Moschetto e Pistola Unità d'Italia

Salve a tutti, recentemente sono entrato in possesso di un piccolo lotto di materiale appartenuto a un Sergente (poi passato Ufficiale) dell'Esercito Piemontese, classe 1833. In parte la discussione è già nata in un altra sezione del forum, ma vorrei chiedere agli esperti nel settore un loro parere in merito alle due armi appartenute al soggetto sopracitato (le armi sono regolarmente denunciate e io sono titolare di porto d'armi).
Mi scuso in anticipo per la mole di foto che andrò a pubblicare

Ecco qui la discussione se volete saperne di più sul personaggio: https://miles.forumcommunity.net/?t=61223659

<p align="center">Ed eccole qui, ancora come appena trovate:







<p align="center">La pistola è una classica ''Mazzagatti'' di ridotte dimensioni:
(Lunghezza totale 21 cm; lunghezza canna 10 cm circa)



Edited by Trupa - 19/5/2020, 16:12

Il moschetto è quello messo peggio tra i due purtroppo, ma vorrei riuscire almeno ad eseguire un restauro conservativo, in modo che non si deteriori. Le misure sono: lunghezza totale 107,07 cm; lunghezza canna circa 70 cm;

Edited by Trupa - 20/5/2020, 07:50

Grazie mille per l'identificazione! Anche io avevo pensato a quel modello, ma il libro edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore ''L'armamento individuale dell'Esercito Italiano dal 1861 al 1943'' specifica che: il fucile piemontese mod. 1844 per carabinieri a piedi misura in totale 1.147 mm; lunghezza della canna 760 mm. Questo invece misura lunghezza totale 107,07 cm in totale, mentre la canna circa 70 cm. Possibile che sia stata accorciata?

Dunque per hobby ho già restaurato diversi vecchi mobili di famiglia, lasciati anni e anni sul fienile e che erano stati eletti a parco vacanze per intere colonie di tarli. Il risultato finale, prima iniettando con una siringa il prodotto antitarma buco per buco, poi dando un prodotto simile a quello che dici tu Lupo Volante, è stato molto buono. Certo è un processo luuungo e ci vuole molta pazienza, ma anche in questo caso credo di riuscire nell'impresa. Ho già provveduto a iniettare l'antitarma nei buchi, ora valuterò se fare ancora ''un'altro giro'' oppure no.

Riguardo allo smontaggio della cartella, la mia unica paura è che smontando i vitoni il legno si possa rompere, visto che sul lato sinistro in prossimità di una vite è presente una crepa sul legno. Voi che cosa dite? Ne vale la pena provare a smontarlo oppure meglio lasciarlo montato e pulirlo solo così da fuori?

Edited by Trupa - 8/5/2019, 15:43

L'intenzione di riempire i buchi come tu suggerivi c'è, solo che stavo valutando se farlo con il calcio smontato oppure no. Ma in effetti, pensandoci bene, forse sarebbe meglio iniziare a riempirli mentre il tutto è ancora montato in origine, così facendo una volta terminato il lavoro il legno dovrebbe essere un pochino più robusto, dico bene?
Sto cercando di documentarmi il più possibile (online e non) sulle differenti tecniche di restauro dei legni danneggiati prima di scegliere un opzione.


Grazie mille per il consiglio! In effetti ho già letto diverse cose sui buoni risultati che offre l'Evaporust. Direi che varrebbe la pena di tentare, una volta smontata la calciatura.