Amba Aradam

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view post Posted on 5/6/2010, 14:26


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Salve.
Allego una foto che avevamo in famiglia.

image

La foto fu inviata a mio zio Enrico Peluso dall'AOI e sul retro porta scritto:
Taga Taga 17/02/1936 Amba Radam.
Sul fronte, scritto con le pietre bianche, si legge:
IV BATTAGLIONE MITRAGLIERI - IL FUOCO DELLA 3 GENNAIO (Divisione della Milizia)

Mi domando. C'è qualche cosa da poter aggiungere su questa foto?
Grazie e Ciao
Peppe

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view post Posted on 5/6/2010, 14:33
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Sopra il fascio disegnato con le pietre si legge "Chi osa vince".
Penso che la grafia corretta sia Amba Aradam.

Bellissima fotografia!
 
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view post Posted on 5/6/2010, 18:40
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Cerco di aggiungere qualche cosa che forse già sai,sotto la correzione degli esperti del settore.
Credo che sia stata scattata due giorni dopo, il 15 febbraio, dove le truppe del maresciallo Badoglio comandate dal duca di pistoia occuparono l'Amba Aradam che è un rilievo montoso.
Ancora più noto è quello che successe 3 anni dopo quando gli italiani individuarono un cospicuo gruppo di briganti i quali x scappare si rifugiarono nelle caverne del monte,qui gli italiani li attaccarono usando le bombe ,morirono quasi tutti briganti e circa 800 persone che si erano arrese furono fucilate.
Siccome le grotta si diramava per molti km ed era impossibile andare a catturare gli altri che si nascondevano il comando superire decise di far brillare l'entrata con le bombe chiudendo x sempre l'entrata con dentro i superstiti.
Per questi motivi oggi spesso si dice "E' successo l'ambaradam (Amba Aradam)".
Ciao Militaria Lupo
 
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view post Posted on 5/6/2010, 20:51


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Salve.
Dopo quel che ha detto Militaria Lupo (Duca di Pistoia) sono andato a rileggermi la storia di famiglia a suo tempo scritta da mio Padre.
Riguardo la vita militare di mio zio Enrico (marinaio) ad un certo punto dice:
Nell'Ottobre dell'anno 1935 viene richiamato in servizio ed inviato in Africa Orientale per lo scoppio delle guerra contro l'Etiopia.
Viene imbarcato sull'incrociatore Bari che è comandato da Sua Altezza Reale Aimone di Savoia (che sarà poi nominato Re di Croazia) e resta di base a Massaua nella colonia Eritrea.
In questo periodo viene anche inviato nell'entroterra abissino ad Adua, come scorta personale al suo comandante, che si reca a visitare la divisione di Fanteria "23 Marzo" che combatte in quel settore.
Detta divisione era allora comandata da Sua Altezza Reale il Duca di Pistoia.
Nel mese di Luglio 1936 viene ...............

Allora è giusto il ricordo di mio Padre?
Ho altre foto di ascari ed abissini, ma di alcune penso che siano cartoline acquistate.
Se le pubblico potreste dirmi quali sono quelle acuistate e quelle originale di mio zio?

Ciao
Peppe

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view post Posted on 5/6/2010, 23:36
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CITAZIONE (militaria lupo @ 5/6/2010, 19:40)
Ancora più noto è quello che successe 3 anni dopo quando gli italiani individuarono un cospicuo gruppo di briganti i quali x scappare si rifugiarono nelle caverne del monte,qui gli italiani li attaccarono usando le bombe ,morirono quasi tutti briganti e circa 800 persone che si erano arrese furono fucilate.
Siccome le grotta si diramava per molti km ed era impossibile andare a catturare gli altri che si nascondevano il comando superire decise di far brillare l'entrata con le bombe chiudendo x sempre l'entrata con dentro i superstiti.

dove hai letto che si trattava dell'Amba Aradam? io collocherei piuttosto questo avvenimento (reale) alla caverna del Caia Zeret, nel Mens, aprile 1939... e stai pur sicuro che in Italia non se ne parlò; almeno non con una risonanza tale da far nascere un detto popolare vivo ancora oggi...

CITAZIONE
Ho altre foto di ascari ed abissini, ma di alcune penso che siano cartoline acquistate.
Se le pubblico potreste dirmi quali sono quelle acuistate e quelle originale di mio zio?

senz'altro ci proviamo!
 
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view post Posted on 6/6/2010, 10:14


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Salve.
Proviamo a vedere se certe foto, per cui ho dei dubbi, siano state scattate da mio zio in AOI oppure acquistate.
Per acquistate intendo sempre dire nel corso del 1935/1936 (non in tempi moderni) ed il ubbio sorge poichè anche molte cartoline souvenir venivano vendute in formato foto e non cartoline.
Capitava poi che molte foto personali venivano stampate su cartoncini doppi con dietro prestampato il formato CARTOLINA POSTALE.
Tra l'altro possiedo tutta una serie, formato foto, di bellezze nere a petto nudo.
Allora proviamo ad inserire:

image

Trattasi di foto sicuramente scattata da mio zio; lo vediamo raffigurato con la sigaretta in bocca.

image

Trattasi sicuramente di foto propaganda venduta localmente, anche se non mi è mai capitato di vedere in precedenza.

image

In questo terzo caso non saprei dire se scattata da mio zio oppure acquistata.

