
Affinché un'arma possa essere esportata negli USA deve raggiungere un punteggio minimo (75 punti). L'utilizzo di un fusto in lega leggera realizza 20 punti, in acciaio solo 15. Utilizzare il fusto in lega però alleggeriva l'arma e poiché per ogni oncia di peso dell'arma veniva attribuito un punto, per contribuire a raggiungere il punteggio minimo sono stati aggiunti i pesi nelle guancette. Inizialmente solo per il mercato americano ma come spesso succede, anziché avere doppio magazzino, le stesse sono state vendute anche in Europa.

Edited by Vins_cb - 1/2/2013, 21:00
 
Top
fabr
view post Posted on 17/9/2013, 09:31




per prima cosa grazie per l'esposizione dettagliata e curata di tutto il lavoro....
avevo da porre un quesito agli esperti per quanto concerne i caricatori della serie 70 in cal 22 lr...
tali caricatori sono intercambiambili tra tutti i modelli?
Ossia io sulla mia beretta 74 potrei montare i caricatori della 71 e della 76????
quindi indifferentemente quelli da 8 o quelli da 10 colpi???
la mia beretta 74 ha le guancette "corte" e monta di serie un caricatore da 8 colpi...
 
Top
view post Posted on 17/9/2013, 10:43


Group:
UTENTE
Posts:
2,464

Status:


Quello della 76 di 10 colpi è ovviamente più lungo. Se l'arma ha le guancette corte, sporgerà dall'impugnatura, con discutibile effetto estetico e, forse, anche qualche difficoltà ergonomica. Dal punto di vista dell'aggancio, però, secondo me funziona.
 
Top
fb64
view post Posted on 17/9/2013, 12:21




Da prove pratiche eseguite, come già evidenziato da Rggero, i problemi sono soltanto di carattere estetico - ergonmici, il tutto funziona in maniera impeccabile.
L'unica perplessità è quella dal punto di vista legale visto che, quando l'arma riporta il numero del catalgo nazionale, le schede di catalogazione fanno riferimento ad un numero preciso di colpi e qualche genio potrebbe ravvisare l'aumento della potenzialità offensiva con le consequenze immaginabili.
 
Top
22 replies since 28/1/2013, 21:31   38171 views
  Share