Cingolo "Churchill Tank"

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view post Posted on 29/12/2017, 09:27
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Sempre molto gentile e disponibile, molto belle le foto del link, questa ritratta sul fronte italiano è datata 20 luglio 1944 ed è quindi molto probabile che sia stata scattata in Toscana...
http://media.iwm.org.uk/iwm/mediaLib/32/me...cat=photographs
Di nuovo grazie mille
 
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view post Posted on 29/12/2017, 09:46

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CITAZIONE (polvere nera @ 29/12/2017, 09:27) 
Sempre molto gentile e disponibile, molto belle le foto del link, questa ritratta sul fronte italiano è datata 20 luglio 1944 ed è quindi molto probabile che sia stata scattata in Toscana...
http://media.iwm.org.uk/iwm/mediaLib/32/me...cat=photographs
Di nuovo grazie mille

Sì, probabilmente le foto sono state riprese proprio in Toscana... Nella didascalia si parla infatti del 51st Royal Tank Regiment (Leeds Rifle): questa unità faceva parte della 25th Tank Brigade, tra il 17 luglio e il 10 agosto 1944 il reggimento venne impiegato a supporto dell'avanzata dell'8th Armata britannica verso Firenze. Direi che più o meno ci siamo...

Vedi anche qui:

www.flamesofwar.com/hobby.aspx?art_id=398

I carri dovrebbero appartenere tutti alla versione MKIV armati con il cannone 6pdr. Mark V dotati di contrappeso in volata, ma in questa immagine (a sinistra nella foto) si vede la presenza di un vecchio MKI ancora dotato di doppio armamento costituito da un cannone da da 2pdr (40mm) in torretta e un obice da 3 inches nello scafo.


mark_I


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Edited by rip-stop - 29/12/2017, 10:04
 
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view post Posted on 29/12/2017, 09:56
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Direi proprio di si!
 
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view post Posted on 29/12/2017, 18:35
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CITAZIONE (rip-stop @ 29/12/2017, 09:46) 
I carri dovrebbero appartenere tutti alla versione MKIV armati con il cannone 6pdr. Mark V dotati di contrappeso in volata, ma in questa immagine (a sinistra nella foto) si vede la presenza di un vecchio MKI ancora dotato di doppio armamento costituito da un cannone da da 2pdr (40mm) in torretta e un obice da 3 inches nello scafo.

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Adesso leggo e vedo il particolare dei due armamenti diversi, non ti sfugge proprio niente!
La cosa si fa ancora più interessante, il 6pdr era sicuramente più diffuso, possiedo due bossoli in quanto anni fa non era raro trovarli nei mercatini della zona.
Ciao
 
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view post Posted on 30/12/2017, 23:09
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Ma i Churchill erano in dotazione a tutti i reparti corazzati del commonwealth (canadesi, sudafricani, neozelandesi...) o solo ai britannici?
Grazie ancora
 
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view post Posted on 31/12/2017, 13:51
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A tutti, inoltre anche ai sovietici nel programma lend-lease. Fornirono i Valentine, i Matilda e i Churchill
 
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view post Posted on 31/12/2017, 14:12
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Ho chiesto perché nella zona del ritrovamento sono passati i reggimenti corazzati canadesi ( a supporto della fanteria britannica ) e dalle ricerche fatte ho trovato solo accenni al loro utilizzo degli Sherman ma niente sui Churchill...
Grazie ancora
 
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view post Posted on 2/1/2018, 09:24

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Da quel che mi risulta, i reparti corazzati canadesi che combatterono in Italia (1st Canadian Armoured Brigade e 5th Canadian Armoured Brigade) erano equipaggiati solo con gli Sherman. In particolare, sia l'11th (The Ontario Regiment) che il 14th Armoured Regiment (The Calgary Regiment) della 1st Canadian Armoured brigade combatterono a lungo in Toscana accompagnando l'avanzata delle truppe britanniche verso Firenze.

