Posts written by lancieri novara 5

view post Posted: 12/9/2009, 15:52 Mi presento al Forum - PRESENTAZIONI


Mi chiamo Giacomo, ho 55 anni, vivo e lavoro a Genova. Sono un modesto collezionista ed un ancor più modesto studioso di armi e storia militare. I miei interessi non sono monotematici, ma abbracciano, purtroppo in modo dispersivo, un grande numero di argomenti. Sto cercando di mettere su un archivio di immagini, libri, filmati, articoli e foto in azione delle principali armi di piccolo calibro esistenti. Il luogo dove abito, sede di importanti accadimenti resistenziali mi ha spinto ad interessarmi di storia pertigiana e, più genericamente, delle forze in campo nel tragico periodo della guerra civile.
L’esperienza come ufficiale medico della Riserva Selezionata, richiamato in servizio per operazioni nei Balcani, ha ovviamente acceso un nuovo campo di interesse verso i conflitti di quelle disgraziate contrade. Insomma sono quello che gli anglosassoni dicono “good for many job, master of none” vale a dire un po’ di tutto, ma niente in modo molto approfondito. Con questi limiti dichiarati spero comunque di dare un contributo ad un Forum che proprio per la molteplicità degli argomenti trattati mi ha attratto e spinto a chiedere di farne parte. Rivolgo a tutti un cordiale saluto certo di una benevola accoglienza e di una fruttuosa collaborazione di interessi storici e del nascere di un amichevole sodalizio.

Lo stemma e il motto sono quelli del Lancieri di Novara 5°, con cui ho avuto l’onore di servire nei Balcani.
view post Posted: 5/9/2009, 18:17 Days of Glory - Cineforum
Salve Black Duke,

la timeline del film è ineccepibile, Italia, sbarco in Provenza, Vosgi e Alsazia. Il film a me è piaciuto abbastanza, forse perchè uscendo un po' dai soliti schemi ci mostra un aspetto poco conosciuto e dei combattenti di nazioni finora ignorate dalla grande storia della II GM.
Divise e armi sono un vero fritto misto, caschi M1 americani, inglesi e M23 francesi, fucili Lee Enfield, Mas 35, Srpingfield 1903 e US P17,
Giubbotti americani e tuniche da deserto..il tutto sembra il delirio di uno sceneggiatore impazzito. Mi sono preso la cura di documentarmi un po' su fonti assolutamente affidabili come l'ottimo e consigliatissimo http://www.ecpad.fr , le mediateca delle forze armate francesi e mi sono reso conto che la finzione del film è piuttosto prossima alla realtà. All'interno delle FFL in cui i reggimenti di tirailleur algerini e di goumier marocchini erano inquadrati le dotazioni erano quanto mai eterogenee e parzialmente mescolate tra loro. Erano in uso capi d'abbigliamento francesi, britannici e USA, lo stesso dicasi per l'armamento. Dal punto di vista logistico la gestione di reparti del genere doveva essere una sorta d'incubo, anche se credo che in realtà si cercasse di concentrare armi del medesimo calibro almeno a livello di unità di media entità.
Il tema di conflitto tra francesi e coloniali mi sembra azzeccato, la carne da cannone "non olet", ma guai se si monta la testa!
Meno realistico è il profilo dei personaggi veri gentleman rispettosi, educati ed innamorati di una donna idealizzata ben distanti dalle bestie che il generale Juin scatenò in Italia proprio per punire i cugini di oltralpe della pugnalata alle spalle: ancora oggi in italia centrale la parola "marocchinate" sta per porcate e il terrore che queste truppe sapevano infondere in combattimento per spietata ferocia è rimasto proverbiale.
Dunque come al solito niente di nuovo nei film bellici noi (chiunque sia il noi che produce la pellicola) siamo i buoni e gli altri...


Saluti a tutti

view post Posted: 26/8/2009, 19:17 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Al riguardo ho trovato in rete parecchie testimonianze di questo inquadramento la più autorevole mi pare quella dell'istituto di storia di modena di cui si acclude il link e si cita un brano

http://www.comune.modena.it/istorico/page/...ia/armando.html

.......Qui inizia a riorganizzare le formazioni presenti nella zona, cercando di vincere le rigidità dei comandi della 5° armata, orientati alla smobilitazione dei reparti partigiani presenti nei territori liberati. Con ostinazione riesce a mantenere e a rafforzare quella che diventerà la divisione Modena-Armando, circa 1.000 uomini divisi in tre brigate, la Gramsci (poi Adelchi Corsini), la Folloni e la Costrignano, divisione che parteciperà ad importanti combattimenti, in particolare su Monte Belvedere. La divisione Modena Armando, inquadrata nelle fila della 5° armata, una delle poche formazioni partigiane riconosciute in Italia (assieme alla 28° brigata Mario Gordini di Ravenna e altre minori) rappresenta uno dei momenti più alti dell'azione politica e militare di Armando.......

