Posts written by Ghebret_

view post Posted: 26/12/2023, 18:51 Aiuto su cappotto da carrista italiano - Uniformi e Copricapi 1933 - 1946
Due versioni di giaccone, entrambe in uso nel 1936 in AOI nello stesso reparto (il Raggruppamento carri d'assalto della Somalia).
Curiosi i gradi sotto forma di stellette portate sul cinturino del polso.

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view post Posted: 22/12/2023, 13:09 Militare del 66° Rgt Brigata Valtellina con strane mostrine - Foto e ritratti militari di ogni epoca
L'età non era l'unico criterio per finire nella Territoriale in realtà, per cui potrebbe benissimo essere così.
Vero che le mostrine sono chiare per essere rosse, ma magari erano stinte, vai a sapere...
view post Posted: 20/12/2023, 16:54 Un Cacciatore d'Africa con una uniforme davvero brutta - Foto e ritratti militari di ogni epoca
CITAZIONE (carpu @ 20/12/2023, 16:04) 
Del resto anche imputando al soldato della foto un senso estetico un pò labile,abbiamo già detto che è l'ultimo aspetto di una catena di magagne che partono da molto più in alto e da molto più lontano di lui,che semmai ne è la vittima.

Assolutamente una vittima. Che peraltro in quel momento si sarà anche sentito fuori posto come chi va in tuta da ginnastica ad un gran galà...

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view post Posted: 18/12/2023, 16:43 Un Cacciatore d'Africa con una uniforme davvero brutta - Foto e ritratti militari di ogni epoca
Questa la dedico a Carpu, conosco il suo senso estetico e non potrà che apprezzare :)

Costui è un Cacciatore d'Africa di uno dei Battaglioni della Cirenaica, nella grande uniforme prevista in quel periodo (siamo nel novembre 1931, e l'occasione è la celebrazione dell'anniversario della Vittoria, con autorità e quant'altro).
Credo che un portiere d'albergo di terza categoria si presentasse meglio.

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view post Posted: 9/12/2023, 12:44 L'uniforme coloniale da società mod. 1938 in alcune foto d'epoca - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
Lungi da me voler fare una disamina di questa uniforme introdotta nel 1938 (Circolare MAI 811441/1U del 15 ottobre 1938) come tenuta da visita e da società per l'ambiente coloniale: altri prima di me l'hanno fatto in passato, e meglio.
Poiché però mi è parso di capire che le immagini che la raffigurano non siano moltissime, ne ho raccolte alcune, e mi pare interessante proporle benché non siano ad eccellente definizione.
Ovviamente il contesto è quasi sempre Addis Abeba, dove le occasioni di portarla erano certo maggiori che nei centri periferici dell'Impero e infatti la vediamo addosso al generale Volpini, al Ministro Teruzzi e ad altri ufficiali durante cerimonie o feste. Una però (l'ultima della serie) è stata scattata a Gondar, e ritrae il seniore Garbieri in occasione de suo matrimonio (non conosco a menadito il regolamento e forse le fiamme non le poteva portare, ma tant'è).

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view post Posted: 7/12/2023, 08:38 Le prime giubbe sahariane (gennaio 1928) - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
No, nessuna pubblicazione mia sulle sahariane. Ho solamente messo giù una breve scheda in questa stanza, che ovviamente rimane aperta ai contributi di tutti.
view post Posted: 7/12/2023, 08:24 Origini e primi sviluppi della “sahariana” - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
La “sahariana” è uno dei capi più iconici dell’uniforme coloniale del Regio Esercito, e anzi i suoi tratti distintivi ebbero una fortuna enorme anche nel dopoguerra, e non solo in Italia, per diversi tipi di tenute.
Viene comunemente associata al periodo della campagna etiopica e della guerra in Africa Settentrionale del 1940/43, ma vorrei qui ripercorrerne i primi passi, principalmente alla luce di quanto emerso in diverse interessanti discussioni nate e sviluppate su questo forum, e che mi riprometto di riassumere e ordinare un po’, chiedendo scusa a Carpu, Adriano64, CuoreDiEura e altri, se mi permetterò di ripostare alcune loro immagini e considerazioni.

Questo indumento ha di fatto una paternità a cui vogliamo dare qui, per la prima volta, un nome: quello del capitano di cavalleria Massimo Adolfo Vitale.

