ascari in Italia, Autore mufasa

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view post Posted on 24/9/2007, 11:28
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mufasa

..... da una foto che mi sembra scattata in Italia volevo partire con un topic su tutto quello che rigurda le varie apparizioni degli ascari nella madrepatria, anzi per loro dovremmo usare una altra parola.....




CITAZIONE
TUV

ahimé conosco solo quelle scattate a Roma per le celebrazioni dell'Impero...


CITAZIONE
mufasa

..........infatti sono le più spettacolari per il numero e per la scenografie e la "pubblicità.. ma incontro continuamente cartoline di prima e dopo la prima guerra mondiale.......





CITAZIONE
Ghebret

Zaptiè eritrei in visita alla Legione Allievi Carabinieri di Roma; l'anno è il 1912


Questa invece non ho mai capito dove sia stata scattata, forse in un convalescenziario (sono tutti più o meno feriti) nel Meridione...


Savari libici ad un concorso ippico alle Capannelle di Roma, nel 1926



CITAZIONE
mufasa

....... al ritorno dalla Libia.... e venuta così perchè la cartolina è stampata per contatto....



.... sempre lo stesso battaglione di ascari, il V, in giro per Roma..... di qeusto ho trovato qua e la diverse foto.... invece pochissime foto della sfilata del 37. quella della famosa e bellissima cartolina........





CITAZIONE
Ghebret

Ma tu guarda: mufasa, quella che hai postato è una foto o una cartolina? perchè ce l'ho anch'io, ma con la firma del fotografo, pensavo fosse unica...
Della sfilata del 1937 ce ne sono in giro parecchie: inizio io con le batterie arabo-somale:



CITAZIONE
mufasa

.... la seconda è una foto che ho ripreso dal catalogo "Ascari d'Eritrea" quello della mostra (pag 64 sotto quella uguale alla mia che invece come ti dicevo ho in cartolina, stranissima, lucida, stampata secondo me per contatto col negativo)....... ce ne sono altre 6-7 molto belle sempre della stessa "visita premio.... invece della di quella del 37, non ne ho nessuna, solo il filmato Luce dentro un paio di video cassette......

CITAZIONE
p3zi

Ragazzi.....foto bellissime.

CITAZIONE
Ghebret

Ah, allora è la mia!


Questa andrebbe anche nel topic dei Dubat, ma insomma...
è della rivista del 9 maggio 1938, 2° Annuale dell'Impero:




CITAZIONE
mufasa

....... non sapevo che l'avevano fatta anche nel 38.......... bellissimi coi loro Steyr 85 a pemzoloni.............


CITAZIONE
Fante

Stupende......e che meraviglia sarebbe se fossero state scattate a colori! Peccato che la storia "ufficiale" non abbia mai trovato il modo di ricordare e valorizzare adeguatamente questi fieri guerrieri e fratelli d'arme!!! Max.


CITAZIONE
TUV

Partecipo anche io con un piccolo contributo. Si tratta di alcune foto presenti in uno speciale de "L'Illustrazione Italiana" per il primo anniversario dell'Impero che ho nella ia collezione di riviste d'epoca.
Saranno molto conosciute, ma hanno il loro fascino























 




CITAZIONE
Ghebret

Che meraviglia! Perchè io non ho quel numero dell'Illustrazione?
Vediamo un po'.... nell'ordine, le rappresentanze:
- Gruppo Squadroni Eritreo
- Banda a cavallo dell'Eritrea, in quei giorni trasformata in Banda a cavallo dell'Amhara
- gagliardetti del 1º, 3°, 4° Reggimento Fant. Coloniale, Div. "Libia"
- Gruppo Sahariano della Tripolitania
- ancora la Banda a cavallo di Bechi
- Batterie arabo-somale
- la fanfara del RCTC d'Eritrea
- "Nuba" (fanfara) di uno Squadrone Savari
- Squadrone meharisti della Cirenaica
- Ascari arabo-somali di Fanteria
- Ascari libici di Fanteria
- Sahariani di guardia a Palazzo Venezia

Bellissime.


