A caccia di facoceri, Ernesto Gozzo 1938

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view post Posted on 26/8/2023, 11:29
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Comincia in toscana nei tardi anni '60 e prosegue, raggiungendo il suo picco, negli anni '80...

Oggi (almeno qui, nella Tuscia viterbese) il cinghialone dell'est europa la fa da padrone ed è proprio da qui attraverso corridoi naturali che giungono fino a Roma...in piena città...

A Viterbo ci sono addirittura alcuni "cinghiali di quartiere" con "pietosi" cittadini che li nutrono e danno loro vezzosi nomignoli...non rendendosi conto che così facendo ne attirano in numero sempre crescente...poi se qualcuno, in qualche rara circostanza, viene aggredito...cominciano i pianti, le proteste e gli articoli sui giornali...

Qui a Tuscania abbiamo avuto tutti qualche avventura con i cinghiali...e qualcuno automobili distrutte, cani spariti...orti, campi e giardini devastati...con le restrizioni in occasione del Covid, i cinghiali indisturbati sono giunti fino in paese...

www.google.com/search?q=cinghiali+...2&biw=877&hl=it
 
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view post Posted on 27/8/2023, 20:06
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Mah, io non sono cacciatore e neanche "verdastro" però amo la natura e gli animali, tutti gli animali anche quelli che si solito si considerano pericolosi o nocivi. Sono d'accordo con Adriano quando parla dell'introduzione di cinghiali esterni che hanno inquinato la nostra razza, anche io sono quasi Maremmano, visto che anche Dante identifica la Maremma come da Cecina (il mio paese) a Corneto (che non so bene a cosa corrisponda). Vabbè a parte la divagazione il problema dei cinghiali è presente anche nei nostri boschi, anche io ho una oliveta che periodicamente viene "arata" dai cinghiali. Però ritengo che sostanzialmente le vittime siano loro, loro cercano di vivere esclusivamente l'esistenza che la natura gli ha dato. Noi, con la nostra umana arroganza, vogliamo dominare tutto e tutti, sparare loro a nostro piacimento e pretendere che loro neanche si incazzino, specie se hanno da difendere la loro prole, come se non bastassero già i predatori naturali o le malattie che nessun veterinario cura. Non solo, poi chi imbraccia un moderno e sofisticato fucile, si sente pure un quasi eroe se gli capita di avere un incontro ravvicinato con un essere che, se messo alle strette, cerca solo di difendersi. Come detto io cacciatore non sono, ma mi capita ugualmente di avere talvolta qualche incontro con gli animali del bosco e state pur certi che loro cercano in tutti i modi di evitarci, non vogliono avere niente a che fare con noi. E le immagini "gloriose" di poveri bestioni abbattuti senza pietà, non per mera necessità alimentare e di sopravvivenza, ma solo per "sport" non mi suscitano alcuna simpatia, mi dispiace. Con tutto il rispetto per chi la pensa diversamente.
 
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view post Posted on 28/8/2023, 06:08
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è interessante che in tutte le foto più o meno tartarinesche di grandi trofei coloniali italiani che ho visto c'è sempre una doppietta e mai una carabina rigata o un express..... probabilmente rispetto ai cacciatori inglesi o americani (che cacciavano in Africa da inizio secolo scorso) mancavano le tradizioni e quindi le competenze.....


qui zanne di facoceri, belli grossi, a decorare ricordi in avorio in Somalia anni 60 (erano regali di mio suocero dai suoi allievi a fine corso)


tt
 
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view post Posted on 28/8/2023, 07:42
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Corneto fu il nome, dall'epoca alto medievale (VIII-XII sec.)dell'attuale Tarquinia...fino al 1921 quando gli venne restituito il nome antico...

Anche io non sono un sostenitore della caccia...ma ti posso assicurare che quello dei cinghiali è divenuto un flagello che condiziona sensibilmente la vita di coloro che vivono nell'area della maremma (in alcuni casi fino a Roma) tanto da richiedere un'intervento di "depopolamento"...

