Posts written by lancieri novara 5

view post Posted: 29/1/2018, 10:48 Ditemi voi cosa ne pensate. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Hai perfettamente ragione Gianluigi, la timeline, come dicono gli anglosassoni spesso sfugge perchè mascherata da fatti apparentemente veri e quel che è peggio dal riferimento a personaggi realmente esistiti..
Purtroppo il web sta iniziando ad avere quella patina di credibilità che una volta era dei giornali... ricordo che quando eravamo, aimè, più giovani si usava dire " ma sarà vero?"...."certo era scritto sul giornale"...poi i telegiornali e così via inesattezze o bufale totali ne abbiamo buttato giù in quantità industriali...
Noi che scriviamo di fatti specifici e per certi versi circoscritti verifichiamo mille volte prima di mettere nero su bianco, ossessionati dalla affidabilità delle fonti a cui attingiamo..prima di scrivere della Arno sono andato agli archivi storici della Marina Militare, a Glasgow..a Trieste e ho creato una rete di persone e di fonti affidabili da cui attingere notizie e verificare i fatti...
Uno scrupolo tale peraltro tarpa le ali...sono sempre in alto mare..è il caso di dirlo..anche perchè devo guadagnarmi da vivere oltre a studiare la storia della Arno....
Alcuni tagliano le curve e scrivono un tanto al chilo...chi più attento come te o più edotto sui fatti in oggetto scopre i pennivendoli...altri bevono tutto...era scritto su internet....
Peggio del tempo dei giornali...almeno gli articoli erano firmati...pubblicare in rete è più facile ed anonimo...e quindi l'esposizione alla disinformazione e alle fake news come definiscono ora le bufale è più elevata..

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 25/1/2018, 21:23 La PM12 dei Carabinieri va in pensione. - Armi da fuoco italiane
Concordo perfettamente con rip stop...spendere danari pubblici per acquistare un'arma che seppure di generazione avanzata non trova un corretto collocamento nell'attività di polizia...eccessiva per mansioni di basso profilo e insufficiente per il contrasto di personale armato di fucile d'assalto....molto meglio un'arma tipo SIG 553 LB con ottica adeguata..
view post Posted: 25/1/2018, 21:10 Ditemi voi cosa ne pensate. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Eccellenti foto...colgo il rammarico nel tuo tono..in effetti ho letto superficialmente il pezzo...che costituisce tra l'altro l'ultima di quattro puntate...mi prendo un po' di tempo per rileggerla meno affrettatamente..hai ragione talvolta ci si perde dietro delle cose marginali perdendo di vista il disegno generale...mi assolverai per essere andato OT..ma proprio di recente ho visto e fotografato e maneggiato un paio di MAS 38 e cosi sono rimasto attratto dalla cosa che più ha colpito la mia attenzione...

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 24/1/2018, 09:09 Ditemi voi cosa ne pensate. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Ovviamente tu sei un'autorità in materia, aeroporti partigiani e di supporto ai partigiani sono "cosa tua" dopo la brillante pubblicazione su Vesime.
Il clima complessivo del racconto non mi pare comunque malaccio, anche se sono certo avrai trovato altre magagne....io volevo invece stuzzicarti sulle armi...in particolare sul MAS 38 di cui recentemente ho avuto occasione di esaminare un esemplare dal vivo...
Un caro saluto giacomo
view post Posted: 23/1/2018, 17:04 Ditemi voi cosa ne pensate. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
..eh gia..solo nel 45...ma scommetto che hai in mano altri assi da calare...
view post Posted: 23/1/2018, 15:58 Ditemi voi cosa ne pensate. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Non riesco a cogliere la caccia all'errore da te stimolata...ma non posso esimermi dall'osservare il riferimento al MAS 38 di cui pare che le munizioni le avessero, eccome. Anche la St Etienne ridonda vecchi discorsi fatti sulle armi francesi di preda bellica usate in Liguria e basso Piemonte...Sugli aeroporti partigiani ne sai più tu di noi...mi pare un po' improvvisata la sostituzione della ruota..in genere per i lavori sugli aerei ci vogliono fior di specialisti..addestrati a mettere le mani su un velivolo specifico...dai dicci cosa non ti quadra..

