La pistola alla cintola, e i suoi rischi

Rivedo questa immagine di un partigiano francese dopo molto tempo e non posso fare a meno di domandarmi: la pistola alla cintola (in posizione detta anche "alla bravaccia") secondo voi era messa lì per il fotografo o veniva lasciata in quella posizione anche "sul campo"? Nel caso di un impiego in battaglia ciò consentiva comunque di camminare e correre liberamente o era un impiccio? (credo la seconda).
Per non parlare poi del rischio di tirarsi un colpo in mezzo alle gambe come Fantozzi. Insomma non era meglio usare una fondina, oltre controllare di aver messo la sicura?

(Tuttavia immagino che non tutte le pistole della Resistenza venissero prelevate in abbinamento alla fondina).

Sicuramente a scopo fotografico.
Sarebbe caduta dopo tre passi, figuriamoci una corsetta.
Solo nella cintura non funziona mai, un pochino meglio fra i pantaloni e la pelle.
In mancanza di fodero, per una pistola come la 34, molto meglio tenerla direttamente in tasca.

Come sospettavo.
Ma se invece avesse avuto un revolver, non un Bulldog ma più grosso tipo una S&W .38, o uno a spillo con canna da 20 cm, quale sarebbe stata la modalità "normale" di trasporto per non farsi male, a parte tenerlo in pugno?

Ma invece se fosse stata una pistola a pietra focaia (come quella dei "Bravi" di don Rodrigo, per intenderci) non ci sarebbe stato nessun problema, posto (ovviamente) che il cane non fosse armato, corretto?

Magari un principiante del tiro pratico (dove comunque la fondina è indispensabile perché si corre si salta ci si butta a terra etc) che l ha messa nella classifica “condition 1) cioè colpo in canna, cane armato e sicura inserita... anche se la sicura Beretta non è il massimo come immediatezza e dimensioni combat, ma questo è un duro.....