Posts written by lancieri novara 5

view post Posted: 1/5/2020, 14:34 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
Caro Lupo volante condivido con te la passione per il ben fatto e i materiali di qualità, e apprezzo l’interesse per possibili nuove evoluzioni della propulsione dei proiettili. Io molto più modestamente sono un appassionato di storia delle armi da fuoco e un, modesto, utilizzatore. In effetti con questo post intendevo stimolare la discussione sulle pistole a raffica, storicamente fallimentare e sulla inappropriatezza dell’impiego di una simile arma come dotazione survival dei piloti. Sull’impiego dei polimeri nelle armi da fuoco ho e continuo ad avere delle remore anche frutto di esperienze operative.
Caro Mutley, la sicura della Glock ha senz’altro rappresentato una risposta efficacie al maneggio e all’impiego in sicurezza della pistola automatica. Il sistema di sicura dell’arma austriaca rappresenta peraltro l’evoluzione del sistema impiegato sulla Roth Steyr per la cavalleria austriaca. Il sistema è buono, ma non privo di alcune criticità, evidentemente non gravi se moltissimi utenti impiegano tale arma che, in condizioni di stress consente una risposta istintiva e non mediata dal disimpegno della sicura..come il revolver. Peraltro chi porta un’arma da fuoco specie in contesti operativi deve ricevere un addestramento così intenso e approfondito da far diventare il disingaggio della sicura procedura semplice e automatica, anche sotto lo stress da combattimento. Penso, e continuo a pensare, che l’impiego della plastica sia una soluzione industriale, spacciata per grande scoperta, più mirata a risparmiare sui materiali e la lavorazione che ad alleviare il porto dell’arma all’operatore, risparmio di qualche etto ad arma carica, ho portato la 98 durante un paio di missioni nei Balcani e non ho avvertito particolari problemi, colleghi tedeschi ci invidiavano la Beretta perché le labbra dei caricatori in plastica rinforzata con inserti di lamina d’acciaio tendevano a rilasciare i colpi con una pioggia di proiettili certo non gradita.
Concordo totalmente con l’incompatibilità del 45 con il tiro a raffica. Sebbene il Thompson pesi come un’incudine sparare una raffica prolungata è difficile e fa sì che pochi colpi arrivino sul bersaglio, proprio per tale motivo ritenevo inappropriato il lodevole lavoro meccanico operato dal pilota ritratto nell’immagine postata.
Come molti argomenti ogni scelta ha ottime e motivate ragioni personali. Mi sono limitato ad esprimere mie opinioni senza avere pretesa o desiderio che esse fossero rilevanti. Il sale di un forum è la condivisione di opinioni che, per certi versi, quanto più sono distanti quanto più animano la discussione e lo scambio di esperienze.
Un caro saluto giacomo
view post Posted: 29/4/2020, 10:54 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
Ritengo che mentre veloci progressi sono stati compiuti dal passaggio all'arma ad avancarica in cui i vari elementi erano introdotti separatamente, polvere, stoppaccio, palla alla cartuccia con involucro metallico e cartuccia a percussione, una volta congelato il modello bossolo, innesco, carica di lancio e proiettile molto poco sia stato compiuto per una ulteriore evoluzione, credo impossibile a meno di non ipotizzare applicazioni di nuove forme di propulsione e applicazione di leggi elettriche o fisiche di cui non sono per nulla pratico.
La mia passione è modestamente studiare quello che è stato, le migliori realizzazioni e le esperienze realizzate e consolidate, possibilmente riportandole ad esperienze da me compiute sparando numerosi tipi di arma commentando i vari modelli e comparandoli. Non nutro dubbio che prima o poi uscirà fuori il trasferimento della materia, la pistola laser o che so io..Confessando i miei limiti preferisco occuparmi della storia e del noto piuttosto che cimentarmi, senza alcune nozioni, con la fantascienza. Confesso, e con questo un po' mi rivelo, che già il fusto di polimeri è per me fantascienza ed eresia...peraltro sono convinto che la scienza di oggi è meno libera e risponde ad indirizzi di ricerca tracciati più dalla finanza che dallo studio. Per esempio i fusti di polimero sono realmente un progresso? Non ne sono convinto. Certo stampare un fusto costa molto meno che ricavarlo dal pieno magari con macchine attrezzi a controllo numerico, certo il fusto in lega pesa tanticchia meno..modestamente meno, ma è soggetto a deformazioni e a variazioni legate alle alte temperature. In definitiva in termini di prestazioni un plasticone ultimo modello è tanto superiore ad una CZ 85 o una Beretta FS 98? Sono convinto di no. Le mie sono, ovviamente, convinzioni di un anziano appassionato di armi, innamorato di Luger P08 e Mauser C 96 più che Glock, come tutte le opinioni sono opinabili e, ripeto, datate.