Ciao giacomo
view post Posted: 23/1/2018, 13:21 La PM12 dei Carabinieri va in pensione. - Armi da fuoco italiane
Carissimi amici,
mi permetto di aggiungere alcune mie considerazione anche per il fatto che della PM 12 S ho avuto una conoscenza pratica durata per lunghi anni.
Anche se il cambio con il nuovo mitra avverrà..probabilmente..in tempi biblici come giustamente sottolinea Gianluigi alcuni dubbi mi sorgono circa l'opportunità di una sostituzione e del tipo di arma scelta come sostituta.
E' difficile, per non dire impossibile stabilire il contesto operativo in cui saranno impiegate le forze dell'ordine..contesto che può andare dalla lite in famiglia al presidio di siti sensibili per attacchi terroristici...come dunque optare per un'arma "tuttofare"?..l'M12 nata al tempo delle grandi rapine alle banche e degli scontri con bande e terroristi agguerriti ha continuato a mantenere una buona flessibilità di impiego e alcune doti innegabili. La creatura dell'ing. Salza è maneggevole, relativamente leggera, molto sicura nel maneggio e controllabile nel tiro..robusta come una cassaforte e affidabile, semplice da utilizzare e da manutenzionare.
Capirei la sostituzione se si fosse ritenuto opportuno dotare i CC di un'arma di diversa tipologia, dotata di differente munizionamento, destinata al contrasto di altre minacce.
L'accrocchio di plastica, pardon tecnopolimeri che spara la medesima munizione, con un kg di peso in meno ed una cadenza di tiro doppia mi fa pensare a qualcosa di meno gestibile al tiro da parte di un utilizzatore medio...magari adatta con laser e gadget vari ad essere utilizzata da reparti di elite, ma poco idonea al servizio di strada...più leggera si dice...ma la M12 viaggia quasi sempre in macchina..forse i cacciatori di Calabria gioiranno di un kg di meno da portare a spasso...ma la rusticità..l'efficienza..
Mi rendo conto che la mia chiacchierata è vecchieggiante....ma talvolta l'esigenza di sostituire un'arma nasce da esigenze che poco hanno a che vedere con l'operatività...basti vedere l'addozione della SIG di plastica dalle FFAA USA intanto che disponevano delle eccellenti Beretta M9 che avrebbero potuto servire ancora per un bel po' di anni.
Come spiegare tali scelte...il tarlo del dubbio che chi compra con denaro altrui faccia doni a se stesso e agli amici e amici degli amici resta..

Un saluto giacomo
view post Posted: 20/1/2018, 14:39 Revolver - Armi da fuoco straniere
Alcune osservazioni riguardo a questo revolver.
La presenza dell'anello del coreggiolo di per se non indica un'adozione o una vocazione militare. Le armi belghe e spagnole adottavano ogni sorta di stratagemmi per dare alle loro armi un aspetto accattivante. Esistono delle copie di Bulldog o di RIC che ad onta delle dimensioni molto contenute erano dotate di anello per il coreggiolo per renderle più ambite ad un pubblico di bocca buona.
Le dimensioni dell'arma sono notevoli, ma richiamo l'attenzione sul mirino, piuttosto arretrato rispetto alla volata. Il motivo era che ognuno poteva tagliare un pezzo di canna rendendola più aderente alle proprie necessità, in alcuni revolver era addirittura a metà della canna.
Ovviamente come già detto da kanister, gli ufficiali provvedevano di tasca propria all'acquisto delle armi di dotazione personale...ci saranno stati concittadini che per risparmiare le amate palanche avranno acquistato armi scadenti o comunque di bassa qualità.
Ritengo tale arma di bassa qualità, che non va confuso con il fatto di essere un bel pezzo da collezione e un valido acchiappo, perchè il sistema a spillo era di per se scarsamente efficiente, il rischio di urto sui piccoli cilindretti che fuoriuscivano dalle cartucce era elevato, tanto che sullo scudo posteriore dell'arma è ricavata una flangia protettiva che impedisce l'urto accidentale contro lo spillo...ma ancor più la sola vite anteriore che unisce il complesso della canna al fusto sopporta tutto il tormento meccanico dell'arma all'atto dello sparo..sia pure di cartucce non potentissime, rendendo il tutto fragile e poco affidabile, specie se realizzato con acciaio di modeste qualità.
Le armi a spillo finirono (abbastanza) presto nel dimenticatoio sostituite dalle cartucce metalliche con innesco integrale nel fondello.
Fatte queste considerazioni devo dire che questa arma, ancorchè priva di indicazioni di fabbrica, provenienza, banco di prova e quant'altro è bella a vedersi, ben conservata e rappresenta degnamente un'epoca e un sistema di funzionamento che è doveroso preservare per la storia dell'evoluzione della armi da fuoco.