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view post Posted on 2/1/2018, 09:52
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Infatti nemmeno io sono riuscito a trovare accenni sull'uso di altri carri oltre agli Sherman.
Aggiungo che oltre all'11th e al 14th nella zona è transitato anche il 12th Canadian Armoured Regiment (Three Rivers Regiment), ciò sicuramente non cambia niente in fatto di dotazioni.
Ma la fanteria britannica non poteva avere blindati "Churchill" al seguito?
Grazie ancora per le risposte e la pazienza...
 
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view post Posted on 2/1/2018, 10:57

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Nell'esercito inglese, il compito di fornire supporto corazzato alle formazioni di fanteria veniva generalmente assegnato alle brigate carri indipendenti (Indipendent Tank Brigade) che infatti erano equipaggiate in prevalenza con i carri da fanteria (Infantry Tank) quale appunto il Churchill. Nel corso della guerra furono create 11 brigate carri indipendenti (ognuna su 3 battaglioni) di cui però una buona parte destinata all'addestramento. Secondo l'organico previsto a partire dal novembre 1943, ogni battaglione di una brigata carri comprendeva 52 carri da fanteria, 11 carri leggeri (solitamente M4/M5 Stuart), 6 carri per il supporto ravvicinato, 6 carri anti-aerei e 2 carri da osservazione, per un totale di 38 ufficiali e 670 uomini di truppa. Questo tipo di organizzazione subì vari cambiamenti e rimaneggiamenti nel corso del conflitto. La 25th Tank Brigade che operò in Toscana era proprio una formazione corazzata indipendente con compiti di supporto alle formazioni di fanteria.

Nell'esercito americano il sostegno corazzato alla fanteria era invece fornito dai "separate tank battalion" (generalmente denominati semplicemente "tank battalion" oppure "GHQ tank batallion") che di solito operavano sotto il controllo diretto del comando d'armata o di corpo d'armata e che venivano distaccati di volta in volta presso le competenti formazioni di fanteria a seconda delle esigenze. Non di rado il controllo di un "separate tank battalion" veniva trasferito al comando divisionale di fanteria presso il quale era subordinato entrando a dar parte della dotazione fissa del suo organico. Raramente i "separate tank battalion" operavano come formazione unita, molto più spesso il battaglione carri veniva a sua volta suddiviso in compagnie assegnate ai diversi reggimenti di fanteria e i suoi plotoni a loro volta assegnati ad ogni battaglione di ciascun reggimento.

Per quanto riguarda le formazioni corazzate canadesi, la maggior parte di esse vennero integralmente equipaggiate con carri Sherman a partire dalla primavera del 1943. Solo la 4th Canadian Armoured Division conservò i suoi carri Churchill sino all'aprile/maggio del 1944, ma ricevette anch'essa gli Sherman MKV poco prima del suo impiego in Normandia nel luglio dello stesso anno.

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Edited by rip-stop - 2/1/2018, 11:23
 
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view post Posted on 2/1/2018, 12:22


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Sono numeri che il nostro povero regio esercito poteva solamente sognare.
 
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view post Posted on 2/1/2018, 13:02

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CITAZIONE (giuseppeinsa @ 2/1/2018, 12:22) 
Sono numeri che il nostro povero regio esercito poteva solamente sognare.

Beh, se ti può interessare, nel 1944 un Corpo Meccanizzato sovietico (che era una formazione meno potente di un corpo corazzato) possedeva un organico di 246 mezzi corazzati e 16.500 uomini: nel dettaglio, un corpo meccanizzato era equipaggiato con 183 carri armati T-34, 21 semoventi d'assalto SU-76, 21 semoventi ISU-122 e 21 semeventi ISU-152. Durante la seconda guerra mondiale, l'Armata Rossa mise in linea una trentina di corpi meccanizzati e 31 corpi corazzati...

CITAZIONE (polvere nera @ 30/12/2017, 23:09) 
Ma i Churchill erano in dotazione a tutti i reparti corazzati del commonwealth (canadesi, sudafricani, neozelandesi...) o solo ai britannici?
Grazie ancora

Oltre che all'esercito britannico, il Churchill venne dato in dotazione all'esercito canadese, alla 1a Divisione Corazzata dell'esercito polacco, all'esercito australiano (che però non lo impiegò mai in azione ma solo a scopo di valutazione/addestramento) e a quello sovietico nel quadro del già citato accordo di forniture "lend and lease". In particolare l'Armata Rossa ricevette 301 carri Churchill che equipaggiarono alcuni reggimenti indipendenti di carri pesanti impiegati su vari fronti, nella battaglia di Stalingrado, nella battaglia di Kursk, in Ucraina e sul fronte di Leningrado. Non mi risulta invece che i reparti sudafricani o neozelandesi abbiano mai impiegato questo tipo di carro.


