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L'abilità dei nostri sarti e degli altri artigiani italiani è sempre stata proverbiale.
Gli ufficiali di cavalleria spesso erano rampolli di famiglie nobili per cui potevano permettersi qualcosa di oltre allo stipendio....
Ho una giubba m40 grigioverde con etichetta della Beretta-Farè con su scritto a penna "Sig Marchese Incisa"
Era o il figlio o il nipote del comandante della Superga, anche se solo un sottotenente dovresti vedere la qualità del cordellino e della fattura... Magari poi la posto, ma nella sua sezione giusta.
Torniamo alle uniformi 1903 la materia prima costava molto, ma in genere la qualità dei panni era notevole, mentre la manodopera costava poco, le retribuzioni di operai ed apprendisti allora erano misere ed il carico fiscale e contributivo irrisorio rispetto ad oggi.
Per cui non si buttava mai via nulla costava di più un taglio di panno che una settimana di lavoro....
Ho visto uniformi umbertine trasformate in 1902 da campagna, giubbe e spencer doppiopetto trasformate in monopetto, berretti e colbacchi riciclati, iniziali di Umberto I sostituite con quelle VEIII su bandoliere ed elmi per riutilizzarli,
Giubbe 1909 modificate in modello 1923, sostituendo le tasche,
quasi tutte le giubbe 1926 in cordellino cordonato, a meno che non fossero di tenentini di prima nomina sono delle 1923 con i gradi trasferiti sulle controspalline...
Le ultime mod. 26 dell'inizio anni '30 in genere già di cordellino fine e con i filetti colorati ai paramani introdotti nel 1930 sono quasi tutte state trasformate in mod '34 da cui la loro rarità.
Posseggo una giubba curiosissima poi la posterò perchè è l'unica che mi sia mai capitata, è una 1909 trasformata in 1934!
Ripeto: NON SI BUTTAVA MAI VIA NIENTE!!!!
D'altronde, anche nella vita civile, quando un cappotto era liso, prima di buttarlo, lo si rivoltava.......
e non lo facevano solo i poveracci....
Fallo adesso con le fibre sintetiche ed i costi orari attuali!!!
Ciao
Massimo
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