Un saluto giacomo
view post Posted: 16/1/2018, 18:47 Beretta 34, matricola T Guaria di Finanza - Armi da fuoco italiane
Con tutto il dovuto rispetto e la simpatia, non condivido questa distinzione perchè teorica e ribaltata dalla realtà dei fatti. Forse durante la I GM tutto ciò che stava davanti era nemico e alle tue spalle c'erano solo commilitoni..già nella II le cose erano più complesse non parliamo del Vietnam e delle missioni in cui è impegnato il nostro esercito. In realtà non esistono armi idonee a ricoprire ogni situazione operativa tanto in ambito militare che di polizia. Lo spettro delle situazioni operative è talmente ampio da richiedere una pluralità di armi nel contesto di una squadra di fanteria proprio perchè l'arma base è inidonea a battere determinati obbiettivi...
In ambito di polizia accade lo stesso...si va dal controllo di una rissa in cui bisogna impegnare il minor uso possibile di forza a situazioni come il contrasto del banditismo, della delinquenza organizzata e del terrorismo. Necessiterebbe un'intera panoplia d'armi per scegliere quella più idonea alla situazione operativa. Molte armi non letali vengono sviluppate ed adottate proprio per incapacitare un aggressore senza causargli danni permanenti penso al teaser e ai proiettori di getti di spray urticanti al peperoncino...d'altro canto le forze dell'ordine vedono un impegno sempre più frequente nel pattugliamento e presidio di obbiettivi sensibili a minacce terroristiche. E' palese in tale ottica che non può esistere un'arma per tutte le situazioni ed i contesti ne è pensabile che gli uomini delle forze dell'ordine debbano portarsi addosso più di un'arma per scegliere al momento la più idonea alla situazione...E' un rompicapo...e tutte le opinioni possono avere un senso... mi manca l'intervento di qualche altro membro del forum per dare una maggiore pluralità a questa piacevole e rispettosa discussione.

Un caro saluto giacomo

Beh in effetti 350 sono un prezzo potabile per un'arma che è piuttosto rara e decisamente intrigante...
view post Posted: 16/1/2018, 17:22 Beretta 34, matricola T Guaria di Finanza - Armi da fuoco italiane
Caro fiammagialla, personalmente non credo che esista un tiro di polizia ed uno militare...diciamo piuttosto che esiste il tiro combat e che questo si realizza ogni volta che ad offesa armata si risponde con difesa armata. Il concetto di tiro di polizia in cui pulitamente si colpisce il criminale armato senza che il proiettile vada a spasso a creare danni in giro mi pare un po' accademico e poco aderente alla realtà. A prescindere dal fatto che di 9 Para che attinto un bersaglio umano lo trapassino e vadano a colpire ulteriori bersagli non mi pare di averne mai sentito parlare. Ho visto un paio di feriti da 7,62 Tokarev con foro d'entrata e d'uscita, ma la palla non aveva attinto ad ulteriori bersagli.
Intendiamoci...la tutela della gente che va al mercato, che passeggia o mangia un gelato e che desidera tornare a casa senza essere ferito o peggio nel corso di una sparatoria è il bene supremo da tutelare, ma che tale tutela si ottenga con uno specifico calibro mi lascia perplesso. Credo più nel contrasto con l'intelligence e con la prevenzione e l'addestramento che lo scontro sul campo, sempre a rischio di creare danni nei civili coinvolti.
Certo si tratta di argomenti dolorosi e i danni collaterali sono sempre una perdita intollerabile quindi ogni punto di vista sul come limitarli è degno di rispetto e considerazione....
Un caro saluto giacomo
view post Posted: 16/1/2018, 16:32 Beretta 34, matricola T Guaria di Finanza - Armi da fuoco italiane
Le modifiche, le serie limitate, le tipologie diversificate sono cose che accelerano i battiti del cuore del collezionista..e gli fanno mettere mano al portafogli..vedendo l'operazione con occhi differenti c'è da restare perplessi..
A che pro modificare un'arma ormai obsoleta per spremere qualche m/s in più?...forse la destinazione a reparti d'istruzione porterebbe a pensare ad un'incremento della precisione per spremere il massimo dalla arzilla vecchietta....ma i denari erano allora..come oggi i nostri e Pantalone vorrebbe aprire la scarsella solo se ne vale la pena...nel contrasto di una criminalità sempre più armata e disposta ad impiegare le armi (anche e forse ancor più negli anni '80) che accidenti volete che conti un centimetro in più o in meno.
Non sono poi d'accordo con te caro fiammagialla sul minor rischio di danni collaterali inflitti da una 9 corto rispetto al 9 mm Para...la chiave del problema sta nell'addestramento dell'operatore, non nel mettergli tra le mani un'arma con minore potere di penetrazione.
Nel momento in cui uno stato decide di armare i sui tutori dell'ordine deve fornire un'addestramento al tiro e al maneggio dell'arma di eccellente livello non scegliere un'arma più mite per limitare i danni!! ...e non bisogna mai dimenticare l'aspetto psicologico di chi porta un'arma per difendere cose o persone che si trova (quasi) sempre a subire l'iniziativa di chi progetta o pone in atto un'azione armata e quindi viene preso (quasi) sempre alla sprovvista vedi caso della scorta di Moro da me citato in un post di anni fa...l'addestramento alla combat readiness è essenziale quanto la perizia nel tiro e nel maneggio. Poste tali premesse lo stato deve armare i suoi uomini con le armi più idonee a far fronte alla tipologia più incombente di reati...