Ciao. Attendo riscontro.
Peppe

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view post Posted on 6/6/2010, 11:28


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Secondo il mio parere, la terza foto non é stata scattata. La definizione dei dettagli e la scala del grigio delle foto scattate é ben differente. Comunque tutte e tre sono belle immagini, come del resto tutte quelle che hai postato sinora.
 
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view post Posted on 6/6/2010, 11:51
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Complimenti, f21, posti sempre delle foto a dir poco bellissime.
 
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view post Posted on 6/6/2010, 14:22
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la terza, con lo sciumbasci del III Eritreo, è una foto del LUCE.
 
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view post Posted on 7/6/2010, 13:22


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Aggiungo due foto sicuramente acquistate in Africa Orientale.
La prima:
image

sul retro porta scritto: Saluti al Duce ed alla Patria Lontana


Poi la seconda foto:
image

che sembra troppo sfocata per essere stata posta in vendita.

Ciao
peppe
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view post Posted on 8/6/2010, 00:26
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X Ghebret

«Si prevede che fetore cadaveri et carogne impediscano portare at termine esplorazione caverna che in questo sarà ostruita facendo brillare mine. Accertati finora 800 cadaveri, uccisi altri sei ribelli. Risparmiate altre 12 donne et 9 bambini. Rinvenuti 16 fucili, munizioni et varie armi bianche» così recita uno dei numerosissimi telegrammi scambiati tra la divisione e il Duce.
Fu una carneficina, fu una devastazione totale, un' irrazionalità contro ogni norma della convenzione di Ginevra. Una vergogna ignorata per anni, che solo nel 2006 sarà riportata alla luce, grazie al giovane Matteo Dominioni, dottorando italiano all'università di Torino, che, partendo da un malloppo di documenti rinvenuto per caso nell'ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito, si è messo sulle tracce del massacro.
Ma nonostante tutto se ne è parlato poco, pochissimo.
Un bellissimo articolo di Paolo Rumiz, uscito su Repubblica il 22 maggio 2006, è l'unica cosa dettagliata che si riesca a trovare in rete sull' argomento; in Italia solo quattro città hanno dedicato una via al nome di questa strage: Roma, Genova, Mestre e Padova.
L'orrore è stato coperto per anni clonando una nuova parola che avesse un significato completamente diverso e che ricordasse, nella memoria di tutti, qualcosa di totalmente diverso.

Ciao Militaria Lupo
 
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view post Posted on 8/6/2010, 00:50
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Ed ancora nel libro di Livio Musso del 2006, per la Diffusione Immagine, intitolato proprio "Ambaradàn". Nella sua presentazione si dice:

Una delle battaglie più vergognose e sanguinose della guerra d'Africa del 1935 avvenne sull'altopiano dall'Amba Aradam. Scontro lungo e durissimo, nel quale le nostre truppe non si fecero scrupolo di usare gas tossici per sterminare i nemici. Fu una battaglia cruenta, confusa, con continui colpi di scena, incasinata più che mai.
Quella giornata orrenda entrò nel gergo popolare. Il luogo di svolgimento, l' Amba Aradam, divenne una parola unica, Ambaradam, sinonimo di confusione, casino, clamore.

 
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view post Posted on 8/6/2010, 06:41
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CITAZIONE (militaria lupo @ 8/6/2010, 01:26)
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«Si prevede che fetore cadaveri et carogne impediscano portare at termine esplorazione caverna che in questo sarà ostruita facendo brillare mine. Accertati finora 800 cadaveri, uccisi altri sei ribelli. Risparmiate altre 12 donne et 9 bambini. Rinvenuti 16 fucili, munizioni et varie armi bianche» così recita uno dei numerosissimi telegrammi scambiati tra la divisione e il Duce.
Fu una carneficina, fu una devastazione totale, un' irrazionalità contro ogni norma della convenzione di Ginevra. Una vergogna ignorata per anni, che solo nel 2006 sarà riportata alla luce, grazie al giovane Matteo Dominioni, dottorando italiano all'università di Torino, che, partendo da un malloppo di documenti rinvenuto per caso nell'ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito, si è messo sulle tracce del massacro.
Ma nonostante tutto se ne è parlato poco, pochissimo.
Un bellissimo articolo di Paolo Rumiz, uscito su Repubblica il 22 maggio 2006, è l'unica cosa dettagliata che si riesca a trovare in rete sull' argomento; in Italia solo quattro città hanno dedicato una via al nome di questa strage: Roma, Genova, Mestre e Padova.
L'orrore è stato coperto per anni clonando una nuova parola che avesse un significato completamente diverso e che ricordasse, nella memoria di tutti, qualcosa di totalmente diverso.

