Reggimento Malenchini

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view post Posted on 9/4/2015, 09:33


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buongiorno a tutti
come ho spiegato nella mia presentazione al gruppo.. io sono appassionato (non esperto) di volontari delle guerre risorgimentali.. finalizzazione delle mie letture (la parte più bella) sarebbe la costruzione di figurini in scala.. i "soldatini"..
vengo al punto e alla richiesta
mi stavo interessando dei gruppi che hanno partecipato alla spedizione dei mille.. e nello specifico al reggimento Malenchini.. sull'argomento ho trovato un articolo di Andrea Viotti che descrive una divisa (cito per sommi capi) costituita da"berretto di panno blu scuro in uso alla fanteria piemontese.. senza filettature.. camiciotto color caffè..con collo rovesciato e paramani rossi.. chiusa da una fila di bottoncini dorati.. pantaloni in tela traliccio color grezzo naturale (?).. cinturone e giberne in cuoio annerito sempre in uso all'armata sarda..
in rete.. (non trovo più l'autore e il titolo del quadro) ho trovato questo che credo essere un particolare che ritrae un componente del reggimento..
la richiesta di aiuto.. "qualche dettaglio in più".. anche solo per avviare una discussione.


Edited by tutanrab - 9/4/2015, 10:59
 
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view post Posted on 10/4/2015, 08:14
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Il quadro a cui fai riferimento, quello da te postato, è un quadro del Palizzi "Il giorno prima della Battaglia del Volturno". Sembra che Palizzi abbia raggiunto l'Esercito meridionale quando questo era già in Calabria o nel salernitano. Comunque li vide e dai sui schizzi ne trasse due quadri.
La figura a destra potrebbe essere un milite del reggimento Malenchini giunto in Sicilia con Medici ma passato poi alla divisione Cosenz per "dissapori" fra Medici e Malenchini dopo la battaglia di Milazzo. Lì il Malenchini venne travolto da una fucileria accanita dei napoletani e si ritirò disordinatamente. Poi si riprese ma l'episodio non andò a genio al Medici. Nella realtà i dissapori risalgono a prima, quando Malenchini entrò a Palermo prima di Medici. Ma qui entriamo nelle beghe "garibaldine".
L'articolo a cui fai riferimento è vecchio di 40 anni e risente naturalmente dei giovanili studi di un'entusiasta.
In effetti i testimoni dicono che indossarono una "blouse di tela, traente al color caffè, listato davanti, sullo sparato, con bottoncini metallici, semisferici, piccoli e spessi". Il berretto era quello della GN mentre i pantaloni di traliccio erano bianchi ma di color naturale, all'epoca non esisteva il bianco tecnico di oggi. Il traliccio era un tipo di cotone molto simile al cotone ritorto dei jeans. Per quanto concerne l'articolo di anni fa c'è un errore il colletto della blusa non era rovesciato come da me illustrato (errore ricopiato da una corrispondenza del Cenni in cui appare una blusa con il colletto rovesciato) mentre il vero colletto era in piedi. Trovi un originale di detta blusa presso il museo del risorgimento di Bologna, ed appartenuta a tal Primo Baroni ferito all'inguine a Milazzo. Nella realtà questo baroni faceva parte della spedizione di Clemente Corte catturata in mare aperto da una nave da guerra napoletana e portati in prigionia a Gaeta. Liberati, non si sa per quale follia dai napoletani, questi ripresero il mare presentandosi a Palermo dove giunsero giusto in tempo per essere rimbarcati e diretti a Milazzo dove parteciparono alla battaglia. Il Baroni ed il suo reparto vennero rivestiti ed equipaggiati proprio nel frangente di Palermo, mentre il Malenchini era già nei pressi di Milazzo. Segno quindi che di queste bluse color caffè doveva essercene una scorta.
Un cordiale saluto
 
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view post Posted on 10/4/2015, 09:21


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grazie Andrea. gentilissimo.. metto il figurino a riposo in attesa di vedere la divisa a bologna e cambiare il collettoSLwwFDC
 
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giusepin
view post Posted on 10/4/2015, 16:01




Se può essere d'aiuto, ecco ciò che ha lasciato scritto il garibaldino pavese Piero Corbellini nel suo Diario di un Garibaldino della spedizione Medici in Sicilia 1860.

"La uniforme che ci è data è semplice e modestissima: una giubba grigia con una listella rossa lungo il petto, i bottoni d'argento o, meglio, inargentati, i calzoni di tela greggia, le uose pure di tela. Il berretto è di panno bleu scuro, contornato di una striscia di panno rosso. Sul davanti porta una trombetta, impressa in ottone inargentato. Siamo pure provvisti di borraccia e di saccapane".

Giusepin
 
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view post Posted on 10/4/2015, 16:42


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ogni contributo e ben accetto e utile.. sono contento di aver stimolato la conversazione.. sicuramente il figurino alla fine non lo scolpirò neanche.. però la curiosità di "seguire una pista" vale molto di più..
non credo riuscirò a dipanare la confusione che ho sull'argomento però.. mi diverte scoprire nuove cose
quindi.. mi par di capire che le bluse descritte come "color grigio caffè e colletto e paramani rossi" hanno equipaggiato probabilmente più gruppi.. le memorie di Corbellini e Mariotti (l'articolo di Viotti) mi pare descrivano lo stesso tipo
questi camiciotti in origine erano destinati a qualche altro uso?
 
