Aeronautica nel dopoguerra: incidenti.

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view post Posted on 13/4/2024, 15:22
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Non posso fare a meno di chiedermi ,se per assurdo fosse stata consentita la ripresa della produzione , se il Fiat G55 ed il Macchi C.202V riveduti e rimotorizzati (tettuccio a goccia e motore Rolls Royce) potevano essere validi caccia per l'Aeronautica Italiana fino ai primissimi anni 50.
 
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view post Posted on 13/4/2024, 20:09
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CITAZIONE (carpu @ 13/4/2024, 16:22) 
Non posso fare a meno di chiedermi ,se per assurdo fosse stata consentita la ripresa della produzione , se il Fiat G55 ed il Macchi C.202V riveduti e rimotorizzati (tettuccio a goccia e motore Rolls Royce) potevano essere validi caccia per l'Aeronautica Italiana fino ai primissimi anni 50.

Eh, "caro Lei"! Mi è tornata in mente la frase "We will bomb them back into the Stone Age", traducibile con "li rimanderemo all'Età della Pietra a suon di bombe". E secondo me ci sono riusciti davvero. Nel senso che le nostre industrie erano ridotte ai minimi termini. Si aggiunga anche che il Trattato di Pace del 1947 mise un severo limite anche agli aerei da caccia che si potevano mantenere in servizio, per cui fummo costretti a girare le ns. "eccedenze" a Paesi esteri come Argentina, Egitto, Siria. Chissà se in Medio Oriente è rimasto qualche nostro residuato (ne dubito).
 
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view post Posted on 13/4/2024, 22:13
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Beh, però ci han fornito, dopo pochissimi anni, fior di aerei che noi manco avremmo mai immaginato di avere...
 
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view post Posted on 13/4/2024, 23:14
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CITAZIONE (meino67 @ 13/4/2024, 23:13) 
Beh, però ci han fornito, dopo pochissimi anni, fior di aerei che noi manco avremmo mai immaginato di avere...

A mio avviso, il problema sta tutto in quei pochi anni trascorsi tra la fine della Seconda guerra mondiale (ultimi fasti dei caccia con motori a pistoni) e i primi anni 50 (inizio dell'era dei jet) quando l'Italia passò da nazione sconfitta a "riabilitata". Supponiamo che invece fossimo stati nell'elenco dei Paesi, non dico vincitori, ma per lo meno rimasti neutrali (come la Svezia) oppure invasi e poi liberati (come Francia, Yugoslavia o Grecia): forse in uno di quei casi avremmo potuto accedere subito ad aerei di produzione alleata nuovi di pacca, o comunque a dei surplus "usato sicuro".
La domanda che mi faccio, e che verosimilmente rimarrà senza risposta è: a quelle condizioni e subito dopo la fine della guerra, sarebbe stato ancora possibile recuperare dai "boneyards" americani degli stock di aeroplani in condizioni migliori, magari scegliendoli tra quelli trasferiti in volo dalla fabbrica direttamente al demolitore? Non ne sono sicuro: la mia impressione è che gli Alleati abbiano voluto disfarsi delle loro eccedenze il prima possibile, sia per ragioni di obsolescenza che per evitare di dover lasciare in giro "roba" loro che inevitabilmente avrebbe finito per fomentare conflitti locali.
Non sono certo che gli alti quadri abbiano voluto "rifilarci" di proposito dei ferrivecchi: l'Italia arrivò buona ultima fra tutti gli utenti postbellici del Thunderbolt (Iran, Yugoslavia e vari altri) i quali ebbero la possibilità di scegliersi i velivoli messi meglio tra tutti quelli disponibili, e forse è proprio questa la ragione per cui ci trovammo a mettere in linea delle "trappole mortali". Ma temo che chi fosse incaricato della ricostituzione della neonata Aeronautica Militare non abbia potuto fare molto di più. Almeno credo.
 
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view post Posted on 14/4/2024, 17:16
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CITAZIONE (meino67 @ 13/4/2024, 23:13) 
Beh, però ci han fornito, dopo pochissimi anni, fior di aerei che noi manco avremmo mai immaginato di avere...

Questo è vero,e consideriamo anche un altra cosa, spesso su youtube si vedono documentari su fior di aerei a pistoni o addirittura a turboelica ,alcuni autentici gioielli,ma che arrivando al termine del conflitto erano ormai obsoleti rispetto all'età dei jet che si stava schiudendo.


Quello tra il 1945 ed il 1950 fu dal punto di vista aeronautico un periodo di transizione in cui a fronte di un gigantesco salto tecnologico anche i migliori caccia a pistoni non avevano più molto tempo davanti.

Detto questo,il Fiat G59 tra la seconda metà degli anni 40 e l'inizio dei 50 sarebbe stato un caccia molto interessante per equipaggiare la nostra Aeronautica (non a caso lo chiamavano "il piccolo Mustang").

s-l1600-17131113811646
4-3
Fiat-G.59-4A-terra
 
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view post Posted on 14/4/2024, 20:20
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CITAZIONE (carpu @ 14/4/2024, 18:16) 
Detto questo, il Fiat G59 tra la seconda metà degli anni 40 e l'inizio dei 50 sarebbe stato un caccia molto interessante per equipaggiare la nostra Aeronautica (non a caso lo chiamavano "il piccolo Mustang").

A proposito del G.59, è buono e giusto ricordare che tra le opere di Nicola Malizia figura anche un libro su questo velivolo Fiat, pubblicato da IBN e che consiglio soprattutto per l'apparato iconografico (foto e disegni). Si aggiunga che ho anche avuto la fortuna, oso dire, di vedere dal vivo il G.59 volante (quando ci volava il compianto Pino Valenti) e per questo, parlare del G.59 non può che farmi un gran piacere!

Edited by Barba elettrica - 14/4/2024, 21:44
 
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