|
|
| ..caldo...ferie...a volte un po' di scarso rispetto nelle più basilari norme di educazione... Un mondo che sta cambiando dove il dialogo si semplifica in anonimi battiti di una tastiera...
Veniamo alla bici. Non voglio ripetere quanto è già stato sostenuto da altri, ma anche io mi sarei limitato ad un restauro conservativo: togliere la verncie più esterna e lucidare il resto; ne avreste conservato il "sapore". Ne ho una anche io, di questi ultimi modelli con semiparfanghi (direi mod 35...). Era stata pesantemente resturata, con la realizzazione di alcune parti ex novo: l'ho svernciata cercando anche le minime tracce di colore originale e completata con accessori (per fortuna originali) che nel tempo avevo raccolto. Un inverno in una cantina un po' umida, ha ricoperto le parti a metallo nudo di un leggero velo di ossidazione... Alcuni amici mi hanno criticato, altri si sono dimostrati indifferenti, altri ancora hanno apprezzato. Non esiste pertanto una regola unica su come dobbiamo comportarci, dal momento che le nostre "cianfrusaglie" non sono certo paragonabili ad un dipinto del Guercino. Il risultato deve appagare il ns gusto, trasmetterci emozioni, ridargli un senso ed un contesto storico. Non mi permetto quindi di criticare la "vostra" scelta, anche se diversa dalla mia. Ritengo sia stato fatto un gran lavoro. Anche se non sono molto esperto (ho letto interventi molto competenti), sostituirei le stecche cilindriche dei parafanghi con piattini in lamiera, obbligatorio il sellino (se non Bianchi, anche uno in "civile" d'epoca) e addobberei con un simulacro di moschetto con protezione in canapa (ne è invaso il mercato!). Complimenti ancora per l'impegno Giovanni
|
| |