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 29/4/2020, 09:20 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
Le munizioni caseless, non le ho mai provate, come tutti noi, essendo vecchi progetti sperimentali in cui si mirava a semplificare la munizione per come era stata concepita fino ad allora bossolo, innesco, polvere e palla. Il fine era di ridurre il peso della munizione stessa e risparmiare materiali costosi. L'abolizione del rinculo non era tra questi scopi, rimanendo invariata m + e = energia cinetica frutto della massa del proiettile che abbandona la canna a seguito della combustione della carica di lancio. Il problema posto dagli innumerevoli tentativi di produrre armi di piccole dimensioni capaci di fuoco a raffica deriva in effetti dal fallimento di questi tentativi, fallimento non correlato con il tipo di cartuccia ma con l'energia cinetica e il rateo di tiro elevato.

Un saluto giacomo
view post Posted: 27/4/2020, 16:23 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
Complimenti per i progetti giovanili...ingegnosi e innovativi..forse non molto pratici..ma io ammiro molto le persone con capacità meccaniche..
In effetti ci vorrebbe una tecnologia del tutto avveniristica per spedire masse adeguate ad alta energia cinetica con propulsori leggeri e privi di rinculo..mi pare una tecnologia quasi di tipo spaziale e ancora ben distante dalle realizzazioni attuali.
Per ora le soluzioni per ottenere potenza di fuoco e massa dell'arma relativamente contenute stanno nell'impiegare un proiettile di massa modesta. Peraltro in genere tali armi sono dotate di una alta cadenza di fuoco che deve essere corretta, ove possibile, con dei dispositivi di limitazione del rateo. I migliori esempi in questo campo sono le armi realizzate all'est: la Steckin, la PM 63 RAK e la Skorpion.
Personalmente ho avuto tra le mani la copia yugoslava della Skorpion la M 84 della Zavodi Crvena Zastava, arma migliore dell'originale creatura di Miroslav Ribarzh la CZ 61 per caricatori di maggiore capacità (12-24-30 colpi) ed eccellente lavorazione. Purtroppo non ci ho potuto "giocare" perchè faceva parte dei corpi di reato della KPF, mi sono limitato a maneggiarla..abbastanza leggera, piuttosto ingombante nonostante tutto e con il calciolo disteso ...poca la differenza da un mitra vero.
Per un po' di peso in più e un po' di ingombro maggiore preferirei tutte le volte la adorata M12: leggera, compatta, dominabile al tiro..insomma..la mia preferita.. <3 <3
Metto la foto della scorpion balcanica, rimpiangendo di non aver potuto "consumare" un rapporto più completo..

Un caro saluto giacomo

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view post Posted: 27/4/2020, 11:07 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
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Ecco il mitra Benelli che sparava munizioni caseless..non mi risulta abbia fatto grande successo..il problema credo fosse negli inneschi..ulteriori munizioni con una gelatina di esplosivo intorno alla porzione posteriore del proiettile sono state messe a punto ma non hanno subito ulteriore sviluppo. Certo la lobby dei produttori di cartucce deve premere sul freno con entrambe i piedi anche se il risparmio di tonnellate di ottone non deve essere un risparmio da poco. di fatto molti tentativi, ma nessun progetto vincente...per lo meno per quanto ne so. Oltretutto le recenti nuove e recenti adozioni di armi a cartuccia ordinaria assicurano almeno 25/30 anni di sopravvivenza della soluzione cartuccia con proiettile e bossolo.

Edited by lancieri novara 5 - 29/4/2020, 10:06
view post Posted: 27/4/2020, 10:51 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
In effetti la strada del munizionamento autopropulso è stata più volte e da più parti tentata.
Andando a memoria ricordo il Gyrojet per cui puoi dare un'occhiata qui:
http://mondi-lontani.blogspot.com/2018/10/...lemento-di.html
Anche fiocchi produsse una munizione caseless e un mitra idoneo a spararla venne messo a punto. I progetti non hanno mai avuto un seguito...fino ad ora. Il meccanismo con munizione contenente carica di lancio probabilmente causa una usura eccessiva delle canne e un meccanismo non certo di ignizione della carica. Ragionando in via puramente speculativa solo il proiettile razzo potrebbe..forse..ridurre il rinculo. In realtà nella cartuccia caseless massa del proiettile e carica di lancio sono equivalenti alle cartucce convenzionali e quindi in grado di produrre analoga energia cinetica.

