Mi ero sempre ripromesso di tacere sui commenti riguardanti i miei libri e quelli scritti in collaborazione con Stefano Ales e Piero Crociani ma francamente ritengo che ora la misura sia colma. Egregio “Centauro48” – mi auguro che ci sia anche un nome e cognome e, a seguire, “Terzoverbano” ed egregi tutti gli altri. Prima fare affermazioni critiche dovreste quanto meno riflettere. Cito alcune delle critiche mosse quanto meno contraddittorie ed esilaranti. Centauro48 “Condivido pienamente quello che ha detto Jolly sui volumoni di Ales-Viotti: molti errori, lacune, imprecisioni" Va bene libero delle tua affermazioni, ma poi prosegui "in un lavoro per altro fondamentale e ricchissimo di informazioni, disegni e foto (forse era meglio renderlo anche più agile evitando di inserire, in una singola pagina delle tavole, solo poche immagini, come ad esempio le foto di pag. 1021 del III Tomo, con solo tre distintivi di specializzazione per paracadutisti e grandi quasi tre volte l'originale!...ma forse c'erano sotto altri motivi di carattere editoriale...” Il commento mi sembra quanto meno contraddittorio perché oltre a sottolineare “molti errori, lacune, imprecisioni” subito dopo affermi “lavoro per altro fondamentale e ricchissimo di informazioni, disegni e foto….” Gradirei quindi avere da te un dettagliato elenco dei “molti errori, lacune, imprecisioni” con le relative tue correzioni in modo da emendare il testo dell’opera. Terzoverbano “I volumi dell'ufficio storico, sulle uniformi post-1945, dell'amico Ales, sono molto completi ma, purtroppo, di difficile consultazione. Sia per la "voluminosità" dei volumi (ho scelto apposta i termini) sia per una certa difficoltà nella consultazione." Cos'è difficoltà nella lettura????? C'è bisogno, in tutti i campi e periodi, di volumi sintetici. Ricordo di aver "consumato" letteralmente il Davis (mi sembra fosse questo l'autore) sulle uniformi tedesche della seconda guerra (ed. Albertelli, mi sembra). Piccolo, di facile consultazione che dava, sinteticamente, tutte le informazioni necessarie ad un primo, talvolta, approfondito approccio. Opere in tanti volumi, con troppi disegni e riproduzioni di regolamenti, diventano di difficilissima consultazione!” Questo commento di “Terzoverbano” è addirittura esilarante: visto che sei l'autore, sempre per l’Ufficio Storico SME di un sintetico volumetto di sole 526 pagine intitolato “Le uniformi metropolitane del Regio Esercito dalla riforma Baistrocchi all’inizio della seconda guerra mondiale 1933-1940”! A queste perle di saggezza fanno seguito poi affermazioni a dir poco fantasiose oltre che del tutto false. L'opera sarebbe"sponsorizzata" dai vertici dell'Esercito " Ma di cosa stiamo parlando? E' stato pubblicato dallo SME, esaminata ed approvata dal Capo Ufficio Storico SME! Di quale sponsorizzazione si parla? Proseguendo poi l'amico scrive "che hanno messo a disposizione degli autori una grandissima mole di materiale cartaceo ufficiale." E che vuoi facessero? Era un libro approvato da loro e realizzato per loro: volevi che nascondessero le fonti? Continui su questo tono affermando che "Gli autori, poi, avevano la possibilità di trascorrere intere giornate all'Archivio documentale, fotocopiando tutto ciò che era loro possibile reperire". Ma pensa un po’: forse credevi che un’opera del genere fosse ispirata da qualche identità aliena e che le notizie scendessero come manna dal cielo! E che strano!!! Purtroppo no!!! Oltre alle fotocopie dei documenti -pagate di tasca nostra- ci siamo dovuti infilare nelle cantine di varie caserme dove, insieme ad escrementi di topi e piccioni, abbiamo reperito informazioni preziose, non più a stampa sul Giornale Militare, e questo grazie a dei marescialli che avevano tenacemente conservato degli scatoloni con disposizioni cartacee e questo, senza l'aiuto dell'Archivio o di fantomatici "sponsor". Prosegui come Alcibiade davanti alla plebe "Credo anche avessero avuto l'aiuto "interno" di qualche ufficiale o sottufficiale esperto e appassionato della materia, che agevolava le loro ricerche." Ma di cosa parliamo????All'epoca l’argomento “uniformi della Repubblica” non era di nessun interesse per l'Ufficio Storico, stiamo parlando di 9 anni fa e -soprattutto- non c’erano allora come non ci sono oggi “ufficiali o sottufficiali esperti e appassionati della materia”. Se ci fossero i libri forse se li sarebbero scritti per conto loro o no? A questo punto una domanda sorge spontanea: ma chi ti ha raccontato queste fesserie? Qualche tuo mitomane amico di Milano? Continui e insisti: "Chi invece, come me, si è avvicinato alla materia da semplice appassionato, e senza avere alle spalle parenti militari di carriera o entrature varie nei posti giusti, ha sempre fatto una terribile fatica a reperire il materiale documentario ufficiale. Ma di che parli? Quali parenti militari? Tutti abbiamo fatto e facciamo come tutti fatica nelle nostre ricerche, ovviamente negli archivi e non scopiazzando libri scritti da altri. Quanto alle interpretazioni e le fonti documentali, perché di questo è fatto un libro, andrò a comprare il tuo libro e la prima cosa che farò - come faccio sempre quando acquisto un libro - andrò a leggere le fonti documentali e la bibliografia. Allora e solo allora completerò questa lettera aperta. Per ultimo l’intervento di Jolly46ab “Devo purtroppo constatare che anche un'opera fondamentale per "mole" e consistenza come quella di Ales-Viotti contiene un numero troppo elevato di errori pur avendo potuto attingere dalla documentazione dell'Ufficio Storico EI. In particolare gli errori sono su molte didascalie. Una "mancanza" strana è l'assenza del F.O. relativo all'istituzione del brevetto metallico da paracadutista e dei primi scudetti omerali per Brigata Paracadutisti e CAPAR, fatto che poi induce ad errori nelle didascalie su alcune foto dei parà. Anche in questo caso, per cortesia, Jolly46ab è vivamente pregato di fornire un dettagliato elenco degli errori da lui riscontrati e le sue relative correzioni. Grazie
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