CITAZIONE (Firestone @ 28/12/2017, 15:02)
Quando entrammo in guerra, si pensava ragionevolmente ad una rapida vittoria dell'Asse.
La Germania aveva sconfitto e sottomesso oltre mezza europa (mancavano i paesi balcanici) in pochi mesi, l'Inghilterra era sotto i bombardamenti tedeschi. Per loro era questione di tempo, si prospettata una vittoria totale.
Perciò si decise di entrare in guerra al fianco della Germania e avere parte del bottino a guerra vinta con risorse, tecnologie, industrie e mezzi assolutamente inadeguati.
Purtroppo le cose sono andate proprio così!
Grazie mille
CITAZIONE (rip-stop @ 28/12/2017, 15:08)
Posseggo anch'io quello stesso volumetto della Mondadori: molto sintetico ma abbastanza ben fatto.
Già che siamo in argomento, può essere utile fornire qualche informazione in più riguardo al carro armato Churchill...
Il Churchill venne progettato in origine come carro per l'accompagnamento della fanteria ("Infantry Tank") con caratteristiche e criteri tattici d'impiego assai simili a quelli a suo tempo affidati ai carri britannici della prima guerra mondiale, ovvero con funzione di "sfondamento" delle linee trincerate e supporto di fuoco ai fanti appiedati. Proprio per questo motivo, i disegni di progetto prevedevano un elevato spessore della corazzatura e la presenza di cingoli avvolgenti allo scafo in grado di permettere al carro di superare ampie trincee ed elevati gradienti di pendenza verticale. La realizzazione dei primi prototipi venne affidata alla Harland and Wolff. L'armamento del carro doveva essere basato su un cannone da 2 pdr. (40mm) in torretta girevole e un pezzo più pesante (da scegliere tra un cannone da 6 pdr., un obice da 3 inches o un pezzo francese da 75mm) alloggiato nella parte anteriore dello scafo con brandeggio ed elevazione limitati. Sin dai primi collaudi il carro di dimostrò seriamente sottopotenziato, quindi il prototipo venne trasferito alla Vauxhall Motors di Luton per essere equipaggiato con un motore più potente. Nel frattempo (maggio 1940), i clamorosi successi ottenuti dai panzer tedeschi nella campagna di Francia e in Polonia avevano costretto i responsabili dell'arma corazzata britannica a rivedere le specifiche e i criteri d'impiego del mezzo: scartata la soluzione del doppio armamento, risultata poco pratica, il carro venne fondamentalmente riprogettato e la torretta ridisegnata per accogliere un pezzo da 6 pdr. (57mm) a tiro rapido. La produzione, che assunse caratteristiche di particolare urgenza, venne affidata alla Vauxhall e a una serie di industrie sub-contraenti e i primi carri di serie uscirono dagli stabilimenti della casa-madre nel giugno del 1941. Proprio a causa dei tempi di sviluppo e di messa a punto particolarmente ristretti, le prime versioni del Churchill (denominato ufficialmente "Tank Infantry MKI A22") furono afflitte da numerosi problemi di affidabilità meccanica, che tuttavia furono poi progressivamente risolti nelle serie successive. Particolarmente ben riuscita apparve invece la realizzazione dello scafo, estremamente robusto e provvisto di un'eccellente livello di protezione.
