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Forse vado OT. Non so di Kennedy e dei Navy Seals, ma i metodi ed i mezzi sviluppati dagli incursori italiani ispirarono altre marine.
Anni fa uscì su Storia Militare un interessante articolo su di un operatore di barchini d'assalto che nell'immediato dopoguerra addestrò un nucleo di operatori della Marina Israeliana. I mezzi vennero reperiti ed acquistati in Italia, ovviamente con una operazione commerciale abbastanza elaborata per nascondere la vera natura della merce e del suo prevedibile utilizzo. I barchini vennero impiegati in azione dagli israeliani con notevole successo. Si mossero nel massimo segreto, senza nulla far trapelare al loro istruttore che una bella mattina non trovò più nè gli allievi nè i motoscafi. A parte la segretezza richiesta da ogni operazione militare, il nostro "consigliere militare" non avrebbe comunque potuto partecipare all'azione per considerazioni politico/diplomatiche, da cui la necessità di tenerlo all'oscuro.
Un altro ammiratore dei nostri incursori era il Com. Crabb, della Royal Navy. Esperto subacqueo incursure lui stesso, nonostante alcune limitazioni fisiche, morì negli anni '50 in circostanze piuttosto oscure nel corso della visita di una unità Sovietica in un porto inglese; si suppone mentre conduceva una ricognizione subacquea allo scafo.
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