Berretto Generale RSI a Militalia

per meglio comprendere la situazione dell'esercito di liberazione dal nemico nazifascista consiglio vivamente il testo del
Generale Giacomo Zanussi - “Guerra e catastrofe d’Italia - giugno 1943- maggio 1945” edito nell’immediato dopoguerra.
Si comprende come "la gara a chi era più soggetto e prono al proprio padrone di turno" non esisteva proprio perchè la situazione era la medesima, forse più difficile e complessa al sud che al nord.

No, infatti...ma io parlando di gara mi riferivo alle argomentazioni di chi come noi ne discute oggi a distanza di ottant'anni, non nascondendo (inevitabilmente) simpatie che, a seconda dei casi, vano per l'uno o l'altro schieramento...mi pare che le due Italie avessero già da tempo perso molta della loro sovranità nazionale, giocandosela sui campi di battaglia e nelle stanze della diplomazia...in un contesto che a guerra ancora in corso, non ostante il fuoco devastante, cominciava a percepire, pungenti, i rigori della guerra fredda...

assolutamente. non trovo infatti nulla di epico ne al nord ne al sud. Leggendo il libro che ho citato e confrontandolo con l'esperienza delle divisioni italiane addestrate in Germania si leggono gli stessi problemi, gli stessi dubbi, gli stessi compromessi.
il clima retorico del tempo e le complesse circostanze non l'hanno reso possibile, ma penso onestamente che dopo l'inglorioso 8 settembre avrebbero tutti dovuto capire che non era più la nostra guerra.

Al sud la situazione vestiario dei reparti del C.I.L. era questa (paracadutisti della Divisione "Nembo" nel giugno/luglio 1944). In genere vediamo sempre foto con Ufficiali in uniforme ben tenuta ma realtà della truppa era questa e senza possibilità di ottenere altro.
Ringraziamo che, pur usate, siano state distribuite uniformi accettabili e calzature idonee, chi era in linea a combattere non aveva testa e tempo per pensare "ma era meglio ....... ".