Il Churchill presentava caratteristiche tecniche assai interessanti che ne facevano un carro particolarmente sofisticato per la sua epoca. Il motore, realizzato dalla Vauxhall, era un 12 cilindri a benzina da 350hp raffreddato a liquido ottenuto accoppiando in orizzontale due motori d'autocarro Bedford s'un unico albero motore ("flat twelve"). i cilindri erano dotati di testa semisferica, doppia candela d'accensione e valvole al sodio. La trasmissione era alloggiata nella parte posteriore del carro (lasciando così completamente sgombra la camera di combattimento dalla presenza di organi meccanici) e comprendeva un sofisticata trasmissione Merritt-Brown a triplo differenziale che consentiva al mezzo di girare praticamente su stesso assicurando così una notevole agilità nonostante la mole (40 tonnellate). Il complesso dei freni di sterzatura era del tipo servo-assistito con fluido idraulico. Nel corso del suo lungo impiego il Churchill venne via via aggiornato e dotato di differenti soluzioni d'armamento per tenerlo al passo con l'evoluzione dellle esigenze del campo di battaglia, altre numerosi modifiche riguardarono il disegno della torretta (realizzata tramite piastre saldate o per fusione), la configurazione delle prese d'aria laterali, dei portelli d'accesso dell'equipaggio, dei copri-cingoli, etc. La produzione del carro totalizzò circa 5600 esemplari in numerose serie e sottoversioni a volte differenti tra loro per piccoli dettagli. Data la bontà generale del progetto e le generose dimensioni del mezzo, lo scafo del Churchill si prestò molto bene ad essere utilizzato come base per la realizzazione di un'ampia serie di carri speciali del genio (porta-fascine, gettaponte, carro da demolizione, carro recupero, carro lanciafiamme). Nel 1943, nel tentativo di incrementare la potenza di fuoco per meglio competere con i panzer tedeschi di nuova generazione, il Churchill venne dotato a titolo sperimentale di un pezzo da 17pdr. (76.2mm) in una nuova torretta di più ampie dimensioni: la modifica comportò però anche il conseguente allargamento dello scafo e modifiche alle sospensioni per sostenere il maggior peso del mezzo, tanto da portare alla creazione di un carro da combattimento completamente nuovo, il "Black Prince". I lavori attorno al nuovo veicolo da combattimento, dal peso di 50 tonnellate, si protrassero però sino al 1945 e, con la fine del conflitto, ogni ulteriore sviluppo del mezzo venne interrotto dopo la realizzazione di soli 6 esemplari.
L'esordio in combattimento del Churchill avvenne nell'agosto del 1942 durante lo sfortunato sbarco a Dieppe, durante il quale il carro non riuscì però a dare prova delle sue potenzialità (molti esemplari rimasero anzi immobilizzati sulla spiaggia sassosa causa della rottura dei cingoli). Successivamente il Churchill venne impiegato in azione ad El Alamein e da quel momento accompagnò l'esercito britannico in tutte le sue campagne in Europa, sul fronte occidentale e in italia. Circa 300 esemplari vennero consegnati all'Unione Sovietica nell'ambito degli accordi "Lend and Lease" mentre una quarantina di esemplari vennero ceduti a scopo di valutazione all'esercito australiano per un eventuale impiego nel teatro del Pacifico. Generalmente parlando, il Churchill fu un carro ben apprezzato dai suoi equipaggi, specialmente grazie alla sua ottima protezione (sino a 152mm di corazzatura nella parte frontale della torretta e dello scafo e 95mm in quella laterale) e alla sua buona mobilità su terreni pesanti, qualità questa particolarmente apprezzata nelle difficili condizioni ambientali in cui si svolse la campagna d'italia. Più critici fuorno gli aspetti legati alla scarsa potenza del suo armamento principale (vero tallone d'Achille della maggior parte dei carri britannici) e alla sua relativa complessità meccanica, quest'ultima dovuta più che altro alla configurazione particolarmente macchinosa del treno di rotolamento e delle sospensioni.
RIP-STOP
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Non ho parole, stavo cercando invano un volume in italiano sul Churchill ma penso proprio che non ne avrò più bisogno...
Fantastiche le foto, sopratutto quella con i bersaglieri, se da qualche parte ne avete una che ritrae il Churchill in Toscana sarebbe davvero molto gradita..
Grazie mille
CITAZIONE (kanister @ 28/12/2017, 17:16)
Bel ritrovamento ed interessanti osservazioni storiche.
Mi chiedo però se qualche anima pia vorrà aggiungere un "H" al titolo della discussione.
Grazie, mi spiace per la H ma è stata una svista e non posso correggere io il titolo...