MAGENTA 1859

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view post Posted on 19/10/2017, 09:25
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Ciao Giorgio,

sarebbe bello se quel tuo amico fiorentino sapesse qualcosa in merito. Ora sono diventato curioso come lo fui quando mi incaponii di sapere il perché di tutte quelle "palle" che si vedono su balconi, pilastri di cancelli, dentro e fuori le chiese, cimiteri, eccetera.

Per l'altra questione, beh, non saprei proprio. Tutto è possibile.
 
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view post Posted on 19/10/2017, 11:25


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A questo link un articolo ben dettagliato e parecchio convincente che attribuisce alla Serenissima l'adozione delle persiane con tale fermo che rappresenterebbe un turco che capovolto (ovvero con la persiana libera di muoversi) trasforma l'immagine in una fanciulla.

Domani proverò a verificare se tale influenza ha raggiunto anche la Toscana. Buona lettura.

www.ildolomiti.it/societa/quellomet...esenta-il-turco

Qui sotto l'articolo, mentre le foto le trovate sul sito linkato.

Quell'omettino con i baffi che ferma le persiane, arriva da Venezia, rappresenta "il Turco assasin" e che girato diventa una "dama"

La testimonianza più sensazionale che ci può permettere di far luce sul significato simbolico è rappresentata dallo splendido lampadario ligneo che rappresenta Venezia Trionfate e conservato al Castello del Buonconsiglio

Gli elementi decorativi quando sopravvivono alla tradizione che li ha creati restano nel mondo come estranei diventando pian piano un mistero e celando così, quasi con pudore, la loro origine. Interrogare questi oggetti può permetterci di esplorare di nuovo un luogo e la sua storia dimenticata .

Molti probabilmente hanno avuto un incontro, magari fugace, senza conseguenze, magari da bambini, con quello che a prima vista appare come un omettino baffuto e composto, destinato a una sorta di perpetuo supplizio: alle volte posto eretto ben vigile o alternativamente penzolante a testa in giù, come giustiziato e inerme, mentre al suo posto appare per magia una prosperosa fanciulla.

Stiamo parlando del mezzo busto che funge da fermapersiane, immancabile, onnipresente, anche qui in Trentino e soprattutto in quelle zone del nord Italia a lungo rimaste sotto l'influenza della Serenissima. La persiana infatti come elemento architettonico nasce proprio in oriente. La persiana (da Persia) protegge dalla luce solare permettendo la circolazione dell'aria all'interno delle abitazioni, e questa soluzione nelle torride zone mediorientali era indispensabile. Fu allora Venezia aperta alla contaminazione culturale ad adottarle e importarla in grandi quantità sino a renderla un immancabile elemento pratico e architettonico presente ovunque nella sua Repubblica.

Poste le persiane, bisogna anche poterle fermarle perché non sbattano in continuazione. A questo punto, mentre una storia di contaminazione e commercio pacifico diventa sempre e più una storia di conflitto tra l'impero Turco e Venezia, il gancio esterno con il quale si bloccano le persiane prende a un certo punto le sembianze del famigerato nemico, il “Turco assassin”. Il turco di giorno, quando le persiane sono chiuse per proteggere dal sole gli interni, penzola capovolto e il fermapersiane si trasforma quindi come detto in fanciulla prosperosa. L'arcano è ora per metà svelato.

In questo modo Venezia appende letteralmente il nemico ai muri, che intanto inesorabile si espande lungo le coste del mediterraneo. I turchi dotati di un'artiglieria tecnicamente avanzata e di una evolutissima visone politica che faceva della tolleranza religiosa una delle principali armi di espansione arrivarono nei Balcani. Qui i contadini; vessati dal dominio dispotico e violento dei Serbi e dei Bulgari furono ben felici di essere assimilati all'impero Ottomano grazie al quale le loro condizioni di vita poterono diventare infinitamente più umane e pagando una piccola tassa potevano comunque continuare a professare la propria religione. Un nemico in realtà non così tremendo e inumano e dunque ancora più pericoloso a causa del suo buon governo e della sua tolleranza.