CITAZIONE
TUV

Felicissimo di averti fatto vedere qualcosa di nuovo... che non è cosa facile

La rivista fa parte di un lotto di tre dedicate all'AOI. Presto inserisco anche le copertine in modo da facilitarti la ricerca.


CITAZIONE
Fante

Che meraviglia...!!!!!! Riuscite a percepire la sensazione? Riuscite ad immaginare lo stupore e la curiosità dei romani di fronte a quello straordinario spettacolo...??? Queste immagini hanno un potere evocativo incredibile! Bravi tutti!!!!


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mufasa

........ TUV un regalo stupendo..... meravigliose!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! poi è bello tardare la sera così già pronte con le didascalie di Gabriele...... e hai promesso la copertine................
........ e le stò ancora guardando..... le più belle : (ma e la prima impressione e non vale perchè le devo guardare bene) la prima, con le penne di falco marzialissime con le loro sciabole (sembrano mod. 88)... la seconda col guradè sguainato in primo piano.... poi la quarta, la nona, la decima...... riguardatele sono una più bella dell'altra........

CITAZIONE
TUV

O Mufasa... mi fai diventare più rosso degli inserti rossi della bandiera della chiocciola (il mio avatar)
Domani pomeriggio carico le immagini delle copertine dei tre speciali dell'Illustrazione dedicati all'AOI e le didascalie originali delle foto


CITAZIONE
mufasa

.......... meritatissimi ti assicuro.... e intanto che ti aspettiamo la cartolina di quel giorno epico in via dei Fori Imperiali.....






CITAZIONE
GONDAR

...chiamalo piccolo!! bellissime!!

domandina: penultima foto, quarto ascari da dx: tra le stelle ha una barra. di che si tratta? ferito in combattimento o altro?
sopra il taschino sx ha un'altra barra: campagne di guerra o altro?


CITAZIONE
Ghebret

Sì, ferita in combattimento in galloncino dorato e nastrini di decorazioni.


CITAZIONE
mufasa

..... le medagliette per la sfilata del 1937 con l'invito.....




CITAZIONE
TUV

Questa è quella che si dice "roba pesa"....


CITAZIONE
Baytown1943

Qualcuno forse ricorderà che all'epoca della Missione Ibis in Somalia un vecchietto del posto si presentò ai nostri Carabinieri e irrigidendosi sull'attenti si qualificò anch'egli come Carabiniere (del tempo dell'Impero) dicendosi felice che fossero ritornati. A corredo della notizia circolò anche una foto di questo Signore con una sahariana dell'Esercito e qualche distintivo che gli avevano regalato i nostri ragazzi in Missione. La cosa, come tante notizie, visse e morì nell'arco di pochi giorni, ma per un vecchio trombone romantico come me ebbe lo stesso valore della vita di Hiiro Oonoda, quel giapponese che rimase in armi in un'isoletta del pacifico fino al 1975 perchè nessuno gli aveva dato l'ordine di arrendersi o di smobilitare. Onore a questi nostri Uomini, devoti e fedeli, che lasciammo al loro destino (anche se molti credo abbiano continuato a riscuotere pressochè simboliche pensioni italiane) e che finirono nel proverbiale catino dell'acqua sporca che sarebbe finito gettato via...


CITAZIONE
Fante

Se quella foto la trovi saremo felici e onorati di pubblicarla in questo Forum.....non sarà un riconoscimento "ufficiale" ma un atto di rispetto si...!!! Max.


CITAZIONE
Baytown1943

Tu ricordi la soffitta di mia madre, vero? Domenica mi ci dedico e vedrò se salta fuori.

Non so se si tratti della stessa persona, ma ho trovato un articolo che parla di un nostro vecchio ascaro ottantenne...

https://digilander.libero.it/avantisavoiait...ro%20Asmara.htm

Tanto ho cercato, ma alla fine l'ho ritrovato. Questo Signore è l'Ascaro Sciré, reduce delle guerre d'Africa del 1936-1941.





Le foto ed il testo sottostante sono tratte da "Raid" n. 93 (Agosto 1994) e n. 97 (Dicembre 1994).

