166° BTG CC.NN., Autore GONDAR

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view post Posted on 23/9/2007, 21:55
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CITAZIONE
GONDAR

il calendario mi suggerisce una ricorrenza conosciuta: 27/11/1941, l’ultimo alzabandiera in aoi.
non è, però, mio intendimento avventurarmi su fatti d’arme, storie ed argomenti tecnici che conoscete molto, ma molto meglio di me.
con questo topic vorrei solamente condividere con voi una serie di documenti che credo interessanti, ed attraverso di loro tracciare una storia di uomini.

mi riferisco al 166 btg cc.nn., con cui mio padre ha concluso la sua avventura militare, prima di passare quattro anni tra i reticolati inglesi.

di questo battaglione vi propongo oggi qualche pagina del diario storico; nei prossimi giorni cercherò di presentare anche altri documenti che ho trovato allo sme, us.
lascio a voi, il compito di completare il topic con i riferimenti al quadro generale, agli scontri ed a tutte quelle notizie che solo voi riuscite a conoscere.

certo, tutto il contesto in cui è maturata la vicenda è oggetto di ampie discussioni: l’impero, il fascismo, le camicie nere. Ma giudicare il periodo storico con gli occhi di oggi, avrebbe poco senso. Più utile, credo, è cercare di sapere e di capire, per non fare gli stessi errori.

con questo presupposto, ciò che rimane è la storia quotidiana di uomini che in buona fede hanno creduto in un ideale ed hanno dato tutto loro stessi per mantenere fede agli impegni presi.

sintomatico della dedizione e della determinazione comune a tanti italiani, nonostante i luoghi comuni, è il caso del 166° i cui centri di fuoco occidentali si sono arresi il giorno dopo la caduta dell’impero e solo per ordine del gen. Nasi.
una resistenza ad oltranza, quindi, contro tutto e contro tutti, senza speranza, consapevoli di avere già perso, ma senza indietreggiare un passo.

“una lunga, difficile e sanguinosa resistenza. Io la definisco un’eroica resistenza, una vera pagina di gloria e di sacrifici. c’è da esserne fiero.” (gen. formento)


11 giugno 1940: all’indomani della dichiarazione di guerra, il diario ci introduce alla vita del btg: le armi, il dispiegamento, i compiti.






mi colpisce che la vita del btg sembra scorrere normale, si pensa anche a continuare l’opera di rimboschimento.
ci pensano, però, gli inglesi a rompere la monotonia e l’attesa.








CITAZIONE
Ghebret

Molto, molto interessante: ma hai tutto il Diario Storico del 166° Btg. CC.NN., dal 10/VI/1940 al 27/XI/1941 ??


CITAZIONE
GONDAR

magari!!

si tratta di fotografie che ho fatto presso lo sme - us.
peraltro gli atti si fermano al 31/5/1941, quelli successivi risultano distrutti (od in mano inglese?).


CITAZIONE
TUV

Bravo Gondar, ottimo spunto. Appena riesco ad avere 50 min per leggere le pagine del diario torno a scrivere.

Fino ad ora le mie ricerche all'archivio dell'USSME mi ha visto protagonista spendaccione in fotocopie... ma mi sto attrezzando diversamente con una camera digitale per fare foto invece di fotocopie. Devo solo riuscire a trovare una digitale compatta che mi permetta di fotografare utilizzando direttamente il pc. Ed ho tempo fino a marzo, data del prossimo appuntamento all'archivio (fino a marzo di quest'anno ci passavano tre mesi fra un viaggio e l'altro... adesso siamo arrivati a sei mesi speriamo che questo ritmo rallenti o sarà sempre più difficile riuscire a chiudere la pratica sulle divisioni costiere)


CITAZIONE
GONDAR

scusa...in che senso?


CITAZIONE
mufasa

...... appassionante nella sua calligrafia minuta..... un documento bellissimo appassionante come un romanzo.....


