Tarbusc, Autore Ghebret

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view post Posted on 23/9/2007, 12:21
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Ghebret


Il tarbusc era il copricapo tronco-conico caratteristico delle truppe indigene dell’A.O.I.; venne ereditato dai modelli già in uso nella guarnigione egiziana di Massaua, che a loro volta avevano subito l’influenza dei fez ottomani. Confezionato in feltro rosso scuro, il tarbusc era dotato, al centro dell’imperiale, di un cannello del medesimo tessuto o di una trecciola di lana, a cui andava attaccato il fiocco; alto inizialmente una dozzina di centimetri, nel primo decennio del ’900 la sua altezza venne praticamente raddoppiata, fino a raggiungere i 20 cm, per crescere ancora nei decenni successivi: come già si è detto, questa innovazione aveva lo scopo di aumentare lo status del militare indigeno, parificandolo ai più importanti ceti sociali dell’Egitto e del vicino Sudan anglo-egiziano. E in effetti il tarbusc divenne in breve tempo un vero e proprio simbolo, a cui gli Ascari – e in particolare modo quelli eritrei – tenevano moltissimo, e da cui non si separavano mai: si sono infatti osservate fotografie di Ascari che, feriti alla testa, si erano bendati avvolgendo nella fasciatura anche il tarbusc, o che lo avevano indossato – in pieno combattimento – sopra alla fasciatura stessa; si può pertanto comprendere quanto fosse stata scarsamente gradita la sostituzione, avvenuta a partire dal 1936, di questo copricapo con l’anonima bustina di tela cachi (ecco ad es. una testimonianza del 1936 di un Ufficiale: "sono giunti [...] tarbusc nuovi fiammanti che fanno la gioia dei nuovi arruolati che, se fosse possibile, credo non lo abbandonerebbero neppure per andare a letto, tanto quel coso rosso, alto e sfarzoso soddisfa il loro gusto").
La produzione del copricapo, che veniva realizzato a cura di Ditte italiane (tra cui il Cappellificio Cambiaghi di Monza), cessò comunque soltanto nel 1939.
Internamente, nella parte inferiore, il tarbusc era sovente rivestito da una striscia di maroc-chino, per evitare il contatto diretto con la pelle, e talvolta era interamente foderato.
Ad eccezione del modello per i reparti montati, gli Zaptiè e per la P.A.I., il tarbusc non era dotato di sottogola, bensì di sottonuca, sempre in cuoio naturale con fibbietta metallica e ordinariamente fissato al copricapo mediante due punti di cucitura. Il sottogola del tarbusc della P.A.I. era invece fissato da una coppia di bottoncini lisci bombati in metallo bianco.
Il fiocco fornito dall’Amministrazione militare era generalmente costituito da fili di lana, ma talvolta questo veniva sostituito, su iniziativa personale e a spese del proprietario, con un altro più voluminoso, magari in seta, acquistato sul libero mercato; per applicare la foderina mimetica cachi, che copriva anche l’imperiale, il fiocco andava staccato e rimontato.
Nella foto in alto: tarbusc di un Bulukbasci degli Zaptiè, 1910 ca.; sotto: tarbusc anni '10, esterno ed interno; tarbusc per Bulukbasci della P.A.I.




CITAZIONE
p3zi

Bella discussione.
Ecco una foto con tre soldati delle truppe indigene e io loro Tarbusc:




CITAZIONE
Ghebret

Un bel terzetto di veterani: si tratta di due Bulukbasci di Fanteria e di uno Sciumbasci del Genio, tutti fregiati del distintivo di tiratore scelto.


CITAZIONE
Methenylux

complimenti ragazzi.... questa è una discussione varamente interessante!

Ritorno nel passato





CITAZIONE
Ghebret

La foto che hai postato ritrae un Carabiniere italiano affiancato da uno Zaptiè libico, che indossa pertanto una tachia, e non un tarbusc... appena possibile apriamo un topic anche sulle tachie!
Intanto aggiungo questi: tarbusc rimasti in Italia come fondi di magazzino prima della guerra, e impiegati in Somalia durante l'AFIS con l'aggiunta, per i militari Somali dei 4 Battaglioni costituiti nel 1950/51, del fregio dei Bersaglieri:




CITAZIONE
GONDAR

sempre per imparare: dov'è il distintivo?


CITAZIONE
p3zi

Il distintivo da tiratore scelto è rappresentato dalla sagoma del fucile sul Tarbusc.
Lo si intravvede molto bene sul Tarbusc del veterano al centro sotto le tre stellette.


CITAZIONE
Ghebret

Esatto: si trattava di un distintivo in filo d'argento, ricamato (sopra una sagoma in cartoncino per dare l'effetto dello spessore) su fondo di panno nero, da portare sulla parte anteriore del tarbusc, inclinato verso l’alto di circa 30 gradi, sotto alle stellette di grado e sopra al fregio; i militari equipaggiati con il turbante, anziché con il tarbusc, lo portavano alla manica, eventualmente all’interno dei distintivi di grado. Secondo alcune fonti, questo distintivo era in filo d’argento se conseguito per la prima volta, d’oro se conseguito più volte, ma su questo non vi sono riscontri.
Comunque eccolo anche qui, su questo tarbusc da Bulukbasci capo:




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Fante

Bellissimo topic, ragazzi, bravi davvero!
Il "coloniale" ha un fascino storico e collezionistico difficilmente imitabile ed è una materia di studio tutt'ora ricca di "scoperte" interessanti.
Da profano, seguo i vostri interventi con il massimo interesse e arricchisco sempre più il mio sapere d'Africa..... Max.


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mufasa

... un topic stupendo.... come prenderli in mano.... come vederli dal vero... un topic bellissimo (come quello della banda beilul).... arrivo adesso e comincio logicamente da qui........

CITAZIONE
TUV

ghebret ma i tarbusc dei Btg che hanno 2 o 3 colori distintivi e sono a fasce orizzontali hanno i fiocchi colorati orizzontalmente???


CITAZIONE
Ghebret

ma assolutamente no; (a parte il fatto che fasce a tre colori orizzontali non esistevano) erano sempre fiocchi che univano fili di diverso colore, apparendo sempre come quelli per le fasce a righe verticali; vedi questa foto di un graduato del 40° Battaglione (fascia tricolore) e del 15° Battaglione (fascia arancione-nero orizzontale):



CITAZIONE
TUV

grazie, hai salvato diverse ore di lavoro sui disegni che sono in preparazione...


 ecco un esempio:

 




CITAZIONE
Ghebret

Bello, è per il sito? E' quello del 31°?
Se mi permetti un consiglio, farei il fiocco un po' più piccolo, e il tarbusc con un rosso un po' più vivo, in modo che si veda meglio.


CITAZIONE
TUV

Agli ordini capo...

Si è per il sito e grazie per i consigli
 
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