Sciré: l'Ascaro più fedele

La mattina che se lo videro davanti, i ragazzi del Tuscania non credevano alle loro orecchie: Ho saputo che gli italiani sono tornati e voglio riprendere servizio. Queste parole pronunciate con un tono che non ammetteva repliche, erano proferite da un Somalo decisamente anziano, come tutti coloro che hanno combattuto sotto il tricolore. Sciré di anni ne dovrebbe avere oltre ottanta ma ancora dimostrava una vitalità insospettabile. Fu subito "adottato" dagli incursori del Col Moschin, i quali realizzarono per lui una piccola baracca dove l'anziano combattente pose il suo acquartieramento, avendo cura di farsi portare un venerando fucile Modello 91 dal nipote.
Tutte le mattine si presentava per l'ispezione al Generale Loi, facendo ruotare con insospettabile maestria il fucile per mostrare quanto fosse pulito. Con un altro colpo riportava l'arma alla spalla e se il Generale si dimenticava di dargli il "riposo", lui rimaneva impietrito sul "presentat-arm". Nelle cerimonie e alla presenza di autorità con la sua voce profonda proferiva un Viva il Duce, viva il Re, viva l'Italia nonostante gli fosse stato ripetuto più volte che in questo mezzo secolo qualcosa da noi era mutato. Caro vecchio Sciré; esempio emblematico d'attaccamento all'Italia in un periodo molto difficile per il nostro Paese. Gli incursori, al termine di un breve esame e di una prova ginnica (per forza d'età forzatamente ridotta) hanno voluto consegnargli l'ambitissimo distintivo da Incursore e lui è rimasto commosso da questo gesto. Lui che cammina ancora scalzo ha visto finalmente ripagato l'attaccamento all'Italia: Italiani grandi soldati, fare culo così agli Abissini era solito ripetere.


Al termine della Missione Ibis l'Ascaro Sciré, gratificato con i gradi di Maresciallo, fu accompagnato dai nostri militari all'ospedale di Merika. Partendo lo videro salire sulla terrazza per salutarli, commosso da questo secondo e definitivo addio.

Non so se questo nostro uomo, che dovrebbe essere nato più o meno nel 1914, sia ancora in vita. Certamente io l'ho ricordato per 12 anni dall'uscita dell'articolo e sono altrettanto certo che la sua memoria non andrà persa tra noi che, semplici appassionati o cultori di queste tematiche, abbiamo il gravoso compito di impedire che la polvere del tempo e della menzogna cancellino questi ricordi.



CITAZIONE
mufasa

........marzialissimo!! e non c'è ironia...... e il suo 91 da cavalleria senza baionetta con una cinghia fuori ordinanza..... e mette malinconia a pensare alla Somalia adesso.....


CITAZIONE
TUV

Grazie di aver proposto questo articolo con foto.

Se già sentivo la responsabilità delle tue parole di chiusura, da adesso ci sono anche io a rendere omaggio ad un Uomo che sembra aver capito, più di quanto noi stessi ed i nostri simili anche a 60 anni di distanza, il concetto di onore di patria e di responsabilità.


CITAZIONE
mufasa

..... un altra di dubat in "gita".........




CITAZIONE
Ghebret

Eh no, Mufasa, quando fu scattata questa foto i Dubat nemmeno sapevano di esistere.
Qui siamo nel 1912, e questi sono gli eritrei dello Squadrone Cammellieri che tra luglio e agosto di quell'anno passò per Roma prima di rimpatriare dalla Tripolitania, dove era giunto nel febbraio insieme al V Battaglione Eritreo (di cui si vede il gagliardetto in primo piano).
Sul penultimo gradino, a fianco dell'Ufficiale, c'è un graduato (probabilmente un Sol-talim, equivalente a Sciumbasci) con i 4 galloni obliqui dorati al braccio


CITAZIONE
mufasa

.... Gabriele più che alla tua conoscenza e alla tua precisione a cui sono abituato devo complimentari con la tua vista. ci ho messo un bel po a trovare i galloni del "soltalim" mentre per il gagliardetto non riesco proprio a "staccarlo" dalla foto.... grazie!


