I Carabinier Genovesi, la mia artiglieria leggera, come la definiva Garibaldi, erano armati di carabine svizzere di precisione, del M° 1851 o derivate da questo modello.
Sul loro numero e sulla loro "uniforme", si hanno questi dati:
"Turin, le 17 avril 1859
[...] que le gouvernement du Roi a consenti à ce que les quarante-six carabiniers de la garde nationale de Gênes soient attachés au Corps des Chasseurs des Alpes pour être divisés et distribués dans les diverses compagnies dont le Corp se compose, suivant ce qu’ordonnera le général et sous sa responsabilité. [...] Signé C. de Cavour."Secondo il Saccomanno, volontario in quella Campagna:
«[…] mentre nella campagna del 1859 noi s’indossò la modesta divisa del fantaccino dell’esercito piemontese e per unica variante avevamo un berretto nero con fascia di velluto color di sangue con sopra due carabine incrociate su coccarda dai colori d’Italia. Fu solo terminato il periodo di combattimento che una divisa speciale che ci era stata destinata ci raggiunse a Bergamo; divisa ch’era identica a quella dei nostri bersaglieri, compreso il cappello piumato: solo differenziava nel colore delle mostreggiature, ch’erano verdi. A Chivasso, dunque, indossammo la divisa del fantaccino, non escluso lo zaino […]».
Che se poi l’indossarono o no, non è dato sapere, ma non credo.
Nel 1860, la testimonianza di uno dei Mille a proposito sempre dei C.G.:
«vestiti come tutta la spedizione dei loro panni alla paesana» partono con le loro amate e collaudate carabine svizzere, ma in numero inferiore rispetto alla precedente campagna.
Ecco qui un particolare del quadro di Tetar Van Elven Pietro Giovanni Teodoro «La Partenza dei Mille», conservato nell'Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova
In primo piano, il primo in piedi a destra vicino alla lancia che si sta staccando dalla spiaggia di Quarto, e il primo seduto a sinistra, sotto a Garibaldi, sono due C.Gen. con le loro fidate carabine svizzere M° 1851.
Quindi, 46 nel '59 e meno di 40 (37 dovrebbero essere) nel '60 con la Prima spedizione. Questi, in borghese, quelli che seguirono con l'uniforme che ho già detto in precedenza.
Ho visto, tutanrab, la giubba conservata a Besozzo e ti posso dire che quella effettivamente è dei car. gen. dei quali, ripeto, l'Adamoli non ne fece parte come non fu dei Mille arrivando con una spedizione successiva.
Ha ragione Viotti. Di cimeli garibaldini ne è piena l'Italia ma che essi fossero proprio tali, ce ne corre . . .!
Giusepin