Un saluto giacomo
view post Posted: 16/1/2018, 14:22 Beretta 34, matricola T Guaria di Finanza - Armi da fuoco italiane
Riporto il paragrafo del Menchini Taviani dedicato alle 34 serie T GdF, sperando di fare cosa gradita.

"....L’ultima consegna (serie “T”) andò alla Guardia di Finanza. L’accordo finale – il decimo di una serie iniziata nel 1976 – venne concluso il 5 giugno 1980, a 45 anni esatti dalla prima fornitura governativa, che come si ricorderà riguardava mille M34 destinate alla PS. Concerneva un lotto di 565 pistole, matricolate a partire da T09653.
I “contratti finanza” sono di particolare interesse non solo in quanto conclusivi della carriera militare di una delle pistole più note ed importanti della storia armiera, ma soprattutto a causa del contenuto: buona parte delle armi della serie T concretizzano infatti l’unica variazione, seppure non sostanziale, apportata alla 34 in circa mezzo secolo di fabbricazione ininterrotta. Su espressa richiesta del committente avevano la canna più lunga di un centimetro (9,7 invece di 8,65), il caricatore di servizio privato del tipico sperone e, soprattutto, lo scatto tarato in fabbrica a 1500 grammi. Quest’ultima caratteristica le rendeva piacevolissime al tiro, eliminando l’unico vero neo della 34, ovvero il peso di scatto pari a 5 o 6 volte il peso totale dell’arma.
La denominazione ufficiale delle pistole dei “contratti finanza” era “Mod. 34 cal. 9 corto modificato, completo di caricatore di servizio di tipo modificato e caricatore di riserva di tipo normale”. Furono prevalentemente distribuite agli istituti di istruzione del Corpo della Guardia di Finanza, ove giungevano imballate nelle scatole della 950 “Made in Brazil”, che le contenevano perfettamente, caricatore di riserva compreso.
Il costo era di 100235 L. l’una, più 5650 per il caricatore di scorta. L’ultima 34 serie “T” – serie che andò per intero alla Guardia di Finanza, divisa in 34 standard (da T1 a T3890) e 34 modificata (le restanti) – era matricolata T10217......."

Cari saluti a tutti...giacomo

Mi permetto di aggiungere per Kanister che un'arma prodotta in serie limitata e che conclude la lunga storia delle 34 militaria costituisce, a mio avviso, un interessante aggiunta alla tua collezione.

Saluti ..giacomo
view post Posted: 28/12/2017, 10:06 ASTRA CUB 6.35 - Armi da fuoco straniere
Complimenti pontiere, un'ottima selezione di ASTRA. Armi di tutti rispetto, l'ASTRA fu una delle tre fabbriche che continuarono a lavorare dopo che, al termine della Guerra Civile, la gran parte della galassia di fabbriche, officine, scantinati, botteghe artigiane che producevano armi nei paesi baschi venne chiusa. Bellissima la Falcon o 4000 che dir si voglia che ripercorre stilisticamente le linee delle immortali 400 e 600, eccellenti armi di una robustezza e una affidabilità a tutta prova.
Bello anche il revolver, personalmente non amo le armi nichelate e incise, devo dire che gli incisori spagnoli sono stilisticamente più delicati e meno pesanti di mano di quelli di gusto yankee...tutte belle armi davvero.
Complimenti..giacomo

