Domanda per riconoscimento qualifica partigiana, Non accettata

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view post Posted on 1/1/2020, 13:58
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Anche se forse non all’altezza del materiale che di solito viene postato in questa sezione, volevo comunque presentare alla vostra attenzione questo semplice documento, facente parte di un lotto più grande relativo alla stessa famiglia.

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Come si può vedere, è l’esito negativo inviato dall’apposita commistione alla richiesta di ottenere il riconoscimento di qualifica partigiana. Siamo nel 1947, e a quanto si capisce, forse è ormai troppo tardi per effettuare domanda. Mi piacerebbe a questo punto sapere da voi esperti come effettivamente funzionava la questione, quale requisiti fossero necessari per l’attribuzione di tale riconoscimento e quali invece i motivi di non accettazione della domanda ( fermo restando che in teoria non credo un ex RSI potesse interessarsi poi a tale riconoscimento).
Grazie mille e buon anno nuovo! :)
 
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view post Posted on 6/1/2020, 00:39
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Nessuno se la sente di esprimersi?
 
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view post Posted on 6/1/2020, 08:48
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Burocraticamente non so come si svolgesse la pratica, però ti posso dire che l'Istituto Centrale per gli Archivi del MIBACT dovrebbe rendere pubblico a breve il RICOMPART, cioè l’archivio dell’Ufficio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani del Ministero della Difesa.
Penso che assieme al database verrà pubblicato uno strumento di corredo (guida) che spiegherà come avvenisse il procedimento di riconoscimento della qualifica.
Ti lascio il link per approfondire:
www.icar.beniculturali.it/index.php?id=355
 
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view post Posted on 6/1/2020, 09:02
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A parte che in questo caso si tratta di un semplice rifiuto burocratico per domanda oltre in termini, ho avuto accesso presso il locale Archivio di Stato ai faldoni contenenti tutta la documentazione provinciale e posso garantirti che i rifiuti eran ben pochi.
Solo casi eccezionali di partigiani che si erano comportati secondo le proprie convenienze ad esempio rubando in conto proprio od imbrogliando sull'effettiva partecipazione.
Ricordo ad esempio un ragazzino che dopo il 25 aprile si era impadronito di un'arma ed aveva cominciato a giocarci ferendosi: riconosciuta la verità gli era stata negata la qualifica.
Comunque casi rari, in quanto bastava un paio di testimoni "affidabili" per ottenere il riconoscimento.
 
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view post Posted on 7/1/2020, 17:08
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Grazie mille, aspettiamo che il MIBACT renda pubblici gli archivi, se non altro per un’ utile integrazione allo studio delle vicende storiche riguardanti il movimento partigiano.

Suppongo quindi che, al posto di un fantomatico mistero per cui questa qualifica fu negata al nostro uomo, ci sia stato semplicemente un ritardo in termini temporali per il riconoscimento.
 
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view post Posted on 7/1/2020, 18:15
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CITAZIONE (WW2 @ 7/1/2020, 17:08) 
Suppongo quindi che, al posto di un fantomatico mistero per cui questa qualifica fu negata al nostro uomo, ci sia stato semplicemente un ritardo in termini temporali per il riconoscimento.

La burocrazia è più pericolosa di tutti gli avversari.
 
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view post Posted on 7/1/2020, 18:30
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CITAZIONE (kanister @ 7/1/2020, 18:15) 
CITAZIONE (WW2 @ 7/1/2020, 17:08) 
Suppongo quindi che, al posto di un fantomatico mistero per cui questa qualifica fu negata al nostro uomo, ci sia stato semplicemente un ritardo in termini temporali per il riconoscimento.

La burocrazia è più pericolosa di tutti gli avversari.

Su questo non c’è dubbio...oggi come allora.
Forse però anche lui se l’è presa comoda...se proprio ci teneva...
È anche vero che siamo nel 1947, la guerra non è che finita da poco meno di 2 anni.
 
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view post Posted on 13/1/2020, 11:14
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CITAZIONE (GioBrun @ 6/1/2020, 08:48) 
Burocraticamente non so come si svolgesse la pratica, però ti posso dire che l'Istituto Centrale per gli Archivi del MIBACT dovrebbe rendere pubblico a breve il RICOMPART, cioè l’archivio dell’Ufficio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani del Ministero della Difesa.
Penso che assieme al database verrà pubblicato uno strumento di corredo (guida) che spiegherà come avvenisse il procedimento di riconoscimento della qualifica.
Ti lascio il link per approfondire:
www.icar.beniculturali.it/index.php?id=355

Confermo -da insider :lol: - che prossimamente l'intero lavoro di digitalizzazione del fondo RicomPart, conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato, verrà reso pubblico, consentendo così la lettura e la ricerca sulle schede prodotte dalle dieci commissioni "Regionali".
L'istituzione della qualifica di Partigiano combattente (e delle altre categorie riconosciute) e delle Commissioni sopra citate, è prevista dal D.l.Lgt 21 agosto 1945 n.518 Disposizioni concernenti il riconoscimento delle qualifiche dei partigiani e l'esame delle proposte di ricompensa, pubblicato in "Gazzetta Ufficiale" n. 109 dell' 11 settembre 1945.