CITAZIONE
Ghebret





CITAZIONE
mufasa

....... bellissimo!!!!!!!! peccato vederlo in bianco e nero!

CITAZIONE
Imperoafricano

A PROPOSITO DI GAGLIARDETTI CONCESSI A BATTAGLIONI ERITREI, COMBATTENTI IN LIBIA TRA IL 1912 E IL 1914, E DI PASSAGGIO DALL'ITALIA. . .

Sulla rivista settimanale " L'ILLUSTRAZIONE Italiana " n.31 del 4 agosto 1912, ( che ho in collezione inserita in una raccolta rilegata di tutte le copie settimanali del secondo semestre della rivista stessa ), insieme a questa immagine di gagliardetto, fu pubblicato il seguente articolo :

" Un comitato di signore di Udine, presieduto dalla contessa Elisa De Puppi, si è fatto iniziatore per l'offerta di uno stendardo di combattimento al quinto battaglione degli ascari eritrei a nome di tutte le donne del Friuli. Lo Stendardo fu consegnato al battaglione domenica ( 28 luglio 1912, a Roma ) con belle parole dette dal senatore conte Di Prampero; è tricolore, con lo stemma di Casa Savoia nel mezzo, e contornato da un largo bordo scozzese, distintivo del battaglione.
Lo stendardo era accompagnato da una artistica pergamena miniata dal triestino Edoardo Variano, recante la seguente epigrafe dettata dal vice-presidente della Camera di Commercio di Udine, dott. Gualtiero Valentinis :
" Onore a voi - ascari dall'anima di fuoco - intrepidi e fedeli - gareggianti con i fratelli nostri - nell'offrire lietamente la vita - per la grandezza d'Italia.
" Onore agli ufficiali - che vi educarono al dovere - vi guidarono alla vittoria - vi fecero italiani nel cuore !
" Le donne di una terra - a voi ignota e lontana - interpreti della riconoscenza nazionale - donano - alle milizie eritree - questo tricolore stendardo e lo affidano - al 5°. battaglione - che venne primo alla libica guerra.
" Passi questo vessillo - dalle mani dei padri a quelle dei figli - pegno d'amore - simbolo della Patria - sacro, fulgido,invitto ! "



La PERGAMENA, squisitamente eseguita da Eduardo Variano, rappresenta un tutto simbolico, e risponde perfettamente ai concetti della epigrafe.
Nel disegno principale vedesi il battaglione degli Ascari che con lo stendardo donato loro dalle donne friulane, corre tra i palmizi alla " Vittoria "
simboleggiata in una donna alata reggente in mano una palma.
Sotto a questo piccolo quadro storico, in cui tutti i particolari appaiono curati con vero intelletto d'amore, sta un leone accovacciato sull'arme del battaglione.
Due fascie che si intersecano ad angolo retto completano il lavoro artistico. Sulla fascia verticale, il Variano ha disegnato un quadretto : il pantheon friulano, con la loggia di San Giovanni, il Castello e l'angelo che lo sovrasta;
sotto la data : luglio 1912 "


Ascari con GAGLIARDETTO del III Battaglione di Fanteria Coloniale Eritrea" GALLIANO "


Il 4 maggio 1913 Re Vittorio Emanuele III passò in rassegna a Napoli il III Battaglione eritreo " Galliano ", reduce dalla Libia, e in quell'occasione le " Dame modenesi " offrirono al Battaglione il Gagliardetto con una pergamena così redatta :

" AL III BATTAGLIONE INDIGENI DELL'ERITREA
A voi, o ascari del III Battaglione, fatti devoti alla gran Patria nostra dalla civiltà che vi redense : a voi che con erculee posse ed alati impeti, da Agordat ad Halai, da Coatit a Senafè, da Makallè ad Adua, da Monte Mocran a Tucraf divideste col soldato Italiano l'ansia suscitatrice dei più nobili eroismi : a voi, pronti, fidi nel pericolo, nel cimento per la maggior gloria dell'Italia, la riconoscenza di un popolo forte e libero.
Da Modena, dove s'addestra e tempra alle armi la Gioventù, autrice di speranze vive per il nostro Esercito, noi donne orgogliose dell'antico spirito latino dominatore, vi affidiamo il simbolo della Patria " Modena - maggio 1913




CITAZIONE
Ghebret

Mi duole correggerti, ma il motto «COELESTI SIGNO LEONIS VIS» apparteneva al II Battaglione "Hidalgo"; che portava la fascia appunto azzurra; il III Battaglione aveva come motto «NEL PASSATO LA GLORIA, NELL’AVVENIRE LA META».
Immagino che il gagliardetto che hai postato sia quello originale del 1913; si può vedere una foto dei due lati completi?