Personalmente ritengo che più che un inquadramento in senso militare si sia trattato di una sorta di cobelligeranza che consentiva con la ragione di fornire armi e supporto di mantenere un controllo su formazioni che erano particolarmente agguerrite e politicamente orientate..non per niente anche la 28 di Bulow ebbe eguale trattamento.
view post Posted: 26/8/2009, 18:09 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Grazie Garibaldino, ogni notizia inerente fabbriche o officine partigiane è particolarmente interessante.


Per quanto attiene la foto del gruppo di partigiani "dall'aspetto slavo" sull'ottimo "Storia fotografica della Resistenza" a cura di Adolfo Mignemi ne compaiono un paio del tutto sovrapponibili per ambientazione, armamento (tra l'altro il Garand con il lanciagranate) e abbigliamento dei personaggi (di cui alcuni ricorrenti). La didascalia ne indica la provenienza dal National Archives di Washington (il seriale di una delle due foto è 235710) e recita:

" Vidiciatico (Bologna), 13 Aprile 1945. Partigiani della Divisione Modena-Armando, inquadrata nella 5 Armata Americana, sono riuniti sulla piazza del paese per ricevere da Mario Ricci (Armando) e dal tenente Elton Kennedy le istruzioni per una missione da compiere."

Spero di aver fornito un piccolo contributo, buona serata a tutti
view post Posted: 25/8/2009, 17:39 Skoda 2, ovvero: vi picciono i misteri? - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
A te che ne pare, dal disegno sul fazzolettino di carta il trepiede mi pare diverso...inutile ipotizzare!
Vorrei comunque aggiungere che, in seguito alla fama dei cannoni Skoda il termine venne usato nell'ambiente militare italiano come sinonimo di eccellenza e di provenienza austro tedesca.
view post Posted: 25/8/2009, 16:37 Skoda 2, ovvero: vi picciono i misteri? - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
vedo se riesco a farla subito, o al limite fotografo il libro...a tra poco
view post Posted: 25/8/2009, 15:57 Skoda 2, ovvero: vi picciono i misteri? - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Saluti a tutti,
davvero intrigante il mistero di quest'arma! Anche se nuovo del Forum mi cimenterò anch'io in questo bel rompicapo.

Tra le armi con il bocchettone di caricamento posto a sinistra e inclinato in avanti oltre allo Steyr Solothurn mi viene in mente l'ERMA EMP, che oltretutto era munita di un piede telescopico (presente solo su alcune varianti) che scompariva nell'impugnatura anteriore...è proprio l'impugnatura anteriore che frega, unitamente alla misteriosa scritta Skoda (misteriosa perchè a quel che ho letto la Skoda, integrata nel sistema produttivo germanico, non produsse pistole mitragliatrici nel periodo bellico). E' possibile confondere una scritta, ma ignorare l'impugnatura anteriore non ci sta, Peccato perchè di armi del genere prodotte con bipedi, monopiedi o simili non se ne trovano molte. L'EMP fu venduto in modeste quantità a Messico, Yugoslavia e Polonia. Per i polacchi fu amore a prima vista, tramite loro circa 3000 armi furono inviate ai repubblicani spagnoli e all'ERMA EMP è ampiamente ispirato il mitra MORS, che venne prodotto in una manciata di esemplari di valutazione prima dell'invasione tedesca.
Anche il discorso dello ZK 383 non fila la bocchetta del caricatore è diritta e il bipiede non è stato riconosciuto dal vecchio partigiano, la versione da polizia (ZK 383P) poi differiva per l'assenza del bipiede, caratteristica che semai l'allontana ancor più dal mitra descritto.
Ho consumato le pagine del Nelson "The World's submachine guns" senza essere illuminato da alcuna folgorazione, ma sono stato colto da un dubbio: nel libro è presente una foto dello Steyr Solothurn (l'arma che decisamente mostra il maggior numero di punti di contatto con la descrizione) montata su un trepiede che mostra qualche somiglianza con quello disegnato. La didascalia recita "Early commercial STEYR-SOLOTHURN Model S-100 quith special tripod mount". Le versioni commerciali erano camerate per ) Steyr, 9 Mauser e 9 Parabellum, il che ci starebbe con la caratteristica delle munizioni dedicate per l'arma, Appena possibile faccio una scansione e posto l'immagine affinchè la si possa sottoporre al partigiano che ha sollevato questa "..bella guerra d'ingegni..".
L'arma potrebbe essere quella, resta sempre l'enigma del nome Skoda, ma io a volte non ricordo cosa ho fatto il giorno prima.....
Cordialità a tutti
view post Posted: 24/8/2009, 20:16 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Cercherò di farmi perdonare la "balcanizzazione" della discussione postando una foto, spero interessante, tratta da un libro dedicato alla Repubblica di Montefiorino. Alcuni Garand M1 sono chiaramente visibili, vicino a sten ed altri gingilli. Tra l'altro la consistenza della fornitura di armi americane a Montefiorino è testimoniata da altre foto in cui sono distingibili carabine M1, revolver S&W, Thompson e "dulcis in fundo" parecchi UD M42, l'arma d'elité del partigianato (perlomeno così era nellì'area ligure e basso piemontese dove il "Marlin" era l'arma dei capi).


