Posts written by lancieri novara 5

view post Posted: 19/4/2020, 20:27 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Canadese per la verità...con più precisione Calgary Highlanders scout, scattata a Kapellen, Belgio, 6 ottobre 1944..felice ti sia piaciuta...per la verità ne ho un paio di altre carine sull'argomento...

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un caro saluto giacomo
view post Posted: 19/4/2020, 19:27 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
Grazie per l'apprezzamento.
Cerco di rispondere alla tua domande.
La signora nell'immagine è Ann Calderwood comandante della Scuola Addestramento della Polizia negli anni '70
Il secondo quesito è frutto di un mio parere e, come tale, opinabile. Il 38/200 è un calibro di moderata potenza che si basa sull'impiego di una maggiore massa del proiettile pur con una carica di lancio moderata (quella del 38 S&W). Di più non si poteva impiegare in un revolver top breack intrinsecamente più debole di uno a castello a struttura fissa e tamburo basculante lateralmente. La struttura del castello dell'arma è più esile di quello della 455 e pertanto più leggera e moderatamente più maneggevole anche se la canna da 5 pollici non giova. La disistima dei militari inglesi verso quest'arma fu abbastanza diffuso..le Beretta 34 era ambita preda di guerra come le P 38 e le P 08. I corpi speciali stile Royal Commando prediligevano le Colt 1911 A1 e appena disponibili le Browning HP Inglis. Le S&W M&P sempre in 38/200 era decisamente migliore, con una struttura più robusta e una meccanica più fluida.
In sintesi il dire che la Webley era inferiore alla 455 sta anche nei tempi, nella seconda guerra mondiale le automatiche erano molto diffuse, la loro affidabilità maggiore e la potenza dei calibri specie il 9 para e il 45 decisamente maggiore.

Cari saluti giacomo

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view post Posted: 19/4/2020, 15:38 Mitragliatrice SIA CAL.6,5X52 - Armi da fuoco italiane
Le cose importanti le avete già dette tutte in questo post. Mi limito ad aggiungere una bella immagine dell'arma completa scattata in una mostra scattata alla batteria Vettor Pisani a Cavallino Treporti (VE)

Cordiali saluti giacomo

SIA
view post Posted: 19/4/2020, 14:50 Webley&Scott Hong Kong Police - Armi da fuoco straniere
In questi giorni di isolamento solo la mente può evadere per visitare luoghi lontani ed esotici appartenenti ad un tempo passato in cui pullulavano di vita, di odori, di suoni, di movimento. A guidarmi in questa visita all’Hong Kong ai tempi in cui era ancora sotto la graziosa Maestà Britannica un vecchio revolver cui sono molto affezionato. Si tratta di un Webley & Scott Mark VI cal. 38/200 prodotto nel 1950, stando alla matricola, e dotazione della Hong Kong Police. La sigla HKP e la matricola di reparto sono incise sul calcio dove è inserito l’anello portacorreggiolo. La canna è di 4 pollici e questo offre una maggiore maneggevolezza all’arma. In seguito venne adottato il più moderno S&W modello 10 in 38 special, ma per molti anni il buon revolver britannico rimase al fianco dei poliziotti che vegliavano sulla turbolenta Hong Kong, crocevia di traffici, di loschi individui che sulle giunche contrabbandavano armi e droga, di prostitute e avventurieri bianchi. Una città in cui si mescolavano in un coktail improbabile e affascinante i simboli del dominio britannico e la folla cinese, auto made in England e risciò, odore di uova al bacon e di riso fritto. Nei suoi meandri tramavano agitatori maoisti, trafficanti e mercenari pronti a tutto. Sulle acque del suo porto galleggiavano giunche cariche di povera gente, navi da guerra americane e britanniche, transatlantici e vecchie carrette del mare. …Guarda un po’ dove vai a finire con un vecchio Webley. Bando alle ciancie e ve lo presento…accompagnandolo ad alcune note da me scritte sui revolver britannici.

