Posts written by -voloavela-

un paio di guancette ce le dovrei avere. Se le ritrovo te lo faccio sapere

Ricordo anche io quelle foto delle orrende ferite provocate dalle dum-dum.

Da ragazzo e fino ai venticinque anni, sono stato un assiduo frequentatore del Museo Africano o Museo dell'Africa Italiana. Aveva una imponente e importante collezione di armi che mi attirava irresistibilmente. Riguardavano tutte le guerre coloniali ed in particolare la guerra d'Etiopia del 1936. Tenuto conto che in quella guerra quasi tutto il mondo aveva fornito all'Etiopia ogni tipo di armi, la varietà era impressionante. Tra le mie preferite c'era una Luger portoghese, chiusa in vetrina, nella stessa sala dove c'era un carro veloce L3 di due carristi medaglia d'oro, massacrati dagli abissini a mani nude nella loro "scatoletta". Tra i fucili ricordo il Mondragon, lo ZH 29 Cecoslovacco, ogni Mauser possibile, fucili inglesi da caccia grossa tra i quali un Gibbs Fahrquarson, Winchester a leva come se piovesse e decine di altre meraviglie. Non so che fine hanno fatto, in parte saranno finite a Terni.

Alex Faro, le conclusioni politiche personali e gli insulti non sono di interesse del forum, e al contrario sono espressamente proibite dal regolamento. Sei pregato di tenerne conto.

Direi che in questo caso, il servizio di controllo del territorio, fondamentale in uno Stato normale, ha funzionato a dovere, ed i poliziotti coinvolti hanno dimostrato buon addestramento e professionalità. C'è anche da notare che il ricercato aveva girato mezza Europa in pieno allarme, senza essere stato individuato. Ci sarà anche stata una certa dose di fortuna, ma questo non è un difetto. L'uso di un'arma poco indicata come la .22 parrebbe dimostrare che si tratta di un individuo isolato e privo di una organizzazione efficiente alle spalle, che non avrebbe certo avuto problemi a fornirgli attrezzature e coperture più valide. Il problema è proprio che questi fanatici "lupi solitari" usano mezzi anomali e facilmente reperibili, e una prevenzione è molto difficile.

Ho conosciuto Fulvio Zasa all'aeroporto di Rieti alla fine degli anni '80. E' stato, oltre che un maresciallo pilota negli aerosiluranti, uno dei personaggi più noti e rilevanti del voloavela italiano. Ricordo una interessante chiacchierata con lui, incentrata sui suoi ricordi di guerra e stimolata dalla notizia che mio zio era stato anche lui pilota aerosilurante, caduto nel corso del conflitto.

ma non credo fosse usata per il tiro al singolo bersaglio, La catena di scatto della .50 Bmg immagino non consenta una simile precisione. Piuttosto penso che l'ottica sia stata usata per osservare meglio un'area di tiro.

Sono molto pochi gli uomini politici di tutto il mondo e di tutti gli schieramenti che hanno fatto il servizio militare. Alcuni legittimamente, altri meno. Probabilmente basta cercare su Wikipedia per accertarsene. Il quesito di Kanister mi pare più appropriato in questa sede. A proposito, come va nella tua zona con le alluvioni? Spero sia tutto ok.

Un grande abbraccio e tantissimi auguri al nuovo arrivato, alla mamma ed a te!!!

Su questo non posso che darti ragione.

Non direi che il Paese se ne sia dimenticato. All'Altare della Patria c'è stata una cerimonia con l'intervento delle principali autorità dello Stato, il passaggio delle Frecce e il lancio di paracadutisti. Il patriottismo è più diffuso di quanto si creda qui da noi, basta vedere come, quando ci sono disastri come il terremoto o le grandi alluvioni come quella della quale oggi ricorre il 50°, il popolo intero si compatta e mostra spirito di solidarietà e fratellanza. Poi ci sono i rumorosi specialisti in piagnistei, critiche e disprezzo verso l'Italia che non mancano mai. Ma che ci volete fare, è come avere dei figli, diciamo capricciosi per non dire peggio.


IL TESTO INTEGRALE DEL BOLLETTINO DELLA VITTORIA
Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito
Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace
valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte
cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento
americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della
ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad
oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal
Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di
cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata,
anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva
perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza
dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e
pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa
trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza
speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Armando Diaz

Dario Fo è stato certamente un grande artista, originale e colto, l'erede di una tradizione teatrale che si perde nel passato remoto. Negli anni '70 lo andai a vedere qui a Roma, al vecchio teatro Tenda, nel "Mistero buffo" e fui travolto dalla sua capacita di affabulazione e dalla sua comicità che coinvolgeva il pubblico come raramente capita a teatro. Come quasi tutti i grandi artisti sapeva fare moltissime cose, compreso disegnare, dipingere, comporre musica ed altro, e come appunto spesso i grandi artisti fanno, esprimeva la sua originalità anche nella mutevolezza delle sue convinzioni e nella disinvoltura del cambiamento. Al genio, come alle belle donne, è consentita la volubilità.

Puoi provare a richiedere all'ufficio storico dell'A.M. il diario della squadriglia. Sono sempre gentili, disponibili ed efficienti.

Eccellente articolo.

Il mitico Adriano, pilota per un giorno e per necessità, e capro espiatorio per i casini di altri