Linea Maginot - Ouvrage di Schoenenbourg - prima parte, Autore G962

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view post Posted on 4/10/2007, 18:13
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G962

Nel corso delle mie peregrinazioni estive al servizio del forum e dei pochi superstiti appassionati di storia militare mi sono recato al forte di Schoenenbourg (Alsazia settentrionale), tra i più grandi della Linea Maginot e sicuramente il meglio conservato grazie all' infaticabile opera di un' associazione di volontari che lo hanno avuto in gestione dalle forze armate francesi (cui tuttora appartiene). Esso era armato in tempo di guerra da una guarnigione di 600 uomini tra fanti, artiglieri, genieri e tecnici ed era equipaggiato con due torrette binate retrattili modello R32, dotatee di pezzi da 75 (corti, molto corti! La canna misura 1.115 mm), da due torri binate con mortai da 82, da qualche cannoncino anticarro da 47 e da una manciata di mitragliatrici e fucili mitragliatori. La struttura è stupefacenteper la stridente disparità tra offesa e difesa che caratterizza le componenti di questa immane opera, intrapresa dai francesi affinche' non si ripetesse più un massacro simile a quello della guerra precedente e la stupefacente abilità nell' evolvere ai massimi livelli il modello del forte come perno della difesa di un settore di confine, come già visto nella prima guerra mondiale (ad esempio Fort Douamont e Fort Vaux). La parentela tra le strutture coinvolte nella battaglia di Verdun e la Linea Maginot risulta effettivamente molto stretta ed evidente vistando di persona entrambe le strutture, sopratutto nella scelta degli armamenti e nella loro disposizione. Esso e' inoltre rimarchevole nel fatto di costituire uno dei primi esempi di apprestamento militare progettato per resistere ad attacchi chimici. Quanto ai pezzi dispiegati, oltre al loro numero ridotto, e' interessante notare la loro piccola gittata, pari a 9500 m. per i 75 ed a 4600 m. per gli 82, a mala pena compensata da una grande cadenza di tiro (fino a 30 colpi al minuto a canna per i 75) e la non eccessiva dotazione di munizioni , pari ad 8000 colpi da 75, ovvero 2000 a canna. La cosa però più affascinante del forte e' forse la testimonianza dell' impiego di molte tecnologie allora modernissime, dalla monorotaia appesa al soffitto per la movimentazione delle pallet con il munizioni destinate ai combat block alla ferovia a scartamento ridotto ( 60 cm.) che innerva tutta la struttura, all' imponente apparato di filtraggio centralizzato dell' aria, fino all' elevata elettrificazione e meccanizzazione del forte. Quello che non era cambiato rispetto ai forti costruiti a cavallo del '900 era la scadente qualità della vita dei soldati che lo dovevano abitare in condizioni operative, affilitti da una paurosa mancanza di spazio, di aria fresca (la struttura era ed e' umidissima) e dalla carenza di luce. Penso che le foto, per quanto non sempre perfette possano dare una vaga idea del posto, splendido e spaventoso ad un tempo. La sequenza parte con l' ingresso al forte (ingresso merci e munizioni, il personale entrava da un altra parte) per proseguire con gli con il primo blocco, posto a 20 merti sottoterra e formato dagli ambienti abitativi (infermeria, camerate da 40 posti cadauna per la truppa, camerette per i sottufficiali, post di polizia militare e camere per gli ufficiali subalterni) gli ambienti tecnici (officina meccanica, sala generatori e la sala ospitante i filtri dell' aria). Da questa sezione si diparte la galleria prinicipale, su cui si affaccianoanche le cucine e costituita una spezzata di due tratte di egual misura di circa mille metri poste a forma di grado da caporale, al termine della quale vi sono i combat blocks(torri ed osservatori) il comando, la residenza degli ufficiali superiori, le centrali di tiro e comando.
aggiungo il link al sito dell' associazione che si prende cura di questo gioiello dell' archeologia militare ed industriale trasalpina ed una carrellata di foto, tanto numerose a causa della vastità della struttura da portarmi a chiedere il perdono benevolo del webmaster ed a spezzare la stessa in due post separati.
http://www.lignemaginot.com/index12.htm














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Fante

STUPEFACENTE...!!!!
La migliore rappresentazione di come i Francesi abbiano saputo trasformare un fallimento in autocelebrazione....!!!!
la Linea Maginot non assolse purtroppo il compito che si prefiggeva ma si trattò indubbiamente di una colossale e poderosa opera difensiva che dovette il suo sfortunato epilogo al fatto di nascere già concettualmente superata.
Ma veniamo ad oggi.
Onore al merito e complimenti a quanti - fra i cugini d'oltralpe - hanno saputo preservare la memoria storica del loro popolo.
Noi Italiani - in storico, cronico ritardo - non siamo stati capaci di fare altrettanto, se non in rarissimi casi.
Dovremmo imparare e non parlo di noi collezionisti o di chi si interessa di rievocazione o di storia, parlo di chi ha gli strumenti e non li utilizza perchè si porta dietro un retaggio ideologico e culturale che gli impone di dimenticare, di non associare, di sminuire....
Le immagini del forte sono spettacolari, caro G962, e non posso che ringraziarti a nome del Forum!
E' bello vedere come i volontari di quell'associazione si siano dati da fare per mantenere, curare, ricostruire.
Il reenacting è una pratica assai diffusa in Francia e così come il collezionismo di militaria si è diffuso con alcuni decenni di anticipo rispetto al nostro Paese.
I forti della Maginot sono stati da sempre teatro di stupende rievocazioni e le immagini di questo topic ci danno un'idea della loro potenzialità.
Bravo G962, bravissimi i "colleghi" Francesi!! Max.


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G962

E non sono i soli!!!
La prossima volta vi porto al forte di Mutzig (Alsazia), costruito dalla Germania guglielmina per la difesa statica di Strasburgo.
Perdonatemi, sono bravi e meritevoli, ma mi fanno un pò schiumare d' invidia...

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HUSKY

complimenti!!!! loro recuperano la storia e noi come al solito stiamo a guardara

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Flak41

Che spettacolo..!! vi porgo una domanda ma tutti quegli oggetti che vi sono dentro, gia c'erano e nessuno li ha toccati , oppure sono stati portati da fuori?
li non c'e sciacallaggio?

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G962

I forti della Linea Maginot sono stati abbandonati agli sciacalli per 20/25 ani, pur essendo di sovente in una zona militare presidiata e pattugliata dall' esercito francese. Da quel che so', tutto quello che vedete e' stato restaurato da pezzi originali appartenenti ab origine al forte, solo i piccoli oggetti sono stati portati li ex novo.

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Flak41

quindi dici che secondo te i flak sono rimasti al loro posto???


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Antoniotdi

Complimenti foto stupende.......

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