| Sono più che convinto che tutte le sciabole Shashka portate a casa dalla Russia dai reduci italiani erano ricordi, souvenirs o forse anche prede di guerra, ma che NON fossero armi usate dai militari italiani di cavalleria, artiglieria montata o altro.
Solo gli elementi cosacchi aggregati ai nostri reparti montati avevano dette armi, e non erano combattenti, ma dei servizi ausiliari.
Durante la seconda guerra, la truppa della cavalleria italiana aveva in dotazione la sciabola modello 1871 e la truppa di artiglieria montata la 1888, armi di concezione molto simile, con lama con dorso a bacchetta praticamente identica.
Non escludo che alcuni di loro, in Russia, si fossero procurati delle Shashka come ricordo, ma non le usavano in servizio, non potevano. A parte le ragioni tecniche a cui sotto, non sarebbe stato tollerato in reggimenti come il Savoia, il Novara o le Voloire. Sarei molto interessato a vedere fotografie d'epoca che dimostrino il contrario.
La 1871 e la 1888 erano ottime armi, progettate sulle conclusioni degli studi del Capitano Settimo Del Frate (1868); e sono entrambe superiori su tutti gli aspetti alle Shashka cosacche (nobili e di grandi tradizioni ma non paragonabili).
Nel bilanciamento, nella guardia, nell’incavo per il pollice, nella posizione dello spacco per la dragona, nei materiali, nella tempra e nel fodero. Armi da punta ma anche da taglio, se necessario.
Armi studiate per l’uso in maniere predeterminate, compatibili con il combattimento da cavallo pensato in forma “moderna”.
La Shashka russa 1927 (circa gr. 1060) era leggermente più pesante della 1871 (gr. 1020), di pochi grammi; ma la 71 e la 88 erano meglio bilanciate.
La leggenda che le nostre sciabole 1871 si spezzassero per il gelo, sarà probabilmente nata per colpa di qualcuno che avrà cercato di tagliare la legna a -30 o -40, tanto vale cercare di tagliare una pietra. Dipendendo dal contenuto di carbonio, tutti gli acciai diventano più fragile a determinate temperature.
Le Shashka erano principalmente armi da taglio, con il gancio per la mano sull’impugnatura a tergo, offrivano zero riparo alla mano, ed erano difficili da usare da punta. Chissà perche’ la stragrande maggioranza di tutte le sciabole da tutto il mondo hanno la guardia.
Le Shashka assolutamente NON potevano tagliare gli elmetti (neanche la miglior katana può tanto), ed anzi avrà trovato difficile tagliare anche i pesanti cappotti italiani. Anche per questo una 71 è meglio, perché’ invece di tagliare il cappotto russo poteva infilzarlo.
Molti anni fa, circa 35-40, quando i grandi problemi della vita erano appunto determinare quale sciabola fosse la più efficace, scrissi una lunga lettera al Colonello Massimo Gotta (il figlio di Salvatore Gotta di Cuore), reduce della famosa carica del Savoia, facendo una lunga lista di domande inerenti alle sciabole del reggimento, se erano affilate, ecc. ecc. Mi avrà preso per un matto perché’ non mi ha mai risposto.
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