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view post Posted on 11/4/2015, 08:03
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Quando si affrontano i garibaldini, da un punto di vista uniformologico, bisogna pensare che erano costituiti, vestiti ed equipaggiati sulla contingenza, qualunque tipologia di organizzazione vestiario -tipo esercito regolare- non esisteva. I garibaldini furono vestiti di tutto punto-tutti uguali- solo nell'ultimo mese della difesa della repubblica di Roma, quando il governo li fornì di un'uniforme regolare. In tutti gli altri periodi, compreso il 66 c'è stata una confusione enorme dove l'interpretazione delle disposizioni era molto, ma molto soggettiva.
Non so caricare le immagini se mi mandi la tua e-mail ti invio la foto della blusa di Baroni così magari la posti tu per tutti quanti.

Quello che dice Giuseppin è vero ma è da ricordare che Corbellini faceva parte della Medici. Anche Malenchini faceva parte della Medici ma era stati imbarcati, armi e bagagli in toscana e si ritrovarono poi a cagliari ove vennero organizzati ma sulle navi senza scendere a terra il che fa presupporre che vennero distribuite uniformi provenienti da diversi comitati.
Quanto alla blusa grigia di Medici, che corrisponde a degli schizzi fatti a Messina è una dei rompicapi in cerca di soluzione perché altri reduci dicono che fosse blu, o cotone misto blu. Mentre altro testimone parla dei carabinieri genovesi di Medici vestiti di nero con mostre verdi.
 
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view post Posted on 11/4/2015, 09:11


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grazie della disponibilità.. la mia mail è [email protected]
effettivamente l'argomento "volontari" sembra un gioco a incastri dove in ogni tessera c'è l'invito per un altra..
guardando il sito del museo bolognese ho visto una "casacca" descritta come da ufficiale medico dei garibaldini.. sicuramente è mia ignoranza ma a me pareva da bersagliere del Po... forse.. ormai non sono sicuro di nulla..
un saluto, fabrizio rabottino
 
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giusepin
view post Posted on 11/4/2015, 09:13




Giustissimo ciò che dice andrea viotti. Le uniformi dei garibaldini, così come tutto il resto del loro equipaggiamento, armi comprese, è un ginepraio!
Visto che poi si è toccato il tasto "carabinieri geneovesi" c'è questa testimonianza di quelli giunti con il Medici:

"La compagnia dei Carabinieri Genovesi, rimpiazzata per nuovi arrivi, vi faceva bella mostra nel suo turchino uniforme e col portamento marziale che la distingue".

(da: Menghini M. (a cura di). La Spedizione garibaldina di Sicilia e di Napoli nei proclami, nelle corrispondenze, nei diarii e nelle illustrazioni del tempo. Torino 1907).

Dal Movimento di Genova del 4 agosto (1860):

"[...] Le truppe che ho qui veduto sono Carabinieri genovesi, i quali hanno un’uniforme di tela russa formata da un giacchetto all’ussera con doppia fila di bottoncini bianchi, ed un berretto di panno bleu, fregiato di due carabine ricamate in oro. Tutti quelli che sbarcarono a Marsala portano al braccio sinistro un piccolo gallone in oro sulla foggia di quello per le truppe regolari che segna l’anzianità di servizio [...]."

Mai visto questo gallone di anzianità e nemmeno so che foggia avesse.
 
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view post Posted on 11/4/2015, 09:53


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dei "carabinieri genovesi" ho visto solo la blusa di Giulio Adamoli e mi sembra un altro camiciotto molto simile a quello dei cacciatori.. probabilmente sarà un modello più recente rispetto a quello alla "ussara"
 
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giusepin
view post Posted on 11/4/2015, 16:14




Giulio Adamoli non è mai stato nei Carabinieri Genovesi. Nel 1866, però, era Capitano nel 2° Battaglione bersaglieri volontari (meglio conosciuto come battaglione dei Carabinieri Mlanesi), seconda compagnia, che si distinse a Vezza d'Oglio il 4.7.1866, e la loro uniforme è così descritta dallo stesso Adamoli:

«La nuova uniforme non differiva molto dalla antica dei carabinieri genovesi. Si componeva della giubba, larga e comoda, di panno grigio, con mostre e filettature nere, tenuta stretta alla vita dalla cintura di cuoio nero, che portava la baionetta e giberna; dei pantaloni dello stesso panno, con banda nera larga due centimetri e mezzo; e del mantello a uso bersaglieri regolari di stoffa azzurra, col cappuccio. Un savio suggerimento del Ministero ci fece rinunciare al cappello piumato, e adottare il berretto grigio filettato di nero come il rimanente».

