Posts written by Ghebret_

Tipo questa (Divisione Tevere), ma con la cambretta (che però potrebbe anche essere stata aggiunta...): il nastrino probabilmente sarebbe in questo caso quello azzurro e nero dell'AO

No, probabilmente nel 1937 venne stampato il fascicolo ad uso del personale, che raccoglieva i contenuti del RD n. 1736 del settembre 1936 (che nella GU non ha le tavole).
Anche il famoso Regolamento del 1929 per i RCTC in realtà NON è del 1929, ma raccoglie le circolari del 1927 e 1928.
Ho una raccolta di disposizioni normative per il personale dell'AI del 1941, e le disposizioni sull'uniforme sono solo quelle del RD del 1936, aggiornate con le modifiche del RD n. 1851 del 1938 che hai postato.

Si vede di sì, vedi Tav. XVII, fig. 17. Che non ho.

Non mi esprimo sull'autenticità, ma è quel regolamento lì.

A te:
(vedo che la marsina è prevista anche per i governatori, peraltro: infatti Balbo veste uguale)

Non ho di meglio:

Il ministro e il sottosegretario avevano una uniforme serale con "giubbino in panno blu nero con due file di tre bottoni dorati e fermato sul davanti con due bottoni a gemello; controspalline etc etc; panciotto di panno blu nero con bottoni neri di stoffa etc etc; camicia con petto e polsi inamidati, colletto diritto a due punte e cravatta di seta nera a farfalla"...


Ce l'ho, ma senza le fondamentali tavole...


Le norme stabilite nel 1936 (RD 24 settembre 1936, n. 1736) rimasero in vigore sino alla fine.

- Il XLIX aveva, da regolamento, la fascia dai colori celeste-nero a righe verticali. La fascia venne effettivamente prodotta, ma non ho ancora trovato riscontri sull'effettivo utilizzo da parte del battaglione.
- No, non esiste e devo dire che probabilmente non esisterà mai: quel formato editoriale, che prevedeva un opera in tre volumi di oltre 300 pagine ciascuno, non è più sostenibile né dal punto di vista economico, né da quello pratico, essendo impossibile per me lavorare a 360° su un fronte così ampio come il teatro dell'AOI nel periodo 1935-41. Per questa ragione da qualche anno mi sono orientato ad formato dei "quaderni" monotematici, che mi permettono di affrontare la tematica un pezzo alla volta, in modo più approfondito e con un migliore corredo iconografico. Un quaderno sulla fanteria coloniale è in lavorazione, ma anch'esso uscirà (non so quando) in più parti, considerata la vastità dell'argomento e i molti interrogativi ancora aperti...

E' vero, è Lessona.
Non lo ritrovavo perchè in tutte le altre foto del viaggio in Libia che ho, porta la bustina.

Anche sul paesaggio volendo potremmo trovare delle analogie:

Il Basilicata:

E comunque mi sa che ci hai preso... Notevole.

In realtà io penso che le due foto (history e Alamy) raffigurino la stessa unità.

Lo so, ho scritto la stessa cosa, anche per me non è Kunfida.

Ma al di là delle differenze tra le coffe, come si spiega la mancanza di un fumaiolo?

Lungi da me mettere in discussione le competenze dei singoli intervenuti, ma anche io fatico a riconoscere il Marco Polo nella nave delle due foto... Così come il paesaggio e la bandiera coreana.
A parte le differenze più evidenti (dimensioni generali, numero dei fumaioli, etc), mi pare che la "nostra" nave abbia subito danni un po' più seri di un incendio a bordo. E' devastata. Il fumaiolo forato (e forse mancante dell'ultimo troncone), le strutture di coperta completamente affastellate... il Marco Polo, a quanto ho letto, in una decina di giorni tornò completamente operativo, mentre qui in una foto hanno anche ammainato la bandiera.
Alamy ha catalogato questa foto come "turkish-sunken-ship-during-italo-turkish-war-quoz-bay-saudi-arabia". Ora, Al Quoz è un altro nome di Kunfida, dove avvenne il principale scontro navale della guerra italoturca, ma per quanto abbia esaminato sui libri e le riviste dell'epoca le (non molte) foto di quella rada dopo il combattimento, questa non la riconosco tra quelle (peraltro tutte turche) semiaffondate.
Non so...

Probabilmente è costui, ma anche qui non si vede granchè. Ho diverse foto del viaggio di Mussolini in Libia del 1937, ma non lo riconosco in nessun'altra.