CITAZIONE
Imperoafricano



RECTO





RETRO





[size=18] DETTAGLIO DELL'AQUILA COL NUMERO DEL BATTAGLIONE ( a grandezza naturale, o quasi ).
- Rispondo a Ghebren a proposito del MOTTO : hai ragione, è stata una mia involontaria, ma deprecabile svista perchè mentre inserivo il messaggio c'erano persone nella stanza dove lavoro e mi hanno fatto distrarre, e così non ho controllato bene lo svarione che avevo commesso e non ci ho fatto più caso, ma per fortuna tu me lo hai ricordato. Grazie.

- A Mufasa rispondo : il gagliardetto è quello originale del 1913 e l'ho trovato, alcuni anni fa, per un colpo di c. . . .fortuna ! , ed in cambio ho dovuto dare una uniforme grigio-verde di CAPORALE D'ONORE DELLA MILIZIA, completa dalla testa ai piedi, col cappello all'alpina e mi è rimasto ancora il FEZ che, se capita un buon cambio con materiale coloniale sono disposto a farlo. Comunque ne è valsa la pena, voi che ne dite ?



GAGLIARDETTO DEL VI°.BATTAGLIONE INDIGENI D' ERITREA IN CIRENAICA DALL' APRILE 1913 AL 31 MARZO 1914




Ingrandimento dell'immagine del Gagliardetto del VI Battaglione tratto dalla cartolina.
Da qualche parte ho anche una cartolina con l'immagine del gagliardetto NERO del IV°. Battaglione Eritreo. Se la trovo lo inseriamo pure .






CITAZIONE
mufasa

........... emozionante!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! insisto anche se sono indiscreto, dove l'hai preso, come hai fatto a portarlo a casa, come ha fatto a salvarsi!!!!!!!!!!!!!!!

.... assolutamente Imperoafricano!!!!!! ne valeva assolutamente la pena.... anch' io nel mio piccolo nel mio piccolissimo non ho esitato un attimo a cedere un pugnale della milizia mod 31 per un billao col manico d'avorio e altre cianfusaglie etiopiche e non ne sono affatto pentito .... complimenti davvero e grazie per l'emozione....

CITAZIONE
Imperoafricano

Caro Mufasa, il tuo entusiasmo mi conferma quello che ho sempre pensato : che le cose belle bisogna condividerle con gli amici. . .comunque, penso che ancora qualche altra " cosetta bellina " la tirerò fuori per il piacere degli amici, e per il mio ( d'altronde tra circa 40 uniformi tra nazionali e indigene e una ventina di gagliardetti che ho in collezione qualche altra cosa da vedere si troverà, ma io ho anche il piacere di vedere qualcosa vostra. . . . .)


Per completare la serie delle foto riguardanti il III°. Battaglione Eritreo, eccone una dove il gagliardetto è completo di asta con puntale regolamentare e con la " sciarpa " che però è successiva, del periodo anni '20 - '30.




Ancora una foto riguardante un gagliardetto del periodo 1912 - 1914 : è forse quello del IV° Battaglione ?





CITAZIONE
Ghebret

No è quello del I Battaglione; quello del IV aveva l'aquila più piccola.
Scusate, ma a me sembra di notare alcune differenze tra il gagliardetto che compare nella fotografia del 1913, e quello qui postato; in particolare vorrei segnalare le differenze nelle proporzioni dell'aquila (corpo, forma della testa), nella ghirlanda (spessore, colore di fondo all'interno), nello stemma di Savoia (corona, collare dell'Annunziata)...
Insomma personalmente non sono convinto che si tratti del medesimo drappo... Voi cosa ne pensate?