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Gran Bretagna i revolver Webley & Scott ed Enfield d'ordinanza

Revolver Webley &Scott n°1 Mark VI cal 455
Il militare britannico, posto a difesa di un enorme impero coloniale, aveva nell'ottocento necessità di armi dotate di un sufficiente potere di arresto trovandosi a dover affrontare tigri, dervisci e guerrieri Zulù. Aneddoti di ufficiali britannici ponevano in risalto come un guerriero non potesse essere fermato, durante un assalto, con nulla di meno potente di un calibro 455.Analoghe convinzioni maturavano gli statunitensi che nelle guerre indiane avevano valutato il 45 come calibro indispensabile come "man stopper".
La Webley & Scott fondata a Birmingham nel 1835 si dedicò alla produzione di revolver adeguati agli impegni coloniali britannici. Dopo il famoso RIC (Royal Irish Constabulary), potente revolver a telaio fisso adottato dalla Polizia Irlandese, la Webley iniziò ad interessarsi ai revolver a telaio apribile ed espulsione collettiva dei bossoli. Con le modifiche introdotte da Kaufmann si arrivò al "Governament revolver model 1886", che fu adottato come Webley Mark I calibrato per il 455 Webley nel 1891. Ulteriori sviluppi del progetto portarono nel 1915 all'adozione del Webley Mark VI, arma d'ordinanza durante la prima guerra mondiale e certamente il più famoso e conosciuto dei revolver Webley. Potente, robusto ben fabbricato e rifinito entrò a far parte dell'iconografia dell'ufficiale britannico.
Prodotto in 280.000 esemplari durante la prima guerra mondiale, continuò ad essere usato anche nella seconda, fu dichiarato obsoleto nel 1947, ma molti esemplari continuarono ad operare nel Commonwealth anche dopo tale data grazie alla fama di robustezza efficienza e potere d'arresto dell'arma e della munizione per cui era calibrato.
Il revolver Webley & Scott Mark VI si presenta come un imponente revolver a canna basculante, nella cerniera è contenuto il meccanismo che, all'apertura dell'arma, solleva la stella dell'espulsore che rimuove ed allontana i sei bossoli spenti, giunto a fine corsa l'estrattore ricade sul tamburo permettendo una nuova ricarica.
Il fermo tra canna e castello è costituito da una robusta staffa che fissa in chiusura un'appendice della canna in un apposito giogo sul castello. La staffa ha sulla sinistra una prolunga a leva che consente di liberare la canna per farla basculare. La catena di scatto semplice, robusta e realizzata con un numero contenuto di pezzi consente la singola e doppia azione. La calciatura dell'arma è squadrata, a differenza dei primi modelli Webley dotati di calcio a testa di uccello.
Realizzato in eccellenti acciai e fabbricato in modo accurato il Webley è un pezzo di un mondo ormai scomparso e con la sua sagoma inconfondibile rievoca episodi lontani nel tempo e nello spazio popolati di impassibili ufficiali britannici che con flemmatico coraggio impongono a colpi di revolver la "Pax Britannica".
Dati Tecnici
Calibro: 455 Webley
Lunghezza 286 mm.
Lunghezza canna: 152
Rigatura: 7 righe destrorse
Peso: 1075 gr.
Capacità tamburo: 6 camere

Revolver Enfield N°2 Mark I e Mark I*
Al termine della I° guerra mondiale ci si rese conto che una cartuccia potente come il 455 Webley richiedeva un'arma robusta e pesante e poco maneggevole per essere sparato, inoltre il personale che lo utilizzava doveva essere ben addestrato a causa del notevole rinculo. Presso la Webley erano in corso esperienze su una cartuccia cal.38 derivata dal 38 S&W, ma con una palla da 200 grani al posto dei 146 della cartuccia americana. Con tale cartuccia si ottenevano buoni risultati in termini di potere di arresto pur essendo possibile realizzare revolver più leggeri e maneggevoli impiegabili da parte di personale non particolarmente addestrato. Alla Webley si stava realizzando con tale cartuccia un revolver per uso civile e di polizia.
Nel 1932 fu adottata un'arma prodotta dalla Enfield e calibrata per il 38/200, il revolver è poco meno che una copia del Webley di cui adotta lo stile e le principali soluzioni meccaniche differendo per minimi particolari, l'intercambiabilità di pezzi tra Enfield e Webley è scarsa anche perché le armi sono in gran parte aggiustate manualmente.
Nel 1938 la N°2 mark 1 subì alcune modifiche come l'eliminazione del cane e le guancette anatomiche in bachelite, le modifiche erano mirate a rendere l'arma scarsamente impigliabile ed idonea al porto all'interno di mezzi corazzati.
Ampiamente utilizzata nella II° GM in entrambe le varianti, nessuna critica ad un'arma robusta dalla meccanica ben sperimentata e sufficientemente potente.
Dati tecnici
Calibro: 38/200
Lunghezza: 260 mm.
Lunghezza canna: 127 mm.
Rigatura: 7 righe destrorse
Peso: 760 gr.
Capacità tamburo: 6 colpi

