Foto di gruppo con divise varie armi

La foto è della primavera del 1920. Il luogo è un deposito di mezzi alla Cecchignola in Roma, che ai tempi era sede della 'Sezione Automobilistica' del Genio.
Come sapete la specialità si è evoluta per diventare negli anni '30 Corpo Automobilistico (oggi Arma Trasporti e Materiali).
Ma che ci facevano lì, quasi in aperta campagna fuori dalle porte di Roma in mezzo a tutti quei Fiat 15 ter, questi ufficiali di varie armi?
Da notare le diverse tipologie delle uniformi.

... secondo me aspettavano che aprisse il circolo ufficiali per fare colazione...

Saluti

fm

Anche a mio avviso erano lì per partecipare ad un corso!

Ok non era mia intenzione porre un quiz... In effetti non lo so neanch'io.
Però, a pensarci bene, l'ipotesi di Carmelo e Ghebret potrebbero essere giuste.
Il secondo tenete da sinistra, accanto a quell'ufficiale di fanteria (prob. Brigata Torino) con un certo cipiglio nell'espressione, è il mio prozio paterno. Di lui so che, dopo un certo periodo di servizio in artiglieria (il fregio sul berretto coincide) è stato assegnato proprio in quegli anni al Servizio Automobilistico, dove è rimasto per tutta la carriera (Campagne AOI 1935/36 e 2GM). Prigoniero degli inglesi in Kenia, si è cogedato all'inizio degli anni '50. Mi pregio aggiunere che il suo nome è citato nell'elenco d'onore degli ufficiali del Corpo Automobilistico al Museo della Motorizzazione Militare proprio alla Cecchignola.

Aggiungerei, altra ipotesi plausibile, che gli ufficiali erano lì presenti.... in veste di istruttori e/o esaminatori per il conseguimento del brevetto di autista militare destinato a soldati e graduati. Penso questo, in virtù del loro rango e ruolo, anche se non si tratta di Ufficiali Superiori, essendo 4 Tenenti e 3 SottoTenenti.

Adriano qual'è l'ufficiale del servizio aereonautico d'artiglieria?
Altra domanda: il quarto da destra è di cavalleria? (non si vede bene ma sembra avere un kepi con il fregio dei cavalleggeri).

Comunque se l'ipotesi fosse quella di personale che si accinge a fare un corso, potrebbero ancora nei primi tempi conservare la propria uniforme e/o non avere ancora insegne distintive...

Ciao, bella foto,
per tentare di sapere qualcosa in più puoi anche considerare le mostrine dell'unico ufficiale di fanteria all'estrema destra. Il colore è piuttosto scuro con riga centrale bianca. Le possibilità sono solo tre: 53 54 Umbria (verde) 77-78 Toscana (scarlatto) 91-92 Basilicata (cremisi). A mio parere riterrei molto più probabile le ultime due perchè per essere verde è un pò scuro.
Escludo 55-56 Marche perchè l'azzurro sarebbe un grigio molto chiaro.
Gli esperti di dislocazione dei reparti ti potranno senz'altro dire dove erano di stanza quei reggimenti

Siamo proprio sicuri di escludere la Brigata Torino (81 e 82 Rgtt)? Azzurro con riga centrale gialla? Forse la buona illuminazione diurna la fa risaltare meno scura. E poi dopotutto la sede reggimentale era a Roma...

[QUOTE=64adriano,11/10/2013, 01:13 ?t=55317103&st=0#entry38752939
L'ufficiale di cavalleria non porta un kepì ma un berretto a tubo grigio verde bello rigido (se siamo nel 1920, uno dei primi), ma del resto il tenente si vede che è uno che ci tiene all'eleganza, basta vedere il magnifico paio di stivali, il frustino (o forse stick?) e poi lo spencer! [Quote]

Concordo che l'ufficiale dei Cavalleggieri indossa -unico del gruppo- un berretto "a panettone" dalla tipica foggia Anni Venti. In fatto di eleganza, le mie preferenze vanno ai berretti resi un po' flosci e mossi, come quelli indossati dai colleghi.
Concordo anche sullo stick (vedo come terminale del manico un pomolo metallico e non l'osso di lepre con la tipica curvatura ad angolo retto della frusta da caccia, impugnata invece dall'ufficiale primo da sinistra).



Concordo sulla sciabola -poco plausibile per chi è impegnato alla guida di un autoveicolo.
Circa il frustino, invece, dissento un poco. Secondo me, gli ufficiali dell'epoca della foto come di quella precedente non se ne separavano nemmeno per andare a letto o nella vasca da bagno.
Il discorso è futile ma non del tutto banale. Quando si acquisisce l'abitudine di avere il più del tempo qualche cosa per le mani : sciabola, frusta da cavallo, copricapo, guanti; il restare a mani nude comunica una sensazione di vuoto, d'incompletezza. Mi spiego così la persistenza a Novecento inoltrato di inutili bastoni da passeggio e di ombrelli anche con il beltempo, immancabili nel guardaroba dei civili quanto lo erano sciabole, frustini o stick a complemento dell'uniforme degli ufficiali.

Sto giusto ora osservando, posata accanto a me sulla scrivania per studiarla nei particolari dell'uniforme, la foto datata 1930 di un Maggiore di Nizza. (Mi è facile confondere la granata con fiamma dei dragoni con quella dei granatieri -non so a voi. Il numero 1 sul fregio del berretto ed il bavero che in foto appare un tutto scuro mi fanno dire : "Nizza" le cui fiamme viola non possono scambiarsi per gli alamari argento dei Granatieri.)
Ebbene, non senza qualche mia sorpresa, l'elegante ufficiale di questa foto ha preferito lo stick al frustino, e le fasce mollettiere agli stivali.

Fine della lunga disgressione, e complimenti per la foto e per la discussione da essa originata.

Foch

Edited by foch - 11/10/2013, 17:43