CITAZIONE
Imperoafricano

Caro Ghebret, alla mia domanda se il gagliardetto tenuto dai tre ascari fosse quello del IV° Battaglione tu rispondi : " No è quello del I° Battaglione ; quello del IV° aveva l'aquila più piccola " ; bene, da questa affermazione si evince, quindi, che tra i due gagliardetti c'erano delle differenze. Evidentemente queste differenze erano dovute certamente alla diversa manifattura, e questo è un fatto normale ; infatti, le sarte che dovevano realizzarli rispettavano gli elementi simbolici e distintivi da inserire nel contesto del gagliardetto, per esempio l'aquila, la corona, ecc. , ma nelle proporzioni differivano un pò a seconda della esperienza e bravura della ricamatrice nell'arte del ricamo ( ricordiamoci che siamo nel 1912 quando veniva fatto tutto a mano e non con i mezzi di oggi che riescono a realizzare i prodotti, anche in grande quantità, esattamente uno uguale all'altro ). Fatta questa premessa, il resto delle considerazioni fatte, relative alle differenze tra un gagliardetto e l'altro, cade .

CITAZIONE
Ghebret

Scusa, ma non cade nulla: c'erano certamente delle differenze tra i gagliardetti dei Battaglioni a cui questo modello venne consegnato (I, II, III, IV, V e VI Eritreo; sul VII e l'VIII non ci sono riscontri dell'avvenuta consegna).
Ma, considerato anche che tutti questi drappi dovettero essere accantonati pochi mesi dopo la consegna (Ordinanza del Comando R.C.T.C. dell’Eritrea nº 80 dell’8/VII/1913), non credo che per il III Battaglione ne avessero confezionati due diversi; e quello della foto postata da Musafa è indubbiamente quello ricevuto dal Battaglione "Galliano" a Napoli (la foto è del 20 maggio 1913, quindi al rientro ad Asmara).



CITAZIONE
Imperoafricano

Sai è appena da qualche giorno che sono collegato, quindi è possibile che qualcosa possa sfuggirmi. Ti dico questo perchè ho scorso tutte le foto inserite nella voce " Ascari in Italia " e non sono riuscito a trovare quella a cui tu fai riferimento, cioè quella postata da Mufasa raffigurante gli ascari del III° Battaglione col relativo gagliardetto, ad Asmara. Mi piacerebbe vederla per ampliare la mia documentazione in merito. Certamente non avranno fatto una deroga proprio per il III° Battaglione concedendogli 2 gagliardetti anzichè uno ! Comunque, ne converrai, è importante accertare come stanno veramente le cose.


CITAZIONE
Ghebret

La foto di mufasa è stata inserita qui:
sotto alla tua foto del manichino con il gagliardetto; il particolare che ho postato io viene dalla stessa immagine, presa però dal volume di Bovio, "Le bandiere dell'Esercito".


CITAZIONE
Imperoafricano

Come ti ho detto avevo cercato su " Ascari in Italia ", naturalmente non potevo trovarla perchè era altrove, addirittura sotto la foto del mio manichino, ma non avevo fatto molto caso ad essa, tranne l'apprezzamento perchè è una bella foto, e non avevo fatto confronti perchè nella foto di Musafa non si legge, almeno sul computer ( o è la mia vista che non mi aiuta ) il numero del Battaglione. In questi giorni chiederò a chi me l'ha dato per avere notizie più precise in proposito e vi saprò dire.


CITAZIONE
Ghebret

Sì, come per ogni cosa, conoscere la provenienza di un oggetto è fondamentale per contestualizzarlo più possibile; in effetti nella foto di mufasa il numero non è ben visibile, ma dal particolare che ho messo nel raffronto si ricavano molti particolari, oltre alle cifre "III".
Sappici dire!