Revolver Webley & Scott mark IV cal 38/200
Sviluppato dalla Webley attorno agli anni venti il revolver calibrato per il 38/200 venne in seguito realizzato dalla Enfield per conto del governo britannico. La Webley lo commercializzò come mark IV in cal.38/200 e l'arma ebbe buona accoglienza dagli ambienti di polizia e militari. Quando, nel corso della II°GM si verificò una scarsità di armi corte venne acquistato dal Ministero della Difesa e prodotto in notevoli quantità. Adottato ufficialmente dall'esercito britannico nel 1945 era già da anni in distribuzione. Gli esemplari del tempo di guerra recano la scritta war finish a specificare che tali armi sono state rifinite in modo spartano per ragioni belliche e sono quindi ben lungi dalla finitura curatissima del tempo di pace. L'arma rustica, efficiente ed affidabile per l'impiego di una meccanica collaudatissima restò in servizio dopo la II° GM e tuttora è in funzione in alcuni paesi del Commonwealth. Copia del glorioso Webley Mark VI non ne possiede però né il fascino né la potenza.
Dati tecnici
Calibro: 38/200
Lunghezza: 266 mm.
Lunghezza canna: 127 mm.
Rigatura: 7 righe destrorse
Peso: 760 gr.
Capacità tamburo: 6 colpi

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view post Posted: 19/4/2020, 13:28 Autocarretta OM a Duxford - Mezzi militari Italiani e Stranieri
E' possibile sia stata catturata nel deserto..dopo anni di giacenza nel deposito è stata restaurata secondo uno schema preso magari da fotografie. Pensa che dietro al padiglione dove sono ospitati i mezzi di terra esistono centinaia di mezzi corazzati, blindati ruotati artiglieria...e via in attesa di restauro.

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 17/4/2020, 17:28 Autocarretta OM a Duxford - Mezzi militari Italiani e Stranieri

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Vista al Museo di Duxford questa Autocarretta OM credo modello 35, ma non sono pratico e chiedo l'aiuto degli espertoni del settore.

Cari saluti giacomo

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view post Posted: 17/4/2020, 10:05 Vetterli..... - Armi da fuoco italiane
Le cartucce non erano confezionate in modo promiscuo. Le cartucce a Metraglia avevano una loro confezione dedicata così come quelle a palla. Le cartucce a metraglia avevano una carica ridotta e alcuni dischi di piombo preincisi sovrapposti culminati da una palla in piombo, l'effetto era di una proiettile a palla spezzata, ma non veniva ottenuto con una carica a pallini. Il munizionamento era dedicato all'impiego in operazioni di ordine pubblico...forse perchè più umanitarie? beh meglio delle cannonate di Bava Beccaris lo erano senz'altro.
Premetto che quanto scritto non è farina del mio sacco o frutto di libri compulsati ma viene da un sito che mi pare molto esaustivo e che mi permetto di sottoporvi. (magari a voi noto e stranoto)..chiedo venia

http://www.munizioni.eu/italiane2/13-itali...r-vetterli.html

Per lo smontaggio e il restauro ti consiglio le tavole e gli esplosi inseriti in un eccellente post del forum

https://miles.forumcommunity.net/?t=59174067&st=15

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 14/4/2020, 16:18 Vetterli..... - Armi da fuoco italiane
Davvero notevole la scatola di munizioni, per certi versi credo che il suo valore sia superiore alle armi stesse. Complimenti, ti raccomando il restauro, davvero lo meritano

giacomo
view post Posted: 14/4/2020, 14:47 Vetterli..... - Armi da fuoco italiane
Direi due Vetterli mod. 1870 versione cavalleria, entrambe mancanti di baionetta che era a ghiera con lama triangolare e in posizione di riposi veniva montata sotto la canna ove, in effetti, si osserva uno scasso nel legno per accoglierla. Uno dei due mostra, per quanto mi è dato vedere una canna un po' più lunga e potrebbe essere la versione per Carabinieri Reali. Armi monocolpo calibrate per il 10,35 x 47 rappresentano un capitolo importante della storia italiana e meriterebbero un accurato restauro di ferri e legni. Entrambe mi appaiono parecchio usurati, massimamente i ferri. Prima di procedere ad operazioni sconsiderate procurati schemi dell'arma o tutorial sullo smontaggio, se pure ne esistono, procedi con cautela filmando i vari passaggi in modo da non dimenticare dove erano posizionati i vari pezzi. I legni sono oggetto di vari ottimi tutorial che mostrano il restauro conservativo. I pezzi sono parecchio giù di carozzeria, ma meritano...coraggio