Un saluto giacomo
view post Posted: 26/4/2020, 10:46 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere
Gli innumerevoli tentativi, che tu giustamente evochi, sono in fondo la prova del fatto che nessuno soddisfaceva lo scopo. Fornire potenza e compattezza. Va da se che un cartuccione grosso per massa e energia cinetica fosse poco o nulla governabile e quindi praticamente inutile. Anche l'aggiunta di un calcio come sulle Shnellfuer tedesche e simili spagnoli o su alcune dell tante trasformazioni da te citate fosse un tentativo di dominare il rinculo e il bullets spraying che caratterizzava questa tipologia di arma. Anche la più recente VP 70 tentasse di contenere l'elevatissimo rateo..mi pare intorno ai 2000 colpi al minuto con un limitatore a tre colpi inserito nel calcio. Solo la riduzione del calibro o l'aumento della massa consentiva di raggiungere armi controllabili (così-così) in grado di non sparare alla luna. Le armi del blocco sovietico impiegando il 9 Makarov, munizione meno potente del 9 para e armi di notevole poso come la Stetschkin o la polacca PM 63 RAK ottennero attrezzi meno complessi da dominare.

Le armi in fondina ai piloti dovrebbero essere, almeno stando alle didascalie proprio 38 Victory, arma di dotazione per i piloti US Navy nel Pacifico, sulla cinghia della cintura porta fondina avevano una dozzina di colpi di scorta. 38 o 45 ch fosse trovo il revolver più idoneo alla funzione survive and escape cui le armi erano dedicate..certo più del pistolone a raffica del nostro asso che peraltro riscuote tutta la mia ammirazione come meccanico dilettante..io non vado oltre al cambio delle guancette e ad uno smontaggio base delle armi.

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 25/4/2020, 14:14 Una 1911 a raffica - Armi da fuoco straniere

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Mi permetto di sottoporvi una immagine dell’Imperial War Museum che mi ha particolarmente stimolato.
Maggiore David C. Schilling, un asso che pilotava i P-47 Thunderbolt del 56° Gruppo da Combattimento, impugna una pistola modello 1911 pesantemente modificata. Oltre ad una impugnatura anteriore e un caricatore maggiorato ottenuto saldando tre caricatori normali, ottenendo così una capacità di 21 cartucce, la pistola appare essere stata modificata per sparare a raffica. Schilling fu Comandante del 56° Gruppo da Combattimento tra il 12 Agosto 1944 e il 27 Gennaio 1945.
L'asso Hub Zemke annotava sul retro della foto:
'Estate 1942. L'allora Maggiore David C. Schilling comandante del 62° Squadrone da Combattimento, Bradley Field Connecticut, esibisce una Colt 45 da lui modificata . David era capace di fare aggeggi meccanici in ogni momento. In questo caso ha realizzato un caricatore allungato per accogliere molte cartucce. Una impugnatura anteriore si è resa necessaria per controllare l'arma mentre seminava pallottole dappertutto. Parecchie canne vennero distrutte nel funzionamento.' (traduzione dall’inglese del sottoscritto con metodo spannometrico)
L’arma del Maggiore David C. Schilling prese probabilmente ispirazione dalla realizzazione dell’armaiolo artigiano Hyman Saul Lebman del Texas che nella sua bottega al 111 South Flores Street in San Antonio realizzò un certo numero di pistole mitragliatrici commissionate da due sedicenti petrolieri i cui veri nomi erano ben noti all’FBI: John Dillinger and Baby Face Nelson. Lebman trasformò una 1911 agendo sulla catena di scatto per consentire il fuoco automatico. Il rateo di tiro elevatissimo, circa 1000 colpi al minuto rendeva il tiro erratico e poco dominabile oltre a svuotare in un istante il caricatore. L’artigiano montò sulla canna un compensatore, molto simile al Cutts del Thompson, e fissò una impugnatura anteriore, sempre di provenienza dal noto mitra, alla porzione anteriore del castello. Un caricatore aumentato a 18 colpi completava il mini mitra, che venne impiegato con successo dai “petrolieri” in operazioni di “prelievo forzato” presso le banche e nel sopprimere gli odiati federal agent.
All’epoca l’idea di disporre di una grande potenza di fuoco era stata realizzata dai Fratelli Bistegui con la loro Azul e dalla Astra, armi spagnole ispirate alla Mauser 1896 e dotate della possibilità di fuoco a raffica. La stessa Mauser per competere sul ghiotto mercato cinese con gli spagnoli realizzò una versione della 1896 con selettore di tiro la 712 Schnellfeuer. Altre armi cercarono nel tempo di coniugare la potenza di fuoco di un mitra con il limitato ingombro della pistola.
Anche Beretta realizzò armi capaci di sparare a raffica: la 51R e la 92R, il cui impiego di nicchia fu limitato ad operatori molto addestrati. La Stetshkin sovietica, la Scorpion ceca, la PM 63 polacca ebbero migliore sorte coniugando grosse armi con cartucce di limitata potenza ed ottenendo pistole automatiche di maggior controllabilità, peraltro sempre limitate ad una ridotta cerchia di utilizzatori ben addestrati.
Viene peraltro logico interrogarsi sul motivo per cui il nostro asso si concentrò nel realizzare una pistola automatica e mostrarla orgoglioso come una geniale realizzazione. Oltre al divertimento tecnico, riservato a chi poteva distruggere una 1911 senza piangere lacrime amare di rammarico, nessun impiego pratico appare percorribile. Lontani i tempi in cui i piloti si sparavano con armi improvvisate da aerei di legno e tela privi di armamento efficacie. Luger con trommel magazine, Steyr 1911 con caricatore maggiorato e Mauser 1986 erano state impiegate negli scontri aerei nelle fasi iniziali della Grande Guerra. L’arma era altrettanto improponibile come dotazione del pilota: un aggeggio così ingombrante poteva rappresentare un pericoloso ingombro nei momenti concitati di abbandonare un aereo colpito, magari col tettuccio incastrato e l’abitacolo in fiamme. Peraltro par che l’idea di portarsela apprsso sia suffragata dalla specie di fondina che si intravvede nella foto. L’abitudine di portare un’arma era diffusa tra i piloti e non è infrequente vedere immagini di aviatori USA con fondine a tracolla con un bel revolver S&W Victory o 1911 e magari un coltello. Queste sono armi sensate e razionali. Noi propendiamo per l’idea che la 1911 full auto abbia rappresentato una sorta di virtuosismo meccanico del nostro asso, che sopravvisse alla guerra e divenne un pilota di jet militari, ma morì prematuramente a 37 anni in un incidente d’auto.
Spero di non avervi tediato, magari avevate già visto l’immagine..nel qual caso chiedo venia…l’intento è quello di stimolare la discussione tra gli appassionati su due temi..le pistole full auto e l’armamento dei piloti, necessità reale o psicologica.
Un caro saluto a tutti giacomo


