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A proposito di soldatini e armi giocattolo , Umberto Eco , uno non etichettabile come nazista dell' illinois, in uno dei suoi primi libri forse " diario minimo "scriveva un piccolo saggio che iniziava più o meno : " ti insegnerò a giocare con le armi figlio mio " specificava che avrebbe insegnato al figlio a giocare ai partigiani contro i nazisti e a gli indiani contro i cow boy, ma insomma parlava di armi. Diceva anche che immaginava Hitler e Goebbel bambini giocare da soli con il meccano. Comunque Eco apparteneva ad una generazione che aveva giocato a sassate e, tenendo presenti le note autobiografiche che emergono sempre nei suoi romanzi, qualche sasso se lo sarà pure beccato. Mio figlio ha ereditato da me una Lionmatic della Edison Giocattoli, uno dei più bei regali che abbia ricevuto, un po' corrosa dai residui di polvere nera delle capsule esplosive di plastica, lunghe strisce viola che la metà delle volte facevano cilecca ( quelle gialle tonde per i revolver erano più affidabili ). Comunque mio figlio gioca con videogiochi di guerra, con personaggi sadici e fiumi di sangue. Riceve così un 'idea della violenza come un fatto astratto e della morte, compresa la propria ,come un semplice offuscarsi del computer, niente dolore ne dato ne subito. Dubito che sia un bene
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