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 12/4/2020, 17:46 Lee Enfield da identificare - Armi da fuoco straniere
L'arma sembrerebbe in Enfield Pattern 58 for Native Infantry. Ce lo dicono la canna liscia, i Pattern 53 avevano la canna rigata per palle Miniè e la semplice tacca di mira al posto dell'alzo. Il fatto di essere meno preciso non era dettato da una scelta di risparmio in sede produttiva, ma dalla precisa indicazione di porre tra le mani dei Nativi armi meno precise di quelle in dotazione alle truppe nazionali. La qualità era peraltro sovrapponibile a quella dell'Enfield 53 cioè ottima. E qui casca l'asino. L'arma nella foto non reca impressa la Broad Arrow cioè la freccia indice dell'accettazione nelle forze militari britanniche, me la corona e le indicazioni del modello e del fabbricante. La mie conclusioni, basate sulla consultazione dell'ottimo THE PATTERN 1853 ENFIELD RIFLE di PETER SMITHURST mi fa concludere di trovarmi di fronte ad una copia prodotta in officine locali i kiberpass rifle, come citava correttamente kanister ispirata all'Enfield Pattern 58 Native Infantry.

Buona Pasqua e un caro saluto giacomo
view post Posted: 9/4/2020, 13:30 Browning - Armi da fuoco straniere
L'elenco dei deliri nostrani è infinito e snatura armi che ti passa la voglia di avere.....ma se Atene piange, Sparta non ride.
Ieri parlavo con un amico che lavora in Canada e si lamentava della lunghezza minima imposta alle canne delle armi importate per renderle difficilmente occultabili...avrebbe voglia di comprarsi una bella '34...ma il massimo concesso è un accrocchio con canna allungata..mi ha mandato la foto, che condivido con voi....una splendida arma del 1937 con brunitura a melanzana del carrello stuprata da una canna di lunghezza esorbitante...ovviamene costruita seguendo le regole demenziali. ROVINATA!!!
Non fatela vedere a kanister...potrebbe star malissimo!!!

Un caro saluto giacomo

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view post Posted: 9/4/2020, 10:06 Browning - Armi da fuoco straniere
Purtroppo tonnellate di armi sequestrate sono finite al nelle fucine di Pristina....senza guardare in faccia ad età, rarità o addirittura rilevanza storica. Nel complesso le armi, anche le più datate erano ben conservate: nei depositi di mobilitazione della Ex Jugoslavia i giovano pionieri trascorrevano il week end a mantenere operative e in buona condizione le armi, che talvolta erano residuati della II GM o pezzi del Regno di Jugoslavia. Ricordo di aver visto una FN 10/22 con il Crest del Regno Jugoslavo nuova di magazzino essere caricata sul camion per la distruzione...ovviamente non si potevano "adottare" la perdita di alcuni pezzi mi ha davvero colpito. Sarebbe stato possibile sequestrare alcuni esemplari di rilevanza storica per esporli, ben custoditi in musei o raccolte reggimentali..invece pure le armi impiegate per addestramento a riconoscere i materiali adoperati dagli ostili erano pesantemente e vistosamente demilitarizzate.
Per farti vedere qualcosa di quello che mi è passato sotto gli occhi ti allego un paio di foto delle armi più significative che o visto....una piccola parte..anche se il mio ruolo era di ufficiale medico, girando per il paese ho visto molto...

Un caro saluto Giacomo

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La HP del vecchio post

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Un MP 38 catturato in condizioni pari al nuovo...

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Con alcune prima di mandarle alla fucina ci si divertiva un po'.. 3_3 3_3
view post Posted: 8/4/2020, 09:13 Browning - Armi da fuoco straniere
Caro Mufasa,
capisco a perfezione la tua tesi che in gran parte condivido. Peraltro le armi di cui posti le foto sono ottime e completamente operative. questo apre un discriminante che consente di capire il mio punto di vista. Armi storiche di scavo o di recupero: restauro conservativo, mantenimento della patina e SOPRATTUTTO nessuna tentazione di utilizzarle!!!
Armi giù di carozzeria ma in condizioni di funzionare, non intaccate da camole o indebolimenti strutturali restauro più aggressivo con sostituzione di gruppi di molle o caricatori danneggiati, si perderà la monomatricola, ma si recupererà un'ottima arma in condizioni di operare regalare ancora non solo gioia per la vista, ma divertimento in poligono.
Ho personalmente posseduto armi russe reworked di arsenali con date importanti sul fusto, ma condizioni generali ottime e buone per l'uso...tutte le parti danneggiate o usurate erano state sostituite presso gli arsenali con parti a magazzino d'epoca e del tutto originali.
Ovviamente la mia convinzione è una voce in più, rispettosa delle altrui opinioni, ci mancherebbe, ma legata a coniugare il possesso dell'oggetto storico con quello di un pezzo che puoi portare a sparare. La valutazione meccanica assolutamente precisa delle armi deve costituire il discriminante tra le due policy.
Aggiungo una foto di una mia Nagant che unisce una data prestigiosa a condizioni near mint.