CITAZIONE
mufasa

....... è vero! non ci avevo fatto assolutamente caso nemmeno io alle differenze.... la foto l'ho presa da "Armi bianche militari italiane" di Calamandrei e l'ho ingradita il possibile per evidenziare il gagliardetto.... la didascalia (originale sulla foto) dice Fotografia Comini Asmara 20-5-1913 Il guidone offerto dalle dame Modenesi al III Battaglione Galliano etc etc..... sarebbe davero interessante sapere invece da dove viene il "nostro"........

CITAZIONE
TUV

Che spettacolo, non avevo mai visto prima d'ora materiale coloniale in questo stato di conservazione. Complimenti davvero !

Ci sarebbero 1000 domande dietro i complimenti, ma ne faccio solo alcune per non tediare troppo.

Di che materiale è fatto il gagliardetto? Le due facce (fronte/retro) sono sovrapposte, vero? La bandiera è cucita sul gagliardetto, vero? Come veniva legato all'asta? Tramite fettucce?

Fermo restando che le misure sono diverse da gagliardetto a gagliardetto, che misure ha quello che ci hai fatto vedere? La frangia dorata è del tipo liscio o arricciato?

Scusami ma la fame di apprendere è tanta...

CITAZIONE
Imperoafricano

Il mistero del GAGLIARDETTO DEL III° BATTAGLIONE " GALLIANO " è stato svelato !
Ieri sera ho fatto una telefonata alla persona, un mio caro amico di cui ho molta fiducia, che alcuni anni fa mi ha dato il GAGLIARDETTO. Mi diceva che era stato trovato nella casa di un vecchio ex ufficiale che aveva militato nel III° Battaglione. I parenti sapendo che questo mio amico era un collezionista e studioso di cose coloniali glielo proposero e lui non si fece scappare l'occasione di prenderlo. Questo gagliardetto, pare sia stato realizzato per la sfilata della celebrazione del Primo annuale della conquista dell'Impero fatta a Roma nel 1937. Infatti tutti i Reparti indigeni partecipanti alla sfilata lasciarono in Africa nelle sedi dei rispettivi Comandi i gagliardetti originali e a Napoli, presso il Deposito dei materiali per le Truppe d'Africa, furono consegnati, ai comandanti dei vari battaglioni e reparti, dei gagliardetti fatti realizzare dal Comando dello stesso Deposito apposta per la sfilata. Alla fine della sfilata probabilmente l'ufficiale l'ha " trattenuto " come ricordo dell'evento, tanto ad Asmara era conservato quello originale del 1913. E questo " trafugamento per ricordo " fatto dall'ufficiale è stato una fortuna perchè, considerato il successivo turbinio della seconda guerra mondiale quando tutto è stato distrutto, bruciato, devastato, ci ha consentito di ammirare un pezzo di cui l'originale chissà dov'è finito.
Il gagliardetto è realizzato con due pezzi di seta pesante sovrapposti, che costituiscono il recto e il retro, delle dimensioni nette di cm. 60 x cm. 40, più la frangia dorata di cm. 5 , a tortiglione, che è applicata su tre lati ( tranne quello per l'attaccatura all'asta ). La bandiera tricolore del recto è sovrapposta e cucita al foglio cremisi su cui appoggia ed ha le dimensioni di cm.36 in larghezza e cm.18 in altezza. Nel retro le tre strisce verticali, che formano il numero romano " III ", sono in fettuccia damascata dorata, sono alte cm. 20 e larghe, ciascuna, cm. 1,5; la distanza tra una striscia e l'altra è di cm. 5,5 L'attaccatura all'asta avveniva mediante borchie metalliche a chiodino, infatti si vedono tre buchini situati uno in alto, vicino al bordo superiore, uno al centro e l' altro in basso, vicino al bordo inferiore.


CITAZIONE
TUV

Grazie delle info e delle risposte. La frangia "a tortiglione" è di una chiarezza esemplare...
 
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view post Posted on 26/10/2014, 12:46
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Leggo oggi la notizia che Scire' e' andato avanti. Onore ad un Somalo piu' Italiano di tanti italiani
 
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view post Posted on 28/10/2014, 09:48


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condivido con affetto il ricordo di qualcuno più orgoglioso di me di aver servito l'italia, ancora innamorato di un mondo che non c'è più, nel bene e nel male.
 
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