Ciao Militaria Lupo

Allora, facciamo un po' di chiarezza: il telegramma da te riportato non partì da nessuna Divisione, e non era destinato a nassun Duce: era una corrispondenza tra il Comando Settore Nord Orientale Scioa (Col. Lorenzini) e il Comando FFAA dell'AOI (Gen. Cavallero); quello citato partì alle ore 22 del 14 aprile 1939 da Debra Berhan, e riferiva del massacro compiuto dalla colonna Sora (IV e XX Battagione, Banda del Marabetie) alla grotta del Caia Zeret, dove dal 3 aprile si era rifugiato il capo ribele Teshome Sciancut con i suoi armati e le loro famiglie.
Il Dominioni - che non ho letto per intero - afferma di avere riscoperto queste carte in un armadio dell'Ufficio Storico, ma - a parte che purtroppo nessun ricercatore "free lance" può frugare liberamente negli armadi dell'AUSSME - questa documentazione era già stata tutto ben pubblicata, all'epoca, nei volumi di Cavallero sulle operazioni militari in AOI nel 1938/39. Compreso questo telegramma e i precedenti.

Che poi nel 1936 all'Amba Aradam avessero fatto un po' di casino, questa è un'altra storia: tra il 10 e il 12 febbraio gli apparecchi bombardarono abbondantemente (anche a gas) le posizioni di Ras Mulughieta, innaffiando in un paio di occasioni anche le nostre truppe ed eliminando una Sezione Sanità della Divisione "Sila", uccidendo 27 soldati e ferendone 76...

Se poi 4 città hanno dedicato alla strage del Caia Zeret una "Via Amba Aradam", beh... io sostituirei qualche personaggio all'Ufficio Toponomastica!
 
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view post Posted on 8/6/2010, 09:24
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confermo in pieno. le vie che portano il nome di Amba Aradam si riferiscono alla vittoriosa battaglia del febbraio 1936 e a nessun eccidio. Sono probabilmente rimaste da oltre settant'anni li dove sono state messe.
Il modo di dire "Ambaradam" probabilmente è stato importato dai nostri soldati che hanno capito poco dello svolgimento della battaglia, (come sempre succede per i soldati che non possono avere una visione d'insieme) mentre nella realtà le operazioni si sono svolte con buona precisione, con manovra a tenaglia attorno alle pendici dell'Amba stessa. Il grosso delle forze abissine ne è però sfuggito.

Sono stati usati gas ma pare, dalle relazioni, che abbiano dato risultati quasi nulli e che per questo non siano più stati impiegati mezzo cannoneggiamento ma solo mezzo aereo da li in poi. Diverso è l'apporto dell'artiglieria con proiettili "normali" che ha arato l'Amba e consentito la conquista con relativamente poche perdite.

A me pare che recentemente sia un fiorire di pseudo storici, che cercano più che la verità, la notizia, lo scoop, giusto per colpire il pubblico (che secondo me se ne sbatte abbastanza...) a scapito della ricerca precisa e documentata. Ho spesso criticato Del Boca per un suo taglio troppo di parte nell'affrontare l'argomento africano, ma ora mi rendo conto che è comunque uno dei più documentati e se si tolgono le (fitte) opinioni personali dai suoi scritti, il risultato è comunque molto interessante. Cosa che non si puo' dire di tanti altri che si leggono ultimamente, che pare scrivano più per sentito dire e per fare politica che per ricerca seria e obiettiva.


CITAZIONE
Una delle battaglie più vergognose e sanguinose della guerra d'Africa del 1935 avvenne sull'altopiano dall'Amba Aradam. Scontro lungo e durissimo, nel quale le nostre truppe non si fecero scrupolo di usare gas tossici per sterminare i nemici. Fu una battaglia cruenta, confusa, con continui colpi di scena, incasinata più che mai.
Quella giornata orrenda entrò nel gergo popolare. Il luogo di svolgimento, l' Amba Aradam, divenne una parola unica, Ambaradam, sinonimo di confusione, casino, clamore.

da qui si evince che questo signore non si è nemmeno informato sullo svolgimento della battaglia che, per inciso è durata un paio di giorni, con pausa dei combattimenti durante la notte e con il secondo giorno di scaramucce con alcuni gruppi etiopici lasciati indietro a rallentare gli italiani. Colpi di scena nessuno, se non la diatriba tra alpini e camicie nere su chi per primo avesse raggiunto la cima dell'Amba....
 
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view post Posted on 8/6/2010, 11:17
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Facendo i complimenti a f21 per le meraviglise immagini che ha postato un po' qui un po' la, permettetemi di integrare questo post con la prima pagina e un articolo de "la tribuna illustrata" del 1 marzo 1936.

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Marco
 
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36 replies since 5/6/2010, 14:26   4810 views
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