Un caro saluto giacomo

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view post Posted: 7/4/2020, 17:25 Pistole da identificare - Armi da fuoco straniere
Le scritte tipo British o cal Smith and Wesson e simili erano un sistema per contraffare in modo ingenuo, ma sostanzialmente legale le armi che portavano un nome blasonato senza averne le caratteristiche. Anche a casa mia sono circolate un paio di rivoltelle di dimensioni più contenute, ma analoga provenienza. Nulla a che fare con le Bodeo, che per quanto non considerabili come il top di gamma erano armi robuste e resistenti...meno pregevoli le copie spagnole prodotte durante la Grand Guerra per integrare la carente produzione nazionale, scadenti come qualità realizzazione. . Queste armi vennero prodotte da due sole ditte iberiche, la Errasti e la Arrostegui.
La ditta di Antonio Errasti fu la prima a realizzare una copia della Modello 1889 in calibro 10,35 per le forze armate italiane. Quest’arma era così simile all’originale da poter essere distinta da questa solo attraverso l’esame dei marchi. Semplice da realizzare, la Bodeo era decisamente adatta alle tecniche di produzione spagnole. Errasti, che in seguito si fuse con la Eulogio Arrostegui e Arizmendi y Goenaga, arrivò ad aver prodotto alla fine della guerra circa 200.000 di questi revolver, un contributo considerevole allo sforzo bellico italiano.
Diverso il discorso per la Tettoni, realizzata in Spagna prodotta dalla Hermanos Orbea una copia della Smith & Wesson a castello apribile, canna basculante ed espulsione collettiva dei bossoli di discreta qualità. Entrambe i revolver erano calibrati per il 10,35 d'ordinanza.
La produzione belga si rivolse alla realizzazione di revolver di dimensioni più contenute, in genere derivati dai modelli Buldog e RIC di Webley, in genre camerate per il 380. Nel primo dopoguerra vennero realizzate anche armi di varia tipologia (copie della Nagant o sui generis) camerate per l'( mm Lebel di cui vi era abbondanza sul mercato.
Si tratta nel complesso di armi scadenti, realizzate con materiali di poca qualità e scarsamente affidabili. Il costo competitivo con cui erano commercializzate consentì loro una diffusione altrimenti immeritata. In alcune eccezioni ci troviamo di fronte a modelli decenti...tali mi pare ad esempio il primo revolver da te presentato.

Un caro saluto giacomo

Gianluigi...hai assolutamente ragione...
Ricordo che tempo immemore fa me ne venne proposto uno presentato come modello artigianale senza specificare l'origine...Il calibro era certamente l'8 Lebel..probabilmente Tanfoglio avrà realizzato negli anni 20/30 questo tipo di revolver. Devo dire che in confronto ai catucci belgi e spagnoli dava, maneggiandolo, una sensazione di miglior qualità dei materiali e robustezza..
Sempre produzione economica per un mercato ristretto...

Un caro saluto giacomo
view post Posted: 7/4/2020, 16:51 Pistole da identificare - Armi da fuoco straniere
A prima vista e senza una certa quantità di informazioni essenziali direi ch si tratta di armi di produzione belga o spagnola. La prima in alto è una copia abbastanza ben realizzata della RIC della Webley (Royal Irish Constabulary) un revolver robusto piuttosto affidabili nella produzione originale generalmente calibrata per il 476/455.
Il secondo revolver credo di averlo già visto..non è una copia di modelli pregressi ma un semplice ed economico revolver in cal. 8 lebel.
Il terzo revolver, che appare di dimensioni maggiori, ricalca lo schema dei revolver Webley RIC ma la qualità appare più scadente.
Agli inizi del secolo XX e fino a prima della II GM circolavano parecchi di questi attrezzi, bassi di costo e di qualità in genere belgi o spagnoli...non valgono un gran che..ma sono pur sempre ricordi...
Un caro saluto giacomo
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