| Per quanto può essere di aiuto tratto da "Gli oggetti di equipaggiamento dell'Esercito: la gavetta e la borraccia, evoluzione della loro forma di Carlo Rampioni Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico Studi Storico Militari 1986" . " La borraccia di legno rimase al fianco del soldato italiano fino a dopo la prima guerra mondiale, quando, nell'intervallo fra le due guerre, fu sostituita con quella più moderna in metallo, anche se già nel 1909 fu realizzato un modello di "borraccia di alluminio con correggia per portaferiti". Anche se le uniche indicazioni degli organi ufficiali specificavano che era rivestita in feltro grigio ed era dotata di una tazza sempre in alluminio assicurata alla borraccia con un'apposita cinghia, è da ritenersi tuttavia un prototipo di quel modello poi adottato con la Circolare n. 379 del 19 giugno 1930. L'uso dell'alluminio per confezionare l'oggetto comportò numerosi evidenti vantaggi relativi alla tenuta, all'ingombro, al peso e all'igiene. In effetti, rispetto a quello di legno, il modello di alluminio si presentava in "forma di bottiglia ovale alquanto schiacciata" e, benché la sua capacità fosse portata da 3/4 a un litro, le sue dimensioni rimasero sempre piuttosto contenute in virtù di una forma oblunga e arrotondata su ogni lato e in virtù degli spessori ridotti (mm 1,2/1,5 contro i mm 5/7 della precedente). Inoltro era ottenuta in un unico elemento di lamiera senza saldatura, cosa che eliminava definitivamente ogni eventuale problema di tenuta; infine, mantenendo bagnato il feltro di rivestimento si otteneva, fatto abbastanza noto, che il liquido contenuto si conservasse sufficientemente fresco per un periodo di tempo notevolmente lungo. Il modello di borraccia di alluminio risultò pertanto decisamente valido, ma con il tempo l'uso suggerì dei perfezionamenti che dovevano ovviare ad alcuni inconvenienti che si erano verificati. Infatti, con la Circolare 250 dell'11 maggio 1933 venne fatto adottare un nuovo modello unificato per armi a piedi e per armi a cavallo. Come novità rispetto al precedente, tale modello recava sulle superfice convessa quattro nervature longitudinali in rilievo che avevano lo scopo di rendere la borraccia molto più resistente agli urti e alle sollecitazioni di schiacciamento, oltre a una nervatura continua su tutto il contorno laterale e a un'altra in depressione sulla superficie piana; inoltre la base della borraccia era resa piana in modo che potesse rimanere in posizione verticale una volta appoggiata; infine la lamiera del corpo era realizzata a spessore variabile a seconda delle varie parti e cioè mm 1 sul fondo, mm 0,9 sulle pareti e mm 3,5 in prossimità del collo affinché risultasse maggiormente efficace l'attacco di esso sul corpo. Tutti gli altri elementi, ovvero il collo, il tappo, lo "zipolo", il rivestimento di feltro grigio verde e la cinghia in nastro di cotone con gli appositi attacchi, rimasero invariati. E tale è il modello distribuito tuttora.
Edited by soldato79 - 3/3/2024, 17:08
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