Posts written by Nei Secoli Fedele

Penso di si, per esempio quelli in servizio nell'Arma (ufficiali di amministrazione, sanità militare, commissariato ecc.ecc.) vestono di nero come tutti i carabinieri.

potrebbe trattarsi, forse, di un ufficiale appartenente ai Corpi tecnici dell'Esercito (Amministrazione, Commissariato, ecc,ecc,) in servizio presso la Guardia di Finanza.

Purtroppo non è l'unico "obbrobrio" esposto nel Museo dell'Arma.

Il problema, secondo me, non è tanto il fatto di esporre una replica (ci può anche stare), ma a patto che sia una perfetta replica. Così come il cappello alla "boera" di cui allego foto, su cui hanno ben pensato di montare un fregio in uso negli anni 50. Oppure l'elmo "adrian" in uso nella grande guerra, che prevedeva cappietto e fregio dipinti nello stesso colore dell'elmo.

Lodevole iniziativa volta a ricordare un grande uomo ed un grande soldato. Vi sono esposti cimeli personali, uniformi, berretti, decorazioni e tanto carteggio. Peccato però, che per esplicita richiesta della famiglia Diaz, il materiale esposto non è fotografabile.

nomi che hanno fatto la storia dei copricapi militari italiani, lucerna da carabiniere, moretto da bersagliere, elmo da dragone, colbacco, fez………...

E', senza dubbio, il più bello tra i copricapi militari. Chiamarlo semplicemente "cappello" è riduttivo e non gli rende il giusto merito e l'onore che gli spetta. E poi, nell'Arma Benemerita, si chiama così da sempre.

FELUCA

La feluca e il cappietto nei disegni allegati al Giornale Militare del 1864.Copricapo integrante la grande uniforme degli ufficiali dei Carabinieri. Fu adottato con il supplemento n. 7 del Giornale Militare 1864 in sostituzione del cappello portato originariamente dagli stessi ufficiali (v. Uniforme).

La feluca introdotta nel 1864 era uguale nella forma a quella degli ufficiali dello Stato Maggiore delle Piazze, dalla quale si differenziava per avere il cappietto d'argento a due lastre fatte a squame, fermato in fondo da una granata in argento recante le iniziali del sovrano, in metallo dorato come la fiamma.
Si completava del pennacchio - penne lunghe 0.250, superiori di colore scarlatto, inferiori di colore turchino -, infisso per mezzo di un gambo di filo di ferro robusto in un largo passante di cuoio cucito all'interno della tesa destra corrispondente al centro della ganza (cappietto).(www.carabinieri.it)

Sono tanti, sopratutto quelli dell'Arma dei Carabinieri. Talmente tanti che, ad oggi, il Reggimento Corazzieri ed il Reggimento CC a cavallo, (unità notoriamente retta da colonnello) sono comandanti da generali di brigata.

Il saluto militare alla Bandiera, si sa, è dovuto da chiunque vesta un'uniforme. Mi chiedo se questa norma è valida e trova applicazione anche per il personale della Polizia di Stato. Me lo chiedo, perchè, ho avuto modo di constatare ultimamente ( e non è la prima volta) che gli appartenenti della Polizia di Stato (di ogni ordine e grado) in servizio di vigilanza / ordine pubblico durante la parata militare del 2 giugno, sotto le tribune oppure alle transenne, al passaggio delle Bandiere che precedono lo sfilamento dei reparti, restano tranquillamente comodi nella loro posizione, completamente indifferenti. Contrariamente, i carabinieri, i finanzieri ed il personale delle FF.AA. preposto allo stesso servizio, assumono regolarmente la posizione di "attenti" e salutano portando la mano alla visiera. Forse sarebbe il caso di rappresentare la questione al vertice dell'Amministrazione, affinchè impartisca le opportune direttive al proprio personale circa.

Ieri, a Trento, alla presenza del Capo dello Stato, del Ministro della Difesa e delle più alte cariche militari, si è svolta la classica "Adunata annuale degli Alpini". L'appuntamento, al quale hanno aderito "le penne nere" di tutta Italia e delle sezioni estere, ha riscosso il solito successo ed il plauso generale, della stampa e degli organi di informazione. Contestualmente, in San Donà di Piave, si è tenuto il raduno dell'Associazione Nazionale Bersaglieri. Di questo evento, invece, si è parlato poco o niente, rimanendo nell'ombra e nel più totale anonimato. Eppure, il bersagliere, non è meno famoso o meno importante dell'alpino per la nostra storia patria.
Forse sarebbe il caso di pianificare e programmare diversamente questi eventi, in modo tale che non si sovrappongano tra di loro.

il punto è proprio questo. Va bene la mano alla visiera, ma scattare sull'attenti in maniera impettita, francamente mi sembra eccessivo. Del resto, come già detto, non ci troviamo di fronte a delle Autorità (politiche, militari o religiose), ma semplici cittadini con un'incarico di vertice all'interno di un partito.

Ultimamente, ho avuto modo di osservare, che i componenti delle delegazioni dei partiti politici che entrano ed escono dal Palazzo del Quirinale, vengono salutate in modo impeccabile dal personale militare di servizio all'ingresso. (Corazzieri, Carabinieri, Poliziotti e sentinelle in garitta). Non trattandosi di Autorità dello Stato, tutti questi "onori" gli competono veramente ?

Buonasera,
devi assicurarti che il quadro "D" del foglio matricolare, contenga le annotazioni relative al ciclo operativo, al periodo di mobilitazione con le date di inizio e fine servizio in zona di operazione. In caso positivo, anche se non figurano concessioni di onorificenze, puoi chiederle al CEDOC ora per allora. Nel caso in cui, invece, non risultasse aggiornato, credo sia inutile tentare. Spero di esserti stato utile.

ecco il mio contributo fotografico sulla mostra:

si trova a Roma ma, purtroppo, non è di dominio pubblico.

La storia delle Regie Guardie e del Corpo delle Guardie di P.S. attraverso le uniformi storiche, i copricapo, i fregi e gli accessori. Un particolare ringraziamento al Sovrintendente Capo della P. di S. Giovanni SCOPECE che ha reso possibile il servizio fotografico.