CITAZIONE
TUV

Nel senso che con un sostegno metto la digitale compatta in verticale sul documento, la collego via cavo al pc portatile, attraverso un software dedicato vedo l'anteprima della foto sullo schermo del pc... e click fatta la foto e poi ancora, e poi ancora
Devo solo trovare la digitale giusta con il software giusto (mi hanno detto Canon Powershot A70... ma è andata fuori commercio


CITAZIONE
GONDAR

sono passati 8 mesi dalla dichiarazione di guerra: ormai non ci sono più dubbi sull'esito finale, ma la vita del btg prosegue cadenzata dalle normali ricorrenze

è del febbraio 1941 questa lettera del comandante cesarini, che con l'occasione di celebrare la costituzione della mvsn, in realtà cerca di tenere alto il morale e l'orgoglio dei suoi legionari


sempre dello stesso mese, è la relazione sullo stato delle truppe, che trovo molto interessante: mi colpisce che nonostante siano passati parecchi mesi dall'inizio delle ostilità, i ricoveri sono ancora inadeguati. inoltre scopriamo che iniziano a scarseggiare scarpe e pantaloni, e se viene ufficialmente dichiarato, posso immaginare il resto...
il secondo capoverso potrebbe interessare Ghebret, che ha sotto controllo il 502° e 503°.


marzo 1941: una recente esrcitazione ci fornisce notizie sulle forze del nostro 166°


per la ricorrenza del 23 marzo, il 1° seniore cesarini usa toni molto più accesi rispetto ai precedenti proclami: segno che le cose proprio non vanno ed occorre "mostrare i muscoli"


la relazione di marzo ci dipinge un quadro sempre più in difficoltà: la razione di pane viene ridotta (..e per il resto che si mangia?), manca il filo per i rattoppi, la posta è sempre più rara (...ma quella poca...come farà ad arrivare?), il tabacco sempre meno.
al contempo la pressione nemica si fa sempre più pressante: aumentano le incursioni aeree ed i locali iniziano a non essere così... fedeli!
insomma, comincia ad essere dura!


Aprile: i viveri vengono ulteriormente ridotti, ma per il vestiario c’è una boccata d’ossigeno.
Quello che fa più male, però, è la drastica riduzione dei collegamenti con la madrepatria


La ricorrenza della fondazione dell’impero mi sembra un’occasione ben spesa dal gen nasi: mi sono chiesto cosa avrei fatto nei suoi panni e non ho trovato una risposta certa. Questo mi ha fatto apprezzare ancora di più lo scritto del gen a tutti i legionari: un parlare chiaro e concreto al di là di tanti proclami.


Di diverso tenore la circolare del pnf, federazione dell’amara: fumosa e presto dimenticata.
Meglio, mi sembra, la citazione di mussolini



Fine maggio: ormai la situazione volge al peggio. Gli attacchi aerei si susseguono incessantemente, gli etiopi incalzano l’invito alla resa è palese. (come detto, questi sono le ultime pagine del diario: il resto è andato distrutto o forse è nelle mani degli inglesi. forse mamaik, se ci legge, può dirci qualcosa)



Questo più che un banale volantino mi sembra un trattato di psicologia.
A questo punto, però, mi piace sottolineare che nonostante le difficoltà, l’ormai totale
e certezza della sconfitta, tutti i legionari hanno mantenuto le consegne e nessuno si sia arreso.
Una bella prova di orgoglio e fedeltà, credo.



 


 


"- eccoli, arrivano!!

"- righetti…righetti…. sei sicuro che non ti vuoi arrendere? dai, io lo straccio bianco ce l’ho!"
"- basta, corelli! te l’ho detto: io sono un fascista vero e non tradirò mai il nostro duce, fattela finita!"
"-…e tu ferrara? dai, una corsa e tutto è finito…."
"- corelli, ma che dici? Il nostro re conta anche su di noi, non voglio deluderlo!"
"-…ma non lo saprà mai…dai… allora tu di matteo…pensa alle tue pecore..chi le pascolerà?"
"- senti corelli…io con questa politica non c’ho mai capito nulla…ma sono un italiano e voglio difendere l’onore dell’italia…un italiano non scappa….. e poi sono abruzzese e pensa un po’ se scappo di fronte a quattro inglesi!"
"- mamma mia…ma io ho paura….e chi il coraggio non ce l’ha non se lo può dare…"
"- sala…almeno tu che sei un uomo di fede …barbato ….tu sei sposato…hai un figlio..barbato….barbato!
"-...è vero corelli…mi sono arruolato perché la paga era buona….ma l’ho scelto io ed ho giurato….sarò pure un bracciante, ma non rinnego la parola data..…"
"- mamma mia…ho paura…."