Nella foto, un carro Churchill in livrea invernale appartenente al 49° Reggimento Indipendente Carri Pesanti dell'Armata Rossa, fronte di Leningrado, febbraio 1944.

red_army_churchill

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view post Posted on 2/1/2018, 15:04
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Sono numeri che il nostro povero regio esercito poteva solamente sognare.

Questo è verissimo, mancavamo della tecnologia e soprattutto delle materie prime per poter sfornare carri come americani, russi ed inglesi. Tuttavia vorrei esprimere un commento riguardante i carri della seconda guerra mondiale. Quantità è quasi sempre associata ad elementi qualitativamente scadenti. I carri americani e russi (escludendo l'IS2) erano carri che venivano sfornati a ritmi incredibili, ma la loro qualità era assai scadente se rapportata ad un Panther tedesco. Di contro, i battaglioni corazzati tedeschi si trovavano quasi sempre in inferiorità numerica che alla lunga rendeva evidenti gli svantaggi derivati
 
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view post Posted on 2/1/2018, 16:29

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CITAZIONE (Firestone @ 2/1/2018, 15:04) 
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Sono numeri che il nostro povero regio esercito poteva solamente sognare.

Questo è verissimo, mancavamo della tecnologia e soprattutto delle materie prime per poter sfornare carri come americani, russi ed inglesi. Tuttavia vorrei esprimere un commento riguardante i carri della seconda guerra mondiale. Quantità è quasi sempre associata ad elementi qualitativamente scadenti. I carri americani e russi (escludendo l'IS2) erano carri che venivano sfornati a ritmi incredibili, ma la loro qualità era assai scadente se rapportata ad un Panther tedesco. Di contro, i battaglioni corazzati tedeschi si trovavano quasi sempre in inferiorità numerica che alla lunga rendeva evidenti gli svantaggi derivati

Per pronunciare un giudizio equo sulla questione, bisognerebbe intendersi bene sul concetto di "qualità" quando riferito a un mezzo corazzato... I carri di produzione britannica, tanto per fare un esempio, non erano certo dei fulmini di guerra: la loro protezione e il loro armamento rimasero sempre inferiori a quelli dei pariclasse americani, sovietici o tedeschi e per quanto riguarda l'affidabilità meccanica alcuni modelli (come il Crusader o il Covenanter) erano delle autentiche trappole. La mitologia corrente celebra il Tigre o il Pantera come i migliori carri da combattimento della seconda guerra mondiale, ma non si trattava di mezzi esenti da difetti, tutt'altro: il Tigre era un carro estremamente sofisticato e costoso, che quindi che richiedeva molte attenzioni e un'assidua manutenzione; il Pantera da parte sua (almeno nelle prime versioni) era afflitto da una lunga serie di noie meccaniche che andavano dalle rotture della trasmissione agli incendi del motore. Col progredire del conflitto e la sempre maggiore carenza di materie prime strategiche, la qualità dei materiali impiegati nella fabbricazione dei carri tedeschi andò peggiorando in maniera sensibile, specialmente per quanto riguardava la resistenza della corazzatura e il precoce logoramento dei principali organi meccanici che andavano fuori uso dopo poche ore di funzionamento.