Nonostante le Commissioni funzionassero in modo differente e con tempistiche diverse da zona a zona, questi erano i criteri per l'ammissione ai titoli:

CITAZIONE
D.l.Lgt 21 agosto 1945 n.518 Art. 7.

E' riconosciuta la qualifica di partigiano combattente:

1) ai decorati al valore per attività, partigiana;

2) a coloro che sono stati feriti dal nemico in combattimento o feriti in dipendenza della loro attività, partigiana;

3 - a) a coloro che a nord della linea Gotica, hanno militato per almeno tre mesi in una formazione armata partigiana o gappista regolarmente inquadrata nelle forze riconosciute e dipendenti dal C.V.L. e che abbiano partecipato ad almeno tre azioni di guerra a di sabotaggio;

b) a coloro che a sud della linea Gotica hanno militato per almeno tre mesi in una formazione armata partigiana o gappista regolarmente inquadrata nelle forze riconosciute e dipendenti dal C.L.N. e che abbiano partecipato a tre azioni di guerra o di sabotaggio;

4 - a) agli appartenenti alle formazioni S.A.P. che, a nord della linea Gotica, abbiano un periodo minino di appartenenza di sei mesi e possano dimostrate di aver partecipato almeno a tre azioni di guerra o di sabotaggio;

b) agli appartenenti, a sud della linea Gotica, alle formazioni armate cittadine riconosciute dal C.L.N. che abbiano un periodo minimo di appartenenza di tre mesi e possono dimostrare di aver partecipato almeno a tre azioni di guerra o di sabotaggio;

c) a coloro che, a sud della linea Gotica, pur non avendo fatto parte di formazioni inquadrate dal C.L.N., hanno militato per un periodo di tre mesi in formazioni partigiane o squadre cittadine indipendenti e che possono documentare di aver partecipato ad almeno tre azioni di guerra o di sabotaggio;

5 - a) coloro che hanno fatto parte, a nord della linea Gotica, per un periodo di sei mesi di un comando o di un servizio di comando (informazioni, avio-lanci, intendenza, ecc.) inquadrati nell'attività del C.V.L.;

b) a coloro che hanno fatto parte, a sud della linea Gotica, per un periodo di tre mesi di un comando di un servizio di comando (informazioni, avio-lanci, intendenza, ecc.) inquadrati nell'attività del C.L.N.;

c) a coloro che, a sud della linea Gotica, pur non avendo fatto parte di formazioni inquadrate nel C.L.N., possono documentare di avere appartenuto per un periodo di tre mesi ad un comando o ad un servizio di comando (in formazioni, avio-lanci, intendenza, ecc.) di formazioni partigiane o squadre cittadine indipendenti;

6) a coloro che sono rimasti in carcere, al confino od in campo di concentramento per oltre tre mesi in seguito a cattura da parte di nazi-fascisti per attività partigiana;

7) a coloro che, a nord o a sud della linea Gotica hanno svolto attività ed azioni di particolare importanza a giudizio delle Commissioni.

CITAZIONE
D.l.Lgt 21 agosto 1945 n.518 Art. 8.

E' riconosciuta la qualifica di caduto per la lotta di liberazione:

1) ai caduti in azioni partigiane, o per ferite contratte in azioni partigiane, o per malattia contratta in servizio partigiano;

2) agli assassinati dai nazi-fascisti perché prigionieri politici, o quali ostaggi, o per rappresaglia;

3) ai prigionieri politici morti per i maltrattamenti subiti in carcere od in campo di concentramento.

CITAZIONE
D.l.Lgt 21 agosto 1945 n.518 Art. 9.

E' riconosciuta la qualifica di mutilato o invalido per la lotta di liberazione a tutti coloro che, nei casi di cui all'articolo
precedente, abbiano riportato mutilazioni od invalidità.

E queste le sedi e le competenze delle Commissioni:

Sede : giurisdizione
Torino: Piemonte esclusa la provincia di Novara

Milano: Lombardia o la provincia di Novara

Padova: Tre Venezia

Genova: Liguria

Bologna: Emilia

Firenze: Toscana

Ancona: Marche

Perugia: Umbria

Aquila: Abruzzi

Roma: Lazio

Napoli: Campania

La Gazzetta Ufficiale riporta inoltre tutte le differenti casistiche relative a partigiani combattenti all'estero, ricorsi, riconoscimenti etc.
 