Che poi siano stati proprio i cacciatori a contribuire alla loro crescita esponenziale ed alla trasformazione della razza autoctona, è significativo di come la loro azione sia spesso distruttiva rispetto agli equilibri naturali (che che ne dicano)...ma altri fattori significativi sono stati la riduzione delle specie antagoniste e l'abbandono dei boschi e delle macchie...

Tornando alla foto in esame...anche qui si registra la tracotante baldanza con cui in passato ci si relazionava alla caccia e all'abbattimento indiscriminato di bestie selvatiche...
Parlando invece dell'uniforme, non capisco se le barrette di tessuto al di sopra della tasca sinistra siano nastrini (tutti scuri? Valori? Un po' troppi per un ufficiale(?) di basso rango) oppure un grado della MVSN...forse centurione (forse un primo aiutante), il casco infatti mi pare nella foggia da ufficiale (o sottufficiale)...comunque evidente (trattando un po' la foto che pare stampata sula dannata carta a nido d'ape) al di sopra delle "barrette" il distintivo con la stella alpina della 128^ Legione CC.NN. inquadrata nella 5^ Divisione "1° febbraio"...

20230825_120852%201

2007829171857_128-3

Sul casco, quello che potrebbe essere, appena leggibile, il fregio dei Battaglioni CC.NN.
 
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view post Posted on 28/8/2023, 09:19
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Se vogliamo indagare di più, non sarebbe inutile sapere se è noto il cognome di queste Ernesto.
 
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view post Posted on 28/8/2023, 09:34
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E' nel sottotitolo...Ernesto Gozzo...
 
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view post Posted on 28/8/2023, 09:40
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Ops! Non avevo visto.

Allora direi che parliamo del GOZZO Ernesto che nel 1936/37 era centurione della MVSN, comandante la 128ª Compagnia CC.NN. mitragliatrici pesanti.
 
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view post Posted on 28/8/2023, 09:55
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quindi meglio di no "palla liscia" ma bisogna vedere anche il cotesto, e quasi sempre come in questo caso è gente in divisa, non partivano per cacciare, e se c'era un fucile dietro meglio una doppietta che è molto più versatile....

per il facocero (Warthog) che è molto affine appunto al nostro cinghiale, gli americani (pelle tenera e tiri non troppo lunghi) da sempre consigliano un 308 o 30-06 (cambia poco nei tiri vicini) con palle 150/170......

Ho fatto una comparazione sulle zanne di un facocero con un bel cinghiale maschio di 90 kg o che avevo cacciato io: le zanne, in realtà i canini a crescita continua, sono appunto solo nel maschio in dimensioni tali da uscire dalla bocca; quelli inferiori, detti difese, sono più grandi di quelli superiori, detti coti,

"Cacciato io" si fa per dire: siamo fine anni 80, quando ancora io e mio babbo andavamo a caccia, era ottobre all'alba, lo aspettavo da ore, perchè erano settimane che girava di notte su e giù per la vigna e nell'orto col suo clan a sfasciare viti, mangiare uva, mele, fichi, e riempire il campo di buche a caccia di patate (i cinghiali hanno un fiuto straordinario)..... a circa cento metri con un 270 Winchester con palla 150

ah anche io non vado più caccia da 20 anni... 1a-16932129433287

1g-16932129442416

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view post Posted on 28/8/2023, 11:14
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90 Kg negli anni '80, ora i maschi adulti raggiungono i 150 KG!

CITAZIONE (Ghebret_ @ 28/8/2023, 10:40) 
Ops! Non avevo visto.

Allora direi che parliamo del GOZZO Ernesto che nel 1936/37 era centurione della MVSN, comandante la 128ª Compagnia CC.NN. mitragliatrici pesanti.

Confermato allora quello che si poteva intuire dall'osservazione della foto...

Il distintivo di grado sul taschino sinistro è quello da centurione, il distintivo smaltato con la stella alpina, parla da se...
 
