CITAZIONE (Firestone @ 2/1/2018, 15:04)
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Sono numeri che il nostro povero regio esercito poteva solamente sognare.
Questo è verissimo, mancavamo della tecnologia e soprattutto delle materie prime per poter sfornare carri come americani, russi ed inglesi. Tuttavia vorrei esprimere un commento riguardante i carri della seconda guerra mondiale. Quantità è quasi sempre associata ad elementi qualitativamente scadenti. I carri americani e russi (escludendo l'IS2) erano carri che venivano sfornati a ritmi incredibili, ma la loro qualità era assai scadente se rapportata ad un Panther tedesco. Di contro, i battaglioni corazzati tedeschi si trovavano quasi sempre in inferiorità numerica che alla lunga rendeva evidenti gli svantaggi derivati
Per pronunciare un giudizio equo sulla questione, bisognerebbe intendersi bene sul concetto di "qualità" quando riferito a un mezzo corazzato... I carri di produzione britannica, tanto per fare un esempio, non erano certo dei fulmini di guerra: la loro protezione e il loro armamento rimasero sempre inferiori a quelli dei pariclasse americani, sovietici o tedeschi e per quanto riguarda l'affidabilità meccanica alcuni modelli (come il Crusader o il Covenanter) erano delle autentiche trappole. La mitologia corrente celebra il Tigre o il Pantera come i migliori carri da combattimento della seconda guerra mondiale, ma non si trattava di mezzi esenti da difetti, tutt'altro: il Tigre era un carro estremamente sofisticato e costoso, che quindi che richiedeva molte attenzioni e un'assidua manutenzione; il Pantera da parte sua (almeno nelle prime versioni) era afflitto da una lunga serie di noie meccaniche che andavano dalle rotture della trasmissione agli incendi del motore. Col progredire del conflitto e la sempre maggiore carenza di materie prime strategiche, la qualità dei materiali impiegati nella fabbricazione dei carri tedeschi andò peggiorando in maniera sensibile, specialmente per quanto riguardava la resistenza della corazzatura e il precoce logoramento dei principali organi meccanici che andavano fuori uso dopo poche ore di funzionamento.
Più che di "qualità" si dovrebbe perciò parlare di "efficacia" o di "efficienza". Il T-34 sovietico, tanto per fare un esempio classico, poteva a ragione ritenersi un carro armato inferiore al Tigre o al Pantera tedesco per quanto riguardava armamento e protezione, ma era un mezzo da combattimento che si adattava in maniera ideale alle proibitive condizioni d'impiego del fronte orientale; inoltre, essendo un veicolo basato s'un progetto relativamente semplice, si prestava ottimamente ad una produzione industriale di massa. E' necessario per altro sapere che i tecnici sovietici erano ben consci dell'inferiorità del T-34 rispetto ai carri tedeschi, ma l'esigenza di assegnare la massima priorità alla quantità rispetto alla qualità fecero accantonare numerosi progetti di miglioramento. Quando verso la fine del 1944 cominciarono ad apparire i primi esemplari del T-44, armato con un cannone da 85mm (ma già predisposto per ospitare un pezzo da 100mm), esso apparve da subito come un carro da combattimento estremamente moderno che anticipava di almeno di una generazione l'avvento dei futuri Main Battle Tank. Per non creare rallentamenti o interruzioni sulla catena di montaggio del T-34, la produzione del T-44 rimase limitata a soli 1.800 esemplari, veramente una goccia nell'oceano se raffrontato con il numero complessivo di mezzi corazzati sfornati dall'industria pesante sovietica nel corso del conflitto. Come si vede, nel caso dei carri sovietici (e di quelli americani) le esigenze della produzione industriale standardizzata su grande scala ebbero il sopravvento rispetto alla pura ricerca tecnologica, e ciò non a causa di deficienze tecniche "congenite" ma piuttosto per motivi squisitamente strategici.
Lo Sherman è stato sempre criticato per la sua carente protezione e l'armamento inadeguato, ma dal punto di visto dell'affidabilità meccanica era un carro senza dubbio eccezionale, capace di sostenere sostenuti ritmi d'impiego senza bisogno di revisioni. Dovendo scegliere se disporre di tre carri Tigre di cui due fermi in officina e 10 carri Sherman sempre pronti al combattimento, forse anch'io avrei scelto dieci carri Sherman... Tra l'altro, lo Sherman Firefly, col suo pezzo da 17pdr., non aveva nulla da invidiare come potenza di fuoco al Pantera tedesco, e si potrebbe esprimere un giudizio analogo acnhe per il T-34/85 armato con il pezzo da 85mm se non fosse che le caratteristiche balistiche della munizione erano inferiori a quelle del 17pdr. inglese.
Per quanto riguarda i mezzi corazzati italiani, noi putroppo facemmo la classica figura dei vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro. La nostra industria non disponeva di attrezzature e macchinari pesanti per la produzione di carri armati oltre un certo peso e certe dimensioni, per non parlare della possibilità di dare avvio ad una produzione di massa per la quale non disponevamo nè di impianti, nè di materie prime, nè di risorse. L'M-15/42 pesava 15 tonnellate, lo Sherman e il T-34 almeno il doppio e il Panther arrivava a 45 tonnellate... Nel 1940 i nostri carri potevano ritenersi adeguati alla media rispetto a quelli in servizio presso gli altri paesi belligeranti (Unione Sovietica esclusa) ma un paio di anni dopo erano già irrimediabilmente superati in tutti i tre fattori chiave, ovvero mobilità, armamento e protezione. Quanto al semovente da 75/18 a al "Bassotto", si trattava appunto di semoventi d'artiglieria che potevano essere rapidamente convertiti all'utilizzo come semoventi anticarro, ma disponendo dell'armamento prinicpale fisso in casamatta erano soggetti a parecchie limitazioni nell'impiego pratico in combattimento. Per inciso, il veicolo corazzato tedesco che si aggiudicò il primo posto in classifica per quantitativo di carri avversari distrutti non fu nè il Pantera, nè il Tigre, nè il Tigre Reale, bensì il molto più umile Sturmgeschutz III, un mezzo concepito come "cannone d'assalto" per l'accompagnamento della fanteria che alla fine si dimostrò un vero e proprio "tuttofare".
RIP-STOP
Edited by rip-stop - 2/1/2018, 17:05