I Veneziani, furono dunque loro a iniziare a rappresentare sul fermapersiane la figura del Turco, un nemico potentissimo, illuminato e giurato, contro il quale Venezia si troverà a combattere per secoli, combattere e commerciare, sconfiggendolo poi a Lepanto nel 1571, un fatto cruciale anche per la standardizzazione iconografica del fermapersiane, come a breve sveleremo. Questo omettino è quindi diventato parte della propaganda veneziana il cui eco lontano ancora oggi si può avvertire e della cui volontà narrativa i fermapersiane rappresentano una geniale trovata giunta sino a noi.

Facendo parte dell'allora Impero austro-ungarico impegnato in prima linea nella guerra contro l'espansionismo turco anche il Trentino Alto-Adige è ricco di testimonianze riconducibili alla latente paura di un invasione turca. I Vascelli turchi erano addirittura giunti sino in Friuli, come Pasolini ricorda nella sua “Turcs tal friûl”. La torre dei Turchi all'abbazia di Novacella, eretta quando furono ampliate le fortificazioni intorno al 1400 è il simbolo di questo timore. Non mancano poi le chiese intitolate alla Madonna del Rosario, culto nato in concomitanza della vittoria delle navi cristiana nella battaglia di Lepanto

Ma la testimonianza più sensazionale che ci può permettere di far luce per intero sul significato simbolico rappresentato dall'iconografia dei fermapersiane è sicuramente rappresentata dallo splendido lampadario ligneo che rappresenta Venezia Trionfate, databile intorno alla seconda metà del XVII, e conservato al Castello del Buonconsiglio. In questa tipica rappresentazione (lampadari simili sono conservati a Vipiteno e Castelfondo) la figura di Venezia indossa la berretta dogale e un amplio mantello dorato cinto sulle spalle( questa è dunque riconducibile alla donna che si trova sul lato opposto del turco quando il fermapersiane viene ribaltato). A lato della donna si trova il leone di San Marco e sotto di lei un turco a mezza figura, testa reclinata e grandi baffi neri. Dunque sotto e ribaltato rispetto a Venezia trionfante un turco con grandi baffi neri a mezzo busto.

A questo punto il mistero dell'iconografia simbolica racchiusa nei fermapersiane (anche il nome “ferma persiane” è alquanto allusivo) è sintetizzabile ponendo nell'immagine dell 'uomo a mezzo busto baffuto il simbolo del turco minaccioso e nella figura della donna che appare ribaltando il fermapersiane l'immagine di Venezia trionfante che si sostituisce al turco il quale rimane così sul retro, sconfitto e a testa in giù.

Giorgio

Edited by Giorgio-Mi - 20/10/2017, 11:43
 
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view post Posted on 19/10/2017, 11:52


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CITAZIONE
A questo link un articolo ben dettagliato a parecchio convincente che attribuisce alla Serenissima l'adozione delle persiane con tale fermo che rappresenterebbe un turco che capovolto (ovvero con la persiana libera di muoversi) trasforma l'immagine in una fanciulla.

Proprio a casa mia (Piemonte) ci sono questo tipo di ometti per bloccare le persiane, come descritto nell'articolo.

CITAZIONE
Ora sono diventato curioso come lo fui quando mi incaponii di sapere il perché di tutte quelle "palle" che si vedono su balconi, pilastri di cancelli, dentro e fuori le chiese, cimiteri, eccetera.

Quindi quelle palle che si vedono spesso in giro sono proprio QUEL genere di palle?
 
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view post Posted on 20/10/2017, 09:03
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Accidenti, Giorgio!
Mai e poi mai avrei pensato a una cosa del genere. E' da quando ero ragazzino (e di primavere ne sono passate tante, ora c'è solo ... l'autunno) che sentivo dai vecchi del paese questa storia degli zuavi rappresentati in quegli ometti.
Se solo avessi sospettato in un qualche cosa d'altro non avrei certo inserito qui questa discussione.
E questo ci sia di lezione: mai prendere per oro colato niente e mai sostenere una tesi se non si è certo di ciò che si dice! Come ho detto mille volte, con i "se" e con i "ma" la Storia non si fa.
Grazie Giorgio, appena esco vado a ribaltare un ometto di quelli che qualche giorno fa non ho fatto perché sapevo cosa avrei rivisto. Per me quella donnina, se il diritto era uno zuavo, non poteva se non essere la francese Marianna!
Comunque sia, chiedi lo stesso al tuo amico architetto. Non si sa mai.

sciatore91.
No, intendo proprio palle tonde di granito, marmo e di altro materiale.
 