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view post Posted on 16/1/2020, 10:49
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Mi era sfuggita l’importante integrazione. Direi che con il materiale postato da “Il Diavolo Verde” si è riusciti ad avere una definitiva chiarezza perlomeno riguardo alle modalità di attribuzione della “qualifica partigiana”. Interessante notare come la “Linea Gotica” sia usata per differenziare la situazione operativa in cui operarono i membri della Resistenza a cavallo di una linea geografica (e politica) tra Nord e Sud.
Tutto questo materiale è sicuramente importantissimo per cercare quantomeno di identificare e integrare la ricerca nel campo partigiano. Quello che mi rammarica è che sostanzialmente non può aiutare me nel mio caso, in quanto per l’appunto suddetta qualifica NON fu riconosciuta al proprietario di questo documento e quindi di conseguenza non mi fornisce carte per completare il quadro sul suo trascorso.
Quello che continua però a stuzzicare il mio interesse è che, carta alla mano, la suddetta richiesta il Sig. Billia l’ha fatta, e perlomeno per farla si aspettava di riceverla, avendone eventualmente secondo lui buoni motivi oltre che requisiti adatti.
 
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view post Posted on 16/1/2020, 11:08
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CITAZIONE (WW2 @ 16/1/2020, 10:49) 
Mi era sfuggita l’importante integrazione. Direi che con il materiale postato da “Il Diavolo Verde” si è riusciti ad avere una definitiva chiarezza la suddetta richiesta il Sig. Billia l’ha fatta, e perlomeno per farla si aspettava di riceverla, avendone eventualmente secondo lui buoni motivi oltre che requisiti adatti.

Non necessariamente.

A parte i documenti, che a volte lasciano il tempo che trovano (almeno a sentire certi detrattori), ho sentito raccontare da veri partigiani di molte domande presentate solo nella speranza di ricevere il riconoscimento ed i relativi compensi monetari pur non avendo alcun diritto. (Quello che sta succedendo oggi con il "reddito di cittadinanza" docet).
E certe situazioni nei paesetti dove tutti sanno tutto di tutti erano ben conosciute e quindi facilmente accertabili.

Mi spieghi ad esempio il racconto di un ben noto comandante partigiano che mi diceva che la sua brigata era composta da circa 300 uomini e che quando gli chiesero di mandare un elenco per confermare le qualifiche lo inviò con quei 300 nominativi.
Gli venne restituito "leggermente" ampliato ( circa 650 nominativi) chiedendogli di sottoscriverlo nuovamente. Cosa che a malincuore dovette fare.
Dove erano usciti fuori quelli eccedenti?
 
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view post Posted on 16/1/2020, 11:21
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Non necessariamente.

A parte i documenti, che a volte lasciano il tempo che trovano (almeno a sentire certi detrattori), ho sentito raccontare da veri partigiani di molte domande presentate solo nella speranza di ricevere il riconoscimento ed i relativi compensi monetari pur non avendo alcun diritto. (Quello che sta succedendo oggi con il "reddito di cittadinanza" docet).
E certe situazioni nei paesetti dove tutti sanno tutto di tutti erano ben conosciute e quindi facilmente accertabili.

Mi spieghi ad esempio il racconto di un ben noto comandante partigiano che mi diceva che la sua brigata era composta da circa 300 uomini e che quando gli chiesero di mandare un elenco per confermare le qualifiche lo inviò con quei 300 nominativi.
Gli venne restituito "leggermente" ampliato ( circa 650 nominativi) chiedendogli di sottoscriverlo nuovamente. Cosa che a malincuore dovette fare.
Dove erano usciti fuori quelli eccedenti?

Discrezionalità: modus operandi tipico nostrano.

La spiegazione è già nella domanda stessa: opportunismo, approfittatori e persone che a vario titolo sfruttarono l'occasione per salire sul carro del vincitore e trarne tutti i benefici possibili. Da circa quattro anni lavoro sulle Commissioni RicomPart e -nel tempo- mi è capitato veramente di vedere di tutto e di più.

Non è un caso infatti, che molti partigiani della prima ora, ruppero i rapporti con le associazioni d'arma o con i partiti in seguito alla stagione RicomPart: inconcepibile, per alcuni, che l'equiparazione agisse indistintamente per chi il partigiano lo aveva fatto davvero e per chi, in fondo, si era unito saltuariamente, collaborando anche marginalmente alla lotta.

Talvolta i riconoscimenti erano chiesti come riparazione di danni subiti nel corso di rastrellamenti: ho in mente almeno due casi locali in cui i membri di un paesino -con l'appoggio del CLN- chiesero il riconoscimento perché le loro case vennero bruciate e il bestiame sequestrato dai tedeschi nel corso di un'operazione anti partigiana.