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Il mini mitra dei fuorilegge



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Una scelta a mio avviso più razionale e più idonea al teatro operativo. Questi piloti della US Navy portano un bel revolver Victory e un robusto Camillus o simili...in caso di caduta su un'isola deserta o nella foresta tropicale erano due attrezzi di sopravvivenza eccellenti..le cartucce a pallini potevano eliminare i serpenti e consentire la caccia a piccola selvaggina, per tali ottime ragioni furono realizzate cartucce a pallini anche da impiegare sulla 1911, ovviamente in modo colpo singolo.
view post Posted: 24/4/2020, 10:40 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
E' un'eccellente libro...fonte di una interessante discussione sul forum https://miles.forumcommunity.net/?t=52706984
e condivido in pieno l'apprezzamento per le Inglis. Un carissimo amico che abita e lavora il Canada mi ha regalato per Natale questo ottimo libro: Inglis Diamond - The Canadian High Power Pistol by Clive M Law Collector Grade Publications che vale la pna per gli appassionati di questa eccellente pistola di essere acquistato.

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 23/4/2020, 16:20 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Ho ordinato su IBS Le armi dei partigiani. La Resistenza attraverso le armi dei suoi protagonisti
non ancora pervenuto per covid. Di quello sugli aeroporti non sapevo nulla...suppongo si tratti dei siti di atterraggio missionari..
view post Posted: 23/4/2020, 13:32 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Grazie per le indicazioni Gianluigi, il sito Ex Ordinanza mi è noto da tempo e ne ho sempre apprezzato le schede sia per contenuti che per le belle armi in foto...quando dicevo pubblicazione intendevo cartacea e non solo sul web. Essendo avanti con l'eta sono esposto a parecchi virus, tra i tanti quello della nostalgia per il bel libro di carta, il suo odore, la sua fisicità. Tra l'altro ho da tempo ordinato il tuo di libro...ma grazie alle vicende Covid non mi è ancora arrivato.