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view post Posted on 20/10/2017, 16:35
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Ho parlato con una persona di 97 anni. Mi conferma zuavi e "Mariannina".

"Qui sotto l'articolo, mentre le foto le trovate sul sito linkato".
Bisognerebbe stabilire se l'ometto del link è o sarebbe quello che intende provare l'articolista.
 
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view post Posted on 21/10/2017, 08:07


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Come anticipato, ieri sera ho parlato con la mia amica architetto di Firenze e sembra che in Toscana questi busti non siano presenti per niente.
La loro influenza e diffusione pertanto si fermerebbe più a nord.
Ora si tratta di capire se, a seconda dell’area, si attribuiscono all’omino differenti identità.
Non so se ne verremo a capo, ma comunque è un’interessante digressione su un elemento architettonico diffuso solo al nord che ho scoperto grazie a Cleombroto avere forti radici storiche.
Turco o Zuavo purchè se magna... A no, quella era un’altra ;) :D .
Giorgio
 
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view post Posted on 21/10/2017, 08:36
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Grazie Giorgio.
Prima o poi qualcosa si troverà.
 
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view post Posted on 24/10/2017, 16:05
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Prima di tutto una precisazione.
Quando parlai con il quasi Centenario non mi disse esattamente "zuavi" ma, soldati francesi.

Per chi sta "fuori i confini" posto il retro dell'omino che mostra appunto una figura femminile che, se la tesi è giusta, rappresenta la Marianne, simbolo della Francia rivoluzionaria, anche se, bisogna ammetterlo, non si può dire che il suo copricapo sia il cappello frigio.

marianna.1 marianna.2

 
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view post Posted on 25/10/2017, 08:35
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Ma sono di fattura moderna? Ovvero, se ne producono ancora con questa forma?
 
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view post Posted on 25/10/2017, 09:11
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Luciano, fino a qualche anno fa ne sono quasi certo. Mi informo e poi ti dico.
 
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view post Posted on 29/10/2017, 09:31
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Impostando ACCESSORI PER GELOSIE troviamo ancora lo zuavo o il turco come fermo delle stesse. La tipologia sembra essere la stessa, bisognerebbe però vederlo de visu.
 
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view post Posted on 29/10/2017, 09:58
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E' vero, si trovano ancora.....
 
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view post Posted on 31/10/2017, 10:49


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Caro Cleombroto,

Ecco le mie. Risalgono alla prima metà degli anni 80, provincia di Varese, sopra il lago Maggiore.

Fattura e forma sono sempre le medesime, ma resta il dubbio su origine e significato delle due figure maschili e femminili.

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Giorgio

Edited by Giorgio-Mi - 31/10/2017, 12:06
 
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view post Posted on 31/10/2017, 10:58
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E' vero Giorgio. Il dubbio sui due personaggi, resta.

Un amico mi diceva proprio ieri che lui sulla vecchia casa aveva gli "omini" con l'effigie di Garibaldi! La domanda è stata fulminea: dove li hai messi? risposta: va a sapere te dove son finiti!

Porca sidèla, come si dice da queste parti! Che non credo abbia bisogno di traduzione.

Il dubbio resta, comunque, affascinante. Non trovi?
 
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view post Posted on 31/10/2017, 11:08


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CITAZIONE
lui sulla vecchia casa aveva gli "omini" con l'effigie di Garibaldi

Caspita, se la sua memoria non si inganna, si tratterebbe di altra effigie (e che effigie! :woot: ) e il mistero a questo punto diventerebbe ancora più fitto...

G.

Edited by Giorgio-Mi - 31/10/2017, 12:06
 
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