Ecco qui un garibaldino dell'Adamoli nel 1866
Carab510604

Dove hai visto la blusa di Adamoli?
Buona domenica.
Giusepin
 
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view post Posted on 11/4/2015, 17:02


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di tessera in tessera.. ora ho anche i "carabinieri milanesi"..
grazie giuseppin..
la blusa di Adamoli descritta come carabiniere genovese l'ho vista qui
www.adamoli.org/giulio/castello-di-besozzo-02.html
su di un altro sito turistico avevo trovato una blusa simile, indicata sempre come di "carabiniere genovese"
però non dice dove è conservata e il sito mi sembra di stile "proloco"... ancor meno attendibile
www.sanpierdarena.net/Miani.htm
 
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view post Posted on 12/4/2015, 09:51
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Gentili Tutanrab e Giusepin ho inviato la foto della Blusa sperando che Tutanrab la posti per tutti. Perdonate le mie incapacità.
Sulle divise dei carabinieri genovesi ci furono diverse tenute durante la campagna meridionale, anche perché il nome venne preso da qualunque unità avesse dei buoni tiratori con ottimi fucili, e non tutt di questi erano genovesi ne del gruppo genovese del 59 piuttosto risicato.
Andrea
 
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view post Posted on 12/4/2015, 10:04


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ricevo da Andrea Viotti la foto della blusa appartenuta a Primo Baroni e conservata al museo del risorgimento di Bologna..
ringraziamento pubblico dovuto.. oltre a quello in privato..
 
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view post Posted on 12/4/2015, 10:20
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Non sappiamo se questa sia effettivamente della Malenchini, ma è l'unica blusa color caffè esistente. Il resto è quello che avevo accennato tempo addietro.
Ho ripreso in mano lo studio delle uniformi della campagna meridionale da un tre anni e naturalmente -data la situazione- le fonti sono disparate, spesso in contrasto fra loro le definizioni sui colori lasciano molto alla poetica ed alla imprecisione. Anche nelle lettere che inviarono a Cenni le descrizioni lasciano a desiderare. Carte ufficiali praticamente poche -avevano un pessimo sistema amministrativo ma come scusante possiamo dire che era tutto contingente- quindi difficoltà di fornitura ed organizzazione. Molte delle uniformi in giro poi , spacciate per garibaldine della campagna meridionali sono invece del 66 o posteriori ascrivibili alla reducistica. Comunque un giorno, forse ne verremo a capo.
Andrea

In basso a destra è dove è segnata la ferita all'inguine di Baroni
 
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giusepin
view post Posted on 12/4/2015, 13:36




I Carabinier Genovesi, la mia artiglieria leggera, come la definiva Garibaldi, erano armati di carabine svizzere di precisione, del M° 1851 o derivate da questo modello.
Sul loro numero e sulla loro "uniforme", si hanno questi dati:

"Turin, le 17 avril 1859
[...] que le gouvernement du Roi a consenti à ce que les quarante-six carabiniers de la garde nationale de Gênes soient attachés au Corps des Chasseurs des Alpes pour être divisés et distribués dans les diverses compagnies dont le Corp se compose, suivant ce qu’ordonnera le général et sous sa responsabilité. [...] Signé C. de Cavour."


Secondo il Saccomanno, volontario in quella Campagna:

«[…] mentre nella campagna del 1859 noi s’indossò la modesta divisa del fantaccino dell’esercito piemontese e per unica variante avevamo un berretto nero con fascia di velluto color di sangue con sopra due carabine incrociate su coccarda dai colori d’Italia. Fu solo terminato il periodo di combattimento che una divisa speciale che ci era stata destinata ci raggiunse a Bergamo; divisa ch’era identica a quella dei nostri bersaglieri, compreso il cappello piumato: solo differenziava nel colore delle mostreggiature, ch’erano verdi. A Chivasso, dunque, indossammo la divisa del fantaccino, non escluso lo zaino […]».

Che se poi l’indossarono o no, non è dato sapere, ma non credo.
Nel 1860, la testimonianza di uno dei Mille a proposito sempre dei C.G.:

«vestiti come tutta la spedizione dei loro panni alla paesana»

partono con le loro amate e collaudate carabine svizzere, ma in numero inferiore rispetto alla precedente campagna.
Ecco qui un particolare del quadro di Tetar Van Elven Pietro Giovanni Teodoro «La Partenza dei Mille», conservato nell'Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova
Mazziniano
In primo piano, il primo in piedi a destra vicino alla lancia che si sta staccando dalla spiaggia di Quarto, e il primo seduto a sinistra, sotto a Garibaldi, sono due C.Gen. con le loro fidate carabine svizzere M° 1851.
Quindi, 46 nel '59 e meno di 40 (37 dovrebbero essere) nel '60 con la Prima spedizione. Questi, in borghese, quelli che seguirono con l'uniforme che ho già detto in precedenza.

Ho visto, tutanrab, la giubba conservata a Besozzo e ti posso dire che quella effettivamente è dei car. gen. dei quali, ripeto, l'Adamoli non ne fece parte come non fu dei Mille arrivando con una spedizione successiva.
Ha ragione Viotti. Di cimeli garibaldini ne è piena l'Italia ma che essi fossero proprio tali, ce ne corre . . .!
Giusepin
 
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