Guardate questa circolare del 18/12/1936, è senza dubbio un elogio a tutti i soldati che hanno partecipato alle operazioni descritte nei due fogli,
però, da come potete vedere dagli appunti scritti a matita si nota un tono abbastanza polemico da parte del destinatario della stessa.
Interessante; è la minuta di un volantino che venne distribuito in seguito; buone le note di Montanari, sto scrivendo la storia delle operazioni della Divisione "S" proprio in questo periodo...
.... molto interessante la doppia versione e "da bacheca" e "da muro" e la firma è logicamente il tono da armistizio da IV Novembre.... e sembra di capire che la più grande battaglia sia sta trovare percorrere e costruire le strade....
Beh, in realtà la Divisione "Laghi" ebbe perdite, anche serie, in tutti i combattimenti citati nel volantino, anche se in effetti la durata della marcia (da giugno a dicembre per coprire alcune centinaia di chilometri) fu dettata sia dal fattore "strade", sia dalla necessità di lasciar passare senza azioni di rilievo il periodo delle piogge, fino a settembre... ma dal 18 dicembre sarebbero passati ancora più di due mesi, e alcuni combattimenti, prima che le colonne operanti nel settore dei Laghi (alcune decine di migliaia di uomini, tra nazionali e coloniali - eritrei, amhara, arabo-somali e libici; nell'ultimo periodo vennero gettati alla caccia anche i paesani Arussi armati di sola lancia) riuscissero ad acchiappare Ras Desta Damtou con gli armati che gli erano rimasti fedeli, ormai solo alcune centinaia di armati, con qualche decina di ex-ascari eritrei che all'inizio del 1936 avevano disertato dal Raggruppamento Moramarco, in Somalia, e che costituivano lo "zoccolo duro" dell'ultima resistenza, non avendo più nulla da perdere, giacchè pesava su di loro la condanna capitale.
P.S. Curioso l'appunto di Montanari sotto ai fatti d'arme della colonna: "e Sadè?"... forse Geloso omise di citare lo scontro di Sadè (20 ottobre 1936) perchè fu un po' una batosta in cui perdemmo anche alcuni carri d'assalto e autoblindo, in una imboscata da manuale da parte degli uomini del Degiacc Gabremariam, che pure ci erano stati segnalati nella zona...
... mi appassiona molto la figura di as Destà, questo ostinato e valoroso combattente, che gli italiani riuscirono a catturare e fucilare solo dopo l'attentato a Graziani....
Non c'è comunque nessun collegamento tra i due fatti, tra l'attentato a Graziani (19 febbraio) e la cattura di Ras Desta (24 febbraio).
La Banda del Cap. Tancredi Tucci era sulle sue tracce da settimane, e nella notte del 23 ebbe la "soffiata" giusta: si portò quindi immediatamente al villaggio di Mehor, dove circondò l'abitato ed eliminò - senza alcuna perdita - una ventina di armati e alcuni capi, catturando ras Desta, che alle ore 6 del mattino del 24 venne fucilato.
Nella foto, scattata in quell'occasione, il Ras esce per l'ultima volta dalla tenda, accompagnato dal Degiacc Toclu Mescescia, capo della Banda di Tucci.
Infatti la "questione" strade la si evince anche dalle ultime righe di questo rapporto credo in parte collegabile agli avvenimenti elencati nella "minuta" sopra.
... collegato nel senso che era diventato per gli italiani un ossessione, e sarà subito accusato (col pretesto di colpire tutto la vecchia aristocrazia etiopica) di essere l'ispiratore dell'attentao mentre appunto aveva ben altro da fare... conosco molto bene quella foto nell'impermeabile (ne ho diverse non qui in un vecchio Storia IllUstara degli anni 60)... mentre sulla fucilazione ci sono pareri discordanti... mentre sui giornali fascisti dell'epoca col solito stile si parlava dello "scorscio del plotone d'esecuzione" testimonianze attendibili di presenti 8compreso il tenente medico Candela che ne constata il decesso, parlano di impiccagione e che fu lasciato penzolare alla forca, come costume, oltre un giorno presidiato da un autoblindo....
Interessante questa discordanza. Sulla fine di Ras Desta ritengo piuttosto veritiera la descrizione del Capitano Tucci, unico Ufficiale presente (secondo la storiografia ufficiale dell'epoca) al momento della morte: il Ras venne fucilato alle ore 17.30 del 24 febbraio (ci sono delle foto del corpo; anche se forse c'è troppa luce naturale... a che ora tramonta il sole in Etiopia alla fine di febbraio?), e la salma venne poi consegnata ai preti copti di Buttagerà, un villaggio vicino, per la sepoltura.
Sull'esposizione del corpo non saprei, in altre occasioni ciò venne fatto, ma per Ras Desta non so; e la Banda Tucci non aveva autoblindo.
Dove hai letto la testimonianza del Ten. Candela?
Riguardo a Ras Desta provate a chiedere direttamente a loro.....
http://www.ethiopians.com/forum/viewtopic....7aafaf957f91452Navigando quà e là mi sono imbattuto in questo Forum e leggendo un pò i messaggi del topic ho visto che tutti i personaggi elencati da Mufasa e Ghebret sono nominati,( Tucci, Graziani, ecc.ecc.) ma la mia limitata conoscienza dell'inglese mi ha condizionato non poco.
.... era un articolo su un vecchio Storia Illustrata intitolato proprio sulle nuove rivelazioni sulla cattura e la morte di ras Destà (mi sembra del solito Del Boca ma non sono sicuro).... li tengo su dai miei perchè qui non si passa dai mucchi du riviste e lo cerco appena vado su... altre testimonianze le ho trovato sempre sui soliti di Del Boca, dove per l'imiccagione cita un certo Andrea Callisto Scotti presente all'esecuzione che fotografò l'impiccaggione e a cui venne sequestrata l'immagine... idem dell'autoblindo (stessa pagina 75 del III La caduta dell'Impero) ma qui non cita la fonte...
Interessante il forum etiopico, non lo conoscevo; però non ci dicono come morì Ras Desta, e si perdono con i patronimici dei patrioti abissini.
Mufasa, se trovi quel numero di Storia Illustrata, postalo; vorrei capire.
Anche perchè ne abbiamo impiccati tanti, perchè con Ras Desta avremmo dovuto nasconderlo anche sui telegrammi militari di quei giorni?
E poi ho letto sempre una testimonianza di Tucci degli anni '70, che scrive che nelle settimane successive, ad Addis Abeba, correva la voce che il Ras fosse stato ucciso da una pistolettata sparatagli alla nuca (quasi di nascosto, per "pietà") mentre "beveva un gavettino di caffè".
Eppure in Etiopia le notizie correvano come il vento, se fosse rimasto un giorno attaccato ad un albero, queste voci non avrebbero avuto senso...
.. stammatina ne ho sfoglaiti un centinaio e non l'ho trovato è sospetto che sia un Historia, c'erano una decina di foto quell'ultima giornata... continuo la prossima settimana quando trono su... invece ho trovato proprio oggi mentre cercavo altre autorevoli conferme (che mi sa che sono più che altro opinioni) sullaversione del colpo alla nuca mentre beveva caffè dal gavettino , che è forse la più verosimile dato che nelle foto si vede e ricordo un uomo provato ma pieno di dignita e relativamente libero di muoversi tra i suoi carcerierii.........
.... sempre prima dell'esecuzione....