ECCOLI, ARRIVANO!!

 


 


 





CITAZIONE
voloavela

Interessantissima ed avvincente testimonianza!!!!


CITAZIONE
mufasa

......... bravo Gondar!!! per l'emozione!!!! per coem ci hai portato in quei giorni sfortunati e in quel posto, appunto li a Gondar!!!!!!!!!!!


CITAZIONE
GONDAR

ogni storia ha un epilogo ed io vi propongo questo:

topic si gondar: Gondar su Gondar


l’epopea di Gondar.
di angelo bastiani movm, da il reduce d’africa n. 2, 1982

quaranta anni orsono, gondar, l’estremo baluardo della resistenza italiana nelle terre dell’africa orientale, cessava di combattere, sopraffatto dai mezzi corazzati, dagli aerei, dalle artiglierie e da una valanga multicolore di mercenari.

con gondar, capoluogo della regione dell’amhara, praticamente cessava di battere il cuore dell’impero italiano. l’epopea non era più: cominciava il calvario della prigionia. rimaneva la leggenda.

….(omissis)

Erano soldati e volontari di ogni arma e specialità, spintisi in africa per far più grande l’italia, ma erano anche, o soprattutto, operai, contadini, artigiani, artisti, tecnici e professionisti che cercavano di procurarsi un pezzo di pane per sé e per le loro famiglie con sacrificio ed operosità tutta italiana, col solo miraggio di lavorare e di migliorare la propria condizione. Essi si difendevano, quindi, contro chi minacciava non solo la patria, ed il suo prestigio e la sua esistenza, ma contro chi cercava di privarli del loro diritto alla vita ed al lavoro.

Erano inoltre guerrieri delle leggendarie bande irregolari e dei meravigliosi battaglioni indigeni che, sotto la guida esperta e capace ed i nostri ufficiali valorosi comandanti, avevano trovato nell’italia la loro seconda patria fatta di comprensione, benessere, giustizia ed umanità.

A fianco dei magnifici soldati nazionali, sugli spalti dei ridotti o negli assalti travolgenti, i nostri ascari furono veramente combattenti vigorosi e devoti e resistettero anche alle lusinghe ed alle minacce della propaganda nemica fatta a suon di sterline e senza scrupoli.

Tutti si batterono con valore e tennero duro, nonostante la cinghia agli ultimi buchi, la scarsezza di munizioni, la scomparsa di molti generi di prima necessità, il freddo, òa pioggia, gli infernali ,martellamenti di artiglieria ed i bombardamenti aerei.

E si beffavano della propaganda britannica che insisteva sulla nostra “inutile” resistenza. Ci chiamavano “pazzi e ciechi” perché volevamo farci ammazzare o morire di fame senza smettere una farsa dalla quale intendavamo trarre materia di insensato orgoglio e conquistare nuova gloria.

Ma il gen nasi ricordava: “la nostra gloria sta nella nostra miseria, nei nostri stracci, nelle teste prive di elmetti, nelle mani e nei piedi impiagati nello spettro della fame che ci perseguita.” Gondar strinse – non metaforicamente – la cinghia ed i denti; coi piedi scalzi e le divise di juta a brandelli, tenne duro! Era importante solo tenere alta la bandiera.

I gondarini – uolchefit, culqualber e Gondar – sbalordirono il nemico. A nulla valsero lusinghe e ricatti volgari come quello minacciato di “abbandonare alla furia degli indigeni le donne ed i bambini dei territori da occupare.” Per indurci ad accettare le condizioni di resa.

