| Mah! Io da Radiconcini ho comprato diverse cose ( non vendeva solo cappelli,ma anche camicie,pochette per giacca,cravatte),ed era appena svoltato l'angolo da via Condotti su via del Corso,a sinistra. Che mi risulti anche per esperienza personale ha chiuso più di vent'anni fa..se poi hanno riaperto un nuovo Radiconcini su via del Corso non posso che esserne contento (sperando che la qualità sia la stessa). Purchè non sia un tale Alfredo Radiconcini (forse parente) che vende all'ingrosso in via del Corso,ma che non c'entra niente con la storica,meravigliosa cappelleria.
Non vado a Roma da due anni,e finchè non finisce la pandemia dubito che potrò andarci.
Altro storico e splendido negozio di Via del Corso era Schostal,che però esiste ancora e si è trasferito in via della fontanella Borghese, andando avanti dritto da via Condotti. Schostal vendeva (e vende) biancheria,pigiami,maglieria,camicie,cravatte,ecc. Credo sia stato anche fornitore della Real Casa.
Ma tutto questo mi porta a rievocare un mondo scomparso di negozi raffinatissimi nel centro di Roma,spariti a partire dagli anni 90 e sostituiti prima da monomarca di "lusso" ( stilisti,e marchi vari i cui prezzi non corrispondono alla qualità e raffinatezza del prodotto), e poi da catene anonime e onnipresenti ovunque.
Su via Condotti per esempio,dove oggi c'è Hermes,c'era fino al 1994 circa,Cucci ( da non confondere con Gucci) uno dei più bei negozi per uomo d'Italia,ed una delle migliori sartorie di Roma, Negli anni 20 e 30,era il principale sarto Romano del Principe Umberto per ciò che concerneva l'abbigliamento civile. C'è anche un aneddoto a tal proposito. Domenico Caraceni,altro grande sarto,scommise con Cucci che gli avrebbe portato via l'Augusto cliente. Vinse la scommessa,nel senso che realizzò alcuni abiti per Umberto,ma poi il Principe rimase fedele a Cucci.
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