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view post Posted on 28/8/2023, 12:31


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Buongiorno
Grazie Ghebret e Adriano, contavo in effetti su miles per informazioni sulla carriera e sulla divisa di Ernesto, mio vecchio mentore a pesca.
Le elucubrazioni venatorie lasciano molto a desiderare come la politica.
Saluti
 
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view post Posted on 28/8/2023, 13:20
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e ho scoperto perchè se erano in divisa non usavano il 91 d'ordinanza per le loro scorribande.... semplicemente perchè era vietatissimo.... e fare una foto probabilmente si rischiava...IMG_3211
 
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view post Posted on 28/8/2023, 15:05


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Devo dire che mi sembra molto ragionevole il divieto relativo alle armi d'ordinanza. Concordo anche con quanto detto sopra, in Italia, tranne nelle zone alpine, la tradizione venatoria in quegli anni prediligeva le armi a canna liscia. Poi leggendo racconti di caccia in Africa nelle colonie tedesche e inglesi spesso si citano i calibri di ordinanza 303 e 8 Mauser. Non dimentichiamo che la tradizione armiera anglosassone e tedesca ci ha dato molti calibri tuttora usati nella caccia "grossa" dai big five agli ungulati di grossa mole. Sulla caccia non mi pronuncio, ma in relazione al periodo a cui risalgono le foto direi che la sensibilità era assai diversa.
 
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view post Posted on 28/8/2023, 16:06
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Io abito in Toscana e anche qua da noi c’è un bel problema con i cinghiali, i pochi rimasti a seminare e coltivare si sono dovuti attrezzare con recinzioni elettriche o cose simili, però nel nostro piccolo siamo una squadra di cacciatori un piccolo paesino che ogni anno in media abbatte circa 90-100-110 cinghiali, cosa succederebbe se la caccia cessasse di colpo? forse in passato l’introduzione del cinghiale é stato un errore ma secondo me oggi l’unica soluzione é il piombo per limitarne il numero. E per quanto riguarda i cosiddetti “verdi” lì reputo persone che vivono fuori dal mondo e che credono che la realtà sia il cartone animato di bambi e il mondo dei miniponi, un esempio a caso nel mio paese c’erano diversi ragazzini che andavo a pescare, ora qua c’è invaso di aironi e cormorani la pesca é completamente scomparsa e il fiume é completamente vuoto non ci sono più ne anguille, rane, trote niente di niente però che bravi possiamo vedere quei maledetti aironi e cormorani. Vi ripeto gente fuori dal mondo e ora mi fermo qua altrimenti mi bannano di sicuro
 
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view post Posted on 28/8/2023, 19:17
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Non credo che la mancanza di anguille, rane e trote, e anche molte altre specie, dipenda dagli aironi, ma piuttosto da una ambiente dissestato e inquinato, grazie principalmente a certi animali a due zampe, che si credono molto intelligenti e col diritto di utilizzare e predare tutto a proprio piacimento. Io abito sul mare; quando io ero ragazzo nel mare si pescava, anche con mezzi semplici; io accompagnavo spesso un signore che pescava col rezzaglio, camminava sulla battigia con in spalla questa rete, tipo quella dei gladiatori per capirsi, la lanciava al massimo a sette, otto metri e qualcosa prendeva sempre. Oppure spesso con un amico che aveva un gozzo (barca di legno) di cinque o sei metri si andava, la sera verso le sette, a calare un po' di reti a qualche centinaio di metri dalla riva e la mattina dopo si andavano a tirare su, e c'era un po' di pesce per tutta la settimana, per entrambi. Andateci oggi. Al massimo qualche scarpa vecchia, ciarpame assortito, sacchetti e bottiglie di plastica e via dicendo. Poi uno si chiede perché i gabbiani non se ne stanno più sul mare a cercare di prendere qualche pesce, come natura comanderebbe, e se ne vengono a rovistare nelle discariche, o vanno nei campi seminati di fresco a fare danno.
 
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