Il 27 settembre il presidio avanzato di uolchefit dopo sei mesi di disperato assedio e dopo aver sostenuto 31 scontri e combattimenti, incassati 91 bombardamenti aerei e 16.000 colpi di artiglieria, perduti circa mille uomini su tremila tra bianchi e neri, esauriti i viveri sino all’ultimo pezzo di pane; dopo aver catturato il massimo esponente delle forze nemiche assedianti, ras aialeu burrù da parte della banda bastioni che lo trascinò prigioniero al campo; dopo aver catturato cannoni, stazioni radio armi e materiale ingente ed aver fatto in numeri irruzioni nelle linee nemiche, cessava di combattere.

Non gli uomini, dunque, avevano piegato lo uolchefit, ma la cinghia troppo stretta, il freddo e la pioggia a tremila metri di quota, la mancanza di medicinali e di riposo; di tende e di pane. Le cartucce erano contate e spesso decideva l’arma bianca nei combattimentidi ogni giorno in cui posizioni9 venivano perdute e riconquistate.

Il 21 luglio il col. Ringrose, comandante le forze assedianti, aveva inviato al comandante del presidio col. Gonella, il dodicesimo invito alla resa in questi termini: “signore, io vi scrivo personalmente, non da nemico a nemico, ma da uomo a uomo, in uno sforzo molto sincero di evitare ogni ulteriore effusione di sangue e di sofferenze. La bravura e l’eroismo della resistenza opposta dai vostri ufficiali e uomini di fronte al fuoco dell’artiglieria, degli attacchi aerei, alla fame ed alle privazioni, sono già oggetto di ammirazione per l’armata britannica, e per me sarà un onore incontrarvi quando questa guerra sarà finita.”

…..(omissis)

Dal comando di roma, in data 17 novembre perveniva al valoroso gen nasi il seguente messaggio: “ciò che fate suscita l’ammirazione del mondo ed è una pagina di gloria che rimarrà nei secoli.”

…..(omissis)

La stampa inglese, sempre facile a denigrare il soldato italiano, fu costretta a riconoscere che la condotta del nostro comando e delle nostre truppe, avrebbe onorato qualsiasi esercito e rilevò che i soldati “ridotti senza scarpe, senza pane, senza tende, affrontavano ancora con slancio i carri armati con le bottiglie di benzina.”

Uolchefit, culcual-ber e infine Gondar diedero la misura del confronto tra spirito e materia e noi vogliamo ricordarlo soprattutto ai giovani.

resa di uolchefit e prigionieri a gondar


qualche immagine della gondar di oggi






basta... mi arrendo anch'io!!




CITAZIONE
Ghebret

Beh, complimenti per tutto, hai postato dei documenti veramente interessanti; a proposito delle ultime due foto che hai inserito, naturalmente sono edifici del periodo "italiano" di Gondar: l'ultimo, in particolare, era la sede del Comando Truppe dell'Amara.


CITAZIONE
GONDAR

detto da te è davvero un gran bel complimento! sono contento e ti ringrazio.

le ultime foto le ho trovate in rete e le ho scelte appunto perchè significative di una certa architettura che ci è familiare.
in questa scelta, aver beccato proprio il comando truppe...credo sia un bel colpo!


CITAZIONE
TUV

Gondar mi posso permettere di far notare che la 2a e la 3a immagine del diario storico inserite nel tuo secondo intervento sono uguali? Cominciano entrambe con "N° 57 fucili mitragliatori"... sicuramente una svista ma sono curioso come una biscia di leggere il corretto contenuto della pagina.


CITAZIONE
GONDAR

TUV, ti ringrazio della segnalazione: ho provveduto subito a correggere.
con l'occasione, vorrei dirti che puoi usare serenamente forme più....dirette!
anche se il nostro è un rapporto epistolare, non urti la mia sensibilità.

inoltre spinto dalla nota di Ghebret, mi sono ritrovato tra le mani una specie di ora&allora: l'inquadratura non è proprio la stessa, ma appena torno da quelle parti la correggo.






CITAZIONE
TUV

Va bene ciccio... grazie
 
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