http://yfrog.com/2ipartizstensssegarandj

buona serata a tutti
view post Posted: 24/8/2009, 18:34 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Scusate per il fuori tema,

l'arma in basso è lo ZAGI 91, la sua meccanica è di netta derivazione STEN, anche se la sua produzione è stata meno approssimativa dell'esemplare di arma che tengo in mano nella foto postata. Vedi youtube
https://www.youtube.com/watch?v=lkSIa7wyJCY con un ampio reportage dalla fabbrica dello ZAGI.
L'arma in alto non mi dice nulla, ma mi ha ricordato un terzo mitra, che io non ho visto, ma sempre riferito al conflitto dei balcani in cui la forma dello STEN è quasi riprodotta, anche se nella meccanica ci sono dei debiti progettuali con il MAB beretta. Si tratta del Pletter H91 di cui ho trovato traccia su MilitaryPhoto in una sessione dedicate alle armi prodotte in Croazia. Ne allego una copia citandone la fonte che è appunto Militaryphoto.

http://img299.imageshack.us/img299/8586/yugosubgun.jpgS
http://yfrog.com/8byugosubgunj

Saluti a tutti
view post Posted: 24/8/2009, 17:50 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Grazie Garibaldino,

le foto mostrano un calcio di rozza fabbricazione, compatibile con una produzione artigianale, sei in grado di avere ulteriori notizie sulla fabbrica?
Grazie e salutoni
view post Posted: 24/8/2009, 17:34 GARAND dei partigiani - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Saluti a tutti, :D
sono nuovo del Forum e mi permetto di fare il mio primo intervento su un argomento che mi attrae particolarmente. Le armi di produzione clandestina e semindustriale. Innanzi tutto sono rimasto molto colpito dall'intervento che parla della produzione di STEN a Ligonchio. Una vera chicca! sapevo di qualche officina nell'Ossola, non è ben chiaro fino a che punto per la produzione o, più semplicemente per la riparazione o la realizzazione per cannibalizzazione di armi partendo da parti recuperate. Ho letto e visto su Diana Armi un articolo sul Variara di cui ho trovato in rete una bella immagine scattata al Museo della Guerra di Rovereto, ma notizie poche o punte a parte il filmato di ASrmi e Tiro che ci mostra l'arma in funzione (non troppo brillante a dire il vero).
Sarei molto interessato ad apprendere quanto più possibile sugli STEN di Ligonchio, magari vedere qualche foto.
Circa la progettazione dello STEN mirata alla produzione in officine scarsamente attrezzate non mi pare che le cose stiano così, nell'eccellente testo di Peter Laider "The STEN Machine Carbine" della Collectors Grade Pubblication si parla di successive semplificazioni imposte dall'urgenza di realizzare un'arma rapida da produrre e di basso costo, questo comporta una semplificazione del disegno che ha come ricaduta una semplicità progettuale per cui quasi obbligatoriamente le pistole mitragliatrici realizzate spartanamente si rifanno allo schema dello STEN che è in ultima analisi lo schema base di un'arma a raffica, camerata per cartuccia da pistola, funzionante a massa con ciclo che inizia ad otturatore aperto. Laider cita numerosissime copie abusive dello STEN, dall'MP 3008 alle copie cinesi nazionaliste (M38), dagli STEN prodotti dall'IRA alle copie indonesiane.
Ho avuto personalmente modo di esaminare, durante il mio servizio in Kosovo, un paio di armi dell'ex-yugoslavia prodotte in modo molto rustico semindustriale, una si chiama ZAGI M91, l'altra non ha nome, o perlomeno non lo conosco. Tutte queste armi si rifanno allo STEN, in definitiva si tratta pur sempre di un tubo che spara!
Cerco di postarvi la foto del secondo mitra, quello di cui non conosco il nome.
http://img220.imageshack.us/img220/9099/smgyugo2.jpg
http://yfrog.com/64smgyugo2j

Cordialità a tutti :shifty: :shifty: :shifty: :shifty:
1542 replies since 16/8/2009