Mi permetto di consigliare due eccellenti libri sulle armi spagnole, sono entrambe di Leonardo Antaris e sono ASTRA Automatic Pistols e Star Firearms....da perderci gli occhi....e sono una miniera di notizie....costicchiano...ma dando loro la caccia su Ebay potreste riuscire ad agguantarli usati per una trentina di dollari...
Ciao....giacomo
view post Posted: 21/12/2017, 18:29 Una 34 postbellica da indentificare... - Le Pistole Beretta
....O più semplicemente ha acquistato in Svizzera ciò che da noi era impossibile..una Beretta 34 in cal. 9 prodotta negli anni '70 per il mercato civile. Direi che proprio la Svizzera chiude il cerchio: si tratta di una civile anni '70..
Giacomo
view post Posted: 20/12/2017, 17:40 Una 34 postbellica da indentificare... - Le Pistole Beretta
La faccenda mi intriga...partiamo da quanto afferma la Bibbia..ovvero il Menchini Taviani:

"..... La vasta disponibilità di surplus, comunque non avversò la richiesta del nuovo, e così in seguito ad un accordo d’importazione con la società nordamericana Berben, con sede a New York, 34 di fabbrica giunsero sul mercato statunitense. L’accordo durò dal 1954 al 1967, e la 34 risultò la pistola più venduta della gamma Beretta.
A sua volta la Berben stipulò un contratto di distribuzione con la Galef & Son, anch’essa di New York. Per la cronaca è quest’ultima è a quest’ultima che si deve la curiosa denominazione commerciale con cui la 34 è nota oltre oceano: partita da Gardone come M34 cal. 9 corto, giunse su qualche molo di Manhattan come Coguar .380, in aderenza al consolidato vezzo USA secondo il quale parrebbe proprio che le qualità balistiche abbiano ad accrescersi a fronte di nominativi immaginifici o bellicosi.
La produzione del modello 34 per il mercato civile estero cessò nel 1973. In quarant’anni di fabbricazione praticamente ininterrotta l’unica variazione degna di nota riguardò le guancette, divenute monopezzo in plastica a partire dal 1954.
E così un’altra grande protagonista sembra uscire di scena. Invece d’improvviso risorge, non dalle ceneri ma dai ricambi.
Nella primavera del ’91 vengono individuate in ditta alcune casse contenenti parti di 34; i pezzi sono sufficienti per realizzarne circa 5000. La decisione di assemblarle e porle sul mercato è presto presa, e le operazioni di montaggio vengono avviate nell’estate seguente.
A settembre iniziano le consegne, a tutt’oggi in atto. Finora (1992) sono state vendute 1930 “neo 34”, che si differenziano dall’originale solo per le scritte ed i punzoni.
La matricolazione segue l’attuale sistema computerizzato della Beretta, indicativo anche del calibro. Ciò comporta che alla neo 34 non sia stato assegnato un arco di matricole esclusivo; risulta cioè mischiata con armi paricalibro ma di modello diverso. Perciò la prima 34 solo civile è matricolata A28530Y, la seconda A32010Y, e così via, tra interruzzioni e lotti in serie continuativa che coprono un range sin qui compreso all’incirca tra 58000 e 59000, e tra 61000 e 63000. al momento di andare in stampa l’ultima matricola della neo 34 era A85382Y......."

E' evidente che il range di matricola delle neo Beretta 34 è di parecchio posteriore a quello esibito dall'arma in oggetto. Inoltre il carrello di queste neo assemblate riportava sul lato sinistro la scritta PIETRO BERETTA - Gardone V.T.- Cal.9 Corto su un'unica linea
con impressa sul fusto, sotto la scritta CAT.5442
Sul lato destro del carrello MOD.34 PB MADE IN ITALY con PB inscritto nell'ovale del logo.
I punzoni di prova erano posti sulla porzione posteriore del castello sulla sinistra.
Questo almeno sulle 34 (1991/2) che ho avuto per le mani.
La scritta presente sul tuo carrello fa pensare ad un'arma destinata alle FFAA, la freccia sulla sicura è più tipica delle ultime Beretta assemblate...
Mi sa tanto che sia una "americana" rientrata per vie strane in Italia...anche se gli americani sono soliti coprire di marchi le armi commercializzate sul loro mercato. Peraltro ho avuto occasione di prendere visione delle foto di una Beretta 34 ...come dire anonima...acquistata negli States da un marittimo genovese e contrabbandata illegalmente in Italia...era identica alla tua, comunque un bel rompicapo...un Beretta dramma..croce e delizia di Kanister.
A proposito Gian il comune amico Livio mi ha detto un gran bene del tuo libro sulle armi partigiane. Sinceri complimenti...Giacomo
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