Carro pesante sovietico KV-1S

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view post Posted on 6/4/2024, 20:52 by: rip-stop

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All’epoca della sua entrata in servizio, nell’estate del 1940, il carro pesante sovietico KV-1 poteva a ragione essere considerato il mezzo corazzato più potente del suo tempo. Pesante 43 tonnellate, armato di un cannone da 76,2 mm. e provvisto di una corazzatura dallo spessore variabile tra il 75 e i 110mm, il KV-1 non conosceva rivali quanto ad armamento e protezione: lo spessore della sua corazzatura lo rendeva praticamente invulnerabile a tutte le armi anticarro allora in servizio, cosa di cui non tardarono ad accorgersi con notevole disappunto gli equipaggi dei carri tedeschi sin dalle prime fasi dell’invasione dell’Unione Sovietica nel giugno 1941.

Come tutti i mezzi corazzati messi a punto dall’industria bellica sovietica nelle prime fasi del conflitto, anche il carro KV-1 non era però esente da difetti che ne compromettevano seriamente l’efficacia in combattimento: il motore diesel da 450 cv era complessivamente sottopotenziato rispetto alla mole del mezzo, di conseguenza la velocità massima del carro KV-1 non superava il 35 km/h su strada; frizione, cambio e freni di sterzatura non erano adeguati alla massa del carro ed erano oggetto di rapida usura e di frequenti avarie; infine l’ergonomia di bordo del veicolo lasciava molto a desiderare, specialmente a causa della primitività degli apparati di visione esterna, la difficoltà nella guida (era ad esempio quasi impossibile inserire una nuova marcia mentre il carro era in movimento) e l’assenza di una cupola panoramica per il capocarro.

Per cercare di rimediare alle carenze più evidenti, i tecnici sovietici provarono a introdurre sul KV-1 una serie di miglioramenti durante tutto il corso della sua produzione, ma soprattutto intrapresero una serie di progetti indirizzati a ridurre il peso del carro e a potenziarne l'armamento principale in modo da ottenere un mezzo corazzato più efficiente e maggiormente adeguato alle esigenze tattiche dell’Armata Rossa. Nell’estate del 1942 cominciò ad apparire una nuova versione del KV-1 denominata KV-1S (dove “s” sta per “skorostnoy”, “veloce” in lingua russsa) il cui peso era stato abbassato a 41,8 tonnellate grazie soprattutto alla riduzione degli spessori della corazzatura e alla riprogettazione completa della torretta; motore ed organi di sterzatura erano stati potenziati e modificati, rendendo così il mezzo in grado di raggiungere i 40 km/h di velocità massima. Il carro KV-1S era però ancora equipaggiato con lo stesso cannone da 76,2mm del T-34, un calibro giudicato del tutto inadeguato per un carro "pesante" della sua classe, di conseguenza si provò ad installare sui prototipi successivi una bocca da fuoco da 85mm in una torre di dimensioni maggiorate realizzando in questo modo il KV-85. Sia il KV-1S che il KV-85 furono considerati essenzialmente dei carri di transizione, la cui produzione rimase limitata a circa 1500 esemplari in totale per entrambe le versioni.

Nel realizzare il mio carro KV-1S sono partito da un kit in scala 1/35 della cinese Trumpeter. Il modello non pone problemi in fase di costruzione, essendo composto da pochi elementi essenziali esattamente come il carro originale. I cingoli si montano maglia per maglia, ma anche in questo caso non ho incontrato nessuna difficoltà di assemblaggio viste le generose dimensioni delle singole maglie. Anche lo schema di verniciatura, come per la maggioranza dei carri russi, è a dir poco elementare trattandosi del solito verde oliva uniforme 4BO. Ho eseguito alcuni danneggiamenti sui parafanghi del mezzo e poi sono passato alla fase di lumeggiatura e invecchiamento utilizzando il solito assortimento di tecniche (colori a olio, acrilici, smalti, pigmenti, paste acriliche terrose della AK Interactive,etc.). Infine, mi sono dedicato alla costruzione della basetta, che ha portato via un po’ più di tempo del solito essendo mia intenzione riprodurre in maniera il più possibile verosimile l’ambientazione naturale tipica di una foresta russa. Anche in questo caso ho utilizzato varie tecniche e prodotti disponibili sul mercato modellistico, mentre per il “sottobosco” sono ricorso ad erba sintetica già miscelata (ottimi i prodotti della piccola ditta olandese Diopark) e vari elementi naturali (legnetti, pezzi di corteccia, foglie secche sminuzzate, etc.). Il figurino del carrista è stato dipinto da un amico di mia figlia, modellista specializzato nel genere sci-fi ma molto bravo anche nel realizzare soggetti militari.

Il risultato è quello che potete vedere nelle foto, che purtroppo non sono di buona qualità... Spero in ogni modo che si riesca ad apprezzare ugualmente il soggetto! ​

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Edited by rip-stop - 8/4/2024, 09:45
 
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