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 23/4/2020, 09:57 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Sono davvero belle ed esaustive...meriterebbero di essere raccolte in una pubblicazione..
Le armi britanniche da fianco sono un campo affascinante, per gli oplologi, e nascono da una esperienza coloniale di dimensioni fantastiche. In effetti la mia preferita è la S&W triple lock o golden seal che dir si voglia in 455 Webley...a mio avviso il più bel revolver di sempre... <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3

SW_



un caro saluto giacomo

Purtroppo è un amore platonico...non ho mai trovato un pezzo in condizioni decenti ad un prezzo adeguato alle mie risorse.....
view post Posted: 22/4/2020, 16:43 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Ottimo...un eccellente esemplare di S&W British Service, ne ho avuto uno, ma era taroccato...sebbene appartenesse allo stock prodotto per il Regno Unito era stato ricamerato in 38 special e la guancette erano con un inserto rotondo in metallo argentato con il logo S&W e zigrinate a diamante. Credo che fosse una trasformazione della serie voglio ma non posso. Peraltro, almeno sotto il profilo tecnico nessuna forzatura..il calibro originale era proprio il 38 Sp. Comprato per quattro soldi e volato via in una dell tante ristrutturazioni..

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 22/4/2020, 14:30 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Un ottimo acchiappo, ricordo di avere avuto un Enfield n 2 Mk I* da Tank Corps con cui mi sono divertito parecchio... preciso e piacevole da sparare. La vecchia lavatrice usata per bersaglio ha riportato dozzine di buchi. Poche volte sono stato così preciso nel tiro..proprio perchè la cartuccia era mite. Lo sottolineo ancora il 38 S&W, seppure nella versione 38/200 è un calibro reso necessario dalla struttura del revolver che lo sparava (certo piacevole da utilizzare, di facile dominio da parte di un tiratore poco addestrato, di uso semplice intuitivo) ma balisticamente modesto. A tal fine riporto una piccola tabella che ho ricavato dal sito della Fiocchi che non richiede commenti. In definitiva se avessi dovuto scegliere un'arma da portare al mio fianco durante la II guerra mondiale avrei scelto mille volte una Browning HP 35 o, in subordine, una Radom VIS polacca. poi, va da se ognuno usava quello che la madre Patria gli metteva in mano...salvo impadronirsi, appena possibile di un'arma migliore. Oltre alle immagini di militari del Commonwealth con pistole americane, inglesi tedesche in pugno esistono tonnellate di immagini che mostrano militari germanici con PPSH 41 utilissimi sul fronte russo perchè rustici, meno sensibili al ghiaccio e al fango e dotati di una notevole riserva di colpi. In realtà in Kosovo ho sparato con un PPSh 41 e il suo rateo di tiro è impressionante e bisogna imparare ad esercitare piccole pressioni sul grilletto per evitare di innaffiare di proiettili il bersaglio. Le ottime P38, sul fronte russo erano particolarmente sensibili al fango e al ghiaccio e i "camerati germanici" ci fregavano le Beretta 34 appena potevano o cacciavano Tokarev e Nagant, armi più rustiche, e proprio per questo più adatte al contesto operativo. Di fatto non esiste l'arma perfetta, ma ogni teatro operativo ha delle sue peculiarità che possono evidenziare caratteristiche di un'arma non eccelse in assoluto, ma particolarmente confacenti al terreno su cui ci si trova ad operare.

455 Webley 262 grani palla 215 m/s 392 Joule di energia cinetica
45 ACP palla da 230 grani 255 m/s e 485 Joule di energia cinetica
9 para palla 123 grani dai 380 m/s e da 460 Joule di energia cinetica
9 mm corto/380 ACP palla da 95 grani 300 m/s 271 Joule di energia cinetica
38 S&W Special palla 158 grani 310 m/s 492 Joule di energia cinetica
38 S&W palla da 145 grani 220 m/s 227 Joule di energia cinetica
7,65 mm palla 73 grani 300 m/s 213 Joule di energia cinetica
6,35 mm palla da 50 grani 230 m/s energia di 86 Joule di energia cinetica

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 21/4/2020, 17:21 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Grazie per l'apprezzamento. Anche il Police Positive entrò a far parte delle armi della Polizia di Honk Kong. Mi risulta che 2200 armi vennero vendute dalla ditta di Hartford alla Regia Polizia. Tra l'altro il lotto venne realizzata con cilindri in 38 S&W per consentire la convivenza con i Webley senza problemi logistici. L'ordine dovrebbe essere stato evaso nel 1950 e sulla canna l'Sp. dopo il 38 è stato cancellato con una X ribattuta.
Gran bell'arma e nel mite 38 S&W doveva essere un piacere da sparare.

Cari saluti giacomo

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Scuola di Polizia di Hong Kong, anni '50..direi proprio che sono i Colt di cui si parlava....
1542 replies since 16/8/2009