Vitale


Pilota durante la Grande Guerra, Vitale giunse in Libia come ufficiale del corpo aeronautico, che lasciò nel 1923 per rientrare alle truppe; nel dicembre 1923, con il maggiore Volpini, ebbe il comando di una colonna di ascari eritrei, meharisti libici e irregolari delle bande durante le operazioni nella regione degli Orfella. Affascinato dall’ambiente dei reparti meharisti, vi rimase anche una volta passato al R.C.T.C. della Cirenaica, dove ebbe incarico di costituire il primo squadrone meharisti di quella colonia.
Per farlo, studiò i reparti cammellati britannici dell’Egitto e del Sudan, dove si recò anche per procurarsi i quadrupedi adatti, ma anche le sellerie e parte dell'equipaggiamento.
Basandosi probabilmente sull’esperienza dei colleghi inglesi, ma anche attingendo al mondo delle confezioni sartoriali dedicate allo sport (che in Africa negli anni Venti veniva declinato in un modo solo: safari e caccia grossa), Vitale fu a quanto pare il primo a rilevare ufficialmente come le uniformi italiane dell’epoca non si prestassero all’impiego da parte di personale montato a mehara, e a provvedere per sé stesso (unico ufficiale del suo reparto) una tenuta più pratica, in cui la giubba a collo dritto veniva sostituita da una camicia in tela, da lui chiamata “camicia tipo inglese”, con colletto rivoltato, polsini e tasche, a cui aveva aggiunto le controspalline da ufficiale.
Nel 1927 diede alle stampe un manuale per l’ufficiale meharista intitolato “I meharisti e i mehara”, nel quale così si esprimeva in merito all’equipaggiamento degli ufficiali dei reparti meharisti:

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Benché edito nel 1927, il libro era stato finito di scrivere il 13 febbraio 1926, all’indomani delle operazioni per l’occupazione dell’oasi di Giarabub, alle quali aveva preso parte con il suo squadrone, vestendo esattamente a quel modo:

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L’indumento piacque subito e iniziò a diffondersi rapidamente tra gli ufficiali dei reparti sahariani, che avrebbero avuto in Tripolitania uno sviluppo organico assai maggiore rispetto alla Cirenaica.
Sono del gennaio 1928, durante le operazioni del 29º Parallelo, le prime fotografie in cui sono evidenti queste primordiali “sahariane”, che erano dei camiciotti piuttosto che delle vere e proprie giubbe, essendo aperti solo sul petto.

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Nel 1929 il manuale di Vitale uscì in una seconda edizione rivista e corretta (“Il cammello e i reparti cammellati”), e qui l’autore riprendeva il concetto già espresso, asserendo però che all’epoca i nuovi regolamenti (le Circolari del 1927/28) avevano ufficializzato la “camicia tipo inglese”:

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In realtà, a meno di voler dare un’interpretazione eccessivamente larga alla frase “Con la uniforme di marcia - in speciali condizioni di tempo è di luogo - i Comandanti di corpo o reparto possono autorizzare gli ufficiali a sbottonare la giubba o a toglierla senz’altro restando così con la sottoposta camicia color cachi” (che però non aveva stellette, né controspalline, né tasche inferiori), la sahariana sarebbe entrata nei regolamenti come “giubba di tipo speciale” solamente in seguito, con le Aggiunte e Varianti del 1934.
Tuttavia essa già nel 1929/30 compare addosso a ad un gran numero di ufficiali, compresi personaggi del calibro di Graziani e del Duca delle Puglie, tanto da lasciar ipotizzare che fosse stata introdotta ufficialmente da qualche circolare o foglio d’ordini interno al R.C.T.C., ancora da reperire. Diciamo che per il momento questo è un anello mancante…
Dal 1928 in poi, la documentazione fotografica delle sahariane offre una abbondante casistica:

1928/29


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1930


Qui la sahariana la vediamo portata (con esiti estetici diversi), nell’ordine: dal capitano libico Kalifa Kaled, da un ufficiale della regia Aeronautica, da Graziani, da Volpini:

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Quest’anno (ma si potrebbe dire almeno fin dal 1929, visto che la foto di questo ufficiale pilota dell'aereonautica della Tripolitania è di gennaio 1930) faceva il suo ingresso un nuovo modello con le patte dei taschini “ad ali di pipistrello”.
In questo caso si trattava di un giubbetto commerciale, presente ad esempio nel catalogo della Rinascente per il 1930 (“camicia sport”), ma questo taglio sarà quello che avrà maggior fortuna, e sarà destinato a caratterizzare definitivamente la giubba sahariana:

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1932/33


Il taglio “ad ali di pipistrello” sbarca in Somalia, anche se solo ancora per le camicie:

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1934/35


La sahariana era ormai entrata ufficialmente in uso con la quinta serie di “Aggiunte e varianti al Regolamento sull’uniforme e istruzione sulla divisa dei RR. Corpi di Truppe Coloniali – Edizione 1929”, emanata il 15 maggio 1934, che la definiva “Giubba di tipo speciale per gli ufficiali dei reparti sahariani (l’uso di tale indumento è facoltativo per tutti gli ufficiali nella località di massima temperatura secondo le prescrizioni del Comandante le Truppe)”, con la seguente descrizione:
Giubba sahariana. - È di tela bianca o cachi, ampia, munita di quattro tasche (quelle superiori a toppa con cannello centrale, quelle inferiori a soffietto, tipo inglese) con alette diritte e bottoni di frutto bianchi; ha il colletto rovesciato che fa corpo con la giubba stessa; è abbottonata sul petto mediante quattro bottoni (compreso quello del colletto) di frutto bianco in corrispondenza di quattro asole ricavate su un piegone che dal colletto scende sul petto sino all'altezza delle alette delle tasche inferiori.
Nella parte posteriore e per tutta la sua lunghezza porta un cannello centrale, sul quale, all’altezza della vita, viene fissata per mezzo di una cintura della stessa tela, all'estre¬mità destra della quale vengono applicati due bottoni di frutto bianchi in corrispondenza di due asole all'estremità sinistra.


Dunque la camicia diventava una giubba, completamente aperta sul davanti, ma si parlava ancora di tasche con alette diritte, e infatti tali sono quasi tutti i modelli documentati dalle fotografie, fino al 1935 avanzato quando avrebbero preso definitivamente piede i più noti modelli con le patte sagomate.
Circolavano ancora però, benché in misura limitata, i vecchi modelli, modernizzati magari con la sostituzione della bottoniera con la zip.

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P.S.
Come detto, la letteratura non ha mai associato il nome del capitano Vitale alla nascita della sahariana: è un azzardo che ci prendiamo qui, sulla base di quanto esposto sopra. Ironia della sorte, benché l’indumento fosse assai caro al regime fascista anche nelle sue versioni in nero, nel 1939 Vitale subì la medesima sorte di tutti i suoi colleghi di religione ebraica venendo repentinamente allontanato dall’Esercito nel quale rientrò solo nel 1944, con il Regno del Sud.

Edited by Ghebret_ - 7/12/2023, 22:38
view post Posted: 6/12/2023, 20:29 Zuara 1912: un alpino con cappello nuovo ma fregio vecchio - Foto e ritratti militari di ogni epoca
Non posso per nulla escluderlo in effetti. Mi sembrava un po' "piatto" per essere metallico, ma potrebbe essere benissimo.
view post Posted: 6/12/2023, 17:43 Le prime giubbe sahariane (gennaio 1928) - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
CITAZIONE (Ghebret_ @ 6/12/2023, 16:26) 
Direi che siamo arrivati alle radici della cosa. Sarebbe bello, avendo un po' di tempo, riprendere a ritroso i contenuti di questo topic e farne una scheda da tenere in alto in questa stanza, sull'origine e la prima evoluzione di questo capo; anche alla luce di quanto emerso negli anni, ad esempio qui: #entry270893063, e ancora l'anno scorso qui: https://miles.forumcommunity.net/?t=62441136&st=30 (in merito al passaggio al taglio "ad ali di pipistrello", avvenuto sempre come derivazione da capi sportivi dopo il 1930).

Anzi, nei prossimi giorni provo a farlo.
view post Posted: 6/12/2023, 16:26 Le prime giubbe sahariane (gennaio 1928) - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
Direi che siamo arrivati alle radici della cosa. Sarebbe bello, avendo un po' di tempo, riprendere a ritroso i contenuti di questo topic e farne una scheda da tenere in alto in questa stanza, sull'origine e la prima evoluzione di questo capo; anche alla luce di quanto emerso negli anni, ad esempio qui: #entry270893063, e ancora l'anno scorso qui: https://miles.forumcommunity.net/?t=62441136&st=30 (in merito al passaggio al taglio "ad ali di pipistrello", avvenuto sempre come derivazione da capi sportivi dopo il 1930).
view post Posted: 6/12/2023, 15:05 Zuara 1912: un alpino con cappello nuovo ma fregio vecchio - Foto e ritratti militari di ogni epoca
Nel mio archivio.

Anche al Btg Verona del 6° Alpini la combinazione in uso era la stessa (foto del 1° dicembre 1911, giorno della partenza per Tripoli del battaglione):

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view post Posted: 6/12/2023, 11:54 Le prime giubbe sahariane (gennaio 1928) - Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
Eccola qui dunque, la "mamma" di tutte le sahariane: la camicia ("di tipo inglese"? ma ancora senza stellette, a quanto pare) indossata dal capitano Vitale nel febbraio 1926, durante le operazioni per l'occupazione di Giarabub:

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view post Posted: 6/12/2023, 11:44 Zuara 1912: un alpino con cappello nuovo ma fregio vecchio - Foto e ritratti militari di ogni epoca
Non conosco a menadito l'evoluzione uniformologica degli Alpini, ma questa foto, scattata a Zuara nel 1912, mi pareva curiosa in quanto il signor capitano dell'8° porta sul cappello alpino il vecchio fregio a ricamo in filo bianco. Posso sbagliare, ma non mi pare una combinazione comune.

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