M33 postbellici con fregio, Fregiature o fregature?

Con questo post non cerco di stabilire se questi miei elmetti siano stati rimaneggiati o meno; voglio solo raccontare una storia.

L’argomento é stato affrontato spesso su questo forum e sembra esserci un consenso generale che una gran parte dei 33 fregiati apparsi dagli anni ’90 in poi sul mercato collezionistico sia frutto di iniziative di commercianti/collezionisti che, avendo a disposizione una gran quantità di elmetti postbellici dismessi dalle FFAA - in particolare con livrea kaki-verde, ufficialmente utilizzata fino alla metà degli anni ’70 - abbiano trovato la maniera di renderli più appetibili ad appassionati e magari anche a “reduci”, guadagnando qualche migliaio di lire o decina di euro in più. Del resto le mascherine originali erano apparse e anche senza di quelle una maniera la si trova poi sempre.

Da giovane e avido collezionista che si trova davanti del materiale italiano che sembra non interessare a molti e non richiede un grosso sforzo economico, ho abboccato all’esca….con tanto di amo, piombino e lenza!

Cominciai nel 1997 a MiliTitano (esiste ancora?) a San Marino, dove acquistai i primi 2 (Artiglieria a cavallo e scuola artiglieria). La storia del venditore, anch’egli collezionista, ma di materiale esclusivamente bellico, era affascinante: volontario in Piemonte dopo l’alluvione del 1994, aveva partecipato allo sgombero di magazzini dell’Esercito in cui elmetti venivano ammassati col bulldozer ed era riuscito a stabilire i contatti necessari per poi entrare, direttamente o indirettamente, nel giro del surplus e dunque aveva messo le mani su tanti fondi di magazzino…

…Bella storia, che ovviamente non ho mai avuto modo di verificare e che potrebbe essere verissima.

Il fatto é che negli anni seguenti, lo stesso commerciante mi ha procurato circa altri 5 o 6 M33 fregiati, sempre tutti nuovi, o quasi, di magazzino, ma anche un paio che invece si vede che non hanno solo riposato in magazzino e hanno visto servizio attivo. E altri ancora li ho ottenuti da altre fonti, ma sempre in condizioni simili.
Alcuni più singolari (e cari), ma sempre attorno a quel limite che fa scattare il pensiero: “ma se fosse un falso, non avrebbe più senso falsificare un bellico?”
Quanti di voi hanno un M33 con l’aquila argentata ‘da generale”? Vabbé che siamo in Italia, ma probabilmente ci sono più elmetti del genere che Generali veri….

La realtà è che non potrò mai sapere se questi 12-15 M33 che ho in collezione siano stati tutti rimaneggiati e impreziositi, o solo in parte, o magari siano tutti originali. Col proverbiale senno di poi questi li considero tutti ad alta probabilità di contraffazione, soprattutto per i fregi delle “scuole” per i quali non ho trovato neppure riscontri e che temo non esistessero nemmeno.

Se, come credo, ho preso qualche cantonata, alla fine é colpa mia: la storia mi piaceva, i fregi in generale erano ben fatti o con quelle sfumature che possono essere compatibili con le mascherine. Non c’era chiaro odore di vernice fresca e le caratteristiche tecniche degli elmetti erano giuste (a parte uno degli Alpini troppo verde, che anche il venditore “non si spiegava”, e uno dei Carabinieri, anch’esso troppo verde e con fregio piccolo - ma sappiamo che coi CC in particolare non si sa mai); il prezzo era anche abbordabile e cosí mi son spesso tuffato ad occhi chiusi.

Finirò col cedere qualcuno di questi, giusto per fare spazio ad altri, di provenienza più sicura o magari totalmente diversi. Chiaramente evidenzierò la mancanza di certezza e la forte possibilità che il fregio sia non coevo, ma chissà se un giorno verranno poi rivenduti ad un altro collezionista sognatore come me, magari per molti più soldi….

E voi? Avete dubbi su M33 postbellici acquistati in passato? Come li avete acquistati e cosa ne avete fatto?

É sicuramente doloroso (relativamente parlando, ovvio) ammettere di essere stati troppo ingenui, di esserci cascati, ma trovo catartico farlo qui nel forum dove, per forza di cose, esperienze simili sono capitate ad altri.

Un saluto
Michele