Più che di "qualità" si dovrebbe perciò parlare di "efficacia" o di "efficienza". Il T-34 sovietico, tanto per fare un esempio classico, poteva a ragione ritenersi un carro armato inferiore al Tigre o al Pantera tedesco per quanto riguardava armamento e protezione, ma era un mezzo da combattimento che si adattava in maniera ideale alle proibitive condizioni d'impiego del fronte orientale; inoltre, essendo un veicolo basato s'un progetto relativamente semplice, si prestava ottimamente ad una produzione industriale di massa. E' necessario per altro sapere che i tecnici sovietici erano ben consci dell'inferiorità del T-34 rispetto ai carri tedeschi, ma l'esigenza di assegnare la massima priorità alla quantità rispetto alla qualità fecero accantonare numerosi progetti di miglioramento. Quando verso la fine del 1944 cominciarono ad apparire i primi esemplari del T-44, armato con un cannone da 85mm (ma già predisposto per ospitare un pezzo da 100mm), esso apparve da subito come un carro da combattimento estremamente moderno che anticipava di almeno di una generazione l'avvento dei futuri Main Battle Tank. Per non creare rallentamenti o interruzioni sulla catena di montaggio del T-34, la produzione del T-44 rimase limitata a soli 1.800 esemplari, veramente una goccia nell'oceano se raffrontato con il numero complessivo di mezzi corazzati sfornati dall'industria pesante sovietica nel corso del conflitto. Come si vede, nel caso dei carri sovietici (e di quelli americani) le esigenze della produzione industriale standardizzata su grande scala ebbero il sopravvento rispetto alla pura ricerca tecnologica, e ciò non a causa di deficienze tecniche "congenite" ma piuttosto per motivi squisitamente strategici.

Lo Sherman è stato sempre criticato per la sua carente protezione e l'armamento inadeguato, ma dal punto di visto dell'affidabilità meccanica era un carro senza dubbio eccezionale, capace di sostenere sostenuti ritmi d'impiego senza bisogno di revisioni. Dovendo scegliere se disporre di tre carri Tigre di cui due fermi in officina e 10 carri Sherman sempre pronti al combattimento, forse anch'io avrei scelto dieci carri Sherman... Tra l'altro, lo Sherman Firefly, col suo pezzo da 17pdr., non aveva nulla da invidiare come potenza di fuoco al Pantera tedesco, e si potrebbe esprimere un giudizio analogo acnhe per il T-34/85 armato con il pezzo da 85mm se non fosse che le caratteristiche balistiche della munizione erano inferiori a quelle del 17pdr. inglese.

Per quanto riguarda i mezzi corazzati italiani, noi putroppo facemmo la classica figura dei vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro. La nostra industria non disponeva di attrezzature e macchinari pesanti per la produzione di carri armati oltre un certo peso e certe dimensioni, per non parlare della possibilità di dare avvio ad una produzione di massa per la quale non disponevamo nè di impianti, nè di materie prime, nè di risorse. L'M-15/42 pesava 15 tonnellate, lo Sherman e il T-34 almeno il doppio e il Panther arrivava a 45 tonnellate... Nel 1940 i nostri carri potevano ritenersi adeguati alla media rispetto a quelli in servizio presso gli altri paesi belligeranti (Unione Sovietica esclusa) ma un paio di anni dopo erano già irrimediabilmente superati in tutti i tre fattori chiave, ovvero mobilità, armamento e protezione. Quanto al semovente da 75/18 a al "Bassotto", si trattava appunto di semoventi d'artiglieria che potevano essere rapidamente convertiti all'utilizzo come semoventi anticarro, ma disponendo dell'armamento prinicpale fisso in casamatta erano soggetti a parecchie limitazioni nell'impiego pratico in combattimento. Per inciso, il veicolo corazzato tedesco che si aggiudicò il primo posto in classifica per quantitativo di carri avversari distrutti non fu nè il Pantera, nè il Tigre, nè il Tigre Reale, bensì il molto più umile Sturmgeschutz III, un mezzo concepito come "cannone d'assalto" per l'accompagnamento della fanteria che alla fine si dimostrò un vero e proprio "tuttofare".

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Edited by rip-stop - 2/1/2018, 17:05
 
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view post Posted on 2/1/2018, 16:42
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Per quanto riguarda l'eventuale restauro e conservazione, ti sconsiglio l'uso di spray trasparente...piuttosto userei PARALOID, diluibile in acetone e perfettamente rimovibile con lo stesso solvente, in più puoi ottenere la concentrazione che vuoi ottenendo un liquido che penetra perfettamente in ogni porosità e che può ricoprire tutta la superficie schermandola e senza alterarne l'aspetto...
 
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