Divertente poi il fatto che molti ex fascisti repubblicani si autoproclamarono membri di sedicenti formazioni partigiane costruite sulla carta :lol: e non sempre le Commissioni riuscirono ad individuare questo tipo di appropriazione indebita!

Il documento racconta sempre molto di più di quello che vuole dire e approcciarsi ad essi senza tenere presente quando (e perché) sono stati redatti ne limita la comprensione: era un'epoca in cui la caccia all'elettore faceva da padrone.
 
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view post Posted on 16/1/2020, 11:45
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Potrei spendere parole ma diavolo parlando di “modus operandi” nostrano ha semplicemente sintetizzato tutto quello che c’è da dire. È più forte di noi a quanto pare andare dove c’è convenienza.

Credo di non sbagliare in ogni modo dicendo che le stesse motivazioni “tornacontistiche” fossero anche alla base di una buona percentuale di adesioni alla RSI.

Nella fattispecie del nostro Billia, comunque, forse (e vorrei sperare) c’è qualcosa di più. Avevo aperto una discussione a suo tempo, a mio parere davvero interessante. L’idea era quella di mostrare tutto l’ottimo materiale cartaceo relativo alla sua avventurosa carriera nelle armi. Per mancanza di tempo dovette desistere e dopo un po’ non se ne fece più nulla. Meritandosi una CGVM nel 1942, era di ottima famiglia, Ufficiale Pilota, parente di Giovanni Agnelli e amico intimo di diversi futuri ministri...divenne un pezzo grosso dell’ALI nel dopoguerra. Dubito ( anche se tutto fa brodo) che avesse bisogno di un riconoscimento di qualifica partigiana per approfittare dei vantaggi che essa poteva dare.
Vi lascio il link, fatevi un giro e ditemi cosa ne pensate.

https://miles.forumcommunity.net/?t=59469301

Curiosamente, il tutto si ferma alla metà del 1943; dall’Armistizio fino alle attività commerciali e imprenditoriali dell’immediato dopoguerra, c’è un buco nero. :huh:

P.S: Noto che nel documento non viene mai nominato con il suo primo nome, Adolfo...forse era meglio passare oltre vista la situazione? :lol:
 
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view post Posted on 20/1/2020, 13:34
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Continuando ad esaminare il lotto, mi sono imbattuto ancora una volta in questo documento inviato sempre al nostro uomo in tono molto confidenziale probabilmente da un amico di lunga data.

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Certo i toni “patriottici”, seppur in un contesto abbastanza ironico, sembrano ricordati con un certo fervore e parrebbero “discordanti” con la domanda di attribuzione, negata solo un mese prima, della qualifica partigiana.
 
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view post Posted on 1/2/2020, 22:55
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Non ho informazioni particolari da aggiungere a quanto esposto. Soltanto ricordo che in Provincia di Savona ogni singola Brigata Partigiana aveva compilato direttamente gli elenchi del personale appartenente ai rispettivi reparti, indicando chiaramente l’anzianità e la distinzione tra “partigiani combattenti” e “patrioti”.
E’ però mia personalissima convinzione che sia stata concessa la qualifica di “partigiano combattente” anche a molti (ex RSI in particolare), giunti nei reparti soltanto nell’ultimo periodo, proprio a ridosso della Liberazione.
Sarà stato anche possibile, ma lo ritengo poco probabile, che qualche raro caso, per errore, non sia stato incluso negli elenchi ufficiali. Non mi convince proprio, invece, l’enorme quantitativo di richieste, che pare sia stato poi presentato direttamente e in forma privata.
Resto, in ogni modo, convinto che la qualifica di partigiano combattente avrebbero dovuto concederla a partire da chi si era sciroppato almeno la campagna dei rastrellamenti iniziata nel novembre 1944. Non è da oggi che lo vado affermando – e KANISTER può essermi buon testimone - ho da sempre espresso la convinzione che, se in occasione dei duri rastrellamenti che abbiamo subito a Novembre, fossimo stati in tanti quanti poi eravamo alla Liberazione, i rastrellamenti li avremmo fatti noi non i fascisti e i tedeschi.
 
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view post Posted on 2/2/2020, 08:46
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CITAZIONE (ghirghi @ 1/2/2020, 22:55) 
Non è da oggi che lo vado affermando – e KANISTER può essermi buon testimone - ho da sempre espresso la convinzione che, se in occasione dei duri rastrellamenti che abbiamo subito a Novembre, fossimo stati in tanti quanti poi eravamo alla Liberazione, i rastrellamenti li avremmo fatti noi non i fascisti e i tedeschi.

Non solo te ne sono testimone ma diverse volte ho riportato le tue parole, anche se non citandoti espressamente.
 
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22 replies since 1/1/2020, 13:58   1099 views
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