È esistita una "Davis Monthan" italiana?

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view post Posted on 12/4/2024, 08:33 by: rip-stop

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CITAZIONE (Barba elettrica @ 11/4/2024, 23:53) 
Per puro caso ho trovato notizie di un "salvage yard" italiano dove giaceva un B-17F chiamato "All American", s/n 41-24406, famoso per essere stato speronato da un caccia tedesco ed aver riportato uno squarcio enorme in fusoliera, che comunque non gli impedì di tornare alla base.
L'esatta localizzazione del deposito dove era accantonato non è chiara: si è detto Torretta, Gioia del Colle o Bari; ma il capolinea riportato "ufficialmente" è Lucera, dove il velivolo fu "salvaged" (non so se demolito o usato per pezzi di ricambio) ai primi del 1945. In ogni caso questa è la conferma che ci sono state delle piccole "Davis Monthan" anche in Italia.

"Salvage yard" può essere tradotto in "deposito recuperi". Gli apparecchi pesantemente danneggiati, e che quindi non valeva più la pena di riparare, venivano semplicemente accantonati in spazi all'aperto e utilizzati come magazzini ricambi, naturalmente dopo averli privati di tutto l'armamento e delle apparecchiature "sensibili", vale a dire radio, apparati di puntamento ed eventuali apparecchiature elettroniche (IFF, sistemi di radioguida, etc.). Come già detto e ridetto, l'AMARC di Davis Monthan svolge invece funzioni molto differenti in quanto gli apparecchi non vengono solo "parcheggiati" in attesa di finire sotto la pressa ma selezionati in base alle loro condizioni e attentamente preservati in previsione di un loro futuro utilizzo o di una cessione a forze aeree "alleate".

Durante la guerra Lucera era una base aerea americana che ospitava il 301st Bombardment Group, equipaggiato appunto con i bombardieri quadrimotori B-17. Le basi aeree alleate del sud-Italia erano costruite solitamente con criteri molto spartani: le piste erano delle semplici strisce in terra battuta ricoperte di grelle metalliche onde permetterne l'utilizzo anche in caso di cattivo tempo; di solito venivano eretti un paio di hangar prefabbricati utilizzati come depositi o officine per gli apparecchi in riparazione, mentre il personale di volo e quello di servizio alloggiava quasi sempre in tende all'aperto, torride d'estate e fredde d'inverno, per non parlare del vento, della pioggia e del fango che facevano da compagnia fissa nel corso dei mesi autunnali e invernali. La "torre di controllo" era molte volte costituita da un autocarro GMC o Chevrolet "shelterizzato" dotato di apparecchaiture radio e tavoli da carteggio, oppure da un torre d'avvistamento in legno. Niente a che vedere perciò con le "lussuose" comodità delle basi dell'8a Armata Aerea USA in Inghilterra, con le loro baracche Nissen dotate di riscaldamento, edfici comando in muratura, bagni, docce, latrine, mensa, circolo ufficiali, pub, cinema e campo da baseball.

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